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La crisi del III secolo e l’inizio della decadenza


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Zenobia contava anche un congruo numero di catafratti allo stile persiano (mercenari?) che furono "allegramente" presi a "mazzate" dai soldati di Aureliano

Purtroppo non riesco a rintracciare la fonte (Michelet?), ma ricordo chiaramente di aver letto che i catafratti dell'esercito di Zenobia erano palmireni. In particolare, questi cavalieri provenivano dalla ricca classe dei mercanti, primo perchè erano gli unici a potersi permettere un equipaggiamento così pesante, secondo perchè essendo la "crema" della società palmirena avevano ben cara la propria vita e speravano così di aumentare le proprie probabilità di sopravvivenza in battaglia. Calcolo sbagliato :(

P.S. Ops scusate, ho rinfocolato l'OT :o

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Non faccio fatica a pensare che le monete di Zenobia battute ad Antiochia non ne rappresentino le vere fattezze. E' veramente bruttina, mentre era descritta come una donna bellissima di cui si invaghirono tutti i potenti del tempo. Come Cleopatra, di cui si proclamava discendente.

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In particolare, questi cavalieri provenivano dalla ricca classe dei mercanti, primo perchè erano gli unici a potersi permettere un equipaggiamento così pesante, secondo perchè essendo la "crema" della società palmirena avevano ben cara la propria vita e speravano così di aumentare le proprie probabilità di sopravvivenza in battaglia. Calcolo sbagliato :(

Ahiloro :lol:

Del resto la cavalleria catafratta era un portento "sulla carta" ma...in pratica.

Una buona fanteria organizzata e i poveri catafratti rischiavano grosso.

Teniamo anche conto della potenziale "sensibilità" dei cavalli al pararsi loro davanti un muro di uomini immobile...l'addestramento doveva essere notevole per evitare che "scartassero" e probabilmente, credo, ciò potesse comunque avvenire.

Pensiamo ancora che non erano usate le staffe...e che, spesso e volentieri, nell'urto (anche con la lancia lunga) il cavaliere rischiava di essere sbalzato e rovinare a terra inerme, praticamente immobile e pronto per essere "mazzolato" :P (ok...anche il fante non è che se la spassasse se veniva colpito).

Decorativi...certamente spaventosi a prima vista... ma ai fatti...

E "ridaiie" con l'OT...prometto...non lo faccio più :P

Modificato da Flavio
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Eppure la cavalleria catafratta rappresentò l'anello di passaggio al Medioevo. Certamente la fine dell'organizzazione romana in legioni. Un'organizzazione mobile e facilmente trasferibile da un quadro delle operazioni a un altro. Quanto alla vulnerabilità rispetto alla fanteria, è facile fare un parallelo con i carri armati. Forza d'urto da supportare con una fanteria organizzata. Disarmati se lasciati soli.

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Concordo...a vedere i ritratti di Vaballato oppure quelli di Claudio il Gotico di Antiochia mi sembra quasi di vedere due gemelli separtai alla nascita...malgrado differenti sembrano provenire dalla stessa mano...la stessa che probabilmente non aveva mai visto dal vivo uno dei due....

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  • 1 anno dopo...

Salve amici.

A proposito di OT ;)

Discussione veramente affascinante...oltre che di estemo interesse.

Per quanto possono essere ripetitivi e compendiari i ritratti del basso impero...specificamente da Aureliano, più o meno, in poi...invece la storia del periodo è di estemo interesse...fa parte dell'inconscio dell'uomo occidentale: cosa sarebbe stato l'occidente se Roma non fosse diventata terreno di gioco e di arbitrio di pochi armati barbari? Perchè così andò a finire. Pensiamo ai Longobardi, che erano meno numerosi degli stessi Goti.

Costantinopoli resistette sino alla IV crociata 1203 mi pare...gestita da Venezia, poi definitivamente battuta dai Selgiuchidi...una sciagura incommensurabile.

Roma, come sappiamo aveva ceduto molti secoli prima.

