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Antoniniano di Valeriano I, impressioni e domande


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Inviato (modificato)

Buongiorno, aggiorno il mio piccolo piano collezionistico (v. foto 1) con l'arrivo di un antoniniano di Valeriano I.  

 1)        La moneta:  Ecco la moneta appena arrivata (v. foto 2) e un accostamento del ritratto monetale con quello scultoreo conservato alla New Carlsberg Glyptotek di Copenhagen (v. foto 3).

 D VALERIANVS. P.F AVG. Busto di profilo verso dx, corona radiata, drappeggiato e corazzato.    R ORIE-N-S - AVGG. Sol nudo, radiato, in piedi verso sx, il mantello sulla spalla sinistra, mano dx alzata, una frusta/frustino nella sx. peso gr. 4,42; diam mm. 21,5; Asse conio:7

Una prima domanda:  il venditore (Cgb) indica la zecca di Treviri, Augusta Treverorum, (Trèves).  Chiedo: la zecca di Treviri non è attiva solo a partire dal 293?  Si tratta di una loro svista (mi sembra impossibile), oppure sbaglio io (mi sembra ovvio), o c’è un’altra spiegazione?  Inoltre il venditore indica il tipo RIC V 12, ma se è corretto vedo in Ocre che questo tipo è riferito alla zecca di Lione.

 Seconda domanda:  a cosa si deve l’evidente differenza dell’aspetto dello strato di argento in un’area in alto a destra del rovescio (v.  foto 4) ?

 grazie per ogni aiuto e indicazione, Lucius LX

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2)        Alcuni accenni “attorno” alla moneta. Sto accompagnando l’osservazione della moneta con la lettura di un libro su Valeriano: Omar Coloru, L' imperatore prigioniero. Valeriano, la Persia e la disfatta di Edessa, ed. Laterza. Non ripercorro la drammatica vicenda di Valeriano che cade prigioniero di Shapur I (secondo le diverse versioni per cattura o nel tentativo di trovare asilo).Ricordo solo che l’unicità dell’evento, la prigionia di un imperatore romano, è accompagnata da notevoli testimonianze archeologiche.

 -              Tra queste, alcuni celebri bassorilievi monumentali (v. foto 5) in diverse località dell’antico impero sasanide: Dārābgerd, Bišāpur e Naqš-e Rostam. La maggior parte degli autori concorda nel riconoscervi Gordiano III (calpestato dal cavallo di Sapore I), Filippo l’Arabo (in atto di sottomissione) e Valeriano prigioniero, con le mani tenute bloccate dalle mani di Shapur, in segno di totale supremazia. In verità l’identificazione di alcuni personaggi dei bassorilievi è abbastanza dibattuta. Un riesame complessivo della questione è ad es. in un articolo del 2015: Ehsan Shavarebi, Roman ‘Soldatenkaiser’ on the Triumphal Rock Reliefs of Shāpūr I - A Reassessment  (il pdf, in inglese, è scaricabile gratuitamente).

-              La drammatica gestualità dei bassorilievi si ripete anche in un famoso cammeo (v. foto 6) sul quale si vede Shapur I che blocca un polso di Valeriano senza nemmeno aver avuto necessità di sfoderare la spada (a differenza di Valeriano). 

-              Destano poi grande impressione le opere edilizie probabilmente fatte costruire ai prigionieri romani (compreso, s’immagina, lo stesso Valeriano): la Band-e Kaisar (diga dei romani) e Pol-e- Kaisar (ponte di Cesare), cioè il Ponte di Valeriano, nel moderno Iran (v. foto 7).

-              Di grande interesse, sebbene non riguardi direttamente Valeriano, ma comunque quelle vicende, una moneta d'oro persiana (v. foto 8) con Sapore I a cavallo e di fronte a lui un romano in piedi, supplice. La legenda sul rovescio specifica: «questo (era in) quel (tempo) in cui il Cesare Filippo e i Romani gli erano tributari e sottomessi».

