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Iconografia dei vittoriati e delle monete di Capua


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Inviato (modificato)

Buonasera, gradirei un vostro parere.

Ho notato una grandissima somiglianza tra i vittoriati della repubblica e questa moneta da un’oncia di Capua coniata nel periodo 216-211 a.C. in cui Capua era alleata dei cartaginesi nel contesto della seconda guerra punica.  

La monetazione di Capua è tutta in bronzo (eccetto una didracma appartenente alla seconda serie) ed è divisa in 3 serie.  Un lavoro trovato in rete riporta che la prima serie è del periodo 216-215 a.C. ; la seconda serie è del 215-212 a.C. ; la terza è del 212-211 a.C. .

La moneta che allego appartiene alla seconda serie, ha valore un’oncia, è presa da acsearch e pesa 7,85g ed ha diametro 21mm.

 

Dritto: Testa laureata di Giove a destra   , a sinistra il segno di valore *.
Rovescio: Vittoria alata a destra che corona un trofeo,   a destra  il segno di valore *

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n.b. La stella presente a sinistra sul dritto ed a destra sul rovescio indica il valore 1 oncia. È presente solo sulle monete da una e da due once esclusivamente della seconda serie. Per le altre monete sia della seconda che delle altre serie il valore è indicato con altri simboli. 

 

 

 

Per comodità visiva allego anche un vittoriato 44/1 preso dal catalogo del forum.

Dritto: Testa laureata di Giove a destra

Rovescio: La vittoria stante a destra, incorona un trofeo d’armi.

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Grazie.

Modificato da vindar
iconografia dei vittoriati [e delle monete di Capua]*
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  • vindar ha rinominato il titolo in Iconografia dei vittoriati e delle monete di Capua
Inviato

L'assimilazione culturale di Capua nel mondo romano fu progressiva, ma comunque molto significativa.

Non è un caso che i Capuani abbiano spontaneamente offerto se stessi a Roma, con la deditio del 343, rinunciando alla propria identità giuridica pur di ottenere l'aiuto dell'Urbe; e non è neppure un caso che solo 3 anni dopo la città campana si era invece alleata con i Latini, contro quella laziale.  Fu sempre un rapporto di amore e odio, con il primo che progressivamente si affermava sul secondo.

In questo contesto, non mi sembra affatto inusuale che, quando si ribellò una volta di più, Capua abbia battuto monete proprie ... ma ispirandosi ai tipi iconografici romani. Del resto, è quello che hanno fatto, più di un secolo dopo, anche i ribelli del bellum sociale

 

Inoltre, c'è da dire che le due iconografia della Vittoria stante che offre la corona d'alloro e del trofeo di armi nemiche erano, entrambe, molto comuni e diffuse anche nella monetazione greca. Poteva quindi essere più che naturale proporle assieme

 

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Inviato

Una bellissima raccolta di monete greche e romano campane conservate presso il Museo Campano di Capua .

Alcune immagini presenti nel link sono ingrandite permettendo di osservare un po' piu' da vicino le monete .

"La collezione del Museo riveste un grande interesse per gli storici ed archeologi perché fornisce un ampia documentazione sulla circolazione monetale fin dai tempi più antichi in Campania e attraverso i suoi esemplari, molti dei quali di singolare preziosità testimoniano l’evolversi della monetazione dai suoi albori fino all’epoca medievale. Per freschezza di conio e rarità di emissione citiamo le monete di Sibari, Taranto, Metaponto, Crotone, Velia, Paestum, Atella e naturalmente Capua. Nonché le monete dei Mamertini di Cartagine, di Siracusa e di Egitto pervenute in Italia probabilmente come bottino di guerra.
I pezzi sono sistemati in bacheche e vetrine a muro, ognuna di esse è corredata da ampia didascalia.
L’evolversi della numismatica è resa comprensibile da un sistema espositivo cronologico, dalle rare monete delle colonie della Magna Grecia del VI sec. a.C. ai denari d’argento della Roma repubblicana; dalle monete longobarde del Mezzogiorno d’Italia agli argenti borbonici del Regno delle Due Sicilie. Tra le medaglie degne di nota i rari esemplari di epoca rinascimentale. Di interesse storico le medaglie dei Papi e quelle risorgimentali. II medagliere, esclusi alcuni esemplari, è dono al Museo Campano della Famiglia Garofano-Venosta"

Tratto da : 

https://www.bing.com/ck/a?!&&p=3bdcbb759b0a5ddeJmltdHM9MTY5MTE5MzYwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIxOQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=monete+di+capua&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubXVzZW9jYW1wYW5vY2FwdWEuaXQvY29sbGV6aW9uaS9udW1pc21hdGljYS8&ntb=1

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Inviato (modificato)
3 ore fa, Cremuzio dice:

Una bellissima raccolta di monete greche e romano campane conservate presso il Museo Campano di Capua .