Ma l'Impero romano in cui vissero il fedele Odenato , Aureliano e la bella e terribile Zenobia ( una vedova nera...pensando all'aracnide)...non era più l'Impero Romano che fece e disfece la storia. Quello era già finito con Commodo. Ahimè!

Il prosieguo dopo gli Antonini fu il divenire di una forte organizzazione imperiale capace di sopravvivere a se stessa...malgrado una serie di intime sconfitte non solo militari, ma anche culturali...e non parlo di Adrianopoli o della sconfitta di Valeriano.

- Mi riferisco a Massenzio...imperatore ancora romano per cultura e vedute...occidentale, sconfitto dal "bizantino" Costantino.

- Penso a Giuliano (detto l'apostata a torto) impregnato di cultura classica che una freccia...peregrina(?) pensò a togliere di mezzo.

- E vedo la battaglia del fiume Frigido combattuta tra il 5 e il 6 settembre 394, nei pressi dell'attuale fiume Isonzo e che vide opporsi l'imperatore romano d'Oriente Teodosio I (culturalmente bizantino) a capo dell'esercito cristiano, ai soldati pagani guidati dall'imperatore romano d'Occidente, Flavio Eugenio (culturalmente Romano). La battaglia iniziò bene per i Romani...ehm, per i pagani ;) . Poi un vento freddissimo prese a spirare da nord est (la bora) e le frecce romane, ehm...pagane, tornarono indietro. In realtà...Teodosio pagò quasi a peso d'oro il tradimento del corpo di sodati che doveva prendere alle spalle l'esercito bizantino.

Vinse...ma perse la vita. Per il freddo (il frigido) prese una polmonite. La pagana Nέμεσις pensò bene di vendicarsi...

Riflessioni:

La storia di Roma fiisce..ingloriosamente con Commodo.

L'impero Romano...finisce di fatto con Diocleziano.

L'organizzazione multinazionale, economica e militare Romana...finisce con Costantino.

La parte occidentale dell'impero dei Romaioi ( Bisanzio/Costantinpoli) diciamo che finisce...con Romolo Augustolo.

Quei pochi che tentarono di fare di nuovo grande Roma...non ebbero fortuna, e poichè la storia la scrive chi vince...nel nostro caso la Chiesa di Roma...furono definiti dissoluti, pagani o traditori.

P.S.

A proposito di cavalleria pesante che supporta la fanteria.

Cari amici, un'ultima riflessione:

un esercito formato quasi esclusivamente da decine di migliaia di cavalieri, pressocchè privi di fanteria, prevalentemente Mongoli, ha conquistato la più grande estensione di terre che mai si sia vista nella storia...più o meno dal mar di Barents...fino a vedere l'Adriatico; dal lago Baikal al mar della Cina...dalle prime foreste siberiane...passando per la Persia...sino a vedere le mura di Gerusalemme.

Acciderba! :o

Non ci fu niente da fare...la loro tattica, la loro abilità e la loro spietata decisione...furono invincibili.

Fecero a pezzi le fanterie Pashtun (oggi detti Talebani) e la loro guerriglia, la cavalleria araba del Califfo di Baghdad...le fanterie della Grande Rush (principato di Kiev) e i loro cavalieri...persino i forconi del contadiname russo organizzato dal principe di Mosca...malgrado le foreste e le paludi della Russia settentrionale. Anche le fanterie Cinesi...erano state disfatte in blocco.

In seguito dopo la Morte di Gengis Khan, il terzogenito Ogodei, decise di tornare dov esi era fermato due anni prima per invadere l'Europa...sempre a cavallo: 150.000 cavlieri divisi in 15 Tumen (Tenebre). A cavallo sbaragliarono i guerrieri Polacchi ( all'epoca piuttosto temibili) ; la cavalleria pesante tedesca fu fatta a pezzi sul'Elba..., ma anche i Magiari...i Moldavi...i Croati...i Bulgari non fecero di meglio.