-              Un’ultima nota. Il trauma storico della cattura di Valeriano continuerà ad essere rappresentato nei secoli seguenti. Anche perché in Occidente l’episodio fu assunto dalla storiografia cristiana ad ammonimento riguardo le conseguenze di una cattiva condotta da parte del sovrano (nel caso specifico gli editti persecutori di Valeriano). E sono dunque le fonti cristiane (Lattanzio) a descrivere come particolarmente crudele la prigionia di Valeriano, il quale avrebbe avuto tra l’altro il compito di fare da sgabello umano a Sapore I quando questi montava a cavallo. Questa particolare umiliazione, reale o inventata che sia, sarà un ricordo ancora vivo a distanza di molti secoli, come dimostrano ad esempio una miniatura francese del 1415 ca. o un’opera del 1521 di Hans Holbein il Giovane (v. foto 9).

 

A presto, Lucius LX

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Modificato da lucius LX
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Inviato

Mi piace molto la moneta e mi piacciono molto i tuoi post che leggo sempre con interesse, con il solito interesse seguo anche la discussione che generalmente nasce perchè mi permette sempre di imparare qualcosa. Vorrei anche risponderti su qualche punto ma non ho le competenze necessarie 🙂

  • Grazie 1

Inviato
Il 21/3/2024 alle 10:18, lucius LX dice:

Buongiorno, aggiorno il mio piccolo piano collezionistico (v. foto 1) con l'arrivo di un antoniniano di Valeriano I.  

 1)        La moneta:  Ecco la moneta appena arrivata (v. foto 2) e un accostamento del ritratto monetale con quello scultoreo conservato alla New Carlsberg Glyptotek di Copenhagen (v. foto 3).

 D VALERIANVS. P.F AVG. Busto di profilo verso dx, corona radiata, drappeggiato e corazzato.    R ORIE-N-S - AVGG. Sol nudo, radiato, in piedi verso sx, il mantello sulla spalla sinistra, mano dx alzata, una frusta/frustino nella sx. peso gr. 4,42; diam mm. 21,5; Asse conio:7

Una prima domanda:  il venditore (Cgb) indica la zecca di Treviri, Augusta Treverorum, (Trèves).  Chiedo: la zecca di Treviri non è attiva solo a partire dal 293?  Si tratta di una loro svista (mi sembra impossibile), oppure sbaglio io (mi sembra ovvio), o c’è un’altra spiegazione?  Inoltre il venditore indica il tipo RIC V 12, ma se è corretto vedo in Ocre che questo tipo è riferito alla zecca di Lione.

 Seconda domanda:  a cosa si deve l’evidente differenza dell’aspetto dello strato di argento in un’area in alto a destra del rovescio (v.  foto 4) ?

 grazie per ogni aiuto e indicazione, Lucius LX

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2)        Alcuni accenni “attorno” alla moneta. Sto accompagnando l’osservazione della moneta con la lettura di un libro su Valeriano: Omar Coloru, L' imperatore prigioniero. Valeriano, la Persia e la disfatta di Edessa, ed. Laterza. Non ripercorro la drammatica vicenda di Valeriano che cade prigioniero di Shapur I (secondo le diverse versioni per cattura o nel tentativo di trovare asilo).Ricordo solo che l’unicità dell’evento, la prigionia di un imperatore romano, è accompagnata da notevoli testimonianze archeologiche.

 -              Tra queste, alcuni celebri bassorilievi monumentali (v. foto 5) in diverse località dell’antico impero sasanide: Dārābgerd, Bišāpur e Naqš-e Rostam. La maggior parte degli autori concorda nel riconoscervi Gordiano III (calpestato dal cavallo di Sapore I), Filippo l’Arabo (in atto di sottomissione) e Valeriano prigioniero, con le mani tenute bloccate dalle mani di Shapur, in segno di totale supremazia. In verità l’identificazione di alcuni personaggi dei bassorilievi è abbastanza dibattuta. Un riesame complessivo della questione è ad es. in un articolo del 2015: Ehsan Shavarebi, Roman ‘Soldatenkaiser’ on the Triumphal Rock Reliefs of Shāpūr I - A Reassessment  (il pdf, in inglese, è scaricabile gratuitamente).

