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IGNORED

Bolaffi


PIERINO

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i prezzi (quelli dei listini di vendita a prezzi segnati, non quelli delle aste) sono veramente "fuori mercato" (almeno il mercato numismatico che noi conosciamo, ma se continuano a proporli avranno pure una loro ragione no ?).

Ho personalmente conosciuto almeno un paio di persone, anziani collezionisti con decenni di esperienza, che effettuavano i loro acquisti unicamente da Bolaffi. Il motivo? Non conoscevano altro metodo per approvigionarsi di monete... Bolaffi manda loro il catalogo tramite posta e loro ordinano senza muoversi da casa. In pratica, non hanno la più pallida idea di quello che sia il mercato numismatico nella sua globalità.... e si sa che quando sono anni e anni che ci si fossilizza nelle proprie abitudini, anche se sbagliate, anche quando ci si accorge che si potrebbe avere di meglio, il cambiamento ci spaventa.

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Quello che molti ancora non sanno è che il venditore dovrebbe rilasciare SEMPRE un certificato fotografico di autenticità e provenienza garantita, cosa che, in Italia, mi pare faccia solo una ditta, ma non so quale.

Ciao

260578[/snapback]

Questa notizia mi giunge nuova :blink:

Ma dove hai letto che il venditore deve SEMPRE rilasciare un certificato fotografico di autenticita' e provenienza garantita .

Inoltre noto una certa confusione di termini : perizia , garanzia , certificato di lecita provenienza

Non mi risulta che in Italia esista una sola ditta che che svolga perizie fotografiche , molti periti oltre alla sigillatura , provvedono su richiesta ad una documentazione fotografica

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Quello che molti ancora non sanno è che il venditore dovrebbe rilasciare SEMPRE un certificato fotografico di autenticità e provenienza garantita, cosa che, in Italia, mi pare faccia solo una ditta, ma non so quale.

Ciao

260578[/snapback]

Questa notizia mi giunge nuova :blink:

Ma dove hai letto che il venditore deve SEMPRE rilasciare un certificato fotografico di autenticita' e provenienza garantita .

Inoltre noto una certa confusione di termini : perizia , garanzia , certificato di lecita provenienza

Non mi risulta che in Italia esista una sola ditta che che svolga perizie fotografiche , molti periti oltre alla sigillatura , provvedono su richiesta ad una documentazione fotografica

260601[/snapback]

Tevere e Moruzzi tanto per citarne due, a richiesta, fanno la perizia fotografica.

Il certificato di lecita provenienza è "obbligatorio" che io sappia solo per le antiche. Virgolettato nel senso che ti serve per dimostrare dove e da chi hai comprato in caso di contestazioni.

La garanzia e i documenti fiscali infine devono essere rilasciati da qualsiasi professionista, come se comprassi un elettrodomestico.

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Questo è un certificato di garanzia di Moruzzi.

Mi sembra che non manchi niente... c’è tutto: peso, rarità, diametro, et c...

La foto da me riprodotta è un po’ brutta per la scarsa estensione dell’immagine e perché il mio scanner è alla frutta.

Per renderla più bella non so cosa le si potrebbe aggiungere... (magari una moneta in FDC invece di mBB)

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Questo è un certificato di garanzia di Moruzzi.

Mi sembra che non manchi niente... c’è tutto: peso, rarità, diametro, et c...

La foto da me riprodotta è un po’ brutta per la scarsa estensione dell’immagine e perché il mio scanner è alla frutta.

Per renderla più bella non so cosa le si potrebbe aggiungere... (magari una moneta in FDC invece di mBB)

260698[/snapback]

E' una perizia fotografica ;)

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grazie lupo alberto

finalmente qualcuno un po' fuori dal coro.

solo una cosa non mi è chiara e poi prometto che la smetto.

tu dici

"Perchè allora gli altri periti usano la frase "a mio parere" oppure "la giudico" ? Semplicemente perchè sono chiamati ad esprimere un giudizio su qualcosa che non è loro e, pertanto, non possono rispondere "in solido", risarcendo l'acquirente: a farlo dovrà essere il venditore"

come mi spieghi questa cosa se è vero come è vero che i nomi che avete citato sono periti e allo stesso tempo anche commercianti.

qual'è la differenza con bolaffi ?