Già le avanguardie avevano varcato l'Isonzo...mentre a nord...ci si riorganizzava per galoppare sino all'Atlantico...che la morte dello stesso Ogodai...chiamava i Mongoli alla commemorazione di un altro grande Capo... figlio di un uomo eccezionale...ed alla sua successione.

L'occidente ancora una volta.... da Salamina e Platea, era salvo.

Hai capito... gli uomini a cavallo!?

:) .

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In pratica gli unici che furono in grado di fermare i Mongoli, sia pure con alterne fortune, furono i Mamelucchi d'Egitto. Questo nonostante "mammalucco" in Occidente non sia esattamente un complimento :rolleyes:

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In pratica gli unici che furono in grado di fermare i Mongoli, sia pure con alterne fortune, furono i Mamelucchi d'Egitto. Questo nonostante "mammalucco" in Occidente non sia esattamente un complimento :rolleyes:

E lo sai perché, il termine in Occidente è diventato sinonimo di 'sciocco'?

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Vince960 non ci tenere sulle spine...

Saluti,

Giuseppe.

No, è che volevo lasciare l'aneddoto a Paleologo...

Insomma, i Mamelucchi erano di fatto mercenari turchi che nel corso di sei secoli si erano talmente radicati nei ranghi dell'esercito Egiziano da diventare praticamente i padroni del paese. Quando salì al trono il sovrano legittimo Mohamed Alì Pasha, all'inizio del XIX secolo, organizzò nella Cittadella del Cairo un grande festeggiamento in onore del figlio, a cui invitò naturalmente tutti i più importanti esponenti dei Mamelucchi, che si presentarono in pompa magna, pregustando un banchetto luculliano. Quando furono tutti all'interno della Cittadella, Mohamed Alì fece chiudere le porte, e li fece uccidere tutti dai suoi soldati a colpi di fucile.... Da questo episodio deriva il termine 'mamalucco' per sciocco, sprovveduto...

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Vince960 non ci tenere sulle spine...

Saluti,

Giuseppe.

No, è che volevo lasciare l'aneddoto a Paleologo...

Insomma, i Mamelucchi erano di fatto mercenari turchi che nel corso di sei secoli si erano talmente radicati nei ranghi dell'esercito Egiziano da diventare praticamente i padroni del paese. Quando salì al trono il sovrano legittimo Mohamed Alì Pasha, all'inizio del XIX secolo, organizzò nella Cittadella del Cairo un grande festeggiamento in onore del figlio, a cui invitò naturalmente tutti i più importanti esponenti dei Mamelucchi, che si presentarono in pompa magna, pregustando un banchetto luculliano. Quando furono tutti all'interno della Cittadella, Mohamed Alì fece chiudere le porte, e li fece uccidere tutti dai suoi soldati a colpi di fucile.... Da questo episodio deriva il termine 'mamalucco' per sciocco, sprovveduto...

Ecco da dove Al Capone (congenò la strage di S. Valentino col mitragliaere dentro la torta) e la Mafia americana presero spunto...

Quelli leggevano la storia...mica erano stupidi.

:)

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In pratica gli unici che furono in grado di fermare i Mongoli, sia pure con alterne fortune, furono i Mamelucchi d'Egitto. Questo nonostante "mammalucco" in Occidente non sia esattamente un complimento :rolleyes:

Troppo forte il Duca Pale...

I mammalucchi :D riuscirono a fermare i Mongoli perchè oltre ad essere soldati di mestiere...erano di analogo ceppo etnico e provenienza...conoscevano le tattiche dei cavalieri delle steppe e non si fecero infinocchiare...

Anzi...usarono le stesse tattiche all'inverso.

Il Salah Din o Saladino...(Grande soldato di mestiere che conosceva tali tattiche) allo stesso modo si disfece dei Templari.

Far credere al nemico che è più forte...provocarlo attirandolo in una trappola.

Stancarlo o decimarlo nel suo avvicinamento, possibilmente in terreno avverso.

