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Inviato

In effetti il titolo avrebbe dovuto essere piu’ esaustivo e lungo , continuando cosi' “…… che impressero nelle monete i simboli di Roma arcaica” , ma per vari motivi ho deciso di condensarlo in questa forma .

Siamo nell' anno 489 , Teodorico re degli Ostrogoti scende in Italia attraversando probabilmente un valico delle Alpi giulie  .

Dal 476 l’ Impero romano occidentale amministrativamente e militarmente non esiste piu’ , Teodorico con sommo intelletto politico decide di non scendere subito fino a Roma per non sembrare un conquistatore dell’ antica capitale , preferisce porre la sua sede a Ravenna , indotto nella sua decisione anche dalla diversa visione del Cristianesimo del Papa Simmaco (498-514) , Arianesimo contro Cristianesimo Calcedoniano .

Solo quattro anni dopo l' arrivo in Italia , nell’ anno 500 , Teodorico decide di entrare pacificamente in Roma preceduto nel frattempo da una buona fama di re illuminato , sembra che venisse anche chiamato il nuovo "Traiano" ; con queste premesse rimane facile immaginare il popolo acclamarlo come da antiche usanze nei confronti degli antichi Imperatori che rientravano a Roma . La scena dell’ ingresso di Teodorico in Roma dovrebbe essere stata come un ringraziamento per i lavori di restauro di tanti monumenti antichi dentro l’ Urbs e fuori Roma per il ripristino dell’ agricoltura e delle bonifiche nella campagna romana , fatti che avvennero anche in altre citta' italiane , ma cosa politicamente molto importante , Teodorico aveva lasciato al Senato romano la cura amministrativa e sociale dei Romani e degli Italici , conservando per i suoi Ostrogoti la cura delle faccende militari , detto cosi’ semplicemente sembrerebbe che Teodorico abbia creato in poco tempo uno Stato ideale , suddividendo i compiti dello Stato tra Romani e Ostrogoti , ma purtroppo non fu cosi’ a lungo termine . 

L’ ampliamento del discorso , seppur necessario per inquadrare il periodo storico delle monete , non rientra nello scopo del post quindi mi fermo qui tornando all’ argomento principale del titolo .

Come scritto sembra che Teodorico entrasse in Roma non prima dell’ anno 500 e per questa occasione vennero emesse una serie di monete bronzee in vari moduli “commemorative” dell’ evento e con tema Roma antica , in particolare con allegorie delle origini dell’ Urbs .

In base alle allegorie dei dritti e dei rovesci impressi nelle monete di bronzo , insieme alla legenda del dritto ormai solo un lontano ricordo , sembra piuttosto anacronistico che Teodorico conoscesse le origini mitiche di Roma risalenti a quasi 13 secoli prima : la Lupa che allatta Romolo e Remo , oppure il Fico Ruminale , l' albero di fico selvatico che era nei pressi del Tevere , presso il quale Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa , qui si fermo’ la cesta dove i due gemelli erano stati abbandonati da un servo confidando nella benevolenza del padre Tevere .

Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma , nelle monete leggiamo infatti al dritto la legenda INVICTA ROMA con la testa elmata di Roma , ad imitazione degli antichi Denari repubblicani , mentre al rovescio troviamo la Lupa che allatta Romolo e Remo con il simbolo del numero romano dei Nummi corrispondenti e quando presente il numero della zecca in esergo ; in un’ altro modulo troviamo al dritto quanto scritto per il primo modulo , ma al rovescio il Fico Ruminale ai cui lati dell’ albero due Aquile , simboli imperiali , rivolte verso il Fico sembrano proteggerlo .

Questi sconosciuti zecchieri del VI secolo furono gli ultimi (?) addetti alle officine che impressero nelle monete le allegorie mitiche dell’ antica Roma , miti che non vennero mai dimenticati .

 

 

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Inviato

excursus molto interessante, grazie.

Certamente è  plausibile che tali emissioni fossero sotto la responsabilità del Senato.

