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IGNORED

OT...ma non tanto


Newton

Risposte migliori

Ciao Attila
sarebbe bello anche magari fare il viaggio insieme, come ho visto sei di Udine
per il viaggio tra andata e ritorno faccio 1500 km più di te, vivo nella provincia di Roma e in estate solo per arrivare a Tarvisio è un'impresa, l'anno scorso in agosto sono stato fermo circa 6 ore alla barriera di Venezia, per te e' molto più semplice
entri subito in Austria e poi e tutto liscio fino ad Arad.
Deva sta nelle vicinanze di Timiscoara? se si ancora più vicino di me.
Mia moglie è di Craiova (Oltenia) e una volta entrato ad Arad mi toccano se non mi ferma la polizia altre 7/8 ore di macchina sono arrivato anche a 12.
Perciò non devo dire a te come è la vita in quel Paese, come cordialità niente da eccepire, come detto mio suocero è andato in pensione senza prendere neanche un centesimo di liquidazione, ora ho saputo che cominciano a vendere le cose a rate. Comunque ci sarà il modo da incontrarci magari ad una manifestazione (io quest'anno volevo andare a Verona, non ci son mai andato approfittavo dato che a fine maggio c'è una manifestazione numismatica/filatelica)
Ciao
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[quote name='Newton' date='15 marzo 2005, 16:57']Certamente ogni singolo settore non sarebbe produttivo a sufficienza per l'intera nazione, ma se i vari settori: turismo, cultura, enogastronomia, e perchè no un piccolo comparto meccanico di eccellenza (vedi Ferrari) lavorassero tutti insieme, ecco che si farebbe sistema...[/quote]

Innanzitutto devi pensare che cisono migliaia di lavoratori che si occupano dei settori (prendendo i più grandi) meccanici e tessili che sono in crisi nera e che non credo proprio possano riconvenrtirsi in contadini, guide turistiche e sommelier.
Senza dubbio porre l'acdento sui settori da temenzionati e saper vendere un po meglio le nostre bellezze artistiche è una cosa fondamentale,ma non basterà mai da sola.
Oltre a questo, siamo pieni si di bellezze artistiche o squisitezze gastronomiche in ogni microscopica valle o centro abitato arrampicato sui monti, masenza adeguate infrastrutture non arriviamo da nessuna parte!
E non solo siamo scarsamente portati a creare strade e autostrade, ma neppure nessuno li vuole quando incredibilmete si trovano i soldi disponibili!
Per capire meglio la situazione consiglierei di guardare alla Spagna: erano messi notevolmente peggio di noi ancora vent'anni fa ora ormai ci stanno superando..Provate a girare la Spagna,si può arrivare già ora quasi dappertutto e continuano a costruire arterie per collegare ogni centro alle arterie principali del paese.
Sempre in Italia un ultimo sguardo alle ferrovie: trasportiamo su rotaia la stessa quatità di merce degli anni '30..per un paesechevive sull'esportazione questo è quasi un'insulto!
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Bo!! è tutto molto complicato, io so che ho una piccola azienda, pago il 58% di quello che guadagno allo stato, i miei dipendenti, grazie al quale lavoro, sono pagati molto bene ma non sono mai contenti e subisco concorrenza spietata da ditte Austriache e Tedesche che vengono in Italia per trovare lavoro!
Non vedo belle prospettive per il futuroI
danielealberti :(
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[quote name='danielealberti' date='22 marzo 2005, 19:07']concorrenza spietata da ditte Austriache e Tedesche che vengono in Italia per trovare lavoro![/quote]

Vengono in Italia per trovare lavoratori o vengono in Italia per trovare commisioni da fare dato che da loro c'è poco lavoro?
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vengono in Italia per trovare lavoro visto che da loro ne hanno poco!
il fatto è che essendo presi male abbassano troppo i prezzi, poi non ci stanno dentro, fanno le cose aprossimate e non pagano gli alberghi e fornitori locali. Quì a Bz. ne abbiamo decine di esempi
Lele
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Qui nel torinese siamo messi anche peggio.. :(
Le grandi aziende portano tutto all'estero (attualmente si trasloca in Cina) i cinesi vendono qualsisi cosa(schifezze) a bassissimo prezzo e tutti li comprano perchè non hanno soldi per campare... è tutto un giro. Io credo che si stava meglio con le frontiere, i dazi doganali e la lira...
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Personalmente penso che mettere dei dazi non sia la soluzione migliore, però potrebbe sicuramente aiutare in un momento come quello attuale.
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Ti presterei volentieri un libro sui dazi e sui danni "nascosti"che provocano..
Inoltre è dimostrato che una volta inseriti ci vogliono decenni e lotte titaniche per smantellarli, anche se sono dannosi in maniera evidente..

Tuttavia non tutti i dazi sono così dannosi e contro la Cina alcuni avrebbero un senso:
I dazi antidumping in generale e quelli contro il cosiddetto dumping ambientale innanzittutto!
Tra l'altro non capisco come proprio l'Europa che rompe tanto su piccolezze etiche ed ambientali (i giocattoli per maiali per esempio)non riesca a trovare un fronte comune su un problema così grave!
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Ciao, a tutti.
Mi chiedevo, ma chi porta la produzione in Cina poi, riesce a vendere i prodotti in Cina?.
A me non risulta, in quanto i cinesi riescono a fare a meno di molte cose e sono fortemente nazionalisti.
Mi risulta invece che venda in Italia / Europa. Ottenendo un doppio guadagno dato da un costo molto basso di produzione e da una vendita a prezzi medi in Italia.

Ma se in ultima analisi in Italia il lavoro non c'è più (perchè è stato trasferito) a chi venderà il nostro astuto imprenditore, visto che la gente avrà sempre meno soldi da spendere?

Portando via il lavoro dall'Italia / Europa creiamo un nuovo popolo di poveri !!!
"Se ne sentiva proprio il bisogno"

Saluti
Elsa
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[quote name='Elsa' date='24 marzo 2005, 10:06']Ciao, a tutti.
Mi chiedevo, ma chi porta la produzione in Cina poi, riesce a vendere i prodotti in Cina?.
A me non risulta, in quanto i cinesi riescono a fare a meno di molte cose e sono fortemente nazionalisti.[/quote]

Storiella:
Una impresa italiana ha aperto un filiale in cina per la produzione di tubi,non volendo arrivare lì senza un'adeguato supportoha costituito una joint venture 60/40 con imprese di pubblica utilità del luogo che avevano necessità di comprare tubi per far fronte all'aumento dell'estensione delle fognature.
La fabbrica italian esporta la propria tecnologia, molto avanzata per la zona e inizia a produrre.
A quel punto che succede?
Le imprese cinesi socie continuano ad acquistare tubi da aziende cinesi a prezzi più alti e un prodotto molto più inquinante e di scarsa qualità. Questo finchè l'azienda italiana decide di lasciar perdere il tutto a causa delle consistenti perdite e inizia a pensare alla cessione delle attività. A quel punto le aziende socie si presentano per acquisire il 60 % non in loro possesso a pochi soldi.
Da qui un nuovo proverbio cinese: siediti sul tubo italiano e aspetta, prima o poi ne diventerai il padrone..
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