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Inviato

in una recente pubblicazione ho notato questo ducato che mi ha fatto sorgere qualche domanda che volevo condividere:

- l'iconografia del ducato ce lo mostra con la barba quindi certamente battuto dopo il 1527, anno in cui il Pontefice si fece crescere la barba successivamente al Sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi dal quale fuggi fortunosamente e dopo aver pagato un riscatto di 400.000 ducati

Osservando attentamente il ritratto del papa, con profilo rivolto a sinistra si nota un ritratto assai diverso da quelli che conosciamo sia per l'oro che per l'argento del pontefice e che induce a chiedersi il perché di un'iconografia cosi insolita nelle sue produzioni monetali come se fosse stata affidata ad un incisore minore il cui lavoro si riflette anche nell'epigrafia che mostra caratteri assai piatti, quasi banali se confrontati con le altre produzioni del pontefice.

Il ritratto si discosta assai non solo da quelli, imberbi, dei ducati emessi a  Modena e a Piacenza, ma anche da quelli, rarissimi emessi a Bologna e Roma, dopo il 1527 che ci restituiscono ritratti con barba con l'aria gravitas assunta dal pontefice dopo il Sacco e che non abbandono' piu' la sua figura dopo i fatti di Roma. 

- l'altra domanda che ci si pone è perché Clemente VII avrebbe dovuto emettere un tale nominale, di per sé rilevante,  ad Ancona. Quale avrebbe potuto essere la ratio la motivazione per una tale emissione?

Infine nulla si dice della provenienza del pezzo. Non viene menzionato nei testi antichi, cosa assai singolare perché la monetazione dei pontefici bene o male è stata sempre molto seguita dagli autori classici (Argelati, Zanetti, Scilla, Serafini etc.) ed un cenno all'emissione, anche se non pervenuta come esemplari, sarebbe stato plausibile. Un inedito completo, per un periodo ben conosciuto storicamente e numismaticamente e anche come collezioni antiche che ci sono direttamente pervenute o conosciute attraverso i repertori antichi redatti certamente è un elemento insolito. Per Modena ad esempio un inedito è stata l'apparizione relativamente recente del doppio ducato battuto in quel feudo da Massimiliano d'Austria, tuttavia il ducato, con i medesimi tipi era ben conosciuto e quindi l'inedito ha rappresentato il nominale ma non certamente il tipo.  Mentre qui dovremmo supporre un'apparizione recente di un ducato, tipologicamente del tutto sconosciuto in precedenza.   Qualcuno ha maggiori informazioni sulla provenienza o sulla sua storia ?

 

Clemente VII - Ancona.jpg

Ancona - Clemente VII - testo.jpg

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Inviato (modificato)

Ho avuto modo di parlare di questa moneta con Renato Villoresi, autore del volume "La zecca di Ancona e del Legato Pontificio della Marca di Ancona" (2020) da cui hai tratto le immagini. L'unica cosa che sono riuscito a sapere è che fa parte di una collezione privata. Altri ragguagli non ha voluto/potuto fornirmi (ovviamente per motivi di riservatezza). Proverò, appena avrò l'occasione, di tornare sull'argomento ed eventualmente fare una segnalazione. Quando la vidi per la prima volta (nel 2018), ritenni che avrebbe creato inevitabili discussioni, come solitamente avviene per tutti gli inediti che periodicamente vengono segnalati.
 

Modificato da miroita

Inviato (modificato)
18 ore fa, miroita dice:

come solitamente avviene per tutti gli inediti che periodicamente vengono segnalati.

Beh diciamo che non avviene per ‘tutti’ gli inediti - ci sono inediti piu’ plausibili di altri naturalmente.

gli elementi per questo pezzo in particolare sono veramente un po’ pochi soprattutto riguardo la provenienza che spesso e’ dirimente in questi casi. 

comunque.. grazie!  

Modificato da numa numa

Inviato
Il 31/05/2024 alle 15:05, numa numa dice:

in una recente pubblicazione ho notato questo ducato che mi ha fatto sorgere qualche domanda che volevo condividere:

- l'iconografia del ducato ce lo mostra con la barba quindi certamente battuto dopo il 1527, anno in cui il Pontefice si fece crescere la barba successivamente al Sacco di Roma da parte dei Lanzichenecchi dal quale fuggi fortunosamente e dopo aver pagato un riscatto di 400.000 ducati

Osservando attentamente il ritratto del papa, con profilo rivolto a sinistra si nota un ritratto assai diverso da quelli che conosciamo sia per l'oro che per l'argento del pontefice e che induce a chiedersi il perché di un'iconografia cosi insolita nelle sue produzioni monetali come se fosse stata affidata ad un incisore minore il cui lavoro si riflette anche nell'epigrafia che mostra caratteri assai piatti, quasi banali se confrontati con le altre produzioni del pontefice.

Il ritratto si discosta assai non solo da quelli, imberbi, dei ducati emessi a  Modena e a Piacenza, ma anche da quelli, rarissimi emessi a Bologna e Roma, dopo il 1527 che ci restituiscono ritratti con barba con l'aria gravitas assunta dal pontefice dopo il Sacco e che non abbandono' piu' la sua figura dopo i fatti di Roma. 

- l'altra domanda che ci si pone è perché Clemente VII avrebbe dovuto emettere un tale nominale, di per sé rilevante,  ad Ancona. Quale avrebbe potuto essere la ratio la motivazione per una tale emissione?

