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Follis Anonimo

Risposte migliori

Caro Bizerba,

le priorita' da te indicate sono dei punti di arrivo in un mondo gia' perfetto.

Purtroppo oggi siamo veramente molto lontani da una situazione del genere in Italia, e non vedo come possano essere prese scorciatoi per arrivare a quanto suggerisci (a meno che non venga un dittatore 'numismatico' e faccia lui le leggi).

Modificare la normativa attuale, in uno Stato proibizionista come l'Italia sotto il profilo dei beni culturali e' sicuramente l'aspetto piu' difficile.

Numismatici di altissimo profilo, Bernardi di Trieste per citare uno dei maggiori esempi, si sono battuti invano in sede addirittura parlamentare quando si e' discusso il regolamento dell'attuale legge di tutela che, per alcuni aspetti e' addirittura piu' restrittiva di quella precedente del 1939.

Invocare a tavolino un cambiamento di atteggiamento equivale a gridare nel vuoto assoluto.

Secondo me la strada da percorrere e' quella di a[ertura e diffusione culturale.

Molti funzionari letteralmente non conoscono la numismatica e molti di essi sono poco fa,miliari con l'apertura commerciale di questi beni che caratterizza Paesi a noi vicini (che beneficiano, Stato compreso, delle ricadute positive, in termini di tasse e maggiore trasparenza, quando un commercio prospera ed e' ben regoalto nel rispetto di regole certe e liberali).

Da noi vige un atteggiamento di punizione e repressione per tutto quello che riguarda l'archeologia e le povere monete (che non danno fastidio a nessuno), quando invece un 'apertura maggiore poreterebbe un giro di affari maggiore, con conseguenti vantaggi fiscali per lo Stato, di vendite per i commercianti e di maggiore tranquillita' e disponbibilita' di materiale per i collezionisti (ne' piu' ne' meno di quanto oggi non accada nella serissima ma liberale Germania o Inghilterra ad esempio).

La strada da percorrere a mio modesto avviso e' come dicevo quella culturale, ovvero =quella di avvicinare i funzionari responsabili della macchina statale preposta alla tutela e alla regolamentazione di questo settore che il commercio numismatico e il collezionismo non sono sterco del demonio bensi' una lodevole e pacifica attivita' culturale al pari di chi studia e colleziona le prime edizioni del '900 piuttosto che le porcellane cinesi. Solo se questi signori cominceranno ad essere familiari con il mondo della numismatica lo potranno comprendere e quindi attenuare i loro timori di chissa' quali traffici (si teme cio' che non si conosce).

Ancora, solo prendendo coscienza di quanto avviene all'estero a noi vicino (evviva l'Unione europea che costringe l'Italietta burocratica a "crescere") e verificando che il maggiore liberismo non porta necessariamente alla rovina, ci si puo' convincere che anche l'Italia possa adottare politiche simili.

Ma tutto questo deve prima cominciare con la conoscenza, meglio presa di coscienza, del fenomeno numismatico da parte delle istituzioni, ecco perche' da una parte auspico che il patrimonio numismatico venga tutelato, schedato, esposto e quindi in sostanza reso piu' fruibile a tutti coloro che sono interessati, dall'altro spero che la massa crescente di persone che si stanno appassionando alla numismatica possano far sentire la propria voce (e questo forum puo' rappresentare uno degli strumenti di dialogo e di cassa di risonanza) per esercitare una pressione benefica sulle istituzioni affinche' si aprano nel senso che abbiamo detto.

Sono troppo idealista ? forse.. ma credo che la strada, piu' lunga, della progressiva presa di coscienza e conoscenza del settore da parte delle istituzioni possa portare ad una costruziuone piu' solida che non la scorciatoia, piena di trabocchetti, dell'intraprendere un'azione di lobbying nelle sedi istituzionali dove alla fine si diventa ostaggio di politiche clientelari e i cui traguardi sono perenne oggetto di rinegoziazione e moneta di scambio di favori e controfavori.

L'obiettivo di entrambe le strade e' il maggiore liberismo invocato nelle tue priorita', ma non puoi immaginarti quanto sia lungo ancora il cammino ...

Avanti tutta con la domanda di piu' cultura :lol:

numa numa

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Ciao numa numa.

Ho come la sensazione che la pensiamo nello stesso modo anche se, da quello che scriviamo, potrebbe sembrare che invece proponiamo soluzioni diverse.

Tu scrivi: "le priorita' da te indicate sono dei punti di arrivo in un mondo gia' perfetto"

La prima priorità che indicavo era quella di riconoscere ai cittadini collezionisti/commercianti numismatici lo status che compete loro in un Paese civile.

Questo riconoscimento non mi sembra un "punto di arrivo" ma necessariamente un punto di partenza.

Finchè queste sfortunate categorie di cittadini di serie B saranno considerate alla stregua di sudditi (anzi, meglio, di "regnicoli", perchè sudditi sono anche i cittadini britannici di Sua Maestà la Regina che però godono di ben altra considerazione), sarà difficile fare dei passi avanti, in quanto il confronto (se esiste) fra costoro e le Autorità sarà sempre falsato dalla scarsa considerazione nella quale i primi sono tenuti dai secondi;

la seconda priorità che indicavo è un corollario della prima ed attiene anch'essa alla libertà di pensiero, di commercio e di iniziativa che la nostra Costituzione riconosce a tutti i cittadini con grandi proclami ma che poi, nei fatti, non esiste o esiste in misura molto modesta.

