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Denario di Alessandro Severo


lucius LX

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Buonasera, continuo a condividere il mio primo percorso collezionistico con l’acquisto di un denario di Alessandro Severo (222-235 d.C.). Cronologicamente si tratta del primo imperatore del mio programma anarchico-militare minimo abbreviato (chiamiamolo così), compreso cioè tra Alessandro Severo e Aureliano, rivolto alla raccolta di antoniniani (in alternativa denari) e contenuto entro un personale limite di spesa. Il post è diviso in tre brevi parti: la prima è dedicata alla moneta e ad alcune domande connesse per le quali chiedo aiuto (figg 1-3); la seconda riporta alcuni accenni biografici dell’imperatore (figg 4-7); la terza riassume alcune vicende relative alla sua sepoltura (figg 8-10).

I) La moneta di Alessandro Severo (FIG 1) 

La scelta della moneta è stata determinata principalmente da un’impressione visiva, piuttosto che da una valutazione numismatica per la quale non possiedo alcuna competenza. Ho infatti optato per il ritratto che - pur filtrato dalle stilizzazioni artistiche - meglio mi pareva evocare il volto di un ragazzo, non ancora quattordicenne, chiamato al trono di Roma.

Denario; AG, titolo 500 %0; emissione speciale; 222 d.C.; zecca Roma, diam. 18,5 mm; 2,78 g.; asse di conio: 11 h. D: IMP C M AVR SEV ALEXAND AVG  Busto laureato e drappeggiato verso dx. R: LIBERALITAS AVG Liberalitas in piedi verso sx, abaco/contamonete nella dx, corno dell’abbondanza nella sx.

Di seguito alcune domande (troppe temo, e me ne scuso). Grazie sinceramente sin da ora per ogni suggerimento o risposta che sarà possibile:

-      Nel quadro delle emissioni di Alessandro (in FIG 2 una tabella tratta da A. Forzoni, La moneta nella storia, vol III, p. 33) è assente l’antoniniano o doppio denario.  Sono note ipotesi riguardo il motivo della rinuncia all’emissione di antoniniani da parte di Alessandro? 

-      Il venditore (Cgb), indica un titolo pari al 50% in argento. Ma in uno dei pochi testi che possiedo, l’appena citato Forzoni, trovo invece indicato il 38% di fino per i denari di Alessandro. Tali diverse percentuali provengono da campionamenti fisici diversi cui si fa riferimento, da elaborazioni statistiche contrastanti o da quali altri studi e fonti?

-      Trovo che uno dei titoli di Alessandro è Restitutor Monetae. A cosa rimanda tale dicitura? Forse (cito a tentoni) da provvedimenti che miravano a mantenere i pesi dei nominali in linea con quelli della riforma di Caracalla e che erano stati invece limati da Macrino e Eliogabalo? O dal tentativo di ritornare al rapporto augusteo 1:25 tra monetazione d’oro e d’argento (annullando l’1:20 della riforma di Caracalla)?.

-      Sempre il venditore definisce l’emissione come “speciale”. Con ciò intende che viene emessa in occasione di un’elargizione, o cos’altro?

-      Il tipo indicato è RIC 148. Su Ocre trovo solo 148c (il simile 281 è coniato ad Antiochia anziché a Roma). Mi chiedevo se in rete esista una spiegazione della gerarchia dei criteri di distinzione utilizzata per ordinare tipi e sottotipi del RIC.

-      Un appunto infine sull’oggetto rettangolare (o magari cilindrico?) con manico verticale impugnato dalla Liberalitas, quasi invisibile nella mia moneta. In alcuni casi può apparire una semplice tabella ma solitamente contiene uno o più grani o dischetti (spesso 4), con vari gradi di dettaglio (in FIG 3 esempi tratti da altre monete di Alessandro). E’ indicato talvolta come una generica tessera, molto raramente come ventilabro, mentre normalmente e più convincentemente viene identificato con un abaco (del quale non ho trovato però esempi con manico, ma potrebbe essere un adattamento per queste occasioni?). Un’ulteriore ipotesi lo spiega, più precisamente, come un “contamonete” specifico per le elargizioni in denaro.

