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IGNORED

Acquisto di monete


quattrino

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Supporter

Recentemente mi è ricapitato tra le mani il libro di Francesco Gnecchi "Monete Romane", nella ristampa anastatica della Hoepli. Il libro, edito nel 1935, contiene anche una interessante sezione sul "galateo del raccoglitore". In particolare mi hanno colpito un paio di "situazioni" nelle quali può trovarsi il collezionista che vuole acquistare una moneta. Questa è la prima e mi piacerebbe sapere come vi comportereste.

Come comportarsi se il venditore, non commerciante (".....supponiamo un bifolco (sic!) che, lavorando la terra trova delle monete..."), ignaro di numismatica vi offra una moneta ad un prezzo irrisorio?

A me è successa una cosa simile in un mercatino delle pulci dove, nella ciotola di ciafrusaglie varie da un euro, tra le quali anche alcune monete, ne ho trovata una che valeva almeno 30 volte quella cifra.

Se volete, più avanti, vi faccio sapere come risponde Gnecchi.... ;)

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Si dà al "bifolco" il prezzo che chiede, o l'equivalente del contenuto di metallo prezioso. Che è poi quello che darebbe un qualsiasi negoziante se noi andassimo a vendergli le nostre monete.

Gnecchi dice più o meno che "anche lo studio e la cultura vogliono la loro ricompensa". Pensa che nei negozi se ne infischiano della nostra cultura e quello che ti danno per un marengo è pari al valore del giorno dell'oro al grammo moltiplicato per 5,805, che è il contenuto di fino di un marengo.

Il giorno dopo quello stesso marengo, pagato come moneta di borsa in BB, appare come per incanto nel vassoio di velluto, accompagnato dal magico mantra "fior di conio...fior di conio..."

Modificato da Newton
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Un venditore (professionista) mi fa questo discorso: "Se io compro ad 1 euro e lo rivendo a 3, ho gia' avuto il mio guadagno". L'eventuale resto vada a chi sa cogliere l'occasione... e del resto, quante delle monete che hai visto nella ciotola valevano meno di 1 euro?

Nel caso del " bifolco che lavorando la terra trova delle monete", invece, piu' che l'etica parla la legge! ;)

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Nel caso del " bifolco che lavorando la terra trova delle monete", invece, piu' che l'etica parla la legge! ;)

217505[/snapback]

Vero. Teniamo conto solo del valore metaforico della frase. Per quello che riguarda il senso letterale, ricodiamoci che il Gnecchi fu scritto nel 1898. ;)

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Parlando in via puramente teorica in un mondo in cui l'onestà è assoluta, gli si comunica il vero valore e glielo si paga... Nella realtà, probabilmente, si cercherebbe di avere anche un po' di sconto...

Certo che se il "bifolco" in realtà finge e vuol provare la nostra buona fede... allora non è che se ne esca molto bene...

A quel punto meglio offrire un prezzo più alto di quello richiesto, ma sempre inferiore al vero valore... Fai bella figura e ci guadagni comunque...

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A quel punto meglio offrire un prezzo più alto di quello richiesto, ma sempre inferiore al vero valore... Fai bella figura e ci guadagni comunque...

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Mi sembra un ottimo compromesso :)

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Parlando in via puramente teorica in un mondo in cui l'onestà è assoluta, gli si comunica il vero valore e glielo si paga... Nella realtà, probabilmente, si cercherebbe di avere anche un po' di sconto...

Certo che se il "bifolco" in realtà finge e vuol provare la nostra buona fede... allora non è che se ne esca molto bene...

A quel punto meglio offrire un prezzo più alto di quello richiesto, ma sempre inferiore al vero valore... Fai bella figura e ci guadagni comunque...

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concordo con l' amico alteras.... e oggi state attenti ai "bifolchi" a volte rifilano patacche... e ci si fa accecare dall' ingordigia! :D

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Supporter
Parlando in via puramente teorica in un mondo in cui l'onestà è assoluta, gli si comunica il vero valore e glielo si paga... Nella realtà, probabilmente, si cercherebbe di avere anche un po' di sconto...

