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Le monete de Il nome della rosa


sgama1975

Risposte migliori

Ciao a tutti, è ormai un anno che ho iniziato a collezionare monete e, ultimamente, ho rivisto con diversi occhi il film Il nome della rosa e la serie omonima.

Mi piacerebbe capire quali monete possano essere quelle distribuite dai monaci ai bisognosi in alcune sequenze di entrambe le produzioni; come noto, l'ambientazione è un'abbazia del nord Italia nell'anno 1327.

Immagino che si tratti di denari di poco valore di zecche del centro e nord Italia, ma quali potrebbero essere?

Forse Roma, Firenze, Bologna o Milano.

E la delegazione del Papa che arriva da Avignone, cosa potrebbe avere in saccoccia?

Spero di aver azzeccato la sezione giusta.

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Srebbe stato meglio aprire questa discussione in Monete medievali. Magari @CdC ci aiuta...

Nell'anno 1327 la monetazione in Italia è già molto avanzata. Immagino che l'area monetaria di riferimento sia quella lombarda o piemontese.

Arka

Diligite iustitiam

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Grazie per lo spostamento. Credo che qui troveremo chi possa dare migliori spiegazioni sul tema, per esempio @piergi00, @dux-sab, e tutti gli altri piemontesi... Perchè mi sembra che l'abbazia fosse in Piemonte...

Arka

Diligite iustitiam

Modificato da Arka
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ho i miei dubbi che nel 1327 i monaci regalassero denari, magari un piatto di minestra! comunque a Torino i Savoia con Filippo d' Acaia avevano i denari con la legenda TORINUS CIVIS  o i grossi matapan ad imitazione veneziana. nel cunese dal 1307 i d'Angiò coniavano monete, nel monferrato..... il discorso non è semplice perchè circolavano anche monete straniere. bisognerebbe sapere chi era questo monaco cosi generoso. ci sono pubblicazioni di Luca Gianazza sull'argomento.  qui la situazione duecento anni prima.

https://it.wikisource.org/wiki/Per_la_storia_della_circolazione_monetaria_nell’Italia_nord-occidentale_tra_l’XI_e_la_prima_metà_del_XII_secolo

Modificato da dux-sab
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Essendo una storia inventata (da un grande scrittore ma pur sempre inventa), siamo nel campo delle cento pertiche e quelle che facciamo sono solo delle congetture ma trovare un riscontro storico mi intriga molto. Per esempio non sapevo dell'esistenza della zecca di Torino e, per qualche motivo che non saprei spiegare, pensavo al bolognino. In effetti, Umberto Eco era di Alessandria e Torino è a due passi.

Più piccolo del denaro c'è qualcosa?

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Per sapere che monete giravano è indispensabile conoscere l'area monetaria. Il bolognino circolava in centro Italia e salvo casi sporadici (vedi ad es. Mantova) non fu utilizzato nel nord Italia.

Nel XIV secolo il denaro aveva delle frazioni. A Venezia per esempio c'era il bianco del valore di mezzo denaro e il quartarolo del valore di un quarto di denaro. 

Arka

Diligite iustitiam

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  • 3 settimane dopo...

Nei giorni scorsi ho rivisto con occhi diversi la serie e, contrariamente a quanto detto all'inizio di questa discussione, mi sono reso conto che i monaci non elargiscono elemosina ma pagano ai contadini i beni (galline, grano ecc.) che questi ultimi portano all'abbazia.

A questo punto basterebbe capire quanto valeva una gallina nel 1320 nel nord Italia.

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A Venezia a metà del secolo XV, quindi circa un secolo dopo, un paio di polli grassi costava 13 soldi (fonte B.Cecchetti, La vita dei Veneziani nel 1300).

Arka

Diligite iustitiam

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