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IGNORED

Silandos


eg1979

Risposte migliori

Sapete dirmi di più di questa moneta?

io l'ho acquistata come:

SILANDOS ,Lydia.

3th century AD.

Av.: Bust of helmeted Roma.

Rv.: Cult statue of Persephone.

SNG v. Aulock 3161; BMC 5.

5,86 g. RARE.

post-248-1188216580_thumb.jpg

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E' una cosidetta emissione quasi-autonoma, ossia emessa quando la Lidia (e quindi anche la città di Silandos) erano sotto il controllo romano, ma senza alcun ritratto imperiale al dritto. L'unico riferimento iconografico è il busto della personificazione divina di Roma. Al dritto si legge infatti QEA RWMH ed al rovescio l'etnico della zecca CILANDHEWN (degli abitanti di Silandos). Per completezza descrittiva del rovescio, ai lati della statua culto di Kore ci sono un papavero (a sinistra) ed una spiga (a destra).

Luigi

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Silandus, Lydia, AE21. 2nd Century AD. QEA RWMA, draped bust of Roma right in crested Attic helmet / CILANDEWN, cult statue of Kore, poppy to left and grain ear to right.

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cos'è SNGCop?

255800[/snapback]

SYLLOGE NUMMORUM GRAECORUM - DANISH MUSEUM, COPENHAGEN. The Royal Collection of the Danish National Museum. Copenhagen, 1942. Ristampa Sunrise Pubblication Inc., West Milford, New Jersey 1981. (qui)

CIiao, P. :)

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Si. La coliezione Reale Danese di monete greche, pubblicata in 42 fascicoli, formato folio, e' una delle piu' complete collezioni pubbliche di monete greche e costituisce uno dei, se non "il", principale riferimento per la classificazione delle monete greche..

numa numa

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Da quello che ho capito quelle che adesso si chiamano di solito "monete provinciali romane" una volta erano chiamate "monete greche imperiali", in più questa è una emissione municipale semiautonoma... insomma fai un po' tu...

Ciao, P. :)

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Non credo possano esistere dubbi sul fatto che la tua moneta è una emissione romana provinciale, non greca. Legenda e personificazione del dritto indicano inequivocabilmente chi è la vera autorità emittente. Questo indipendentemente dal fatto che sia definibile anche come "emissione quasi autonoma".

Sono note infatti numerose zecche provinciali, che pur mantenendo un controllo di tipo imperiale, godettero in particolari periodi di un speciale status di autonomia iconografica, autonomia probabilmente del tutto illusoria dal punto di vista pratico.

Questo privilegio si realizzava con "l'esonero" di raffigurare l'imperatore o un altro membro della famiglia imperiale; era concesso cioè di usare tematiche locali (vedi le emissioni della Macedonia con il ritratto di Alessandro Magno).

Burnet e Amandry ipotizzano che l'esistenza di molte emissioni senza ritratto imperiale possa essere ricercata nella volontà di rendere facilmente distinguibili le diverse denominazioni.

Al dritto delle emissioni autonome si ritrova ad esempio il ritratto della personificazione del Popolo con la legenda DEMOS oppure IEPOS DEMOS. Un gran numero di emissioni riportano le iscrizioni GEPOYCIA o IEPA BOVLE, termini in greco, classico e moderno per indicare il Senato ed il consiglio locale e raffigurano un busto velato femminile. In altri casi si ritrovano invece il ritratto della personificazione di Roma stessa con la legenda QEA RWMH e una iconografia simile ad Atena oppure quello del fondatore della città (ad esempio Ercole a Callatis). Molto utilizzato fu anche il ritratto turrito e velato della Tyche cittadina (TYXH POLEWS), ad esempio in Siria. Uno degli esempi più enigmatici infine riguarda a mio avviso il ritratto della personificazione del Senato di Roma (IEPA CYNKLHTOC) che compare sul dritto di quasi 500 emissioni provinciali.

Il comportamento delle diverse zecche non fu comunque univoco. La zecca di Atene ad esempio, nel periodo che va da Adriano a Caracalla, non utilizzò mai il ritratto imperiale al dritto, ma sempre quello di Atena. Un'altro esempio lo si ritrova sulle monete di Chio. Alcune zecche al contrario, ad esempio quella di Efeso non hanno mai emesso monete anonime.

La datazione, come spesso per queste emissioni autonome non datate si basa sul confronto dello stile e sulla base dei i ritrovamenti. Ad esempio il ritratto del senato romano reca a volte una acconciatura dei capelli simile a quella di Plotina, moglie di Traiano, oppure a quelli di Domizia Longina, moglie di Domiziano. Di conseguenza queste emissioni sono datate rispettivamente al periodo di Traiano o a quello di Domiziano.

Non ne conosco i motivi, ma la tua credo venga datata alla secondà metà del II secolo d.C.

Luigi

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Grazie a tacrolimus per la lectio :)

E' interessante notare che sotto Roma le città greche erano ridotte a contendersi piccoli privilegi come quello citato, oppure titoli onorifici come quello di ΜΗΤΡΟΠΟΛΙΣ o di "custode del santuario imperiale" (non ricordo il titolo originale in greco). Questo era tutto quanto era rimasto per alimentare l'antico orgoglio delle città-stato. Sappiamo dalle fonti che i Romani si spanciavano dalle risate davanti a questa farsa, e qualche volta concessero alle città greche di firmare tra loro trattati di ΟΜΟΝΟΙΑ, cioè nominalmente di alleanza, in realtà poco più di un "gemellaggio" come si farebbe da noi per la festa del santo patrono ;)

Ciao, P. :)

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