Infine nulla si dice della provenienza del pezzo. Non viene menzionato nei testi antichi, cosa assai singolare perché la monetazione dei pontefici bene o male è stata sempre molto seguita dagli autori classici (Argelati, Zanetti, Scilla, Serafini etc.) ed un cenno all'emissione, anche se non pervenuta come esemplari, sarebbe stato plausibile. Un inedito completo, per un periodo ben conosciuto storicamente e numismaticamente e anche come collezioni antiche che ci sono direttamente pervenute o conosciute attraverso i repertori antichi redatti certamente è un elemento insolito. Per Modena ad esempio un inedito è stata l'apparizione relativamente recente del doppio ducato battuto in quel feudo da Massimiliano d'Austria, tuttavia il ducato, con i medesimi tipi era ben conosciuto e quindi l'inedito ha rappresentato il nominale ma non certamente il tipo.  Mentre qui dovremmo supporre un'apparizione recente di un ducato, tipologicamente del tutto sconosciuto in precedenza.   Qualcuno ha maggiori informazioni sulla provenienza o sulla sua storia ?

 

Clemente VII - Ancona.jpg

Ancona - Clemente VII - testo.jpg

Caro Fabrizio, molto interessanti le tue osservazioni. Non ho il testo di Villoresi ma solo il Dubbini-Macinelli (in cui non figura tale ducato) e non sono cultore della zecca di Ancona (come invece è @miroita, che pubblica al riguardo). Però, pur a fronte di fotografie non ottimali (immagino per non rovinare il volume), i dubbi sono tanti. Il ritratto è semplificato e si "ispira"  a quello del Cellini per Roma, senza neppure avvicinarsi a quella resa stilistica; il lettering sembrerebbe imbarazzante, simile a quello del mezzo grosso (dello stesso diametro) ma senza le caratteristiche di originalità che in quello si trovano (es. le lettere non si approfondano nei piani ma sorgono da un fondo apparentemente piatto, vi è sporadica traccia di non coerente ribattitura, non sembrano impresse con punzoncini ma presentare diversità tra le stesse [incise], ...). Ora, se assommiamo il fatto dell'inedito e della mancanza di traccia storica e di un'occasione per coniare tale nominale atipico, come dicevo sopra i  dubbi sull'originalità ... si moltiplicano ...

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Inviato (modificato)

Caro Giovanni

hai interpretato

magistralmente i miei scrupoli. E’ proprio la piattezza del ritratto, delle lettere, dell’incisione in generale quando per questo pontefice abbiamo sempre ritratti molto sfumati di grande qualità , e - dopo il 1527 - connotati da grande introspezione, gravita’, solennità- mentre qui abbiamo un ritratto quasi banale, dei punzoni della legenda molto semplicistici, alieni dall’epigrafia delle emissioni coeve, un impianto generale che fatica a ritrovarsi nelle altre emissioni auree del pontefice. Potrei continuare ma la cosa piu’ semplice per confermare un ‘ipotesi piuttosto che un’altra sarebbe quella di poter esaminare il pezzo e anche di poterne tracciare la storia.

grazie per aver condiviso le tue impressioni 

Modificato da numa numa
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Inviato (modificato)
Il 31/05/2024 alle 15:05, numa numa dice:

- l'altra domanda che ci si pone è perché Clemente VII avrebbe dovuto emettere un tale nominale, di per sé rilevante,  ad Ancona. Quale avrebbe potuto essere la ratio la motivazione per una tale emissione?

Analisi molto interessante. Senza entrare nel merito specifico delle caratteristiche della moneta, voglio fare "l'avvocato del diavolo" e buttare un po' di benzina sul fuoco! Un fatto rilevante che potrebbe giustificare questa emissione c'è:

Da Wikipedia:

Perdita dell'indipendenza (1532)

"Con il pretesto, rivelatosi falso, di un'imminente aggressione alla città [di Ancona] da parte dei Turchi, papa Clemente VII si offrì di far costruire, a spese del Papato, la nuova fortificazione della Cittadella sul Colle Astagno, inviando in città l'architetto Antonio da Sangallo il Giovane.

La Cittadella con i suoi cinque bastioni è uno dei primi esempi di fortificazione rinascimentale.

Essa venne usata dalle truppe papali come un cavallo di Troia per l'occupazione della città che il Papa, ansioso di reintegrare le vuote casse vaticane dopo il Sacco di Roma, aveva venduto al cardinale di Ravenna Benedetto Accolti per una somma tra i 5700 ducati d'oro ed i 20000 scudi d'oro l'anno.

Il 19 settembre 1532 Ancona venne occupata e, a causa dei cannoni della Cittadella puntati sulla città e sulle sue principali vie di accesso, dovette rinunciare all'indipendenza senza possibilità di reagire; con un colpo di Stato ante litteram papa Clemente VII mise fine alla libertà de facto, ponendo così la città sotto il dominio diretto dello Stato Pontificio.

In quell'occasione il nuovo Governatore della Marca di Ancona Bernardino Castellari, detto Bernardino della Barba, vescovo di Casale, fece bruciare in Piazza Grande tutto l'archivio cittadino, antico di secoli, per rendere chiaro che il regime di libertà comunale era davvero finito".

Siamo nel 1532 e quindi la barba ci sta!😎

Michele 

Modificato da ZuoloNomisma

Inviato
6 ore fa, ZuoloNomisma dice:

Siamo nel 1532 e quindi la barba ci sta!

Che la barba ci debba essere nel 1532 non ci piove - e guai se non ci fosse stata😜

l’analisi storica e’ confortante ma la mancanza totale di fonti o menzioni nella vastissima letteratura della numismatica pontificia su un ‘eventuale emissione di Ancona non depone a favore dell’emissione che - oltretutto - da un punto di vista stilistico e figurativo si discosta cosi tanto dai canoni noti per il pontefice. Il confronto con gli altri ritratti monetali conosciuti per Clemente - post 1527 - apre piu’ dubbi che conferme per un’emissione sconosciuta in toto agli stessi autori antichi e della quale non sopravvivono altri esemplari ..


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