Attrarlo dove il grosso delle forze è appostato in posizione favorevole.

Coglierlo all'improvviso circondandolo da tutti i lati...in pratica un'imboscata.

P.S.

I Mongoli erano capaci di tirare di freccia con precisione...mirando all'indietro...mentre cavalcavano a spron battuto in direzione opposta.

Con la cavalleria pesante tedesca, sull'Elba, finsero di disunirsi...e fuggirono, furono inseguiti e i cavalieri tedeschi si disunirono a loro volta mentre venivano bersagliati dal tiro degli archi...alla fine, con i cavalli stanchi furono circondati da una moltitudine di piccoli uomini gialli cattivissimi e agilissimi sui loro cavallini. Fu un massacro.

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La storia di Roma finisce..ingloriosamente con Commodo.

L'impero Romano...finisce di fatto con Diocleziano.

Scusate se cambio argomento, ma questa proprio non la reggobiggrin.gif. Ogni organizzazione statale ha i suoi alti e bassi e le proprie trasformazioni. Il postulato di cui sopra ignora per esempio i fasti di Aureliano. E non solo le sue vittorie militari, non solo la riunificazione dell'Impero, ma anche la "ristrutturazione" della zecca di Roma, la lotta alla corruzione, quella alla disoccupazione (con la costruzione delle mura). E anche i fasti militari di Probo. Erano stranieri? Beh, lo erano anche Traiano e Adriano, lo era la dinastia dei Severi, lo era quella dei Gordiani...

Quanto a Diocleziano (che fu l'unico imperatore ad andare in pensione wink.gif) semplicemente organizzò in maniera diversa la struttura dell'Impero. A lui e a Costantino I, pur fautore e realizzatore di una politica divergente, si deve la sopravvivenza della cultura "occidentale", se pur diversamente dislocata e certamente "inquinata", per un altro millennio. Furono dei grandi e furono senz'altro "romani". Secondo me la vera decadenza strutturale e culturale di Roma (anche se tra alti e bassi) inizia con la morte di Costantino I.

Modificato da cancun175
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La storia di Roma finisce..ingloriosamente con Commodo.

L'impero Romano...finisce di fatto con Diocleziano.

Scusate se cambio argomento, ma questa proprio non la reggobiggrin.gif. Ogni organizzazione statale ha i suoi alti e bassi e le proprie trasformazioni. Il postulato di cui sopra ignora per esempio i fasti di Aureliano. E non solo le sue vittorie militari, non solo la riunificazione dell'Impero, ma anche la "ristrutturazione" della zecca di Roma, la lotta alla corruzione, quella alla disoccupazione (con la costruzione delle mura). E anche i fasti militari di Probo. Erano stranieri? Beh, lo erano anche Traiano e Adriano, lo era la dinastia dei Severi, lo era quella dei Gordiani...

Quanto a Diocleziano (che fu l'unico imperatore ad andare in pensione wink.gif) semplicemente organizzò in maniera diversa la struttura dell'Impero. A lui e a Costantino I, pur fautore e realizzatore di una politica divergente, si deve la sopravvivenza della cultura "occidentale", se pur diversamente dislocata e certamente "inquinata", per un altro millennio. Furono dei grandi e furono senz'altro "romani". Secondo me la vera decadenza strutturale e culturale di Roma (anche se tra alti e bassi) inizia con la morte di Costantino I.

Costantino I al massimo potremo dire che ringiovanì l' Impero di una quarantina d' anni, ma alla sua morte tutto ritornò come prima.

L' esercito di Costantino era formato da Germani soprattutto oramai, mentre Licinio disponeva del Genius Illiryci, ma che non era più come ai tempi di Aureliano. Diocleziano fece un' ottima cosa, la tetrarchia, ma non cosiderò la mentalità, la personalità dei tetrarchi, e l' ambizione di uno di questi segnò la caduta del progetto.

I Mongoli sconfissero anche i Turchi che erano pronti a dare il colpo finale all' impero bizantino, dando così a Costantinopoli ancora un secolo di respiro.

