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Gettone Contromarca Carrozzeria FIAT


piergi00

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  • ADMIN
Staff

Sembra che quel "valore L. 2 nel caso di smarrimento" sia una specie di penale da pagare. Quindi forse non era esattamente un gettone. A me da' l'impressione di portachiavi...

 

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Supporter

Io penso che si tratti di un gettone pubblicitario distribuito ai lavoratori dell’azienda che, grazie al foro, potevano unirlo al proprio mazzo di chiavi. Qualora le chiavi fossero state smarrite, chi le aveva ritrovate era interessato a riportarle alla Fiat per ricevere il compenso indicato. Negli anni il compenso subiva aumenti commisurati a quelli del costo della vita e il suo valore era una indicazione del periodo di tempo in cui il gettone era in uso.

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Supporter

Il numero riportato nel rettangolo sopra il valore avrebbe permesso di identificare la persona alla quale era stato dato il gettone, che avrebbe così potuto riavere le chiavi smarrite pagando il compenso pari al valore assegnato al gettone stesso.

apollonia

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Danilo Chauvie
Riportavano il tuo numero di matricola... servivano per andare a prendere ,in prestito d'uso al magazzino,gli utensili da lavoro che dovevi riconsegnare... addirittura fino a metà anni 60 si appendevano all'esterno della porta dei wc...se un sorvegliante passava e notava che ti eri soffermato troppo tempo prende va il numero e ti faceva un provvedimento disciplinare...
Modificato da piergi00
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Quando lavoravo in fabbrica, avevo dei dischetti in alluminio con il logo dell'azienda e il mio numero "181". Servivano per i prelievi di attrezzature dal magazzino, punte da trapano, svasatori e quant'altro. Non c'erano penali in caso di smarrimento, ma l'utilizzo era lo stesso. Adesso, nella mia azienda, c'è la chiavetta del caffè che ha una cauzione di € 5,00: chi la smarrisce, perde la cauzione e se vuole una nuova chiavetta deve pagare altri € 5,00, che è più o meno lo scopo del gettone FIAT.

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Supporter

Se voglio utilizzare una chiavetta con microchip ricaricabile per i distributori automatici di bevande e snack, mi rivolgo al distributore al quale lascio un deposito di 5 Euro che mi verranno restituiti quando gli volessi ridare la chiavetta. Se perdo la chiavetta, perdo il deposito. Se uno trova la chiavetta, può farsela rimborsare.

Se la prassi per questi gettoni Fiat (che a differenza della chiavetta erano personalizzati) era analoga, il dipendente al quale serviva un attrezzo si rivolgeva al magazzino della ditta dove poteva ritirarlo assieme al gettone che riportava il suo numero di matricola, pagando come cauzione il controvalore del gettone. Quando riportava attrezzo e gettone, riaveva quanto aveva lasciato in deposito.

Se la mia ipotesi è giusta, l’attrezzo era quindi proprietà del dipendente e il gettone unito all’attrezzo era una sorta di cartellino del prezzo. In caso di smarrimento, chi avesse trovato l’attrezzo sapeva di ricevere una certa somma se l’avesse restituito con il gettone allegato.

Però potrebbe anche darsi che ogni dipendente avesse a disposizione un certo numero di gettoni di diverso valore che poteva utilizzare sia per prendere in prestito attrezzi sia per farsi riconoscere in caso di necessità (ad es. appendendolo alla porta del wc come si legge al post # 5).

Oppure c'è un'altra possibilità di rapporto dipendente/Fiat attraverso il gettone?

apollonia

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Non credo proprio che il gettone fosse legato all'attrezzatura, che era da riconsegnare in ogni caso.

Il gettone stabiliva unicamente chi aveva in uso l'attrezzatura in questione, in modo da poterla rintracciare velocemente alla bisogna. Molti anni fa anche da noi era in uso un sistema simile, sia pur senza gettoni (il dipendente firmava il prelievo dell'attrezzatura e rifirmava al momento in cui la riconsegnava).

Il valore indicato sul gettone a mio modo da vedere è una cauzione come quella già citata per le chiavette da distributori, adottata presumibilmente per mettere freno a una gestione un pò disinvolta di questi gettoni da parte degli operatori che con ogni probabilità tendevano a smarrirli con trppa frequenza. Adottando una cauzione tutti ci stanno molto più attenti.