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grazie lupo alberto

finalmente qualcuno un po' fuori dal coro.

solo una cosa non mi è chiara e poi prometto che la smetto.

tu dici

"Perchè allora gli altri periti usano la frase "a mio parere" oppure "la giudico" ? Semplicemente perchè sono chiamati ad esprimere un giudizio su qualcosa che non è loro e, pertanto, non possono rispondere "in solido", risarcendo l'acquirente: a farlo dovrà essere il venditore"

come mi spieghi questa cosa se è vero come è vero che i nomi che avete citato sono periti e allo stesso tempo anche commercianti.

qual'è la differenza con bolaffi ?

260702[/snapback]

Bolaffi non è un perito.

Purtroppo l'annoso problema del conflitto d'interesse perito-commerciante sarà duro a risolversi.

Ma allo stato attuale tant'è.

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Pierino, se hai fiducia e pensi di fare la cosa giusta rivolgiti pure a Bolaffi.

Quello che pero' non capisco e' che se avevi gia' una cosi' incrollabile convinzione perche' hai richiesto dei pareri ??

Il nostro invito non e' tanto rivolto a sconfessare Bolaffi (anche se lo meriterebbe in pieno e , ti assicuro, e' considerato molto poco nell'ambiente numismatico "vero"), quanto quello di considerare che esiste un mondo di numismatici, ciascuno con le sue caratteristiche, pregi, difetti, che comunque andrebbe per lo meno conosciuto, poi si possono fare delle scelte forse piu' eque..

numa numa

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Ciao.

Io non so in quale città Pierino viva. Nel caso fosse a Roma potrebbe aver visto il punto vendita della Bolaffi in Via Condotti ed essere rimasto affascinato dal luogo. Devo dire che solo una volta, tanto per curiosità, sono entrato nel loro negozio per dare un occhiata e, dovendo chiedere qualcosa, ho detto: «Buongiorno, Avete denari di Augusto». Loro, gentilmente, mi hanno riferito che in materia di Romane erano solo all’inizio e non potevano adempiere alla mia richiesta.

A quel punto ho salutato e sono andato via.

In fondo mi sono parse persone gentili e tranquille, mi hanno sconsigliato loro stessi di acquistare monete romane da loro perché avevano pochissima scelta.

Il loro negozio, come ambiente, era carino ma niente di particolare; ciò che affascina è sicuramente Piazza di Spagna lì vicino.

Certo, la gran parte dei negozi o studi di numismatica sono piuttosto piccoli, ma non è sempre così; il mio numismatico di fiducia, Moruzzi, ad esempio, ha un negozio bellissimo, grande e ber arredato. Ciò che conta, poi, è la qualità delle monete che si vendono, e Moruzzi mi sembra che di qualità ne abbia; partecipa, inoltre, a tutte le aste importanti e se qualcosa non è disponibile nel suo stock può essere acquistato all’asta con il pagamento di una equa commissione.

Per iniziare una collezione credo sia sconsigliato rivolgersi direttamente alle aste pubbliche, meglio farsi consigliare da un professionista e acquistare all’asta con il suo aiuto.

Saluti a tutti.