II) Cenni biografici 

La crisi del III secolo si apre con l’assassinio di Alessandro Severo e l’acclamazione di Massimino il Trace (235-238 d.c.).  Due personalità opposte persino nei volti, così contrastanti da apparire simbolici del passaggio epocale cui dettero vita: da un lato il profilo delicato di un giovinetto, dall’altro quello duro di un gigante (FIG 4).  Un dualismo alimentato, oltre che da dati oggettivi, anche da una storiografia avversa a Massimino, uomo lontano da Roma e tassatore delle ricchezze senatoriali per finanziare l’esercito. E tuttavia, nell’affollata galleria di personaggi del periodo, l’ex pastore trace “gigante di corpo e crudele d’animo” (così Erodiano) mostrò, pur entro i limiti di una concezione squisitamente militare del potere, doti certamente non così grezze, senza le quali non avrebbe potuto attraversare tre anni di crisi dell’impero.

Alessandro incarnava invece una formula dinastica che aveva dovuto rimediare al fallimento del programma politico-religioso della coppia madre-figlio composta da Giulia Soemia e dall’eccentrico Eliogabalo (cugino di Alessandro per parte di madre).  Alessandro giungeva al trono poco più che tredicenne, sotto la guida politica della celebre e capace nonna Giulia Mesa (per i primi quattro anni di regno) e della meno abile madre, Giulia Mamea, nutrendosi al contempo degli insegnamenti del grande giurista e uomo pubblico Domizio Ulpiano.  

Giulia Mesa, secondo la consuetudine di famiglia, avrebbe accompagnato Alessandro anche negli spostamenti militari cui il giovane imperatore fu obbligato dopo un’iniziale fase di governo a Roma. Prima si trattò dell’incerta (per quanto trionfalmente propagandata) spedizione in Oriente, resasi necessaria per l’aggressività del rinato impero persiano di Ardashir I (FIG 5), il fondatore della dinastia sasanide, che aveva messo fine al dominio dei Parti. Poi Alessandro dovette accorrere sul limes renano, dove la crescente pressione degli Alemanni aveva generato la richiesta, diffusa anche nell’esercito, di un’iniziativa militare dell’imperatore. A Mogontiacum (att. Magonza, FIG 6), nel 235 d.C. (una possibile ricostruzione delle date indica il 18 o il 19 Marzo), con la complicità più o meno diretta di Massimino, madre e figlio furono però assassinati nella loro tenda dai soldati, contrari alla conciliante strategia di Alessandro verso i Germani e insofferenti della sua subordinazione alla volontà della madre (FIG 7). Proprio la mitezza d’animo (si dice ad esempio che rifuggì sempre dal comminare condanne capitali) e la dipendenza dalla madre (descritta come accaparratrice di denaro e mortificatrice della volontà dell’imperatore) sono i tratti della personalità di Alessandro additati dalle fonti come le cause principali della sua disgrazia. Sul controllo accentratore esercitato da Giulia Mamea sembra far fede anche la sua ostilità verso la moglie di Alessandro, Orbiana, e verso il padre di lei Sallustio (che era stato nominato Cesare). Il tentativo di reazione di Sallustio condusse il padre alla morte e la figlia all’esilio. Atri episodi, come l’uccisione di Ulpiano - già mentore del giovane Alessandro e divenuto nel frattempo prefetto del pretorio - o il ritiro dalle funzioni pubbliche dello storico Cassio Dione, rafforzarono l’isolamento dell’imperatore, sotto il sempre più stretto controllo della madre, ormai elevatasi a mater Augusti et Castrorum et Senatus et Patriae et universi generi humani.

 III) Il mausoleo e il sarcofago

Alessandro Severo è legato anche ad un’irrisolta vicenda relativa alla propria sepoltura. Un riesame della questione si può rintracciare nella prima parte di una conferenza di Filippo Coarelli alla British School di Roma: Il Vaso Portland e il Mausoleo di Monte del Grano: ricostruzione di un contesto (https://www.youtube.com/watch?v=Ea-wUN74YK8), della quale cerco di riassumere alcuni passaggi.

A Roma esiste un mausoleo a tumulo chiamato Monte del Grano (che ovviamente non conoscevo) terzo per grandezza dopo quelli di Adriano e di Augusto (FIG 8). Premettendo che l’Historia Augusta narra che Alessandro Severo meritò a Roma un tumulo grandissimo (sepulcrum amplissimus), sono da prendere in considerazione due testimonianze che collegano Alessandro Severo e la madre al mausoleo di Monte del Grano. 