Valore L.2 significa nient'altro che se si perdeva il gettone bisognava tirar fuori altre 2 lire per averne un altro.

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Supporter

Quindi il gettone era dato al dipendente con l’attrezzo richiesto a sostituzione della firma che ne attestava la ricezione. L’attrezzo doveva essere riconsegnato con il gettone e qualora il dipendente avesse perso il gettone, avrebbe dovuto rifondere l’importo riportato sul gettone stesso.

apollonia

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37 minuti fa, apollonia dice:

Quindi il gettone era dato al dipendente con l’attrezzo richiesto a sostituzione della firma che ne attestava la ricezione. L’attrezzo doveva essere riconsegnato con il gettone e qualora il dipendente avesse perso il gettone, avrebbe dovuto rifondere l’importo riportato sul gettone stesso.

apollonia

 

No, a mio modo di vedere il funzionamento è all'opposto.

Il gettone è chiaramente personale, visto che vi è apposto un numero che è presumibilmente la matricola del dipendente. Il gettone è consegnato al dipendente come dotazione personale; il dipendente paga al momento della consegna del gettone una cauzione di 2 lire (o più probabilmente questa è stata detratta in busta paga).

Al momento del prelievo di una attrezzatura il gettone viene consegnato al magazziniere. Quando viene finito il lavoro l'attrezzatura torna in magazzino e il gettone al dipendente. Se il gettone viene smarrito, il dipendente per averne un altro e quindi poter prelevare le attrezzature è obbligato a pagare nuovamente la cauzione di 2 lire.

In questo modo il dipendente era sempre stimolato alla corretta gestione delle attrezzature (che è il fine ultimo di questa procedura), ossia alla riconsegna in magazzino una volta terminato l'uso.

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47 minuti fa, Paolino67 dice:

 

No, a mio modo di vedere il funzionamento è all'opposto.

Il gettone è chiaramente personale, visto che vi è apposto un numero che è presumibilmente la matricola del dipendente. Il gettone è consegnato al dipendente come dotazione personale; il dipendente paga al momento della consegna del gettone una cauzione di 2 lire (o più probabilmente questa è stata detratta in busta paga).

Al momento del prelievo di una attrezzatura il gettone viene consegnato al magazziniere. Quando viene finito il lavoro l'attrezzatura torna in magazzino e il gettone al dipendente. Se il gettone viene smarrito, il dipendente per averne un altro e quindi poter prelevare le attrezzature è obbligato a pagare nuovamente la cauzione di 2 lire.

In questo modo il dipendente era sempre stimolato alla corretta gestione delle attrezzature (che è il fine ultimo di questa procedura), ossia alla riconsegna in magazzino una volta terminato l'uso.

Per me fila il discorso,interessante. I gettoni non finiscono mai di stupire con le loro curiositá da scoprire.

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Supporter

In tale ipotesi il dipendente avrebbe dovuto avere in dotazione più gettoni da utilizzare nel caso gli fossero serviti più attrezzi per il suo lavoro, per ciascuno dei quali avrebbe dovuto anticipare una cauzione. Quanti gettoni? 

Io resto dell’idea che l’amministrazione del magazzino attrezzi disponesse di un certo numero di gettoni con il numero di matricola del dipendente. Quando questi si presentava per ritirare un attrezzo, gli veniva consegnato anche il suo gettone personale senza che dovesse sborsare nulla, come dimostra il fatto che il “valore” del gettone era condizionato dal caso di smarrimento. Anche così il dipendente era responsabilizzato nella corretta gestione dell’attrezzatura e anche del gettone, perché se avesse riconsegnato l’attrezzo senza il gettone, avrebbe dovuto pagare la penale corrispondente al "valore" (direttamente o trattenuta sulla busta paga).

Se ci fosse un regolamento interno della Fiat che stabilisce l’impiego del gettone all’interno dell’azienda ci si potrebbe accertare di come stanno effettivamente le cose.

apollonia

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Ma un gettone da 2L.,che valore avrebbe avuto,rapportato ad un attrezzo" x" del magazzino? Sarebbe potuto valere piú di un semplice martello?(mi requisiscono il gettone nonostante valga di piú del martello?). O molto meno?(perciò come saldo il debito se smarrisco l'attrezzo?).

