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CLEMENTE VII DOPPIO FIORINO DI CAMERA


latino

Risposte migliori

Bella   moneta si tratta  del Doppio Fiorino di Camera per Clemente VII  Zecca di Roma  Muntoni 14

D/  Stemma semiovale gigliato ° CLEMENS ° VII °  -  ° PONT ° MAX °

R/ Il santo alla pesca  + SANC  ° PETRVS  °  -  ° ALMA  ° ROMA  in basso segno zecchiere nr 43

sulla conservazione non andrei oltre il qBB, questa moneta  potrebbe provenire da montatura, infatti presenta tutto il contorno  sia al D/ che al R/  consumato ed appiattito,  per la valutazione ci si può riferire a risultati  di aste, dove  in questi ultimi anni sono apparsi  svariati esemplari di questa moneta. ( o similari per dicitura )

saluti

TIBERIVS

ps  allego   linq  dellìAsta Varesi  nr 70 del 19/4/2017 dove fu battuta la stessa moneta ( Muntoni  14 ) come potrai notare  fu giudicata SPL,  risulta nettamente  superiore, e probabilmente un solo grado di differenza è poco:

https://aste.varesi.it/it/lot/14872/clemente-vii-1523-1534-doppio-fiorino-di-/

Modificato da TIBERIVS
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grazie delle risposte

sul grado di conservazione è apprezzabile un bb ma sulla rarità della moneta non ho un idea molto chiara, ci sono state alcune vendite  in aste anche molto pregiate dove la stessa moneta è considerata R  RR o  RRR per esempio abbiamo l'asta Varesi  catalogata " molto rara" cosa vuol dire.

Non sarà forse che la rarità della moneta  viene attribuita molto spesso (a mio parere)  alla sua conservazione?

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Supporter

Condivido,c'è  questa tendenza.

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22 minuti fa, latino dice:

grazie delle risposte

sul grado di conservazione è apprezzabile un bb ma sulla rarità della moneta non ho un idea molto chiara, ci sono state alcune vendite  in aste anche molto pregiate dove la stessa moneta è considerata R  RR o  RRR per esempio abbiamo l'asta Varesi  catalogata " molto rara" cosa vuol dire.

Non sarà forse che la rarità della moneta  viene attribuita molto spesso (a mio parere)  alla sua conservazione?

La rarità riferita a queste tipologie di monete è abbastanza opinabile, non  si può "standardizzare" la rarità sul tipo delle monete decimali, dove si conoscono i dati di emissione, eventuali quantitativi ritirati, naturalmente sia  per ambedue vige l'incognita  delle  perse, rifuse, nascoste ecc ecc, ma certamente per monete che hanno  più di cinquecento anni ed il materiale prezioso con cui erano eseguite, di certo in 5 secoli, avrà incentivato rifusioni, da qui  giudicare   con  uno due o tre R è abbastanza relativo.

Di certo,  interviene nel giudizio, la conservazione, sarà sempre più  problematico trovare un SPL+ che un BB.

Nel mio data base, di Muntoni 14 del Doppio fiorino per Clemente VII, ne ho catalogati  37 da quello battuto nella Collezione Ruchat del 29/5/1922 aggiudicato a 300 lire agli ultimi  sui 3/4000 euro,  non mi fossilizzerei nel dare una o più R, è una moneta  che  non compare in tutte le aste, però non è neppure troppo difficile  poterla aggiungere in collezione.

saluti

TIBERIVS

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Ciao Tiberivs

concordo con quanto detto, ma non è semplicemente il fatto di " fossilizzarsi" sull'attribuzione a una moneta di  una o più  "R"  ma come Tu sai meglio di me cosa comporta in un asta la descrizione sia della conservazione che della rarità ( in merito al realizzo) , poi per quanto riguarda il mio caso è semplicemente un pretesto per poter aggiornare  la collezione con più dati possibili.

Grazie del commento sempre interessante

saluti

Latino

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Condivido quanto asserito da @TIBERIVS. Aggiungo che alla NAC 104, dove venne esitata una importantissima serie di monete papali in oro, questo doppio ducato di Clemente VII (Munt. 14), era classificato R. Anche il MIR, pur con le imprecisioni nell'attribuzione dei gradi di rarità, assegna una R.

Michele

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  • 2 settimane dopo...

I 37 es. del database di Tiberius ( da depurare di eventuali passaggi della stessa moneta) attestano una moneta non eccessivamente  rara.

andrebbero poi aggiunti gli esemplari in collezioni pubbliche ( sia estere che italiche) che probabilmente farebbero salire il conteggio di un’altra 15/20na di esemplari. 

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E' sempre molto difficile valutare la rarità di esemplari che vengono esitati in asta in maniera episodica e senza che ne sia nota la tiratura. La Casa d'Aste spinge sulla rarità, raccogliendo gli R più generosi. Questo vale per molte monete pontificie, anche successive, per le quali è indiscutibile il fatto non siano comuni, ma non è noto quanto. E' sufficiente che appaiano, casualmente, 2 esemplari ravvicinati che subito l'interesse cala e così il grado di rarità. Non credo abbia senso una scala a 5 gradi: ne basterebbero 3 (comune, rara, rarissima).

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