Bellissimo il tipo con il fico ruminale che non conoscevo mentre conosco assai bene i tipi con la lupa.

Poco dopo la zecca di Roma avrebbe prodotto, sotto Teodato (534-536) un follis da 40 nummi con il proprio ritratto che resta una delle piu' spettacolari emissioni di questo periodo per la finezza d'incisione e la prestanza del modulo con un peso di 9.43 g. e un diametro di 24/26 mm (MIB 81; MEC 1, 141).

Indubbiamente gli incisori che sotto Teoderico e il Senato avevano prodotto bronzetti un po' rudimentali avevano fatto un salto di qualità mentre si puo' parlare di una rivalutazione del follis nel primo quarto del VI secolo rispetto all'ultima fase del V ?  

  • Grazie 1

Inviato
1 ora fa, Cremuzio dice:

In effetti il titolo avrebbe dovuto essere piu’ esaustivo e lungo , continuando cosi' “…… che impressero nelle monete i simboli di Roma arcaica” , ma per vari motivi ho deciso di condensarlo in questa forma .

Siamo nell' anno 489 , Teodorico re degli Ostrogoti scende in Italia attraversando probabilmente un valico delle Alpi giulie  .

Dal 476 l’ Impero romano occidentale amministrativamente e militarmente non esiste piu’ , Teodorico con sommo intelletto politico decide di non scendere subito fino a Roma per non sembrare un conquistatore dell’ antica capitale , preferisce porre la sua sede a Ravenna , indotto nella sua decisione anche dalla diversa visione del Cristianesimo del Papa Simmaco (498-514) , Arianesimo contro Cristianesimo Calcedoniano .

Solo quattro anni dopo l' arrivo in Italia , nell’ anno 500 , Teodorico decide di entrare pacificamente in Roma preceduto nel frattempo da una buona fama di re illuminato , sembra che venisse anche chiamato il nuovo "Traiano" ; con queste premesse rimane facile immaginare il popolo acclamarlo come da antiche usanze nei confronti degli antichi Imperatori che rientravano a Roma . La scena dell’ ingresso di Teodorico in Roma dovrebbe essere stata come un ringraziamento per i lavori di restauro di tanti monumenti antichi dentro l’ Urbs e fuori Roma per il ripristino dell’ agricoltura e delle bonifiche nella campagna romana , fatti che avvennero anche in altre citta' italiane , ma cosa politicamente molto importante , Teodorico aveva lasciato al Senato romano la cura amministrativa e sociale dei Romani e degli Italici , conservando per i suoi Ostrogoti la cura delle faccende militari , detto cosi’ semplicemente sembrerebbe che Teodorico abbia creato in poco tempo uno Stato ideale , suddividendo i compiti dello Stato tra Romani e Ostrogoti , ma purtroppo non fu cosi’ a lungo termine . 

L’ ampliamento del discorso , seppur necessario per inquadrare il periodo storico delle monete , non rientra nello scopo del post quindi mi fermo qui tornando all’ argomento principale del titolo .

Come scritto sembra che Teodorico entrasse in Roma non prima dell’ anno 500 e per questa occasione vennero emesse una serie di monete bronzee in vari moduli “commemorative” dell’ evento e con tema Roma antica , in particolare con allegorie delle origini dell’ Urbs .

In base alle allegorie dei dritti e dei rovesci impressi nelle monete di bronzo , insieme alla legenda del dritto ormai solo un lontano ricordo , sembra piuttosto anacronistico che Teodorico conoscesse le origini mitiche di Roma risalenti a quasi 13 secoli prima : la Lupa che allatta Romolo e Remo , oppure il Fico Ruminale , l' albero di fico selvatico che era nei pressi del Tevere , presso il quale Romolo e Remo furono allattati dalla Lupa , qui si fermo’ la cesta dove i due gemelli erano stati abbandonati da un servo confidando nella benevolenza del padre Tevere .

Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma , nelle monete leggiamo infatti al dritto la legenda INVICTA ROMA con la testa elmata di Roma , ad imitazione degli antichi Denari repubblicani , mentre al rovescio troviamo la Lupa che allatta Romolo e Remo con il simbolo del numero romano dei Nummi corrispondenti e quando presente il numero della zecca in esergo ; in un’ altro modulo troviamo al dritto quanto scritto per il primo modulo , ma al rovescio il Fico Ruminale ai cui lati dell’ albero due Aquile , simboli imperiali , rivolte verso il Fico sembrano proteggerlo .

Questi sconosciuti zecchieri del VI secolo furono gli ultimi (?) addetti alle officine che impressero nelle monete le allegorie mitiche dell’ antica Roma , miti che non vennero mai dimenticati .

 

 

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bisogna vedere se in quel periodo la Zecca di Roma funzionava.


Inviato
9 minuti fa, odjob dice:

bisogna vedere se in quel periodo la Zecca di Roma funzionava.

Ciao e grazie per l' intervento .

Sembrerebbe che la zecca di Roma e le sue officine fossero ancora in attivita' , dopo tutto le monete per il popolo di Roma , ricco o povero , non potevano arrivare da zecche troppo lontane per ovvi motivi di sicurezza ; ad esempio nell' esergo di questi grandi bronzi erano presenti dei numeri , interpretati come numero che si riferiva ad una officina specifica .


Inviato
1 ora fa, odjob dice:

bisogna vedere se in quel periodo la Zecca di Roma funzionava.

 

direi di si - le monete ci sono pervenute e qualcuno doveva pur averle prodotte


Inviato

voglio ricordare in questa discussione, e spero possa essere utile a tutti, che dopo il 425 Roma rimane praticamente l'unica Moneta Publica attiva per l'impero Romano d'occidente... per chi fosse un po' più attento, segnalo che:

Treviri chiude intorno al 395/6 anche se sono noti sporadici esemplari battuti probabilmente intorno al 430

Lione chiude al massimo nel 418, e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano

Arles, chiude con sporadiche emissioni a nome di Giovanni, quindi 423 o poco dopo. e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano

Milano apre e chiude nei 4 anni di Maggioriano 457-461

Ravenna è un piccolo "caso", perché in modo sporadico copre un periodo lungo... mi sono noti:

1 esemplare a nome di Giovanni

4 o 5 plausibilmente ravennati a nome di Valentiniano III

l'intenso periodo di Maggioriano

e le emissioni di Leone I...comunque non comuni

sicuramente la troviamo ancora operativa con Odoacre

Aquileia chiude nei primi mesi di Valentiniano III - 425/6

Quindi Roma è l'unica Moneta Publica attiva per tutto il V secolo, con alcune significative interruzioni .... ma la principale senza ombra di dubbio

 

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Supporter
Inviato (modificato)

Sotto gli ostrogoti, dopo l'insediamento "stabile" di Teodorico erano attive Roma, Mediolanum e Ravenna e successivamente Ticinum
 

Consiglio di leggere
ARSLAN 2004 = E.A. ARSLAN, Dalla classicità al medioevo. La moneta degli Ostrogoti, in “Numismatica e Antichità Classiche. Quaderni Ticinesi”, XXXIII, 2004, pp. 429-462.
ARSLAN 2011 = E.A. ARSLAN, La produzione della moneta nell’Italia ostrogota e longobarda, in Le zecche italiane fino all’Unità, a cura di L. Travaini, Roma 2011, pp. 367-413.

Modificato da Vel Saties
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Supporter
Inviato
4 ore fa, odjob dice:

bisogna vedere se in quel periodo la Zecca di Roma funzionava.

certamente si


Supporter
Inviato
5 ore fa, Cremuzio dice:

Sembrerebbe piu’ consono che i temi allegorici impressi nelle monete di bronzo fossero lasciati da Teodorico alla discrezione del Senato custode delle antiche tradizioni di Roma

Nella suddivisione di compiti tra genti germaniche e romanze certamente la produzione monetale fu a cura della componente romana ma sempre sotto la volontà dei re medesimi.
La moneta è uno strumento di propaganda troppo potente per lasciarlo a chicchessia fosse anche un consigliere del calibro di Severino Boezio o Cassiodoro.
Questa attenzione per la monetazione si svince dal profondo ripensamento delle emissioni medesime, dal trimetallismo, dal ritorno di monete enee pesanti etc etc


Inviato

credo che nel V secolo la zecca di Mediolanum fosse attivissima.