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Riprendo sempre il mio caso: io avevo circa una ventina di gettoni. Lavorando al trapano, avevo bisogno dell'attrezzatura per fare un certo lavoro e lasciavo un gettone, poi servivano le punte ed era un altro gettone. Se mi serviva un alesatore o la lima erano altri gettoni. Quando riconsegnavo la merce mi ritornavano i gettoni. Quando all'inizio ho chiesto il perchè dei gettoni, la risposta è stata che prima non si usavano i gettoni e qualcuno ha visto bene di farsi l'officina a casa. Così per colpa dei soliti"onesti" l'azienda ha adottato il sistema gettoni per i prelievi.

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3 minuti fa, prtgzn dice:

Riprendo sempre il mio caso: io avevo circa una ventina di gettoni. Lavorando al trapano, avevo bisogno dell'attrezzatura per fare un certo lavoro e lasciavo un gettone, poi servivano le punte ed era un altro gettone. Se mi serviva un alesatore o la lima erano altri gettoni. Quando riconsegnavo la merce mi ritornavano i gettoni. Quando all'inizio ho chiesto il perchè dei gettoni, la risposta è stata che prima non si usavano i gettoni e qualcuno ha visto bene di farsi l'officina a casa. Così per colpa dei soliti"onesti" l'azienda ha adottato il sistema gettoni per i prelievi.

Beh chiaro ed evidente questo discorso "riparatorio" con l'uso dei gettoni,mi sembra giusto,a sto punto si responsabilizza chiunque. Come fila anche quindi l'uso di piú gettoni,perchè ovviamente mi potrebbero servire piú attrezzi e non solo uno. ?

 

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Supporter
3 ore fa, prtgzn dice:

Riprendo sempre il mio caso: io avevo circa una ventina di gettoni. Lavorando al trapano, avevo bisogno dell'attrezzatura per fare un certo lavoro e lasciavo un gettone, poi servivano le punte ed era un altro gettone. Se mi serviva un alesatore o la lima erano altri gettoni. Quando riconsegnavo la merce mi ritornavano i gettoni. Quando all'inizio ho chiesto il perchè dei gettoni, la risposta è stata che prima non si usavano i gettoni e qualcuno ha visto bene di farsi l'officina a casa. Così per colpa dei soliti"onesti" l'azienda ha adottato il sistema gettoni per i prelievi.

Scusa, ma questi gettoni li avevi in dotazione gratuita o li dovevi pagare? Avevano un valore? 

apollonia

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1 ora fa, apollonia dice:

Scusa, ma questi gettoni li avevi in dotazione gratuita o li dovevi pagare? Avevano un valore? 

apollonia

Scusami se mi "metto in mezzo"?

Dico la mia. Per me non erano gratis,bensí detratti da busta paga come caparra. Ovvio sono curioso di capire anche io e saper la risposta?

Saluti

Modificato da caravelle82
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Supporter

Paolo Pitotto ha schedato come contromarche una ventina di gettoni Fiat tra cui un paio con il valore in caso di smarrimento.

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Due contromarche utilizzate specificatamente per il prelievo di attrezzi non hanno controvalore.

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Mi sembra strano (per non dire antisindacale) che un operaio dovesse pagare di tasca propria contromarche come le prime due necessarie per svolgere il suo lavoro, mentre può darsi che fosse ritenuto responsabile delle contromarche con il "valore in caso di smarrimento" avute in dotazione, nel senso che, se a un controllo ne avesse persa (o involata!) una o più, il controvalore di quella/e mancanti all’appello gli sarebbe stato automaticamente trattenuto sulla busta paga.

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18 ore fa, apollonia dice:

Scusa, ma questi gettoni li avevi in dotazione gratuita o li dovevi pagare? Avevano un valore? 

apollonia

Erano in dotazione senza nessun esborso. È ovvio che dovevi averne cura perché se ne perdevo qualcuno, chi lo trovava poteva prelevare materiale con il mio gettone e il responsabile ero io.