Alcune immagini presenti nel link sono ingrandite permettendo di osservare un po' piu' da vicino le monete .

"La collezione del Museo riveste un grande interesse per gli storici ed archeologi perché fornisce un ampia documentazione sulla circolazione monetale fin dai tempi più antichi in Campania e attraverso i suoi esemplari, molti dei quali di singolare preziosità testimoniano l’evolversi della monetazione dai suoi albori fino all’epoca medievale. Per freschezza di conio e rarità di emissione citiamo le monete di Sibari, Taranto, Metaponto, Crotone, Velia, Paestum, Atella e naturalmente Capua. Nonché le monete dei Mamertini di Cartagine, di Siracusa e di Egitto pervenute in Italia probabilmente come bottino di guerra.
I pezzi sono sistemati in bacheche e vetrine a muro, ognuna di esse è corredata da ampia didascalia.
L’evolversi della numismatica è resa comprensibile da un sistema espositivo cronologico, dalle rare monete delle colonie della Magna Grecia del VI sec. a.C. ai denari d’argento della Roma repubblicana; dalle monete longobarde del Mezzogiorno d’Italia agli argenti borbonici del Regno delle Due Sicilie. Tra le medaglie degne di nota i rari esemplari di epoca rinascimentale. Di interesse storico le medaglie dei Papi e quelle risorgimentali. II medagliere, esclusi alcuni esemplari, è dono al Museo Campano della Famiglia Garofano-Venosta"

Tratto da : 

https://www.bing.com/ck/a?!&&p=3bdcbb759b0a5ddeJmltdHM9MTY5MTE5MzYwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIxOQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=monete+di+capua&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubXVzZW9jYW1wYW5vY2FwdWEuaXQvY29sbGV6aW9uaS9udW1pc21hdGljYS8&ntb=1

 

Buonasera. Aggiungo anche una discussione sulle monete di Capua e sulle romano-campane visibili al  Museo Campano di Capua (museo di cui vale la pena visitare attentamente anche le altre sezioni, come quella vascolare, quella straordinaria delle Madri del fondo Patturelli e quella delle terracotta architettoniche).

 

 

 

Inoltre mi permetto di citare il lavoro trovato in rete che ho menzionato nel primo post (mi sembra ben fatto ma non conosco l’autore o suoi altri articoli).  È un PDF intitolato ‘’La monetazione di Capua’’.

https://numismaticamente.it/wp-content/uploads/2015/12/Capua.pdf

Modificato da vindar
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Inviato (modificato)
4 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

L'assimilazione culturale di Capua nel mondo romano fu progressiva, ma comunque molto significativa.

Non è un caso che i Capuani abbiano spontaneamente offerto se stessi a Roma, con la deditio del 343, rinunciando alla propria identità giuridica pur di ottenere l'aiuto dell'Urbe; e non è neppure un caso che solo 3 anni dopo la città campana si era invece alleata con i Latini, contro quella laziale.  Fu sempre un rapporto di amore e odio, con il primo che progressivamente si affermava sul secondo.

In questo contesto, non mi sembra affatto inusuale che, quando si ribellò una volta di più, Capua abbia battuto monete proprie ... ma ispirandosi ai tipi iconografici romani. Del resto, è quello che hanno fatto, più di un secolo dopo, anche i ribelli del bellum sociale

 

Inoltre, c'è da dire che le due iconografia della Vittoria stante che offre la corona d'alloro e del trofeo di armi nemiche erano, entrambe, molto comuni e diffuse anche nella monetazione greca. Poteva quindi essere più che naturale proporle assieme

 

 

Ciao. Grazie molte per i tuoi interventi così esplicativi che racchiudono in poche righe concetti essenziali per conoscere queste monetazioni (oltre che per approfondire la storia e cultura romana e campana).