-              La drammatica gestualità dei bassorilievi si ripete anche in un famoso cammeo (v. foto 6) sul quale si vede Shapur I che blocca un polso di Valeriano senza nemmeno aver avuto necessità di sfoderare la spada (a differenza di Valeriano). 

-              Destano poi grande impressione le opere edilizie probabilmente fatte costruire ai prigionieri romani (compreso, s’immagina, lo stesso Valeriano): la Band-e Kaisar (diga dei romani) e Pol-e- Kaisar (ponte di Cesare), cioè il Ponte di Valeriano, nel moderno Iran (v. foto 7).

-              Di grande interesse, sebbene non riguardi direttamente Valeriano, ma comunque quelle vicende, una moneta d'oro persiana (v. foto 8) con Sapore I a cavallo e di fronte a lui un romano in piedi, supplice. La legenda sul rovescio specifica: «questo (era in) quel (tempo) in cui il Cesare Filippo e i Romani gli erano tributari e sottomessi».

-              Un’ultima nota. Il trauma storico della cattura di Valeriano continuerà ad essere rappresentato nei secoli seguenti. Anche perché in Occidente l’episodio fu assunto dalla storiografia cristiana ad ammonimento riguardo le conseguenze di una cattiva condotta da parte del sovrano (nel caso specifico gli editti persecutori di Valeriano). E sono dunque le fonti cristiane (Lattanzio) a descrivere come particolarmente crudele la prigionia di Valeriano, il quale avrebbe avuto tra l’altro il compito di fare da sgabello umano a Sapore I quando questi montava a cavallo. Questa particolare umiliazione, reale o inventata che sia, sarà un ricordo ancora vivo a distanza di molti secoli, come dimostrano ad esempio una miniatura francese del 1415 ca. o un’opera del 1521 di Hans Holbein il Giovane (v. foto 9).

 

A presto, Lucius LX

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Sapevo che non ti saresti accontentato a lungo di Traiano Decio :) 

Son contento tra l'altro che qualcuno dedichi un po' di attenzione alle monete del mi' babbo, che solitamente sono piuttosto snobbate dai collezionisti (non del tutto a torto, data la fattura grezza e la mediocrità dei tipi).

Riguardo alla zecca, anche a me sembra Lugdunum, però non mi occupo di questioni di tal genere da parecchi anni e sono un po' arrugginito, quindi non ci metterei la mano sul fuoco.

Sulla difformità della colorazione della moneta, anzitutto partiamo dall'idea che non si tratta di una moneta in argento, ma di una mistura a basso titolo d'argento (circa il 20-25%), per cui sono ipotizzabili una ossidazione non omogenea per motivi legati alla conservazione nei secoli, così come qualche imperfezione della lega. Personalmente propenderei per una pulizia che ha dovuto rimuovere concrezioni più coriacee che altrove, lasciando quindi un metallo maggiormente segnato dall'intervento.

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Inviato

Il RIC "zoppica" sul III secolo, in particolare su Valeriano, Gallieno e famiglia. Per questi il catalogo di riferimento e' il Goebl (testo che purtroppo non possiedo). Esistono in rete siti che possono aiutare nella catalogazione un po' come fa Wildwinds con il RIC, ma come questo incompleti e con errori. 

Comunque, ho provato a cercare la tua moneta e dovrebbe essere una Goebl 868 (per una classificazione completa occorrerebbe anche una analisi più dettagliata del busto). Quanto alla zecca, viene indicata la zecca di Colonia.

La tua moneta dovrebbe essere stata coniata tra il 257 e il 259 e, in quegli anni, vi era una coreggenza Valeriano-Gallieno, come testimoniato anche da AVGG della legenda di rovescio.