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50 minuti fa, prtgzn dice:

Erano in dotazione senza nessun esborso. È ovvio che dovevi averne cura perché se ne perdevo qualcuno, chi lo trovava poteva prelevare materiale con il mio gettone e il responsabile ero io.

Ciao Graziano

Quindi l'operaio andava a rimetterci nel caso in cui perdeva/fregava un attrezzo( gli veniva requisito il gettone precedentemente datogli gratis). Giusto?

Grazie

Riccardo

 

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4 ore fa, apollonia dice:

Paolo Pitotto ha schedato come contromarche una ventina di gettoni Fiat tra cui un paio con il valore in caso di smarrimento.

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Due contromarche utilizzate specificatamente per il prelievo di attrezzi non hanno controvalore.

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Mi sembra strano (per non dire antisindacale) che un operaio dovesse pagare di tasca propria contromarche come le prime due necessarie per svolgere il suo lavoro, mentre può darsi che fosse ritenuto responsabile delle contromarche con il "valore in caso di smarrimento" avute in dotazione, nel senso che, se a un controllo ne avesse persa (o involata!) una o più, il controvalore di quella/e mancanti all’appello gli sarebbe stato automaticamente trattenuto sulla busta paga.

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Gettone Aeronautica d'Italia (S.A.) Fabbrica Aeroplani Corso Francia (già Corso Italia 366) Torino
La produzione aeronautica torinese si è storicamente sviluppata nell’area di corso Francia, al confine della città. Già sede dello stabilimento aeronautico dell’Ansaldo, l’area con l’annesso campo volo è rilevata nel 1926 dalla Società Aeronautica d’Italia, costituita dalla Fiat, che cede la produzione dei velivoli e gli impianti ad Aeritalia nel 1972. Oggi l’area occupata dagli stabilimenti di Alenia Aeronautica e Thales Alenia Spaces è oggetto di un progetto di riqualificazione. Le attività produttive si sono progressivamente spostate a Caselle, mentre rimangono ancora uffici e laboratori con la galleria del vento e simulatori di volo. Lo stabilimento fu colpito da tre bombardamenti nel corso del secondo conflitto mondiale: il 18 novembre 1942, il 4-5 febbraio 1943, il 25 aprile 1944.
Inaugurazione: 1926
Bombardamento: 18 Novembre 1942
Bombardamento: 04 Febbraio 1943 - 05 Febbraio 1943
Bombardamento: 25 Aprile 1944
Notizie dal: 1949
riorganizzazione delle produzioni in Fiat Sezione Aviazione
Notizie dal: 1969
costituzione di Aeritalia da parte di Fiat e Finmeccanica
Notizie dal: 1972
cessione della sezione velivoli di Fiat ad Aeritalia
Variazione: 1990
Aeritalia assume il nome di Alenia

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4 ore fa, apollonia dice:

Paolo Pitotto ha schedato come contromarche una ventina di gettoni Fiat tra cui un paio con il valore in caso di smarrimento.

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Due contromarche utilizzate specificatamente per il prelievo di attrezzi non hanno controvalore.

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Mi sembra strano (per non dire antisindacale) che un operaio dovesse pagare di tasca propria contromarche come le prime due necessarie per svolgere il suo lavoro, mentre può darsi che fosse ritenuto responsabile delle contromarche con il "valore in caso di smarrimento" avute in dotazione, nel senso che, se a un controllo ne avesse persa (o involata!) una o più, il controvalore di quella/e mancanti all’appello gli sarebbe stato automaticamente trattenuto sulla busta paga.

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Gettone - Contromarca SPA Torino

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4 ore fa, caravelle82 dice:

Ciao Graziano

Quindi l'operaio andava a rimetterci nel caso in cui perdeva/fregava un attrezzo( gli veniva requisito il gettone precedentemente datogli gratis). Giusto?

Grazie

Riccardo

 

Se si perdeva un gettone e un altro operaio prelevava, faccio un esempio una punta da trapano, con il mio gettone e la punta non rientrava in magazzino, ovviamente venivano da me a chiedere che fine avesse fatto la punta. A questo punto dovevo giustificare. Per fortuna non mi è mai successo. Comunque bastava avvisare dello smarrimento e le cose si sistemavano. Devo dire che non è mai successo che un altro prelevava materiale con gettone non suo.

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