apollonia Posted January 30 Supporter Share #1 Posted January 30 Hans Memling (Seligenstadt, 1436 circa – Bruges, 11 agosto 1494) è stato un pittore tedesco tra i principali maestri della "seconda generazione" della pittura fiamminga, dopo quella dei pionieri come Jan van Eyck, Robert Campin e Rogier van der Weyden. La medaglia proveniente dalla Elsen 153 è in bronzo (25,1 g; 38 mm) e Il volto nel riquadro è una parte del famoso quadro dell’artista "Ritratto di donna", 1480-85. In basso a destra vi sono le Iniziali dell’incisore, G. J. Sul contorno in incuso FIBRU BRUSSELS (= FIsch-BRUssels), l’azienda che ha prodotto la medaglia). apollonia Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
apollonia Posted January 31 Supporter Author Share #2 Posted January 31 Hans-Memling è l’autore del ritratto di un uomo con una moneta romana, tanto caro ai numismatici. CAPOLAVORI D’ARTE NEI SECOLI – L’uomo con la moneta romana, di Hans Memling. Museo Reale di Belle Arti, Anversa. http://meetingbenches.net/capolavori-darte-nei-secoli-luomo-la-moneta-romana-hans-memling-museo-reale-belle-arti-anversa/ apollonia 1 Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
Oppiano Posted January 31 Share #3 Posted January 31 Angelica Degasperi è protagonista diretta anche nel contributo scritto da Federica Missere che ritorna su un articolo della Collega, apparso nei nostri NAC 2016, affrontando di nuovo il problema dell’identità del personaggio raffigurato sul dipinto del pittore tedesco Hans Memling “L’uomo con moneta romana”. L’opera è un ritratto di figura maschile che tiene in mano un sesterzio di Nerone. Attorno a questa moneta gravitano le ipotesi formulate sinora sull’identità del committente. Non è infatti chiaro se la moneta sia da ritenersi un pezzo autentico oppure un falso, ovvero una medaglia «all’antica» prodotta da un abile artigiano. Nel primo caso l’uomo ritratto potrebbe essere un collezionista con uno dei suoi pezzi preferiti. Nel secondo si tratterebbe invece di un medaglista che si sarebbe fatto ritrarre con una delle sue opere. Le due ipotesi in effetti non si escludono a vicenda, essendo le monete «all’antica» nel Quattrocento ugualmente oggetto di collezionismo. La Missere propone una terza ipotesi che ha come punto di partenza non la moneta bensì il ritratto dell’uomo raffigurato dal Memling. Forti sono le somiglianze con alcuni ritratti noti di Francesco d’Este (ca. 1429-1486?), figlio illegittimo del marchese di Ferrara, Leonello d’Este. Francesco passò parte della sua vita in Borgogna, dove fu attivo il Memling. All’iconografia legata alla corte estense rimanderebbero anche la palma e i cigni visibili sullo sfondo del quadro e che ricorrono nelle miniature ornanti la bibbia appartenuta a Borso d’Este, zio di Francesco. La moneta infine potrebbe rimandare da un lato all’educazione umanistica del nobile italiano, dall’altro proprio alla sua amata Ferrara, terra di collezionismo antiquario. Da: http://www.quaderniticinesi.ch/volumes/volume/hans_memling_ritrattista_di_francesco_deste_unidentificazione_per_luomo_con_moneta_romana/ Quote Link to comment Share on other sites More sharing options...
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