Abbiamo emissioni per 

Arcadio 398-408

Onorio 393-423

Valentiniano III 425-455

Marciano 450-457

Avito 455-456

Leone I 457-474

Maiorianus 457-461

Libio Severo 461-465

Antemio 467-472

Olibrio 472 (impossibile escluderlo dopo il ritrovamento di Como 🙂)

 Glicerio 473-474

Giulio Nepote 474-475

Romolo Augusto (475-476

Zenone 477-491

Basilisco 476-477

Anastasio I    491-518

 

Per approfondimenti i due ponderosi tomi di Guy Lacam: La fin de l'Empire Romaine et le monnayage en or en Italie" Parigi 1983

e

Oscar Ulrich Bansa  "Moneta Mediolanensis" , Venezia 1949

 

A Ravenna bel V secolo hanno coniato:

Arcadio

Onorio

Costanzo III

Giovanni

Teodosio II

Galla Placidia

Onoria

Valentiniano III

Licina Eudoxia

Marciano

Petronio Massimo

Avito Maioriano

Leone I

Libio Severo III

Antemio 

Glicerio

Giulio Nepote
Basilisco
Romolo Augusto

Zenone

Odoacre

Teodorico ( e a seguire gli altri sovrani Goti)

per approfondimenti: Eugenio ed Enrico Baravelli " Il bronzo antico della zecca di Ravenna" 2013

 

 

  • Mi piace 2

Inviato
8 ore fa, numa numa dice:

credo che nel V secolo la zecca di Mediolanum fosse attivissima.

Abbiamo emissioni per 

Arcadio 398-408

Onorio 393-423

Valentiniano III 425-455

Marciano 450-457

Avito 455-456

Leone I 457-474

Maiorianus 457-461

Libio Severo 461-465

Antemio 467-472

Olibrio 472 (impossibile escluderlo dopo il ritrovamento di Como 🙂)

 Glicerio 473-474

Giulio Nepote 474-475

Romolo Augusto (475-476

Zenone 477-491

Basilisco 476-477

Anastasio I    491-518

 

Per approfondimenti i due ponderosi tomi di Guy Lacam: La fin de l'Empire Romaine et le monnayage en or en Italie" Parigi 1983

e

Oscar Ulrich Bansa  "Moneta Mediolanensis" , Venezia 1949

 

A Ravenna bel V secolo hanno coniato:

Arcadio

Onorio

Costanzo III

Giovanni

Teodosio II

Galla Placidia

Onoria

Valentiniano III

Licina Eudoxia

Marciano

Petronio Massimo

Avito Maioriano

Leone I

Libio Severo III

Antemio 

Glicerio

Giulio Nepote
Basilisco
Romolo Augusto

Zenone

Odoacre

Teodorico ( e a seguire gli altri sovrani Goti)

per approfondimenti: Eugenio ed Enrico Baravelli " Il bronzo antico della zecca di Ravenna" 2013

 

 

 

Notare bene che io ho parlato di "moneta publica" ovvero quella che coniava bronzo, che sappiamo bene essere cosa assai differente dalla "zecca" che coniava oro...

e poiché qua si parlava di Bronzo e non di Oro, è poco utile mischiare le due cose....

anche perchè le emissioni avvenivano spesso proprio in luoghi distinti e nemmeno per forza adiacenti.

quindi al netto di questa lista, che ben conosco, il mio quadro rimane valido per il bronzo

saluti

Alain


Inviato
8 ore fa, numa numa dice:

credo che nel V secolo la zecca di Mediolanum fosse attivissima.