Certo che se il "bifolco" in realtà finge e vuol provare la nostra buona fede... allora non è che se ne esca molto bene...

A quel punto meglio offrire un prezzo più alto di quello richiesto, ma sempre inferiore al vero valore... Fai bella figura e ci guadagni comunque...

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Preciso che parliamo pur sempre di cifre modeste. Se uno mi chiede un euro per una moneta che ne vale trenta, devo riconoscere che non mi verrebbe naturale "rilanciare" offrendone 20. Confesso che ho fatto l'affaruccio portandomi via la moneta ad un euro. Dopotutto penso che il venditore, anche se a digiuno di numismatica, non poteva aver pagato quella moneta di più, altrimenti non l'avrebbe messa nella ciotola. in questo caso la sua "ignoranza" non gli ha fatto cogliere l'occasione.

Diverso il caso in cui un tizio tirasse fuori dal cassetto del nonno un dollaro del 1804 :o autentico.......Qui alleggerire il tizio di qualche milioncino mi creerebbe qualche problema di conscienza in più :ph34r:

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Diverso il caso in cui un tizio tirasse fuori dal cassetto del nonno un dollaro del 1804  :o  autentico.......Qui alleggerire il tizio di qualche milioncino mi creerebbe qualche problema di conscienza in più  :ph34r:

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Solito discorso: nel mondo teorico, dove queste cose possono succedere, i problemi me li creerei anche io... nel mondo pratico, i cassetti dei nonni sono traboccanti di 5 lire 1914 che non pagherei 50 cent... :P

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Supporter
Diverso il caso in cui un tizio tirasse fuori dal cassetto del nonno un dollaro del 1804  :o  autentico.......Qui alleggerire il tizio di qualche milioncino mi creerebbe qualche problema di conscienza in più  :ph34r:

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Solito discorso: nel mondo teorico, dove queste cose possono succedere, i problemi me li creerei anche io... nel mondo pratico, i cassetti dei nonni sono traboccanti di 5 lire 1914 che non pagherei 50 cent... :P

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Nel mondo teorico siamo tutti più buoni :P

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Interessante la faccenda del problema etico. A me sta molto a cuore. ti dico come mi comporterei io col contadino: sentito il suo prezzo contratterei come un arabo per strapparlo al minor prezzo possibile. Infatti la differenza non sta nella moneta, che è solo un tondello di metallo senza valore, ma nella cultura di chi sa apprezzarla e dargli il giusto rilievo. E' importante solo per noi, non per lui. Pertanto al contadino non darei niente di più di quello che merita.

Caius

ricordo qualcuno che aveva riferito altre cose interessanti sull'etica, per esempio:

sei a casa di un collega che ti mostra la sua collezione. Tra le monete ne vedi una sicuramente falsa ma il tuo ospite non ne è al corrente. Che cosa fai? taci, gli fai notare con tatto la tua perplessità sulla moneta? Gli dimostri testi alla mano che si è fatto infinocchiare??

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Staff
ricordo qualcuno che aveva riferito altre cose interessanti sull'etica, per esempio:

sei a casa di un collega che ti mostra la sua collezione. Tra le monete ne vedi una sicuramente falsa ma il tuo ospite non ne è al corrente. Che cosa fai? taci, gli fai notare con tatto la tua perplessità sulla moneta? Gli dimostri testi alla mano che si è fatto infinocchiare??

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Questa è una bella domanda, non tanto per il falso in sé, in quanto sono sicuro che tutti ripudierebbero una patacca erroneamente finita nel proprio vassoio.

Il discorso è un altro... spesso e volentieri quando si toccano certi tasti si corre il rischio di essere identificati come "furbacchioni" o "invidiosi". Passando al concreto, se "il collega" di turno è una persona conosciuta e non estranea al settore ci andrei diretto, se al contrario è un "amico occasionale" userei molto tatto e prenderei il discorso molto molto alla larga.