Una è quella dello scultore Flaminio Vacca, che nelle sue Memorie di varie antichità trovate in diversi luoghi di Roma (1594) ricorda che: dove si dice il Monte del Grano, vi era un gran massiccio antico fatto di scaglia; bastò l'animo ad un cavatore di romperlo, ed entratovi dentro, calò giù tanto, che trovò un gran Pilo [cioè un sarcofago] istoriato con il Ratto delle Sabine  [in realtà rappresenta Achille a Sciro tra le figlie di Licomede] , e sopra il coperchio vi erano due figure distinte con il ritratto di Alessandro Severo, e Giulia Mammea sua madre, dentro del quale vi erano delle ceneri… L’altra testimonianza, del 1697, è quella Pietro Santi Bartoli (FIG 8) , ancora una volta uno scultore, che disegna una sezione del mausoleo nella quale viene indicata la posizione di ritrovamento del sarcofago (cerchiato nell’immagine, didascalia E).  Importante notare, osserva Coarelli, che il sarcofago si trova in un ambiente privo di aperture e che fu estratto distruggendo parte della volta (vedi didascalia G del disegno). Lo studioso ne deduce che il sarcofago - un esemplare attico del 240 d.C. ca. -  sia coevo alla costruzione del mausoleo e coerente con gli anni della morte di Alessandro (come indicherebbero anche alcuni particolari costruttivi dell’edificio).

La critica moderna ha messo in dubbio l’identificazione dei personaggi sul coperchio a forma di letto del sarcofago (FIG 10) con Alessandro Severo e Giulia Mamea, avanzando ipotesi diverse, come ad esempio la rappresentazione di due importanti personaggi privati dell’epoca di Gallieno. Coarelli da parte sua, pur ritenendo che il mausoleo sia quello di Alessandro Severo, propone di riconoscere nel personaggio maschile del sarcofago un cognatus di Alessandro, Gneus Catiluis Severus, ritratto con la moglie.  A sostegno della propria tesi Coarelli nota la collocazione del sarcofago in un ambiente che non è quello principale del mausoleo, come ci si aspetterebbe se si trattasse del sarcofago imperiale. Sottolinea che il volto maschile è quello di un uomo di una certa maturità, già lontano dalla giovinezza tipica dell’immagine di Alessandro. Osserva poi che le coppie ritratte sui sarcofagi si riferiscono tradizionalmente a due sposi. Ricorda inoltre che i sarcofagi erano prodotti di bottega pronti, finiti, mentre i volti erano completati con il ritratto dei defunti dopo l’acquisto del sarcofago. La presenza, documentata, ad Atene di Gneus Catiluis Severus spiegherebbe lo stile ateniese del suo ritratto, diverso da quello più tipicamente romano della consorte. E ancora, la raffigurazione di un volume sul coperchio del sarcofago ne confermerebbe la fama, attestata dalle fonti, di uomo assai dotto. 

A presto, Lucius LX

 

FIG 1 327.jpg

FIG 2 162.jpg

FIG 3 252.jpg

FIG 4 158.jpg

FIG 5 87 .jpg

FIG 6 214.jpg

FIG 7 127.jpg

FIG 8 138.jpg

FIG 9 319.jpg

FIG 10 100.jpg

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Bel denario e bel post di approfondimento, mi riservo di rileggermelo con calma 🙂

  • Grazie 1
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Non avevo mai notato che per Alessandro Severo non esistono antoniniani se non quelli di Consacrazione! ho provato a cercare su internet ma non ho trovato risposta, aspetto anche io di conoscere la motivazione.

Mi unisco ai complimenti per il post, il tuo approccio alla numismatica è encomiabile

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Supporter
34 minuti fa, ImmensaF dice:

Non avevo mai notato che per Alessandro Severo non esistono antoniniani se non quelli di Consacrazione! ho provato a cercare su internet ma non ho trovato risposta, aspetto anche io di conoscere la motivazione.

Mi unisco ai complimenti per il post, il tuo approccio alla numismatica è encomiabile

 

Grazie davvero @ImmensaF. L'accoglienza, l'aiuto e la guida che mi avete offerto sin dal primo giorno di iscrizione al forum, appena due mesi fa, sono stati straordinari e hanno moltiplicato l'emozione storica che la numismatica antica dona.

Lucius LX

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Devo dire , innanzi tutto, che  mi piace il taglio che dai alle tue discussioni, un giusto connubio tra numismatica e storia.

Le domande che poni sono molte. Proverò a dare risposta a qualche quesito, pur con i miei limiti di semplice appassionato. Anche perché, con questa scusa, studio un po’.