Abbiamo emissioni per 

Arcadio 398-408

Onorio 393-423

Valentiniano III 425-455

Marciano 450-457

Avito 455-456

Leone I 457-474

Maiorianus 457-461

Libio Severo 461-465

Antemio 467-472

Olibrio 472 (impossibile escluderlo dopo il ritrovamento di Como 🙂)

 Glicerio 473-474

Giulio Nepote 474-475

Romolo Augusto (475-476

Zenone 477-491

Basilisco 476-477

Anastasio I    491-518

 

Per approfondimenti i due ponderosi tomi di Guy Lacam: La fin de l'Empire Romaine et le monnayage en or en Italie" Parigi 1983

e

Oscar Ulrich Bansa  "Moneta Mediolanensis" , Venezia 1949

 

A Ravenna bel V secolo hanno coniato:

Arcadio

Onorio

Costanzo III

Giovanni

Teodosio II

Galla Placidia

Onoria

Valentiniano III

Licina Eudoxia

Marciano

Petronio Massimo

Avito Maioriano

Leone I

Libio Severo III

Antemio 

Glicerio

Giulio Nepote
Basilisco
Romolo Augusto

Zenone

Odoacre

Teodorico ( e a seguire gli altri sovrani Goti)

per approfondimenti: Eugenio ed Enrico Baravelli " Il bronzo antico della zecca di Ravenna" 2013

 

 

 

ULRICH BANSA infatti per mediolanum cita solo Maggioriano

e BARAVELLI per il V secolo cita Maggioriano e assegna a Zenone una moneta che invece è di Leone I...e null'altro fino a Odoacre

mi sembra che ci siamo...

 


Inviato

Arslan parlando del nummus emesso dagli imperatori romani nel V secolo (peso teorico 1.137 gr pari a 1/288 libbra - con un'equivalenza di 7000/7200 nummi per solidus) fa riferimento all'eccezionale stabilità mantenuta da tale nominale fino all'avvento di Zenone per cui dopo il suo secondo regno vennero ad essere messi in crisi i rapporti tra i tre metalli originando un disordine proprio nella moneta - enea - maggiormente utilizzata negli scambi quotidiani. Tale quadro interessa pero' l'ultimo quarto del V secolo mentre in precedenza la produzione di moneta doveva essere piuttosto consistente proprio per ovviare a queste esigenze di scambio commerciale quotidiano.

Roma, Mediolanum e Ravenna restano i centri di produzione di questi nummi municipali mentre con l'avvento di Odoacre (che conia oro solo a nome di Basilisco e Zenone) si assiste ad una transizione per l'argento e il bronzo ove viene a sostituirsi ritratto e monogramma del sovrano barbaro ai tipi finora di esclusiva prerogativa imperiale. Odoacre prorpio a Ravenna conia piccoli nummi con il proprio ritratto e monogramma testimoniando il progressivo passaggio da moneta locale/municipale ad una monetazione di carattere nazionale che i Goti realizzeranno solo con il bronzo.

Teoderico spingerà ancora oltre questo passaggio introducendo una serie ufficiale di monetazione bronzea ostrogota con i tipi della personificazione armata di Roma svincolandosi dal bisogno di segnalare una qualsiasi delega imperiale.

>La riforma teodoriciana riusci' nell'intento, fondamentale , di contenere il processo di svalutazione del bronzo che aveva caratterizzato le emissioni del V secolo precedenti, in quest'opera collaborando con membri di spicco della burocrazia romana imperiale quali Cassiodoro e Boezio.  Le emissioni bronzee 'municipali' furono molto caldeggiate dai sovrani goti successivi, ma qui siamo pero' ben oltre il V secolo.

Cito per referenza l'esaustivo e interessantissimo excursus numismatico a cura di Ermanno Arslan contenuto nel ponderoso tomo "Magistra Barbaritas" edito da Scheiwiller nel 1984, e parte della collana Antica Madre a cura del noto archeologo e storico Giovanni Pugliese Carratelli - che ripercorre parte delle coniazioni enee del V secolo e soprattutto della transizione alle successive emissioni Gote in territorio italico.