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Anche il negozio torinese del commerciante in questione non è malaccio :) , io però mi sono sempre limitato a guardargli la vetrina, il suo interno di arredi e tappezzerie non mi interessa ne mi abbaglia, consiglierei a chi vi passasse vicino di fare come me e poi proseguendo sulla stessa via andare in quel bar d'angolo (non faccio il nome, è vietato fare pubblicità) e ordinare un "BICERIN" risparmiando così parecchi euro e sorseggiando un po' di storia di Torino clicca qui!, a Pierino, al quale dò il mio benvenuto nel forum, consiglierei invece di andare da lui e di comprarsi quello che vuole, poi nella stessa città dove ha fatto l'acquisto, andare a cercare un'altra moneta IDENTICA E IN IDENTICA CONSERVAZIONE, da un'altro commerciante riconosciuto e senza dirgli del precedente acquisto comprarla anche da lui, confrontandone i prezzi, meglio per fare questo esperimento spendere una cifra media, non si sà mai quali sorprese ci si ritrova poi :D , altra nota per Pierino è questa, non sò da quanto tempo Lui si sia "buttato" nella numismatica ma in questo forum ci sono dei fior di appassionati collezionisti che la praticano da decenni e che si sono visti passare fra le mani migliaia di monete di tutti i generi, dire loro che non danno pareri obbiettivi, anche se non con queste parole, mi sembra poco "carino" per non dire presuntuoso, oltretutto vista la loro disponibilità verso chiunque, dare un parere obbiettivo non significa per forza dire - si tizio è un buon venditore quanto caio - ma esprimere le proprie opinioni in franchezza e onestà di pensiero, l'unico consiglio che io mi sento di dare è quello di toccare con mano ENTRAMBI le parti in causa (sia il noto commerciante sia gli altri citati) acquistando da loro e poi non piangersi addosso o addosso a qualcuno :(

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Anche il negozio torinese del commerciante in questione non è malaccio  :) , io però mi sono sempre limitato a guardargli la vetrina, il suo interno di arredi e tappezzerie non mi interessa ne mi abbaglia, consiglierei a chi vi passasse vicino di fare come me e poi proseguendo sulla stessa via andare in quel bar d'angolo (non faccio il nome, è vietato fare pubblicità) e ordinare un "BICERIN" risparmiando così parecchi euro e sorseggiando un po' di storia di Torino clicca qui!, a Pierino, al quale dò il mio benvenuto nel forum,  consiglierei invece di andare da lui e di comprarsi quello che vuole, poi nella stessa città dove ha fatto l'acquisto, andare a cercare un'altra moneta IDENTICA E IN IDENTICA CONSERVAZIONE, da un'altro commerciante riconosciuto e senza dirgli del precedente acquisto comprarla anche da lui, confrontandone i prezzi, meglio per fare questo esperimento spendere una cifra media, non si sà mai quali sorprese ci si ritrova poi :D , altra nota per Pierino è questa, non sò da quanto tempo Lui si sia "buttato" nella numismatica ma in questo forum ci sono dei fior di appassionati collezionisti che la praticano da decenni e che si sono visti passare fra le mani migliaia di monete di tutti i generi, dire loro che non danno pareri obbiettivi, anche se non con queste parole, mi sembra poco "carino" per non dire presuntuoso, oltretutto vista la loro disponibilità verso chiunque, dare un parere obbiettivo non significa per forza dire - si tizio è un buon venditore quanto caio - ma esprimere le proprie opinioni in franchezza e onestà di pensiero, l'unico consiglio che io mi sento di dare è quello di toccare con mano ENTRAMBI le parti in causa (sia il noto commerciante sia gli altri citati) acquistando da loro e poi non piangersi addosso o addosso a qualcuno  :(

260852[/snapback]

STANDING OVATION

Sergio

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Quello che molti ancora non sanno è che il venditore dovrebbe rilasciare SEMPRE un certificato fotografico di autenticità e provenienza garantita, cosa che, in Italia, mi pare faccia solo una ditta, ma non so quale.

Ciao

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Questa notizia mi giunge nuova :blink:

Ma dove hai letto che il venditore deve SEMPRE rilasciare un certificato fotografico di autenticita' e provenienza garantita .

Inoltre noto una certa confusione di termini : perizia , garanzia , certificato di lecita provenienza

Non mi risulta che in Italia esista una sola ditta che che svolga perizie fotografiche , molti periti oltre alla sigillatura , provvedono su richiesta ad una documentazione fotografica

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Articolo 64, pag. 34, del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio (legge 137 del 6 luglio 2002)

1) Chiunque esercita l'attività di vendita al pubblico, di esposizione ai fini di commercio o di intermediazione finalizzata alla vendita delle opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti d'antichità o di interesse storico od archeologico...(omissis) ha l'obbligo di consegnare all'acquirente la documentazione attestante l'autenticità o almeno la probabile attribuzione e la provenienza...(omissis) Tale dichiarazione, ove possibile in relazione alla natura dell'opera o dell'oggetto, è apposta su copia fotografica degli stessi.