Saluti,

Fuf.

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Davvero interessante questa discussione fatta da off-topic annidati a vari livelli :lol: magari ce ne fossero di più!

A proposito di cavalleria leggera vs. fanteria pesante, chi mi sa spiegare perché i Romani fino a un certo punto presero dai Parti solo schiaffoni, mentre dal II secolo in poi le parti si invertirono (Ctesifonte fu più volte saccheggiata dai Romani) al punto che l'impero Partico si dissolse e gli subentrarono i Sasanidi (i quali, a loro volta, diedero a Romani più di qualche dispiacere, questa volta con la cavalleria pesante)?

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Davvero interessante questa discussione fatta da off-topic annidati a vari livelli :lol: magari ce ne fossero di più!

A proposito di cavalleria leggera vs. fanteria pesante, chi mi sa spiegare perché i Romani fino a un certo punto presero dai Parti solo schiaffoni, mentre dal II secolo in poi le parti si invertirono (Ctesifonte fu più volte saccheggiata dai Romani) al punto che l'impero Partico si dissolse e gli subentrarono i Sasanidi (i quali, a loro volta, diedero a Romani più di qualche dispiacere, questa volta con la cavalleria pesante)?

Perchè i Romani si infilavano nella Partia senza precauzioni e senza pararsi il sedere adeguatamente, esempio attraversare il deserto non è una buona idea, ma Crasso andò avanti. E poi i Parti erano ben uniti contro i Romani. Dopo due secoli, i Parti se ne presero perchè c' era una guerra civile dietro l' altra e Roma ne approfittava. Ma quando è stato il turno di Roma delle guerre civili (III secolo) i Sassanidi ne approfittarono a loro volta e catturarono anche il povero Valentiniano.

Saluti,

Fuf.

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Lapsus: presero Valerianotongue.gif

Vero, me ne ricordavo solo tre di Valentiniani; infatti il quarto non è mai arrivato.:rolleyes:

Pubblica ammenda.

Saluti.

Fuf.

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...E vedo la battaglia del fiume Frigido combattuta tra il 5 e il 6 settembre 394, nei pressi dell'attuale fiume Isonzo e che vide opporsi l'imperatore romano d'Oriente Teodosio I (culturalmente bizantino) a capo dell'esercito cristiano, ai soldati pagani guidati dall'imperatore romano d'Occidente, Flavio Eugenio (culturalmente Romano). La battaglia iniziò bene per i Romani...ehm, per i pagani ;) . Poi un vento freddissimo prese a spirare da nord est (la bora) e le frecce romane, ehm...pagane, tornarono indietro. In realtà...Teodosio pagò quasi a peso d'oro il tradimento del corpo di sodati che doveva prendere alle spalle l'esercito bizantino.

Vinse...ma perse la vita. Per il freddo (il frigido) prese una polmonite. La pagana Nέμεσις pensò bene di vendicarsi...

Grazie Piakos per avere dato spessore a questa battaglia che di solito viene ridimensionata nella sua portata. :D

Qualcuno sa indicarmi qualche dato più preciso circa la localizzazione del teatro della battaglia?

Ho trovato indicazioni generiche "presso l'Isonzo" ma in realtà dovrebbe trattarsi del Fiume Vipacco, affluente di sinistra dell'Isonzo stesso (scorre in Italia per circa 7 km, il resto nella vicina Slovenia), valle che funge da porta d'accesso verso la piana friulana e quindi Aquileia.

Un'altra indicazione segnala la battaglia "nelle vicinanze della città di Vipacco"(odierna Vipava, comune di circa 5500 abitanti). :blink:

Ciao e grazie sin d'ora

Illyricum

:)

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La storia di Roma finisce..ingloriosamente con Commodo.

L'impero Romano...finisce di fatto con Diocleziano.