Il discorso è analogo a quello delle "quotazioni al volo" richieste dagli amici... molti pensano che una qualsiasi monetina romana abbia un valore inestimabile... far capire loro che non è così è un'impresa! ...meglio evitare.

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Awards

ricordo qualcuno che aveva riferito altre cose interessanti sull'etica, per esempio:

sei a casa di un collega che ti mostra la sua collezione. Tra le monete ne vedi una sicuramente falsa ma il tuo ospite non ne è al corrente. Che cosa fai? taci, gli fai notare con tatto la tua perplessità sulla moneta? Gli dimostri testi alla mano che si è fatto infinocchiare??

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Circa un paio di mesi fa ho fatto vista a un amico collezionista, persona che frequenta questo forum, il quale con grande orgoglio mi ha mostrato una bellissima collezione di monete fuse romane. Tra queste spiccavano alcuni falsi di grossolana fattura. La monete erano state acquistate da un noto commerciante e sinceramente non gli ho detto nulla. Da quel giorno valutiamo insieme i suoi acquisti per aiutarlo ad evitare certe monete.

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quindi il problema non è tanto teorico... di fatto si pone ogni volta che qualcuno posta una monetina qui sul forum, con la differenza che se uno posta la moneta in un ambiente pubblico sa che va incontro ad un contraddittorio ed è preparato. Concordo anche con Rapax che un collezionsita veramente esperto non ci rimarrebbe granché male scoprendo che una delle sue monete è falsa, in quanto sappiamo tutti benissimo che i falsi sono dappertutto, nei musei come nelle collezioni. Al crescere del numero delle monete anche solo per una considerazione di tipo statistico, il falso in buona fede prima o popi capita a chiunque, collezionsiti e commercianti.

Il problema sono le persone digiune di numismatica, convinte di possedere dei veri tesori, e invece sonoi le monete delle merendine.

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Supporter

prima di iniziare a collezionare le monete io pensavo che un "pezzo di metallo" di cento o più anni avesse un valore enorme.... poi, grazie a coloro che sono diventati miei amici numismatici, sono arrivato con tempo ed esperienze sul campo a capire il valore di una moneta, non più pezzo di metallo, e grazie a loro ad aumentare questa passione.... i buoni consigli sono sempre ben accettati.... questo voglio dire... se ho sbagliato nel giudicare una moneta ben venga chi mi dice dell' errore..... fa esperienza.....

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Supporter
ricordo qualcuno che aveva riferito altre cose interessanti sull'etica, per esempio:

sei a casa di un collega che ti mostra la sua collezione. Tra le monete ne vedi una sicuramente falsa ma il tuo ospite non ne è al corrente. Che cosa fai? taci, gli fai notare con tatto la tua perplessità sulla moneta? Gli dimostri testi alla mano che si è fatto infinocchiare??

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Quoto il Gnecchi:

-"Sei i due raccoglitori sono in confidenza, allora non c'è questione; se ne parla senza ambagi :blink: e senza veli. E così pure quando il proprietario chiede su di una moneta il parere di un collega, è stretto obbligo di questo di darlo schietto e senza reticenze, esprimento sinceramente il prorio modo di vedere. Ma la cosa diventa imbarazzante quando i due sono sconosciuti l'uno all'altro e manchi la domanda del proprietario; e lo è tanto più, quanto più grande è la loro distanza per età, esperienza, posizione o altri titoli. Il visitatore è un uomo provetto ed il raccoglitore un novizio? E' giustissimo e corretto che il primo dia un amichevole e quasi paterno consiglio al secondo. Se il caso fosse inverso, il visitatore non potrà che esprimere assai timidamente il suo dubbio, quasi in modo da richiedere un'istruzione ..... ma probabilmente farà meglio a tenerlo in sè stesso, pensando che il suo giudizio non è maturo e che arrischierebbe di dire una sciocchezza. Ci potrà riflettere meglio, e parlarne un'altra volta....