Per quanto riguarda invece le datazioni, sul catalogo del forum i vittoriati più vecchi sono del 211 a.C. .                    

Risulterebbe allora che questa iconografia sia del dritto che del rovescio sia comparsa prima sulle monete di Capua che su quelle di Roma? 

Modificato da vindar

Inviato

La datazione del vittoriato è abbastanza discussa, essendo collegata con quella del denario; il 211 è stato proposto da Crawford, ma potrebbe essere precedente di qualche anno. Alcune teorie, ormai per lo più abbandonate, datano addirittura l'introduzione del denario (e, quindi, del vittoriato) al 269 a.C.

La raffigurazione del retro è ispirata, secondo Zehnacker, da una statua di Vittoria in oro di 72 kg, donata da Ierone di Siracusa al popolo romano nel 217/216 a.C., dopo la disfatta del Trasimeno, e collocata nel tempio sul Campidoglio; era la prima volta, come riferisce Livio, che il Senato accettava un dono in oro, come omen (augurio) di aiuto divino. Friedman e Schaefer, invece, ritengono che la moneta copi volutamente l’iconografia di una tetradracma di Agatocle di Siracusa (Sear 974, SNG ANS 680), emessa dal 310 al 304. In ogni caso, i modelli cui i Romani si ispirarono sarebbero precedenti al 216.

Infine c'è da notare che la medesima iconografia di Vittoria (ma senza trofeo) compare su una didracma romana datata 265/242 a.C. (RRC 22/1 - http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/9 ).

 

Insomma, non ho idea quanto sia attendibile la datazione dell'oncia capuana al 216 a.C. (non conosco la monetazione magnogreca, ma credo ci siano le stesse incertezze che caratterizzano quella romana) ; sta di fatto che anche un'eventuale antecedenza di pochi anni non è sufficiente a definire una primazia, perché il modello iconografico era sicuramente già molto diffuso.

 

Qui sotto allego due immagini della moneta siracusana del 310-304 prese dal sito wildwinds

SNGANS_670ff.jpg

SNGANS_680.jpg

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9 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

La datazione del vittoriato è abbastanza discussa, essendo collegata con quella del denario; il 211 è stato proposto da Crawford, ma potrebbe essere precedente di qualche anno. Alcune teorie, ormai per lo più abbandonate, datano addirittura l'introduzione del denario (e, quindi, del vittoriato) al 269 a.C.

La raffigurazione del retro è ispirata, secondo Zehnacker, da una statua di Vittoria in oro di 72 kg, donata da Ierone di Siracusa al popolo romano nel 217/216 a.C., dopo la disfatta del Trasimeno, e collocata nel tempio sul Campidoglio; era la prima volta, come riferisce Livio, che il Senato accettava un dono in oro, come omen (augurio) di aiuto divino. Friedman e Schaefer, invece, ritengono che la moneta copi volutamente l’iconografia di una tetradracma di Agatocle di Siracusa (Sear 974, SNG ANS 680), emessa dal 310 al 304. In ogni caso, i modelli cui i Romani si ispirarono sarebbero precedenti al 216.

Infine c'è da notare che la medesima iconografia di Vittoria (ma senza trofeo) compare su una didracma romana datata 265/242 a.C. (RRC 22/1 - http://numismatica-classica.lamoneta.it/moneta/R-RC/9 ).

 

Insomma, non ho idea quanto sia attendibile la datazione dell'oncia capuana al 216 a.C. (non conosco la monetazione magnogreca, ma credo ci siano le stesse incertezze che caratterizzano quella romana) ; sta di fatto che anche un'eventuale antecedenza di pochi anni non è sufficiente a definire una primazia, perché il modello iconografico era sicuramente già molto diffuso.

 

Qui sotto allego due immagini della moneta siracusana del 310-304 prese dal sito wildwinds

SNGANS_670ff.jpg

SNGANS_680.jpg

Buonasera. Bellissimo intervento.

Molto molto suggestivo il rovescio di questa tetradramma di Siracusa che mostra proprio lo stesso soggetto rappresentato sui vittoriati e sull’oncia di Capua. Doveva essere evidentemente un soggetto abbastanza noto nella cultura greca e romana. Sarebbe allora ancora più interessante scoprire se questa immagine della Vittoria che incorona il trofeo d’armi sia proprio comparso per la prima volta su monete o prima ancora in altre forme(statue,dipinti ecc), come sono indotto a pensare. 