Spero di essere più chiaro con i termini utilizzati:

a) Perizia: certificato (anche quello piccolino che viene sigillato nella bustina con la moneta) attestante un parere di autenticità, rilasciato da Perito ufficialmente riconosciuto (Albo dei Periti, Periti del Tribunale o della Camera di Commercio)

B) Garanzia: L'assicurazione data dalla Ditta fornitrice che l'oggetto venduto risponde perfettamente alle caratteristiche dichiarate, con l'obbligo di risarcimento all'acquirente nel caso l'oggetto ne risultasse privo (l'autenticità è senza dubbio LA caratteristica primaria)

c) Certificato (o attestato) di lecita provenienza: vedi quanto scritto dall'Art. 64. Si tratta di un attestato che può anche essere redatto a parte ma, trattandosi generalmente di poche righe "...si certifica che la moneta qui descritta proviene da collezione privata" oppure ".....dall'asta Tizio del .... al n. ..." di solito queste vengono riportate sul certificato fotografico di autenticità che il venditore rilascia (o almeno dovrebbe rilasciare)

Mi fa piacere apprendere che anche altre ditte rilasciano certificati fotografici di autenticità del materiale che vendono: è un segnale di serietà e professionalità che ci può solo fare contenti.

Pierino mi chiede: "....come mi spieghi questa cosa se è vero come è vero che i nomi che avete citato sono periti e allo stesso tempo anche commercianti.

qual'è la differenza con bolaffi ?"

Non so quale differenza possa esservi tra Bolaffi ed i nomi che sono stati citati; so solo che se tu comprassi una moneta da un Professionista (con la qualifica di Perito) questi ti rilascerebbe un certificato di autenticità e di garanzia; ovvero si assumerebbe di fronte alla legge l'obbligo di risarcirti dell'intero importo versato qualora la moneta non risultasse autentica.

Lo stesso Professionista potrebbe esprimere lo stesso parere, mediante lo stesso certificato, per una moneta che tu hai comprato da un altro ma, credo (sarebbe però il caso di chiedere ad un Avvocato), non sarebbe lui a doverti ridare la somma pagata se la moneta risultasse falsa.

Bolaffi è certamente caro ma, a suo favore, bisogna dire che offre delle garanzie. Chi vuole risparmiare a tutti i costi a volte si imbatte in qualche "volpone" (vedi le fregature che quotidianamente o quasi vediamo sul "famoso sito"".

Fai una cosa: non escluderlo a priori e non santificarlo. Confronta i prezzi e le qualità con gli esemplari che altri Professionisti offrono e poi decidi, meglio ancora se dopo esserti consultato con qualcuno con maggiore esperienza.

Un saluto a tutti

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Se può serivre porto la mia piccola esperienza: anni fa andai da una signora che aveva divorziato e il marito le aveva lasciato la sua raccolta di monete valutandola il puro prezzo di acquisto. Quando mi sono trovato a stimarla la prima cosa che ho chiesto, essendo tutte monete e confezioni comprate dalla ditta in questione, se li avesse contattati per rivenderle. Lei mi rispose che lo aveva fatto ma si era sentita rispondere che quel tipo di monete non le ricompravano (........). Alla fine della mia stima le ho detto che se proprio voleva le avrei fatto una offerta per le scatole, ma le monete gliele avrei lasciate in quanto neanche a un decimo di quanto pagato le avrei comprate. A quel punto la signora mi ha ringraziato per la mia onestà, rammaricnadosi della fregatura che le aveva dato il marito che a sua volta era stato un po' "avventato" nei suoi acquisti, senza aver mai considerato altre opportunità. Da allora ho iniziato a pensare che se un commerciante rifiuta a priori di ricomprare ciò che ha venduto è sinonimo di poca trasparenza (per non dire altro).