Scusate se cambio argomento, ma questa proprio non la reggobiggrin.gif. Ogni organizzazione statale ha i suoi alti e bassi e le proprie trasformazioni. Il postulato di cui sopra ignora per esempio i fasti di Aureliano. E non solo le sue vittorie militari, non solo la riunificazione dell'Impero, ma anche la "ristrutturazione" della zecca di Roma, la lotta alla corruzione, quella alla disoccupazione (con la costruzione delle mura). E anche i fasti militari di Probo. Erano stranieri? Beh, lo erano anche Traiano e Adriano, lo era la dinastia dei Severi, lo era quella dei Gordiani...

Quanto a Diocleziano (che fu l'unico imperatore ad andare in pensione wink.gif) semplicemente organizzò in maniera diversa la struttura dell'Impero. A lui e a Costantino I, pur fautore e realizzatore di una politica divergente, si deve la sopravvivenza della cultura "occidentale", se pur diversamente dislocata e certamente "inquinata", per un altro millennio. Furono dei grandi e furono senz'altro "romani". Secondo me la vera decadenza strutturale e culturale di Roma (anche se tra alti e bassi) inizia con la morte di Costantino I.

Caro Cancun...

credo tu abbia fatto confusione tra l'organizzazione statale (cioè Roma) e quella Imperiale.

Roma era una città stato...che permeò di se il bacino del Mediterraneo: divenne l'Urbe.

L'Impero ad un certo punto non fu più un'organizzazione statale...ma un aggregato autoreferenziale, che dava infinito potere all'imperatore...a prescindere che questi fosse romano in quanto fedele all'eredità di Augusto e ai valori precipui di Roma. (E dove l'Imperatore fosse nato... non c'entra pressocchè nulla).

Analizziamo:

Il prolungamento della storia di Roma fino a Romolo Augustolo sotto il profilo prettamente schematico...ovviamente è un dato inoppugnabile.

Resta il fatto che la storia non è una scienza facile e nemmeno troppo bene insegnata...se non a livelli di conoscenza superiore e/o tra specialistici.

Perchè?

- Perchè è estremamente complessa e richiederebbe pagine ed analisi profonde da una parte;

- perchè non importa molto a nessuno approfondire oltre lo schema annoso, conosciuto e troppo spesso inesatto ed obsoleto;

- quanto all'ultimo step...accade specificamente in Italia...strano paese che si accontenta di poco o di niente...per quanto concerne il proprio patrimonio e la cultura e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. Uno sguardo fugace scendendo dal pullman, dal camper o dal caravan...quattro parole della guida, quando c'è, un fugace sguardo al libretto che riassume gli schemi...e si riparte. Qualcuno più appassionato...legge qualcosina, magari a rimorchio di propri specifici interessi.

Pochissimi, poi vanno ad approfondire,...pensavo uno su dieci lo potesse fare...macchè! Mi dicono gli addetti ai lavori che se lo fa uno su cento...è troppo.

:D...per non piangere.

Vengo al sodo.

I maggiori studiosi al mondo di storia del tempo antico e quindi romana sono anglosassoni o statunitensi...i quali individuano e suddividono la storia romana con modalità assai diverse rispetto alle "nostrane"...tanto che a noi potrebbero apparire originali. ;)

Che la storia dell'impero romano inteso come l'eredità culturale dei tempi di Ottaviano Augusto...finisca miseramente con Commodo è un dato affermato tra gli specialisti internazionali dalla fine degli anni '50. In quell'eredità c'è una sensibilità, un approccio, e un senso dello stato con i suoi valori... che affondano le proprie radici in tutta la storia di Roma a far data dai famosi sette Re.

Adriano e Traiano, nati dove volete..., erano dei servitori non dell'impero ma dell'Urbe, cioè di Roma...ed avevano profondo rispetto della classe senatoria e delle più intime tradizioni e valori propugnati dalla Città Eterna ...oltre il mero imperialismo. Adriano aveva delle peculiarità...ma la sua Villa... il suo bueno retiro era alle porte di Roma e Roma che gli pesava...comunque lo sovrastava, non il contrario.

