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Un Giustiniano per due monete


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Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti.
Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa.
Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto.

giustinianoaconfronto.thumb.jpg.9e93a472c40609fb51bc953902e783d9.jpg
Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso.
La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio").

Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti?
Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi.

Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze.

La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’).

Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure.
Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio.

Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come:

IИIΛOΛI+[...](...)*

Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda.

La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia).
@Poemenius: se servono dati ed esemplari sono a tua disposizione.

Modificato da Vel Saties
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2 ore fa, Vel Saties dice:

Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti.
Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa.
Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto.

giustinianoaconfronto.thumb.jpg.9e93a472c40609fb51bc953902e783d9.jpg
Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso.
La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio").

Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti?
Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi.

Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze.

La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’).

Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure.
Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio.

Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come:

IИIΛOΛI+[...](...)*

Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda.

La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia).
@Poemenius: se servono dati ed esemplari sono a tua disposizione.

 

bellissime e molto affascinanti!!!!

sui numeri posso aggiungere che in circolazione ce ne sono forse molte di più..... ricordo che 6 o 7 anni fa a Verona vidi un venditore che aveva una decina di plateaux pieni di gepide .... e nell'est Europa ce ne sono tantissime che non sono mai passate online.

bravo!!!!!!!

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Il 9/5/2024 alle 11:29, Vel Saties dice:

Oggi vorrei condividere con voi il fatto che dopo aver preso nei mesi scorsi alcuni frammenti di monete del cosiddetto “Sirmium Group”, comunemente chiamate “silique gepide”, e dopo aver fatto venire la scimmia di queste monete barbariche al mio vicino di casa ricco, ho fatto la follia pure io ed ho deciso di pancia di acquistare due esemplari per me molto interessanti.
Non ho disponibilità economica e come ho ripetuto più volte mi interessa più avere un catalogo di foto e dati che monete fisiche ma queste ho voluto portarle a casa.
Si tratta di due monete da 1/4 di siliqua a nome di Giustiniano I il cui busto a destra campeggia al diritto.

giustinianoaconfronto.thumb.jpg.9e93a472c40609fb51bc953902e783d9.jpg
Certo, sono ben lungi dall'essere perfette e "fior di conio" come vorrebbero tutti i collezionisti ma io ho gli occhi a cuoricino lo stesso.
La prima delle due monete appartiene alla serie con rovescio con legenda assimilabile a INVICTA ROMA (Gennari / @Poemenius 2017 Tipo 7 – Giustiniano I – INVICTA ROMA, Faltin 2019 Gruppo Q3a: "Con legenda al rovescio").

Questo è un'emissione davvero rara. Sia Faltin che Alain nelle loro opere elencano tre esemplari ciascuno, di cui due corrispondenti. Le altre monete che conosco (quella in mio possesso e altre citate da Asolati e comparse in aste Rauch e Numismatik Naumann) hanno tutte in comune almeno il conio al dritto che sembra essere il fil rouge di questa produzione. Gennari scrive (p. 75): “All'interno delle monete intitolate a Giustiniano il dritto O98 (quello qui incriminato ndr) crea un fondamentale legame di conio perché mostra inequivocabilmente che l'INVICTA ROMA e la moneta anepigrafica con monogrammi semplificati, anche se retrogradi, sono tutti legati e erano tutti contemporanei." Forse @Poemenius possiamo pensare, sulla scorta dell'analisi della consunzione del conio di diritto negli esemplari superstiti, che il tipo col rovescio epigrafico sia stato messo in produzione leggermente prima di quello anepigrafico che presenta tendenzialemente dei diritti più consunti?
Solo Faltin elenca una moneta in suo possesso che non ha alcun collegamento con altri conii e quindi si distingue dalle altre. Sinceramente, però, non mi fa una buona impressione in foto ed il fatto che sia un unicum così slegato da tutto il resto della produzione mi lascia dei dubbi.

Penso che in tutto possano essere "in circolazione" una decina/quindicina di esemplari tra monete con rovescio con legenda più corretta e quelle con legenda degenerata o illetterata come la mia. Una produzione piuttosto limitata allo stato attuale delle nostre conoscenze.

La seconda moneta (che deve ancora arrivare in realtà), invece, appartiene alla serie anepigrafe al rovescio con monogramma in corona (Gennari 2017 Tipo 8 – Giustiniano I – rovescio anepigrafico, Faltin 2019 Gruppo Q3b.2: Ghirlanda e monogramma con lettera ‘T’ o ‘I’).

Con la moneta precedente, come ho già scritto, ha in comune la stesso conio del diritto e, infatti, i diritti delle due monete sono totalmente sovrapponibili, al netto di fratture e usure.
Altra cosa per me estremamente affascinante riguardo alla seconda moneta è il fatto che il conio di diritto (che, ripeto, era già stato utilizzato anche nell'emissione di cui sopra) sia stato "spremuto" come un'oliva, se mi consentite, e che sia stato utilizzato anche quando questo si è rotto ed era estremamente usurato. Infatti, se si osservano i dettagli del dritto della foto, a parte un segno sul volto dell'imperatore (da ore 10 a ore 4), le incisioni di alcuni capelli risultano piuttosto nette e precise mentre il resto del volto e le lettere sono molto mescolate a causa del consumo del conio.

Per quanto riguarda i riferimenti bibliografici ed i rapporti diretti di conio, la prima delle due monete presenta la stessa coppia di coni dell'esemplare Münzzentrum Rheinland, Asta 176, Lotto 615, 11-12.05.2016 citato da Faltin al n. 3a.2 pagina 55 che presenta al contrario una pseudo-leggenda che personalmente, ma sulla scorta della lettura di Alain, ho letto come:

IИIΛOΛI+[...](...)*

Si tratta di una variante "degenerata" creata da maestranze analfabete (?) che imitano formalmente ma non sostanzialmente il rovescio con la legenda corretta mentre anche il monogramma di derivazione teodoriciana lo troviamo in forma retrograda.

La seconda delle due monete è esattamente la Gennari 172b p. 183 e presenta la stessa coppia di matrici dell'esemplare della collezione Faltin 3b.1 p. 156 (che però, considerato il grado di consumo in particolare del conio al dritto, è stato sicuramente realizzato prima della mia copia).
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Bellissimi esemplari, spero in futuro di inserirne anch'io qualcuna nella mia collezione.

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