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Se può serivre porto la mia piccola esperienza: anni fa andai da una signora che aveva divorziato e il marito le aveva lasciato la sua raccolta di monete valutandola il puro prezzo di acquisto. Quando mi sono trovato a stimarla la prima cosa che ho chiesto, essendo tutte monete e confezioni comprate dalla ditta in questione, se li avesse contattati per rivenderle. Lei mi rispose che lo aveva fatto ma si era sentita rispondere che quel tipo di monete non le ricompravano (........). Alla fine della mia stima le ho detto che se proprio voleva le avrei fatto una offerta per le scatole, ma le monete gliele avrei lasciate in quanto neanche a un decimo di quanto pagato le avrei comprate. A quel punto la signora mi ha ringraziato per la mia onestà, rammaricnadosi della fregatura che le aveva dato il marito che a sua volta era stato un po' "avventato" nei suoi acquisti, senza aver mai considerato altre opportunità. Da allora ho iniziato a pensare che se un commerciante rifiuta a priori di ricomprare ciò che ha venduto è sinonimo di poca trasparenza (per non dire altro).

260999[/snapback]

caspita saranno state delle belle scatole se meritavano un'offerta :D

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alcuni prezzi di monete dal catalogo bolaffi:

1) bronzetto urbs roma (romolo remo e lupa tessalonica) 70 euro

2) antoninianio di aureliano (concordia militum) 129,50

3) tutti i due euro commemorativi comuni 9,90 euro (anche italia olimpiadi di torino) finlandia 2004 68 euro, lux 2004 14,90 portogallo 2007 13,90 (io l'ho scambiato con pari valore!!!) monaco 2001 55 Euro,, serie della slovenia 19,50 euro, 6 monete del trattato di roma senza slovenia 59 euro,

4) silver eagle 2007, 37,50 euro,

5) la moneta da 2 zloty polacca che io ho comprato au euro con papa wojtyla venduta da loro con una catenina a 39 euro!!!!!!

e non voglio continuare perchè mi viene il nervoso.......

sono davvero poco professionali! ripeto io compro da loro solo francobolli che non mi riesce di trovare in altre sedi e non spendo oltre i 20 euro. una volta mi dissero che ordini sotto i 50 non ne prendevano ed io ho risposto loro che potevano tenersi i loro francobolli! poi ho trovato gli stessi ad un prezzo 4 volte inferiore!

se volete sbattere il muso su bolaffi fate pure...... <_<

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.... senza nessuna esperienza diretta.

E' proprio perche' alcuni di noi hanno esperienza che si permettono di fare tali osservazioni. Io ho anche comprato da loro....e le monete vendute in asta non sono "inbustate" quindi la perizia non e' un loro standard..

Nella numismatica una moneta apparsa in asta vale di piu' di una acquistat in un negozio per il pedigree che ne deriva

qual'è la differenza con bolaffi ?

Che gli altri sono numismatici da decenni...e cio' vale piu' di qualsiasi promozione o fotografia con cornicetta di una moneta...

Ricorda che quando si richiede un parere bisogna accettare se gli altri la pensano diversamente da noi...

E' una consuetudine purtroppo troppo diffusa sul Forum (normalmente per l'autencità di una moneta).....

Modificato da crivoz
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grazie Lupo Alberto per aver chiarito i termini usati , in quanto nella tua frase che avevo riportato mi risultavano confusi

Naturalmente la differenza fra perizia , garanzia e lecita provenienza e' stata ben dibattuta in nostre precedenti discussioni , se vuoi basta una ricerca nel forum e troverai conferme .

Nessun venditore numismatico professionale e' tenuto a fornire una perizia a maggior ragione fotografica , ovviamente deve rilasciare una propria garanzia e risponde dell' oggetto venduto come qualsiasi altro venditore

Anche perche' di perizia si parla solo se rilasciato da Perito ufficialmente riconosciuto (Albo dei Periti, Periti del Tribunale o della Camera di Commercio)

e non tutti i venditori numismatici sono periti compreso lo stesso Bolaffi

Nella sezione apposita (legislazione) trovi innumerevoli discussioni sui certificati attestante la lecita provenienza , ti lascio il piacere della lettura

Se ti interessa l ' intero decreto e' qui allegato :

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=1850

Come avrai notato si parla di interesse storico od archeologico e non tutte le monete da noi collezionate rientrano in questo.