Con la scomparsa di Commodo qualcosa muta inesorabilmente...i tempi sono già cambiati, Roma è meno forte, la polpa di Roma e, anche degli italici, meno presente e meno attiva...probabilmete erano già definitvamente corrotti quei valori e quelle ambizioni...il rispetto per se stessi...la pietas...l'austeritas...il rispetto per la lex...che a vevano fatta grande l'Urbe, valori trasmessi anche ai Socii.

Roma diviene definitivamente un'enorme parassita...privo di nerbo e di autentica coscienza del proprio essere grande...con Commodo già non vive più di forza propria...ma riflessa...delegata. Vincono definitvamente il Circo, i cara porcina, il congiarium...il sangue, in quel momento ancora presente solo nell'arena. Da quel momento anche i quadri militari saranno prevalemtemente estranei all'Urbe...oltre ai soldati..sempre più arruolati fuori dal suolo italico.

Chiaramente tale processo non avviene interamente sotto Commodo...era già in nuce ma, dalla morte di Commodo, i frutti del cambiamento sono maturi.

Con Pertinace Roma poteva perpetuarsi...ancora. Egli cercò di percorrere gli insegnamenti di Marco Aurelio. Non ne ebbe però l'utorità, il carisma e la forza. Tutti volevano solamente danaro...danaro...e circenses.

Già Pertinace comprava dai pretoriani non Roma...ma l'Impero, qui la sottile ma intima differenza. Cioè il discrimine.

Si scatenò la prima vera e propria lotta per le insegne imperiali...Clodio Albino, Pescennio Nigro (questi già verso Bisanzio...non è un caso), Settimio Severo. Quest'ultimo preavalse.

Settimio Severo e la fine dell'eredità di Augusto

I suoi rapporti con il Senato non furono mai buoni. Egli non fu amato, avendo preso il potere con l'aiuto dei militari e ricambiò apertamente l'ostilità dopo la vittoria su Clodio Albino. Settimio Severo ordinò l'esecuzione di 29 senatori accusati di corruzione e cospirazione contro di lui, sostituendoli con suoi favoriti, soprattutto africani e siriaci. Inoltre attribuì e ampliò i poteri degli ufficiali dell'esercito investendoli anche di cariche pubbliche che erano solitamente appannaggio del senato. Utilizzò i proventi della vendita delle terre confiscate agli avversari politici per creare una cassa imperiale privata, il fiscus. Il fiscus era distinto dall'aerarius che era la cassa dello Stato. Egli inoltre sciolse la Guardia Pretoriana, fino ad allora reclutata per lo più in Italia e in piccola parte nelle province più romanizzate, e la ricostituì con truppe a lui fedeli, tratte dal contingente danubiano. Da allora in poi l'accesso alla Guardia Pretoriana, che un tempo aveva un prerequisito geografico e culturale, sarebbe stata appannaggio dei soldati più battaglieri, quelli dell'Illirico nel III secolo. Inoltre reclutò per le sue campagne partiche (la I, la II e la III Partica) tre nuove legioni che per la prima volta ebbero un prefetto di rango equestre, in luogo del solito legato senatorio. La II Partica fu accampati in un castra in muratura ad Albano nei dintorni di Roma...non per proteggerla...ma per minacciarla.

Settimio Severo, il primo dei cosiddetti imperatori-soldato, fu l'iniziatore di un nuovo culto che si incentrava sulla figura dell'imperatore, una sorta di "monarchia sacra" mutuata dall'Oriente ellenistico. Adottò inoltre il titolo di dominus ac deus che andò a sostituire quello di princeps che sottintendeva una condivisione del potere con il senato.

Ma c'è di più.

Con Settimio Severo non abbiamo più Roma...il centro pulsante del potere viene da sud e da Est...scivola...si sposta...ci sono Leptis...ed Emesa...i culti medio orientali...le donne al potere, l'intrigo permanente, il nepotismo istituzionalizzato.