La didracma romana l’avevo notata anche io navigando nella sezione romano-campana delle monete repubblicane romane. Però era stata proprio l’assenza del trofeo di armi nel rovescio di questa didracma del 265-242 a farmi sospettare che l’oncia capuana fosse la prima moneta a mostrare la Nike incoronante il trofeo. Invece col tuo intervento scopro che è nota la tetradramma di Siracusa del 310-304 a.C.. Mi pare comunque che nella didracma romano-campana che hai menzionato la Vittoria sia simile a quelle presenti nei vittoriati, nella tetradramma siracusana e nell’oncia di Capua, pur avendo un significato diverso.

 

 

Modificato da vindar
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Inviato (modificato)

Sicuramente saranno esistite statue di quel tipo.

L'iconografia di Vittoria era, nel mondo Romano, proprio quella della didracma repubblicana e del successivo vittoriato: andante, girata di tre quarti, con le ali spiegate e le braccia alzate (due braccia, a differenza di quella siracusana, che ne alza solo uno) a porgere il pegno della vittoria. Lo dimostra la sua unica (per quanto io sappia) statua enea pervenutaci, la Vittoria del capitolium di Brescia. Probabilmente aveva queste sembianze anche la Vittoria contenuta nella curia del Senato sino a che l'iconoclastia cristiana ne ha preteso la distruzione.

Il tema dei trofei d'armi, per parte sua, era diffusissimo nella scultura romana. Basta citare quelli marmorei oggi esposti al Campidoglio, cosiddetti "trofei di Mario".

Parco_archeologico_di_Brescia_romana_Vittoria_alata_Brescia.jpg

trofei_mario.JPG

Modificato da L. Licinio Lucullo
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Inviato
4 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Probabilmente aveva queste sembianze anche la Vittoria contenuta nella curia del Senato sino a che l'iconoclastia cristiana ne ha preteso la distruzione.

Si , la statua della Vittoria nella Curia del Senato aveva (forse) questo atteggiamento scultoreo con la sola differenza che era in oro ; statua probabilmente presa a Taranto come bottino di guerra . 

Nella Curia del Senato romano , dall' anno 29 a. C. , Ottaviano , in ricordo della sconfitta e morte di Marco Antonio , pose nella Curia un altare posto come base per la statua d' oro della Vittoria presa ai Tarantini . La statua ritraeva (forse) una donna alata che portava una palma e una corona di lauro , questi attributi sono quelli che si suppone portasse nelle mani , ma non e' certo che la statua della Vittoria posta nella Curia del Senato avesse queste movenze scultoree , forse ritraeva una donna alata con un piede posto su un globo e una corona di alloro in mano come compare in alcune monete del tempo di Augusto .

Quale realmente fosse la Vittoria che tante discordie provoco' tra Cristiani e Pagani gia' sul finire del IV secolo , non e' certo . La Vittoria comunque venne rimossa per la prima volta nel 357 dall'imperatore Costanzo II , fervente ariano , ma fu ricollocata in Senato durante il regno di Giuliano . Nel 382 Graziano , accogliendo le richieste di Ambrogio di Milano , Vescovo dell' allora capitale della Parte Occidentale dell' Impero , la fece nuovamente rimuovere dall' aula del Senato . Seguì nel 384 , sotto il regno di Valentiniano II , la famosa disputa tra Ambrogio di Milano e Quinto Aurelio Simmaco , Senatore pagano e fiero oppositore del cristianesimo che , da Prefetto di Roma , si prodigò per la reintegrazione dell' Ara e della statua in Senato . Alla morte di Valentiniano II l' altare fu nuovamente ricollocato nella sede del Senato da Eugenio nel 393/4 , per essere definitivamente rimosso nel 394 da Teodosio dopo la vittoria al Frigido su Eugenio .