In ogni caso poi, tali osservazioni , che non sono mai aggradevoli per chi le riceve, devono essere sempre fatte - quando non espressamente richieste,- in modo dubitativo. L'accusa contro un pezzo che non vi lascia buona impressione , non deve mai essere assoluta; ma sempre subordinata al parere del collega, e sovente può essere attenuata dalla dichiarazione che essa è fatta sotto l'impressione del momento o dalla confessione di poca conoscenza di un'epoca o di una serie o con altre simili giustificazioni, in modo che lasci sempre adito a una onorevole ritirata... perchè l'infallibilità in questo genere di giudizi non è ammessa in nessuno. Tutti sono soggetti a sbagliare, e tutti una volta o l'altra , hanno sbagliato."

Parole sante..... ;)

Modificato da quattrino
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Qualche tempo fa ho incontrato per la prima volta una persona, conoscente di un amico, che mi ha mostrato un 20 Lire Littore. Senza neanche che mi chiedesse nulla, gli ho detto che a mio parere , era falso. Ovviamente l'ho consigliato di chiedere un altro consulto, per sicurezza, a persone più esperte, ma penso che lasciare le persone nelle loro convinzioni, quando queste siano evidentemente errate, non sia volere il loro bene... se non le si mette di fronte alla realtà dei fatti non cresceranno mai, e continueranno a farsi fregare comprando patacche pagandole per buone.

Non c'è nulla da vergognarsi nell'essersi fatto fregare, penso sia successo a tutti. Il punto è cercare di farsi fregare per il minor tempo possibile, e senza l'aiuto di coloro che già sanno, l'impresa diventa davvero difficile per un neofita.

Per quanto riguarda la domanda inizale di questo thread, non credo mi farei nessuna remora mentale ad acquistare a prezzo stracciato. Se il "bifolco" gli ha dato un tale valore, è perchè per lui è il valore giusto. D'altronde, chi è che stablisce il valore delle cose? i Cataloghi? il mercato? Io penso che siamo noi stessi, ognuno di noi dà un diverso valore alla stessa cosa, a seconda delle sue esperienze e conoscenze.

E mica è detto che chi non dà nessun valore a certi oggetti si stia sbagliando....

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se ne parla senza ambagi  :blink: 

218000[/snapback]

senza preoccupazioni ;)

Ottima discussione e ottima citazione :)

In linea di principio sono anche completamente d'accordo con Paolino riguardo al "bifolco". Ma poi al dunque, bisogna avercene di pelo sullo stomaco...

Ciao, P. :)

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Devo dire che uno dei motivi per cui sono più restio a mostrare ad altri collezionisti la mia collezione è proprio (e forse del tutto ingiustificato) il timore di possedere falsi in quantità e di fattura piuttosto grezza...

Avete presente il detto "occhio non vede, cuore non duole"?

Daltrocanto se mi viene richiesto un parere cerco, usando il maggior tatto possibile, di darlo nella maniera più semplice e chiara possibile... Ovvero nel caso di un presunto falso, motivo il mio giudizio (altamente sindacabile) dicendo quali sono i punti che mi lasciano perplesso...

Poi, chiaramente sta nel proprietario voler credere o meno alla falsità dell'oggetto in questione...

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Supporter
Daltrocanto se mi viene richiesto un parere cerco, usando il maggior tatto possibile, di darlo nella maniera più semplice e chiara possibile... Ovvero nel caso di un presunto falso, motivo il mio giudizio (altamente sindacabile) dicendo quali sono i punti che mi lasciano perplesso...

Poi, chiaramente sta nel proprietario voler credere o meno alla falsità dell'oggetto in questione...

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Quello che dici è importantissimo. Non sopporto chi guardando una moneta dice "mi sa di falso", " a pelle non mi convince" e poi quando chiedo che cosa non va rispondono: "l'esperienza....certe cose si capiscono con l'esperienza.....non si possono spiegare" Non capisco mai se sono gelosi della loro "esperienza" o sono dei fanfaroni. In entrambi i casi cerco di evitarli :angry:

Grazie Lele per la segnalazione, avevo dimenticato quella discussione.

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