Dove sono i valori di Augusto...che ancora permeavano Adriano, Antonio Pio...e infine Marco Aurelio, il grande servitore di Roma.

Eliogabalo, uno a caso tra tanti successori, sarà il sacerdote del Sole...estraneo ai problemi dell'eredità, della cultura e dell'intima ragione dell'Urbe.

Diocleziano era cosciente di quanto precede.

Cercò di evitare il naufragio...ma andò a morire nel suo palazzo a Spalato...non a caso lontano da Roma, un altro segnale micidiale. ;)

Roma non c'era più...rassegnamoci.

In breve:

Costantino è il primo imperatore Bizantino o se volete Costantinopolitano...il che non cambia di molto le cose.

Roma non vale più la sua difesa...i suoi valori più intimi non interessano l'imperatore.

Roma affoga definitivamente insieme a Massenzio fuggiasco...colui che non fu in grado di salvarla.

Cosa c'entra Costantino con Ottavaino Augusto... e con i valori e i principi di Roma, sarebbe dura da spiegare.

C'entra solo con l'Impero...così come per Settimio Severo...non interessano Roma e la sua eredità...le brame sono esclusivamente sull'impero. Roma è ancora una grande città...in realtà come ce ne sono altre...la illusero di essere ancora grande...fino a quando gli imperatori vi risiedettero...alcuni senza eccessiva convinzione.

Ma l'impero non si identifica più con Roma...il nome della città è solo un logo e l'imperatore non era più il Princeps, già da tempo.

Mi fermo.

Grazie per la Vostra pazienza e un grazie infinito alla numismatica, scienza e passione esoterica che consente di fare cultura...o almeno di provarci.

:)

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Sarà perchè il tardo impero mi ha sempre affascinato, ma non mi trovo d'accordo con Piakos per quanto riguarda la fine della ''romanità''. E' vero che nella storia mutano le condizioni, gli ideali e le forze in campo. Ma di solito è un processo lento (salvo casi eccezionali come Alessandro Magno o la rivoluzione francese) e, soprattutto per i contemporanei, era difficile rendersi conto di non essere più la Roma di Augusto. Anzi, ancora nel V secolo i cittadini dei resti dell'impero si sentivano Romani. Il sacco di Roma nel 410 scosse profondamente tutto l'impero. Dopo l'abbandono della Gran Bretagna da parte di Onorio, per parecchio tempo le popolazioni di quelle terre credettero alla leggenda che Magno Massimo era vivo e sarebbe tornato a riportare la Pax Romana...

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I tempi sono già cambiati, (...) la polpa di Roma e, anche degli italici, meno presenti ed attivi.

D' accordo su tutto tranne che su questo punto. Gli italici erano già meno presenti all' inizio del I secolo, infatti nell' erigere le ultime colonie, con Adriano, si era fatta molta fatica a trovare dei coloni italici. Da quel punto iniziò la decadenza dell' Italia.

All' inizio Roma si dovette affidare all' Italia, poi alle province più romanizzate, poi a quelle già più "rozze", ancora più tardi a quelle sulla frontiera (il Genius Illiryci di cui dicevo prima), infine alle popolazioni oltre frontiera. E negli ultimi passaggi la romanizzazione delle truppe andava sempre più perdendosi.

Saluti,

Fuf.

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Piakos, oportet che noi ci facciamo una bella chiaccherata sui valori della romanità... davanti a un buon bicchiere di vino ;)

auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium

atque ubi solitudinem faciunt pacem appellant

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Piakos, oportet che noi ci facciamo una bella chiaccherata sui valori della romanità... davanti a un buon bicchiere di vino ;)

auferre trucidare rapere falsis nominibus imperium

atque ubi solitudinem faciunt pacem appellant

Certo mi è sempre sembrato incredibile che uno storico romano (anche se nato in Gallia) potesse mettere in bocca ad un 'barbaro' una descrizione così precisa e efficace della 'Pax Romana'...

Modificato da vince960
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