Inviato
41 minuti fa, numa numa dice:

Roma, Mediolanum e Ravenna restano i centri di produzione di questi nummi

 

mi è partita una citazione a casa...scusate

eviterei qua di parlare del valore del nummus, che c'entra poco... 

  • Mi piace 1

Inviato
30 minuti fa, Poemenius dice:

eviterei qua di parlare del valore del nummus, che c'entra poco...

Ciao , infatti la discussione sta scivolando fuori argomento .

.

 

 

 

 

 

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  • Confuso 1

Inviato

può essere invece interessante una  valutazione congiunta con un fatto simile che accade altrove....

abbiamo

OSTROGOTI

- che coniano monete in bronzo "grandi", roba che non si vedeva da un secolo almeno con la fine degli AE2

- che non riportano l'autorità imperiale e quindi appaiono "municipali" in un senso allargato del termine

- che riprendono rimandi alla romanità più antica

e contemporaneamente

VANDALI

- che coniano monete in bronzo "grandi", 

- che non riportano l'autorità imperiale e quindi appaiono "municipali" in un senso allargato del termine

- che riprendono rimandi alla storia di Cartagine antica, una su tutti la protome equina, ma ce ne sono altri

 

 

Questo è certamente un punto di vista interessante, e che certamente non è farina del mio sacco essendo stato toccato da vari numismatici, ma che lascia ancora spazi non del tutto chiariti... in primis quel termine "municipale" che ho appena usato in modo non per forza tecnico

  • Mi piace 1

Inviato

Bene 

coniazione ‘municipale’ ( che ho usato sopra) termine piu’ appropriati che coniazione ‘pubblica’ - non utikizzato in letteratura 


Inviato
32 minuti fa, numa numa dice:

Bene 

coniazione ‘municipale’ ( che ho usato sopra) termine piu’ appropriati che coniazione ‘pubblica’ - non utikizzato in letteratura 

 

io non l'ho mai chiamata coniazione pubblica - ma la Moneta Publica è il termine tecnico della "zecca" che coniava il solo Bronzo ... si chiama così in letteratura....


Inviato
1 ora fa, Poemenius dice:

può essere invece interessante una  valutazione congiunta con un fatto simile che accade altrove....

 

1 ora fa, Poemenius dice:

che non riportano l'autorità imperiale e quindi appaiono "municipali" in un senso allargato del termine

Hai ragione , nel senso che nella mia risposta n° 15 sono stato troppo sintetico , mi riferivo solo alle varie zecche citate molte delle quali operanti fino al V secolo , mentre l' argomento del post e' limitato al VI secolo . Mi piace molto , perche' pertinente alla zecca di Roma e quelle del nord Italia del periodo ostrogoto , il termine "Municipale" relativamente alle emissioni bronzee popolari .


Inviato
2 ore fa, Poemenius dice:

io non l'ho mai chiamata coniazione pubblica - ma la Moneta Publica è il termine tecnico della "zecca" che coniava il solo Bronzo ... si chiama così in letteratura....

 

Sara’ 

Arslan usa il termine ‘municipale’ 


Inviato
3 ore fa, numa numa dice:

Sara’ 

Arslan usa il termine ‘municipale’ 

 

Si ma leggi per favore quello che scrivo...perché altrimenti mi sembra una cosa assurda....

La monetazione di cui parliamo è MUNICIPALE

Le zecche che coniavano bronzo si chiamano MONETA PUBLICA

Spero di aver chiarito....

Chiaro?

Monete municipali

Zecche dedicate al bronzo = monetae publicae

Se mi dici ancora che ho chiamato le monete ostrogote pubbliche mi sparo 😂

https://www.oxfordreference.com/display/10.1093/acref/9780198662778.001.0001/acref-9780198662778-e-3217;jsessionid=8DC155C2F45D9F69C6E7F737AE63CF67

Spero sia sufficiente....