Tornando alla zecca, dobbiamo pensare che di lì  a poco ci sarebbe stata l'usurpazione di Postumo, partita proprio da Colonia. Mi viene da pensare che in quegli anni operassero zecche proprio lungo la frontiera renana, ovvero in zona di guerra. Mi sembra di aver letto, in questo senso, che anche Treveri (al posto di o insieme a Colonia?) abbia potuto battere moneta (cosa che farà poi attivamente con gli imperatori gallici). 

Spero di non aver detto inesattezze. 

Sempre bene accette correzioni ed integrazioni.

Buona notte.

Stilicho


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Inviato

Anche io ho letto il libro di Coloru (molto bello).

Se non ricordo male, Lattanzio scrive che il corpo di Valeriano I fu scuoiato, la pelle fu dipinta di rosso e riempita di paglia; il fantoccio così creato fu poi esposto in un tempio a memoria perenne.


Inviato

Ciao, e grazie @Stilicho per queste precisazioni.

32 minutes ago, Stilicho said:

Il RIC "zoppica" sul III secolo, in particolare su Valeriano, Gallieno e famiglia. Per questi il catalogo di riferimento e' il Goebl (testo che purtroppo non possiedo). Esistono in rete siti che possono aiutare nella catalogazione un po' come fa Wildwinds con il RIC, ma come questo incompleti e con errori. 

Comunque, ho provato a cercare la tua moneta e dovrebbe essere una Goebl 868 (per una classificazione completa occorrerebbe anche una analisi più dettagliata del busto). Quanto alla zecca, viene indicata la zecca di Colonia.

La tua moneta dovrebbe essere stata coniata tra il 257 e il 259 e, in quegli anni, vi era una coreggenza Valeriano-Gallieno, come testimoniato anche da AVGG della legenda di rovescio.

Tornando alla zecca, dobbiamo pensare che di lì  a poco ci sarebbe stata l'usurpazione di Postumo, partita proprio da Colonia. Mi viene da pensare che in quegli anni operassero zecche proprio lungo la frontiera renana, ovvero in zona di guerra. Mi sembra di aver letto, in questo senso, che anche Treveri (al posto di o insieme a Colonia?) abbia potuto battere moneta (cosa che farà poi attivamente con gli imperatori gallici). 

Spero di non aver detto inesattezze. 

Sempre bene accette correzioni ed integrazioni.

Buona notte.

Stilicho

 

Infatti, la zecca di Lione è stata chiusa dopo la sconfitta di Clodio Albino e non riapre prima del regno di Aureliano (274) L’ipotesi sostenuta da Webb (RIC Va) e Laffranchi di una monetazione di Lione durante il regno congiunto di Valeriano/Gallieno è stata respinta da Alföldi, Elmer, seguiti da Bastien e Göbl. Questa monetazione «lugdunese » viene oggi riassegnata a Colonia Agrippinensis. La zecca venne probabilmente trasferita a Treveri nel 259, per finire sotto controllo di Postumo. Nel dicembre 268, una delle due officine di Treveri è trasferita a sua volta a Colonia, che cade sotto il controllo di Leliano nel 269. 

L’antoniniano di  @lucius LX   è il MIR 868h, prima emissione di Colonia, fine 257/258 d.C

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Inviato

Buongiorno a Stilicho e Vietmimin (non ho ancora capito come citare gli utenti tramite l'etichetta come vedo d'suo sul forum :)).

Grazie mille ad entrambi per le precise riflessioni sull'emissione e sulla zecca.  Le trascrivo subito nel mio archivio, a corredo della moneta.

Approfitto ancora della vostra competenza e gentilezza per chiedere se esista un testo, un articolo, una traccia iniziale da cui un neofita possa partire per la storia delle zecche di III sec. d.C.. che mi par d'intuire non poco complicata e discussa.