Un solido emesso da Costantino II ne riproduce le sembianze con entrambe le braccia alzate che tengono in mano una corona di alloro e una palma , simboli di Vittoria e Pace (Pax Romana)

Un interessante vecchio articolo su questa statua :

https://www.bing.com/ck/a?!&&p=f51d262107af756bJmltdHM9MTY5MTM2NjQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIzNQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=la+statua+della+vittoria+di+Taranto&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubGFtb25ldGEuaXQvdG9waWMvMTM2MTU0LWxhLXZpdHRvcmlhLw&ntb=1

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11 ore fa, L. Licinio Lucullo dice:

Sicuramente saranno esistite statue di quel tipo.

L'iconografia di Vittoria era, nel mondo Romano, proprio quella della didracma repubblicana e del successivo vittoriato: andante, girata di tre quarti, con le ali spiegate e le braccia alzate (due braccia, a differenza di quella siracusana, che ne alza solo uno) a porgere il pegno della vittoria. Lo dimostra la sua unica (per quanto io sappia) statua enea pervenutaci, la Vittoria del capitolium di Brescia. Probabilmente aveva queste sembianze anche la Vittoria contenuta nella curia del Senato sino a che l'iconoclastia cristiana ne ha preteso la distruzione.

Il tema dei trofei d'armi, per parte sua, era diffusissimo nella scultura romana. Basta citare quelli marmorei oggi esposti al Campidoglio, cosiddetti "trofei di Mario".

Parco_archeologico_di_Brescia_romana_Vittoria_alata_Brescia.jpg

trofei_mario.JPG

 

Buonasera.  La vittoria del Capitolium di Brescia mi ricorda la cosiddetta Venere di Capua, conservata al MANN. Questa proviene dagli archi dell’anfiteatro campano. Le braccia della Venere, assenti nell’originale, furono ricostruite nel 1828.

p.s. sullo sfondo è l’ Adone di Capua. Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN).

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Una foto suggestiva della Venere di Capua, esposta all’interno della mostra ‘’Gladiatori’’ del MANN (2021-2022).

 

 

 

 

Aggiungo un articolo che trovai in rete anni fa in cui si parlava proprio della statua di Brescia. Fortunatamente sono riuscito a rintracciarlo. Eccolo https://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=2535

 

Modificato da vindar
Articolo in link

Inviato (modificato)
23 ore fa, Cremuzio dice:

, forse ritraeva una donna alata con un piede posto su un globo e una corona di alloro in mano come compare in alcune monete del tempo di Augusto .

Salve, al museo Campano di Capua è esposta, in un angolino della sezione numismatica, proprio la statua che hai descritto. Qualcuno più esperto di me (che studio tutt’altro nella vita) sa riconoscere se questa statua sia moderna o romana?274C0D7F-0F1F-4CA0-A884-C076620CF7D2.thumb.jpeg.34eff27d4f2d1bf39361badfaf6e3bd5.jpegB77F960B-0CF9-4BC0-A139-DAE04571CA71.thumb.jpeg.3d3650132fe6456794ab39ff22da3c5f.jpeg82DFB701-4D26-4835-BF98-88DE2B3E1E75.thumb.jpeg.174e4572e2cd99b8c787429586870553.jpeg

In particolare la statua appare ‘’cava’’ e c’è una struttura interna all’ala che è in legno e non metallica come ho visto in molte romane.

 

Comunque, nell’articolo che hai citato (https://www.bing.com/ck/a?!&&p=f51d262107af756bJmltdHM9MTY5MTM2NjQwMCZpZ3VpZD0xZTk5MDAzMi1hNTdiLTYyZjUtMjZmYS0xMjU0YTQ0YzYzNTkmaW5zaWQ9NTIzNQ&ptn=3&hsh=3&fclid=1e990032-a57b-62f5-26fa-1254a44c6359&psq=la+statua+della+vittoria+di+Taranto&u=a1aHR0cHM6Ly93d3cubGFtb25ldGEuaXQvdG9waWMvMTM2MTU0LWxhLXZpdHRvcmlhLw&ntb=1) al post #8 c’è quest’altro link, che purtroppo ho aperto solo ora, http://iccd.beniculturali.it/getFile.php?id=4576 in cui si evidenzia come di queste statue ne siano state riprodotte moltissime nel 1800-1900, basandosi principalmente su una ‘’Vittoria alata su globo’’ rinvenuta a Pompei, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Napoli (MANN).

Sull’epoca di produzione della statua al Museo Campano probabilmente mi sono risposto da solo... sarà una riproduzione ottocentesca/novecentesca .

Modificato da vindar

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