Inviato

Un conto e’ riferirsi alla tipologia di conoazione: ‘municipale’ 

un conto all’officina

il bravo studioso non e’ apodittico bensi aperto e inclusivo 😊

Il 31/5/2023 alle 16:40, Poemenius dice:

voglio ricordare in questa discussione, e spero possa essere utile a tutti, che dopo il 425 Roma rimane praticamente l'unica Moneta Publica attiva per l'impero Romano d'occidente... per chi fosse un po' più attento, segnalo che:

Treviri chiude intorno al 395/6 anche se sono noti sporadici esemplari battuti probabilmente intorno al 430

Lione chiude al massimo nel 418, e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano

Arles, chiude con sporadiche emissioni a nome di Giovanni, quindi 423 o poco dopo. e anche qua sono noti incerti esemplari probabilmente databili al 430 circa, ma si contano sulle dita di una mano

Milano apre e chiude nei 4 anni di Maggioriano 457-461

Ravenna è un piccolo "caso", perché in modo sporadico copre un periodo lungo... mi sono noti:

1 esemplare a nome di Giovanni

4 o 5 plausibilmente ravennati a nome di Valentiniano III

l'intenso periodo di Maggioriano

e le emissioni di Leone I...comunque non comuni

sicuramente la troviamo ancora operativa con Odoacre

Aquileia chiude nei primi mesi di Valentiniano III - 425/6

Quindi Roma è l'unica Moneta Publica attiva per tutto il V secolo, con alcune significative interruzioni .... ma la principale senza ombra di dubbio

 

 

Questi dati sono un po’ frammentari e opinabili - ma siamo in una discussione  e possono starci . In un articolo ovviamente sarebbe differente 😊


Inviato
9 minuti fa, numa numa dice:

Un conto e’ riferirsi alla tipologia di conoazione: ‘municipale’ 

un conto all’officina

il bravo studioso non e’ apodittico bensi aperto e inclusivo 😊

Questi dati sono un po’ frammentari e opinabili - ma siamo in una discussione  e possono starci . In un articolo ovviamente sarebbe differente 😊

 

No dai arrogante no

Opinabili... Me li dovresti spiegare perché questi dati sono al 90 % quelli del RIC x ... E sono quelli che sto preparando per un articolo... Se sono opinabili ti invito a dirmi quali e come perché sarei sinceramente interessato alla critica costruttiva... Diversamente posso ampliare la spiegazione e citare moneta per moneta e datazioni singole...

Meglio non andare a braccio su queste cose... Ma dai.. mi conosci ... Arrogante no... Ma quando mi dai risposte a braccio... O senza circostanziare ... O confondendo le cose che scrivo un po' rimango allibito... Nulla più. Se hai dati differenti per le chiusure delle zecche che coniavano bronzo nel V secolo in occidente sarei felicissimo di leggeli


Supporter
Inviato

@numa numa, @Poemenius... calmi ragazzi... mannaggia alla mancanza della comunicazione non verbale

Ma state parlando di due cose differenti in una discussione, sulle zecche, 
 

20 ore fa, numa numa dice:

coniazione ‘municipale’

sono gli oggetti: le monete chiamate da Arslan e, ormai nella vulgata "municipali", cioé le monete in AE che non hanno l'indicazione ne' del potere imperiale ne' di quello regale ostrogoto.
Sono le coniazioni Invicta Roma, Felix Ravenna e Felix Ticinum. Sono oggetti, monete, che presentano elementi di discussione per attribuirle a questo o quel periodo ma è comune chiamarle "municipali". Avete parlato entrambi di municipali per indicare gli oggetti.

Il 31/5/2023 alle 16:40, Poemenius dice:

dopo il 425 Roma rimane praticamente l'unica Moneta Publica attiva per l'impero Romano d'occidente

sono le zecche che coniano monete in AE, non gli oggetti.

In seguito i vostri interventi sono state due danze che si sono avvicinate e scontrate su questi due termini che non sono stati utilizzati in alternativa, come la stessa cosa, ma come cose differenti. Da qui il qui pro quo.
 

  • Grazie 1

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