Concludi il Tuo precedente intervento, caro numa numa, con l'esortazione "avanti tutta con la domanda di più cultura".

La strada "culturale" che Tu indichi è percorribile con successo solo se, dall'altra parte, c'è qualcuno in grado di capire le domande che si pongono e di padroneggiare la materia.

Quando la situzione è che a fronte di 239 sezioni numismatiche italiane vi sono solo 2 esperti in questa disciplina , mi spieghi a chi vai a fare le domande?

Quanti funzionari sono in grado, nelle Soprindentenze italiane, di identificare e catalogare una moneta classica o di padroneggiare tematiche numismaiche?

Nell'altra discussione sul british lifestyle è postato un report ufficiale nel quale, con un candore disarmante (almeno per noi) si descrive che i ritrovamenti delle monete rinvenute sono avvenuti grazie all'uso di un Metal detector.

Vi immaginate una cosa del genere in Italia? Impensabile. Si rischierebbe intanto subito un denuncia.....eppoi, chissà...tutto è possibile, anche un articolo sul giornale locale con tanto di foto e gli appellativi di "tombarolo", "trafficante d'arte" ecc.

Inoltre, siamo proprio sicuri che portando i ritrovamenti negli uffici della Soprintendenza o in un museo troveremmo qualcuno in grado di identificare le monete ritrovate e di darci l'adeguato supporto tecnico-scientifico?

Io non ci scommetterei un riconio da bancarella.....

Forse il detto: "chiedere è lecito, rispondere è cortesia" lo hanno inventato nelle Soprintendenze? B)

Saluti.

Michele

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Caro Michele,

tu dai per scontato dei riconoscimenti verso il privato cittadino da parte delle istituzioni : rispetto, liberta' di collazionare re[perti etc.

che oggi non sono purtroppo tali. Non perche' non dovrebberoi o potrebbero esserlo, ma semplicemente perche' ;lo Stato attraveros le sue leggi ed istituzioni non riconosce al privato cittadino tali diritti (o meglio li regola e ingabbia con tali vincoli che di fatto esistono solo in una misura minima, almeno rispetto ad altri Paesi).

Ergo il mio ragionamento e' : facciamo accorgere le istituzioni che il privato cittadino collezionista e appassionato di monete puo' avere perfetta legittimita' senza prevaricare ne ' dare fastidio a nessuno, ma anzi aiutare a stimolare l'economia e il commercio, attraverso la sua passione (oltre che gli studi) come gia' avviene in Paesi culturalmente evoluti.

Questa presa di coscienza puo' avvenire attraverso, secondo me, una maggiore interazione tra cittadino ed istituzioni (esistono degli ottimi direttori e curatori di musei che 'sanno' riconoscere le monete) e attraverso una maggiore diffusione della cultura numismatica (articoli, dibattiti, conferenze, mostre, richiesta di maggiore attivismo ai musei).

Vi e' un'altra strada quella della lobby politica nelle varie sedi, al pari di quanto viene fatto da altre categorie per la difesa e lo sviluppo dei propri interessi (pensiamo solo a quella dei commercianti, ad esempio), ma tale strada mi ripugna e preferisco quella piu' lenta, ma nobile della crescita culturale..

numa numa

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Per numa numa.

"Caro Michele,

tu dai per scontato dei riconoscimenti verso il privato cittadino da parte delle istituzioni".

Francamente non capisco in quale parte dei miei precedenti interventi Tu possa aver tratto questa impressione.

Se però è questo il concetto che si trae da quanto ho scritto, mi affretto a smentire che volessi intendere ciò che Tu hai compreso.

Anzi, già che ci sono ne approfitto per rincarare la dose e per dire che sono convinto proprio del contrario e cioè che le istituzioni non solo non riconoscono alcunchè ai privati ma se possono li boicottano volentieri.

Che poi esistano rari casi di sinergia fra publico e privati non lo nego ma è, appunto, l'eccezione che conferma la regola.

Se lo Stato, con le sue articolazioni, è visto dai i cittadini anche in questo settore come una controparte e non per quello che dovrebe essere, un motivo ci sarà pure.

In effetti, mi rendo conto che lamentarsi e discutere dei problemi della numismatica, quando ci sono in giro ben altre angosciose questioni, fa molti "signorotti di campagna" o cenacolo degli eruditi", ma in fondo l'approccio legislativo è sempre quello, a prescindere dall'importanza delle materie che si vogliono regolamentare .......l'insipienza ed il caos di chi legifera non fanno sconti a nessuno e non si vede perchè anche negli ambiti apparentemente meno impegnativi (come la numismatica) i nostri governanti dovrebbero risultare illuminati.

Personalmente auspico che la U.E., con il suo ordinamento giuridico, possa dare una scossa alle nostre nomative illiberali che riguardano le monete; nel frattempo, auguro a tutti i commercianti e collezionisti di monete classiche (a cui esprimo tutta la mia solidarietà senza peraltro voler condividere i rischi della loro rischiosa passione) di non incappare in un acquisto sbagliato o in una delazione.

Auguri.

Michele

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