Forse per un 5 lire del 1956 e' richiesta tale documentazione ? Direi proprio di no

Anche questo tema e' stato trattato ampiamente

Pierino mi chiede: "....come mi spieghi questa cosa se è vero come è vero che i nomi che avete citato sono periti e allo stesso tempo anche commercianti.

qual'è la differenza con bolaffi ?"

Bolaffi non e' un perito , pertanto le monete che vende sono solo accompagnate da garanzia ma non da una perizia seguendo la terminologia comunemente adottata.

I nomi citati sono non solo venditori ma anche periti riconosciuti e il loro nome ha un forte peso nell' ambito del mercato numismatico cosa che Bolaffi non possiede ancora

Il suo nome e' famoso nell' ambito filatelico

Giusto e concordo in questo il consiglio di verificare i prezzi le conservazioni di monete e i servizi offerti presso Bolaffi e altri venditori professionisti , ancor meglio se N.I.P. e poi trarre le proprie conclusioni

Molti hanno gia' fatto questo confronto e scritto le loro opinioni , Pierino rimane ovviamente libero di verificare di persona se ha dei dubbi ;)

Modificato da piergi00
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Già solo il fatto che non vogliano riprendersi indietro le loro monete li squalifica come professionisti. Chi si è comportato così con me (2 o 3 persone solamente, non loro però in quanto non li ho mai contattati) è stato prontamente depennato dalla lista dei possibili fornitori per entrare difilato nel libro nero delle persone da evitare.

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Salve piergi00

Non ho sostenuto che i commercianti devono rilasciare un certificato di perizia (come giustamente hai evidenziato solo un perito lo può fare), bensì un certificato di autenticità e provenienza; ovvero una dichiarazione che attesti, ai fini di legge, che il bene è stato venduto per autentico ed ha una lecita e dimostrabile provenienza.

La legge mi sembra però chiara (grazie per il link, ho comunque la gazzetta ufficiale) quando stabilisce, al capo III sul Commercio (articolo 64), che "chi esercita il commercio di opere di pittura, di scultura, di grafica ovvero di oggetti di antichità O (non e) di interesse storico od archeologico" debba rilasciare un certificato fotografico di autenticità e provenienza.

E' pacifico che il 5 Lire del 1956 non abbia un interesse storico né archeologico ma, avendo più di 50 anni, rientra tra gli oggetti antichi e, pertanto, chi li commercia deve rilasciare il suddetto certificato.

A sostegno di quanto sopra, basti pensare che se volessimo spedire questa "preziosa" moneta ad un lontano parente immigrato - che so - in Australia, dovremmo necessariamente richiedere il regolare attestato di libera circolazione alla competente Sovrintendenza (assurdo, vero ?)

Pur non avendo un minimo di interesse storico, artistico, archeologico o numismatico, ha più di 50 anni, e tanto basta.... (almeno a "loro")

Mi piacerebbe leggere le discussioni di questo forum sull'argomento a quale voce le trovo ?.

Ciao

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La gran parte delle discussioni su tali argomenti si trova nella sezione legislazione

http://www.lamoneta.it/index.php?showforum=36

Sono concorde con te sul fatto che per qualsiasi moneta esportata all' estero bisogna richiedere preventiva autorizzazione.

Mentre sulla tua interpretazione restrittiva dell' articolo citato ho forti dubbi , secondo me per una moneta come il 5 lire del 1956 (non essendo ne di interesse storico o archeologico) un professionista numismatico e' tenuto a rilasciare un semplice scontrino fiscale o una fattura relativa all' acquisto fatto .

E tale documento e' sufficiente , per far valere implicitamente una garanzia.

Ben diverso il caso per una moneta classica

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=18449

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=10012

Cosa sono i certificati di libera provenienza

http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=2980

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Mi permetto di dissentire da Piergi quando dice che per tutte le monete esportate all'estero siano necessario una preventiva autorizzazione. A mio parere questa autorizzazione è necessarie solo per le monete notificate o per quelle che abbiano una particolare valenza che le identificano quindi come "beni cultutrali". Se non sono tali non necessitano di una specifica autorizzazione.

