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Plastica dura e plastica morbida...


frankoppc

Risposte migliori

come ho scritto in una discussione tempo fa, la plastica dura rappresenta rispetto alla plastica morbida delle sostanziali differenze, non tanto visive ma quanto chimiche. Evidentemente gli agenti che induriscono la plastica sono dannosi e aggressivi, potete valutare voi stessi attraverso le carrellate di foto:

1)i due materiali raffrontati (la plastica dura è quella del tipo europocket, poi c'è quella ancor più dura, e ancor più dannosa, delle divisionali vaticane)

2)una moneta tenuta nella plastica morbida e in quella dura (a chiusura ermetica)

3)idem al punto 2 (eccezione fatta della chiusura ermetica)


vedi altro post per le immagini!

[url="http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=4534"]http://www.lamoneta.it/index.php?showtopic=4534[/url]
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le monete a contatto con la plastica rigida si ossidano repentinamente (pensa che il 50c era perfetto, a fine aprile quindi 2 mesi fa!) mentre quelle nelle bustine in pvc morbido si sono mantenute in una conservazione straodinaria (il 50c ha quasi 2 anni e presenta la stessa brillantezza di come escono dal rotolino)... mi spiace che non sono riuscito a prevenire l'ossidazione... adesso le ho protette anch'esse con questo sistema, almeno non mi si ossideranno più di come sono messe adesso
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La durezza di un certo tipo di plastica rispetto ad un altro non è un indicatore sufficente (secondo me) per determinare la dannosità o meno della stessa su una moneta.
Mi spiego meglio:
Quello che conta è la composizione chimica della plastica stessa: il PVC (polivinilcloruro, se ben ricordo), ad esempio, contiene cloro per oltre il 50% del suo peso. Esposto al calore e alla luce ultravioletta, questo rilascia cloro sotto forma di acido cloridrico, senza contare i vari ftalati o sali di piombo, cadmio e composti organostannici che vengono usati come additivi, e sui quali nulla si può dire con certezza visto che non vengono mai specificati.
Proprio per i diversi additivi, il PVC può assumere consistenze, pesi specifici, colorazioni e sensazioni al tatto molto diverse di volta in volta.
Ergo, per sapere se una determinata plastica contiene cloro o meno (è questo il problema maggiore) si deve ricorrere (IMHO) ad altri sistemi.
Ciao
Attila
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[quote name='Attila' date='23 luglio 2005, 09:12'][omissis]
Ergo, per sapere se una determinata plastica contiene cloro o meno (è questo il problema maggiore) si deve ricorrere (IMHO) ad altri sistemi.
Ciao
Attila
[right][post="48729"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]

Quali tipo di sistemi?
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[quote name='frankoppc' date='23 luglio 2005, 12:35']Quali tipo di sistemi?
[right][post="48786"]<{POST_SNAPBACK}>[/post][/right][/quote]Riconoscere un tipo di plastica da un altro non è semplice, se non altro perchè molte delle plastiche da noi usate sono delle miscele, e quindi con caratteristiche nettamente diverse anche su prodotti analoghi.

Per darti un esempio, cito uno stralcio da un sito che parla della separazione delle plastiche per il loro riciclo:
"[i]Riciclare le plastiche
La prima fase è quella di "selezione": gli oggetti provenienti dai cassonetti vengono divisi per tipo di polimero. Per riconoscere e separare le plastiche le si immergono nell’acqua (e si separano così le plastiche più pesanti, che vanno a fondo, da quelle più leggere, che galleggiano). Poi si utilizzano i raggi X che riescono a “riconoscere” i diversi tipi.[/i]"

Come puoi vedere loro per riconoscere le plastiche usano (oltre all'acqua per effettuare una prima selezione in base al peso specifico) i raggi X, cosa che noi miseri mortali difficilmente potremo usare.

Un metodo di cui si parlava tempo addietro anche su questo forum è quello di bruciare un pezzettino di plastica ed annusare il fumo prodotto ([u][b]okkio, i fumi di molte plastiche - PVC compreso - sono cancerogeni, contengono diossina e chi più ne ha più ne metta, quindi fare attenzione![/b][/u]); io non ho esperienza su questo tipo di esperimento, ma ritengo che si possano distinguere gli odori (pardon, le puzze) delle plastiche bruciate se abbiamo sotto le mani una plastica campione.

Ciao
Attila
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  • 2 settimane dopo...
allora, sono riuscito a capire di quali materiali potessero essere queste plastiche (ma non ho la certezza di quali siano, essendo a digiuno di chimica)

1)PVC (PolivinilCloruro)

2)Polietilene

3)Polipropilene

adesso tra questi penso ci possano essere i due tipi, ma proprio non so quali siano...!
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Molto interessante questa discussione.

Mi dispiace non poter dare un contributo più importante, ma posso senz'altro segnalarvi che alcune Soprintendenze ai Beni Archeologici vietano tassativamente l'impiego di imballaggi in PVC per i reperti archeologici.
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Uso le bustine leggere e trasparenti , non si può fare il nome dl produttore. Mi trovo benissimo, occupano meno spazio e non non ho la sensazione che la moneta .... soffra. Proteggono di meno questo eè vero ma esteticamente le trovo molto piacevoli. Ad oggi non ho avuto alcun problema con il rame.
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