Infine, da un'accenno, mi sembra di capire che nella definizione del tipo risulti rilevante la tipologia del busto e dei suoi elementi. Esiste una riflessione sulla gerarchia dei vari elementi  utilizzati nella definizione del tipo?

grazie, Lucius LX

p.s. Verissimo Stilicho, scrive Lattanzio: " Dopo che Valeriano ebbe consumato questa ignobile vita nel disonore, gli fu strappata la pelle e, spogliata della carne, fu dipinta di una tintura rossa, perché fosse poi esposta in un tempio degli dèi barbari a memoria del magnifico trionfo" . E' vero che il cristianoLattanzio vuole rendere memorabile il castigo del persecutore  Valeriano, tuttavia non mi sorprenderebbe del tutto una ritualità che a noi appare feroce ma che potrebbe rientrare in comunicazioni simboliche di cui l'antichità è ricca, anche ricorrendo a esibizioni e esposizioni del corpo (vivente o morto) per noi sorprendenti. 

 


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Inviato

Grazie all'amico @grigioviola integro i dati già forniti dal nostro @Vietmimin (grazie anche a lui per gli approfondimenti sempre di livello e curati).

La moneta e' presente nel ripostiglio di Eauze (numero di catalogo 1449) in 271 esemplari e nel Cunetio Hoard (n. catalogo 708) in 14 esemplari.

Ciao.

Stilicho

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Supporter
Inviato (modificato)
20 minuti fa, lucius LX dice:

(non ho ancora capito come citare gli utenti tramite l'etichetta come vedo d'suo sul forum :)).

Basta che digiti la @ e subito dopo il nome. Lo scegli e il gioco e' fatto.

 

20 minuti fa, lucius LX dice:

Approfitto ancora della vostra competenza e gentilezza per chiedere se esista un testo, un articolo, una traccia iniziale da cui un neofita possa partire per la storia delle zecche di III sec. d.C.. che mi par d'intuire non poco complicata e discussa.

Qui lascio la parola a chi ne sa più di me. Devo comunque dire che la questione e' assai interessante. Ma poi, cosa non e' interessante intorno a una moneta? Più leggi e studi  e più ti viene voglia di leggere e studiare. Peccato che il tempo sia poco e la vita breve.

Modificato da Stilicho
correzione di errore battitura

Inviato
5 hours ago, lucius LX said:

Approfitto ancora della vostra competenza e gentilezza per chiedere se esista un testo, un articolo, una traccia iniziale da cui un neofita possa partire per la storia delle zecche di III sec. d.C.. che mi par d'intuire non poco complicata e discussa.

Che io sappia, questo tipo di studio trasversale non esiste per l’insieme delle zecche, anche perché ci vorrebbe un consenso che finora non esiste. Sono ancora troppo mutevoli le ipotesi di apertura/chiusura temporanea, di trasferimenti di personale, di officine o di intere zecche a seconda delle nuove necessità o delle sconfitte militari, durante questo III secolo travagliato.

Un esempio del valzer delle zecche per il corto periodo 268/269 della fine del regno di Postumo con la proposta cronologica già citata di Gricourt et Hollard: 

IMG_7587.thumb.jpeg.192e5d4c480342d82bdc902753e97fda.jpeg

Altri esempi con il rompicapo delle zecche orientali (Problema che inizia da Settimo Severo con la zecca itinerante d’Oriente che si sarebbe stabilita prima a Alessandria, poi a Laodicea o - meno probabilmente- a Emesa):

Sylviane ESTIOT dimostrò l'esistenza di una « quarta zecca orientale » non identificata sotto Probo, creata quando la zecca di Antiochia cadde nelle mani dell’usurpatore Saturnino.

La « zecca SPQR » aperta da Gallieno è stata inizialmente identificata con Antiochia o Cizico, o con una zecca secondaria efemera in Oriente. Oggi, dopo i lavori di Mairat, l’esergo SPQR segna la zecca di Smirna poi trasferita a Cizico da Claudio II… 

Per il periodo Claudio II a Floriano, è talvolta sulla base del solo criterio stilistico che gli antoniniani vengono classificati, ed è sempre utile riferirsi al database del RIC-mom di Sylviane Estiot, perché tiene conto degli ultimi lavori in merito:

https://ric.mom.fr/en/home

La firma della zecca appare molto sporadicamente sotto Gallieno e si diffonde sotto Diocleziano con il moltiplicarsi delle zecche. Le cose diventano più semplici. In linea di principio.

