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La monetazione di Ottaviano


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

E’ facile innamorarsi delle monete antiche e a volte parlare di monete con altri collezionisti è un po’ come sfondare una porta aperta. Allora voglio proporvi alcune frasi di un libro che sto leggendo adesso (Paul Zanker AUGUSTO E IL POTERE DELLE IMMAGINI - Universale Bollati Boringheri 2006 - ) scritto da un grande storico dell’arte e quindi visto da una parte “oggettiva” non da numismatico né tantomeno da un collezionista incallito. L’argomento è la propaganda di Ottaviano tramite le monete prima della battaglia di Azio. Mi ha colpito il peso e l'importanza che questo storico attribuisce alle monete di Ottaviano come strumento essenziale della sua politica.

“… accanto ad Apollo e Diana trovano spazio infatti altre divinità. Non solo Nettuno, che era passato da Sesto Pompeo a Ottaviano, ma anche la progenitrice Venere e con lei Marte vendicatore, Mercurio e lo stesso Giove si misero al seguito del dux Italiae, quando si trattò di fare una scelta decisiva. Così almeno annunciavano i molti e splendidi denari d’argento che Ottaviano fece coniare in parte già prima della battaglia di Azio e con cui pagava le sue truppe.

Queste monete furono emesse – come oggi le serie di francobolli – in serie di due e di tre. Dove le immagini delle varie divinità si trovavano associate a raffigurazioni di Ottaviano. Tra le prime serie coniate ne troviamo due di tre monete ciascuna . Mentre sulla prima serie abbiamo al diritto la testa della divinità e sul rovescio un’imamgine di Ottaviano a figura intera, nell’altra serie abbiamo rispettivamente il ritratto di Ottaviano al diritto e a rovescio le stesse divinità, ma a figura intera.

Se allineiamo davanti a noi queste monete (RRC xxxx, sono le tre monete allegate in fondo) possiamo leggerle come una serie programmatica continua. Sulla prima moneta Ottaviano si rivolge all’esercito nel gesto della adlocutio. Sulla seconda Ottaviano dà il segnale dell’attacco con gesto pieno di pathos. La terza moneta festeggia il vincitore con Ottaviano nella posa di Nettuno… si trattava di un programma inaugurale, che corrispondeva punto per punto ai topoi utilizzati dal discorso di Ottaviano prima della battaglia di Azio, così come lo conosciamo dalla redazione tarda di Dione Cassio: il ricordo delle vecchie imprese, la protezione degli dèi, la benedizione della pace come frutto della vittoria.

“…Mai in precedenza erano state coniate a Roma monete così belle! In questo caso l’estetica fu messa al servizio della politica. In contrasto con le monete tardo repubblicane, perlopiù sovraccariche e poco leggibili, la chiarezza e la semplicità delle nuove monete doveva richiamare l’attenzione, tanto più che la scritta poteva limitarsi qui al solo nome di cesare. Erano immagini che parlavano da sole e che il fondo neutro rendeva più suggestive. La struttura composita della serie poteva inoltre stimolare un certo collezionismo, e anche questo contribuì a richiamare l’attenzione sui contenuti.

… Quelle monete ebbero sicuramente un gran numero di osservatori attenti. A differenza della nostra epoca, sommersa da stimoli visivi, la comparsa di nuove immagini era allora un avvenimento. E in questo caso si trattava di un’intera serie di immagini, belle a vedersi e coniate in metallo prezioso. Le monete ebbero una circolazione particolarmente massiccia e diffusa, come dimostrano gli scavi, soprattutto nella parte occidentale dell’impero."

NB: segue qualche immagine

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  • 1 mese dopo...
Staff

Caspita... questa discussione mi era sfuggita, davvero interessantissimo, grazie caius!

C'è poco da aggiungere all'esauriente spigazione di Zanker... se non che queste emissioni sono un'altra testimonianza della grande acutezza del futuro imperatore.

E diciamo anche che le immagini di Ottaviano e delle divinità, poste alternatamente sul dritto e sul verso della moneta, possono rappresentare una sorta di genesi della divinizzazione; nasce una relazione più profonda tra divinità e futuro imperatore.

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Awards

Zanker è un grande...ho letto tutti i suoi libri tranne questo, che comincerò a breve...quello più bello per me è "Un'arte per l'impero"...

complimenti per la discussione e la lettura!

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Devo dire che non sono della stessa opinione dello studioso.Propendo assai più per la tesi, cui in parte si rifà il Belloni, che vuole la moneta , sino al suo inserimento negli iura regalia, come un "monumentum", una manifestazione celebrativa (come un affresco, o una statua), più che un mezzo di propaganda politica (a chi poi? alle sue truppe, ovvero a soldati già sufficientemente motivati, dai propri comandanti se non altro). Del resto non è neanche provato che i messaggi "subliminali" presenti nelle monete fossero percepiti dalla popolazione ,nè che la loro diffusione fosse tale, in un'epoca di circolazione monetaria rallentata( in cui i tondelli permanevano in giro per parecchio tempo dopo la loro emissione) da influnzare il giudizio della classe politica o economicamente più rilevante...

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