-          La questione riguardante l’assenza (o estrema rarità) degli antoniniani Alessandro Severo e’ molto complessa. Ecco cosa dice il RIC:

-           image.png

Onestamente, non e’ molto chiaro (quasi certamente influisce anche il mio “very poor” inglese).

Parrebbe che molto dipenda dal rapporto denario/antoniniano nell’ambito del sistema monetario dell’epoca (niente affatto certo e scontato), oltre a motivazioni strettamente economiche, propagandistiche ed anche pratiche. Penso possa esserti utile anche questa bella discussione che affronta il problema per Massimino II del quale gli antoniniani sono praticamente sconosciuti:

https://www.lamoneta.it/topic/185532-antoniniani-di-massimino-il-trace

Qui diversi membri del forum hanno discusso sul tema e proposto alcune spiegazioni interessanti, secondo me.

Quanto al titolo di RESTITVTOR MONETAE ecco cosa dice nuovamente il RIC:

image.png

image.png

In buona sostanza mi pare di capire che dica che potrebbe riferirsi a qualche riforma (non necessariamente solo monetaria in senso stretto) non ben chiara. E’ curioso, infatti,  che la legenda compaia solo sui dupondii e associata alla figura dell’imperatore in abiti militari.

-          Quanto alla tua moneta, dovrebbe in realtà essere una RIC IV 148 d, in quanto il busto non e’ solo drappeggiato (c), ma anche corazzato (si vede in primo piano uno degli pteruges). In generale, Il RIC IV (in generale) ordina per Alessandro Severo in primis base alla data di emissione (per tutti e tre i metalli); poi in base ad un criterio alfabetico del rovescio, distinguendo anche, all’interno, in base al tipo di busto. Questa “regola” non vale per tutti i volumi. Trovo il RIC, pur nella sua bellezza e utilità,  sempre piuttosto complesso e (nei volumi non ancora revisionati) scritto in un inglese piuttosto difficile (pur consapevole io di tutti i miei limiti culturali e linguistici).

 

-          L’oggetto che tiene la Liberalitas dovrebbe qui essere in abaco e forse si riferisce a qualche elargizione di monete. Ecco cosa dice il FAC:

Abacus

On ancient coins we often find Libertas holding what is usually described as an abacus, the ancient counting board or calculator using beads. The reverse was issued to mark a largesse, a money offering to the people of Rome. Recently, Curtis Clay argued that what we see on the coins is actually a money shovel: a wooden tablet with round holes, very resembling to a modern coin collection tray. This shovel would be placed in the coin chest, removed full of coins and shaken until the desired number of coins would remain in the holes.

Il ventilabro potrebbe invece riferirsi ad elargizioni di grano, ma non trovo esempi che lo differenzino dall’abaco.

-          Quanto alla ritrattistica diversa tra Alessandro Severo e Massimino II, guarda questa moneta:

image.png

E’ una emissione molto precoce di Massimino, ma con ritratto che sembra proprio quello di Alessandro Severo (RIC 16). E’ probabile che alla zecca di Roma, al momento della emissione di questa moneta (molto precoce), non conoscessero ancora il vero aspetto di Massimino, diventato Augusto da pochissimo, ma ancora lontano per la guerra germanica.

Forse una risposta può venire ancora dal RIC IV vol II che, nel capitolo introduttivo su Massimino il Trace, dice:

 

"After ravaging wide tracts of German territory, Maximinus retired to Sirmium with  the approach of winter  A.D. 235-236 while dispatches were sent to Rome, and pictures there ordered to be displayed, celebrating victories which, if not as great as he claime, may yet have been considerable."

 

Per chiudere ti allego questa discussione che creammo tempo fa insieme a Illyricum65 e Grigioviola. Spero ti piaccia:

Ovviamente, sempre disponibile e correzioni ed integrazioni.

Ciao.

  • Grazie 1
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8 ore fa, Stilicho dice:

Devo dire , innanzi tutto, che  mi piace il taglio che dai alle tue discussioni, un giusto connubio tra numismatica e storia.

Le domande che poni sono molte. Proverò a dare risposta a qualche quesito, pur con i miei limiti di semplice appassionato. Anche perché, con questa scusa, studio un po’.

-          La questione riguardante l’assenza (o estrema rarità) degli antoniniani Alessandro Severo e’ molto complessa. Ecco cosa dice il RIC:

-           image.png

Onestamente, non e’ molto chiaro (quasi certamente influisce anche il mio “very poor” inglese).