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Inviato
14 minuti fa, Vietmimin dice:

Che io sappia, questo tipo di studio trasversale non esiste per l’insieme delle zecche, anche perché ci vorrebbe un consenso che finora non esiste. Sono ancora troppo mutevoli le ipotesi di apertura/chiusura temporanea, di trasferimenti di personale, di officine o di intere zecche a seconda delle nuove necessità o delle sconfitte militari, durante questo III secolo travagliato.

Un esempio del valzer delle zecche per il corto periodo 268/269 della fine del regno di Postumo con la proposta cronologica già citata di Gricourt et Hollard: 

IMG_7587.thumb.jpeg.192e5d4c480342d82bdc902753e97fda.jpeg

Altri esempi con il rompicapo delle zecche orientali (Problema che inizia da Settimo Severo con la zecca itinerante d’Oriente che si sarebbe stabilita prima a Alessandria, poi a Laodicea o - meno probabilmente- a Emesa):

Sylviane ESTIOT dimostrò l'esistenza di una « quarta zecca orientale » non identificata sotto Probo, creata quando la zecca di Antiochia cadde nelle mani dell’usurpatore Saturnino.

La « zecca SPQR » aperta da Gallieno è stata inizialmente identificata con Antiochia o Cizico, o con una zecca secondaria efemera in Oriente. Oggi, dopo i lavori di Mairat, l’esergo SPQR segna la zecca di Smirna poi trasferita a Cizico da Claudio II… 

Per il periodo Claudio II a Floriano, è talvolta sulla base del solo criterio stilistico che gli antoniniani vengono classificati, ed è sempre utile riferirsi al database del RIC-mom di Sylviane Estiot, perché tiene conto degli ultimi lavori in merito:

https://ric.mom.fr/en/home

La firma della zecca appare molto sporadicamente sotto Gallieno e si diffonde sotto Diocleziano con il moltiplicarsi delle zecche. Le cose diventano più semplici. In linea di principio.

 

Impressionante.. che dire ? grazie @Vietmimin


Supporter
Inviato

Senza dimenticare poi le "zecche" non ufficiali da cui poi tutta la monetazione imitativa.

Ma questa e' una altra storia.

Ciao.

Stilicho

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Inviato (modificato)

Ironia della sorte, Valeriano celebrò con un'emissione la Vittoria sui Parti riferita alla riconquista di Antiochia negli anni precedenti, ma c'è anche chi la interpreta come una celebrazione in anticipo dell'imminente campagna che si sarebbe apprestato ad avviare . Zecca di Viminacium, 3a emissione

antoniniano_valeriano_victpart.thumb.jpg.31c919826f5f32ea094d5c804d8d5075.jpg

Diritto: IMP VALERIANVS P F AVG, busto radiato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra.

Rovescio: VICT PART, la vittoria stante a sinistra tiene una palma e si poggia a uno scudo, ai suoi piedi un prigioniero.   Zecca di Viminacium (RIC V-I 262)

 

 

Modificato da Massenzio

Supporter
Inviato
21 ore fa, Massenzio dice:

Ironia della sorte, Valeriano celebrò con un'emissione la Vittoria sui Parti riferita alla riconquista di Antiochia negli anni precedenti, ma c'è anche chi la interpreta come una celebrazione in anticipo dell'imminente campagna che si sarebbe apprestato ad avviare . Zecca di Viminacium, 3a emissione

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Diritto: IMP VALERIANVS P F AVG, busto radiato, drappeggiato e corazzato rivolto a destra.

Rovescio: VICT PART, la vittoria stante a sinistra tiene una palma e si poggia a uno scudo, ai suoi piedi un prigioniero.   Zecca di Viminacium (RIC V-I 262)

 

 

 

Grazie dell'indicazione @Massenzio, molto interessante,  davvero una moneta che ammonisce... quel prigioniero può diventare chiunque. 

Buona giornata


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