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Come tutti i beni usati (e quelli "antichi", ovvero con più di 50 anni di vita, lo sono) il commerciante non potrebbe rilasciare unicamente lo scontrino in quanto, così facendo, si perde la "tracciabilità" del bene che, se risultasse rubato o proveniente da scavo clandestino (x le monete antiche), dovrebbe essere appunto rintracciabile dalle competenti autorità. La fattura sarebbe quindi d'obbligo. A mio avviso (ma sarebbe utile sottoporre il Codice ad un Avvocato) le monete non sono catalogabili unicamente nella voce "beni culturali" o in quella "beni archeologici". Una moneta può avere una o tutte queste caratteristiche (vedi le monete romane) oppure, nel caso del 5 Lire del 1956, essere solo un oggetto d'antichità (contemplato anch'esso dell'articolo 64).

Il legislatore ha voluto certamente "legare" l'oggetto al suo venditore (cosa impossibile con un semplice scontrino) mediante un documento fotografico che possa documentare, in maniera inequivocabile, la provenienza dello stesso. Questo per evitare o semplificare eventuali cause risarcitorie tra privati ma, sopratutto, per testimoniare di fronte alle autorità la lecita provenienza dell'oggetto. E', in pratica, quello che fanno quasi tutti i collezionisti di monete romane quando conservano, oltre alla documentazione fiscale, anche i cataloghi di vendita nei quali hanno effettuato acquisti; dato che non tutti i commercianti vendono attraverso listini o cataloghi d'asta, ecco che - a mio parere - hanno voluto introdurre quest'obbligo a tutte le categorie di commercianti di beni antichi.

L'esempio che tu hai riportato sul forum di un certificato di lecita provenienza è valido; il testo può essere stampato su un cartoncino a parte (quello da inserire nelle bustine, ad esempio) oppure essere parte integrante di un altro certificato, che attesti anche l'autenticità dell'oggetto o lo riproduca fotograficamente.

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Mi permetto di dissentire da Piergi quando dice che per tutte le monete esportate all'estero siano necessario una preventiva autorizzazione. A mio parere questa autorizzazione è necessarie solo per le monete notificate o per quelle che abbiano una particolare valenza che le identificano quindi come "beni cultutrali". Se non sono tali non necessitano di una specifica autorizzazione.

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Errore ! Errore !! Le monete notificate NON POSSONO essere esportate definitivamente; possono, al massimo, concederti una esportazione temporanea per mostre, restauri o cose di questo genere.

La domanda all'esportazione deve essere inoltrata per tutte le monete aventi più di 50 anni, a prescindere dal loro valore commerciale.

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Adesso capisco perche' la burocrazia italiana e' veramente senza speranza ...

Perche' all'estero si riescono a fare le medesime cose ccon un decimo delle carte necessarie, un ventesimo del tempo e un notevole risparmio di costi/disturbi per tutti, pur nel sostanziale rispetto della tutela dei beni ..? Sigh.

Per lUpo Alberto:

mi risulta che lo strumentio della notifica, relativamente applicato per i beni archeologici e artistici di particolare interesse, lo sia molto raramente per le monete. Credo che sia stato applicato piuttosto a delle collezioni di grande valore storico, artistico oltre che venale (coll. Magnaguti di Mantova, ad esempio), ma che per singoli esemplari lo Stato lo abbia applicato solo a particolarissime emissioni quali alcune prove del Regno o ad esemplari di eccezionale rarita' e importanza.

La stragrande maggioranza degli esemplari che passano nel commercio dovrebbe, a rigore, essere esente da questo isituto giuridico.

numa numa

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mi risulta che lo strumentio della  notifica, relativamente applicato per i beni archeologici e artistici di particolare interesse, lo sia molto raramente per le monete. Credo che sia stato applicato piuttosto a delle collezioni di grande valore storico, artistico oltre che venale (coll. Magnaguti di Mantova, ad esempio), ma che per singoli esemplari lo Stato lo abbia applicato solo a particolarissime emissioni quali alcune prove del Regno o ad esemplari di eccezionale rarita' e importanza.

La stragrande maggioranza degli esemplari che passano nel commercio dovrebbe, a rigore, essere esente da questo isituto giuridico.

numa numa

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