Parrebbe che molto dipenda dal rapporto denario/antoniniano nell’ambito del sistema monetario dell’epoca (niente affatto certo e scontato), oltre a motivazioni strettamente economiche, propagandistiche ed anche pratiche. Penso possa esserti utile anche questa bella discussione che affronta il problema per Massimino II del quale gli antoniniani sono praticamente sconosciuti:

https://www.lamoneta.it/topic/185532-antoniniani-di-massimino-il-trace

Qui diversi membri del forum hanno discusso sul tema e proposto alcune spiegazioni interessanti, secondo me.

Quanto al titolo di RESTITVTOR MONETAE ecco cosa dice nuovamente il RIC:

image.png

image.png

In buona sostanza mi pare di capire che dica che potrebbe riferirsi a qualche riforma (non necessariamente solo monetaria in senso stretto) non ben chiara. E’ curioso, infatti,  che la legenda compaia solo sui dupondii e associata alla figura dell’imperatore in abiti militari.

-          Quanto alla tua moneta, dovrebbe in realtà essere una RIC IV 148 d, in quanto il busto non e’ solo drappeggiato (c), ma anche corazzato (si vede in primo piano uno degli pteruges). In generale, Il RIC IV (in generale) ordina per Alessandro Severo in primis base alla data di emissione (per tutti e tre i metalli); poi in base ad un criterio alfabetico del rovescio, distinguendo anche, all’interno, in base al tipo di busto. Questa “regola” non vale per tutti i volumi. Trovo il RIC, pur nella sua bellezza e utilità,  sempre piuttosto complesso e (nei volumi non ancora revisionati) scritto in un inglese piuttosto difficile (pur consapevole io di tutti i miei limiti culturali e linguistici).

 

-          L’oggetto che tiene la Liberalitas dovrebbe qui essere in abaco e forse si riferisce a qualche elargizione di monete. Ecco cosa dice il FAC:

Abacus

On ancient coins we often find Libertas holding what is usually described as an abacus, the ancient counting board or calculator using beads. The reverse was issued to mark a largesse, a money offering to the people of Rome. Recently, Curtis Clay argued that what we see on the coins is actually a money shovel: a wooden tablet with round holes, very resembling to a modern coin collection tray. This shovel would be placed in the coin chest, removed full of coins and shaken until the desired number of coins would remain in the holes.

Il ventilabro potrebbe invece riferirsi ad elargizioni di grano, ma non trovo esempi che lo differenzino dall’abaco.

-          Quanto alla ritrattistica diversa tra Alessandro Severo e Massimino II, guarda questa moneta:

image.png

 

E’ una emissione molto precoce di Massimino, ma con ritratto che sembra proprio quello di Alessandro Severo (RIC 16). E’ probabile che alla zecca di Roma, al momento della emissione di questa moneta (molto precoce), non conoscessero ancora il vero aspetto di Massimino, diventato Augusto da pochissimo, ma ancora lontano per la guerra germanica.

Forse una risposta può venire ancora dal RIC IV vol II che, nel capitolo introduttivo su Massimino il Trace, dice:

 

"After ravaging wide tracts of German territory, Maximinus retired to Sirmium with  the approach of winter  A.D. 235-236 while dispatches were sent to Rome, and pictures there ordered to be displayed, celebrating victories which, if not as great as he claime, may yet have been considerable."

 

Per chiudere ti allego questa discussione che creammo tempo fa insieme a Illyricum65 e Grigioviola. Spero ti piaccia:

Ovviamente, sempre disponibile e correzioni ed integrazioni.

Ciao.

 

Carissimo @Stilicho,

non ho parole per ringraziarti delle informazioni e  degli approfondimenti che ci offri.

Appena rientro dal lavoro mi metterò con grande piacere a studiare gli argomenti che hai così attentamente e utilmente illustrato.

Buona giornata e ancora grazie

Lucius LX

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1 ora fa, Cremuzio dice:

Una vecchia ma bella discussione sul Mausoleo Monte del Grano attribuito (?) ad Alessandro Severo e alla madre Giulia Mamea

https://www.lamoneta.it/topic/127030-un-caso-clamoroso-mausoleo-di-alessandro-severo/?do=findComment&comment=1445011

 

Grazie @Cremuzio, leggerò con grande interesse, mi era colpevolmente sfuggito di trovare e segnalare la discussione.

buona giornata

Lucius LX

 

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