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Un'oncia d'oro


Liutprand

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La Banca d'Italia, brevemente:

Al giorno d'oggi il capitale della Banca d'Italia è detenuto da 64 soggetti (banche,

l'articolo 3 della B. di I. specifica le tipologie giuridiche dei soggetti che possono

detenere quote del capitale sociale).

I due terzi del suo capitale sono detenuti da Intesa San Paolo, Unicredit, Generali,

CR di Bologna, Inps e Carige.

NOTA A MARGINE

Avete letto bene quanto sopra......

ma proprio bene......

non c'è qualche cosa che torna strano.....

vediamo se qualcheduno ha i "dubbi" che mi son fatto venire....

a Voi qualche risposta

TIBERIVS

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NOTA A MARGINE

Avete letto bene quanto sopra......

ma proprio bene......

non c'è qualche cosa che torna strano.....

vediamo se qualcheduno ha i "dubbi" che mi son fatto venire....

a Voi qualche risposta

TIBERIVS

Non saprei. Prodi ha cancellato parte dell' Art.3, ma la BdI rimane un istituto di diritto pubblico. E' cosi che funziona nelle economie "occidentali".

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La Banca d'Italia, brevemente:

Il 12 marzo del 1936 viene convertita in Istituto di diritto pubblico dall' art.3 della legge

bancaria, le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane e ottiene

la conferma del potere di emissione della moneta.

Al giorno d'oggi il capitale della Banca d'Italia è detenuto da 64 soggetti (banche,

l'articolo 3 della B. di I. specifica le tipologie giuridiche dei soggetti che possono

detenere quote del capitale sociale).

I due terzi del suo capitale sono detenuti da Intesa San Paolo, Unicredit, Generali,

CR di Bologna, Inps e Carige.

Allora "alziamo il tiro o la riga" ....

Legge del 12/03/1936..... le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane......

"Il vigilante è di proprietà dei vigilati" :lol: :lol: :blink: <_<

non ha molta logica..... però è così....

saluti

TIBERIVS

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Allora "alziamo il tiro o la riga" ....

Legge del 12/03/1936..... le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane......

"Il vigilante è di proprietà dei vigilati" :lol: :lol: :blink: <_<

non ha molta logica..... però è così....

saluti

TIBERIVS

eh ma le banche partecipanti nominano il consiglio superiore; non lo controllano. Governatore e consiglieri non sono impiegati delle banche. Ed e' cosi dapertutto: anche la Fed e' "proprieta" delle banche private. Ma d'altra parte chi dovrebbe controllare il sistema bancario nazionale, l'ordine dei farmacisti ?

Anche il CSM e' composto da magistrati e affini, Il Consiglio Universitario Nazionale sono professori universitari e cosi via.

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Allora "alziamo il tiro o la riga" ....

Legge del 12/03/1936..... le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane......

"Il vigilante è di proprietà dei vigilati" :lol: :lol: :blink: <_<

non ha molta logica..... però è così....

saluti

TIBERIVS

eh ma le banche partecipanti nominano il consiglio superiore; non lo controllano. Governatore e consiglieri non sono impiegati delle banche. Ed e' cosi dapertutto: anche la Fed e' "proprieta" delle banche private. Ma d'altra parte chi dovrebbe controllare il sistema bancario nazionale, l'ordine dei farmacisti ?

Anche il CSM e' composto da magistrati e affini, Il Consiglio Universitario Nazionale sono professori universitari e cosi via.

Sarà come tu dici, ma penso che in campo economico non ci siano gli stessi parametri ( leggi conflitti d'interesse) che in quelli che possono esserci in campo giudiziale o universitario.....

Resto del parere che sia lo Stato, organo indipendente a vigilare sulle Banche ( anche perchè se ci giriamo indietro qualche problemino negli anni scorsi c'è stato... Argentina, Parmalat, Circio, Cremonini, Alitalia e tanti altri... e non ultimo il problema delle MIFID. ) e non le stesse anche se non direttamente che si autocontrollano ( e te lo dice uno che ci vive... dentro)

saluti

TIBERIVS

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Allora "alziamo il tiro o la riga" ....

Legge del 12/03/1936..... le viene assegnato il compito di vigilare sulle banche italiane......

"Il vigilante è di proprietà dei vigilati" :lol: :lol: :blink: <_<

non ha molta logica..... però è così....

saluti

TIBERIVS

eh ma le banche partecipanti nominano il consiglio superiore; non lo controllano. Governatore e consiglieri non sono impiegati delle banche. Ed e' cosi dapertutto: anche la Fed e' "proprieta" delle banche private. Ma d'altra parte chi dovrebbe controllare il sistema bancario nazionale, l'ordine dei farmacisti ?

Anche il CSM e' composto da magistrati e affini, Il Consiglio Universitario Nazionale sono professori universitari e cosi via.

Si effettivamente le banche partecipanti nominano il cosiglio superiore, però pensare che il controllante

sia controllato dai controllati a volte fa venire qualche dubbio, anche se i soci della banca non hanno

alcuno potere diretto e di conseguenza non possono influenzare l'attività di vigilanza,

partecipano solo all'utile

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Si effettivamente le banche partecipanti nominano il cosiglio superiore, però pensare che il controllante

sia controllato dai controllati a volte fa venire qualche dubbio, anche se i soci della banca non hanno

alcuno potere diretto e di conseguenza non possono influenzare l'attività di vigilanza,

partecipano solo all'utile

Utile <_< <_< <_< <_< <_< :lol: :lol: :lol:

la Banca d'Italia non fa utili..... ha solo dei costi....... non per niente stanno chidendo la maggior parte delle filiale nelle città capoprovincia, :blink: :blink: , è una legge economica, se l'attività, ai soci (proprietari) non rende, si chiude!!!

Però questa è una legge economica, che giustamente si deve applicare alle attività che devono produrre un utile, ma la Banca d'Italia, non ha lo scopo di produrre degli utili...... ma quello si vigilanza.... però se vengono chiuse.... :ph34r:

saluti

TIBERIVS

Modificato da TIBERIVS
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Non saprei,

però l'ultimo bilancio (lo stato economico e patrimoniale)

reso disponibile e consultabile, quello al 31/12/2008, che è trasmesso al

Ministero dell economia e finanze (ai sensi dell'articolo n.117, del Regio Decreto del 1910 n. 204)

risulta che l'istituzione ha avuto un utile lordo preimposte di 679 milioni di euro, al netto delle imposte

e degli accantonamenti al fondo rischi l'utile netto è stato di 175 milioni.

Per quanto riguarda le risorse umane e informatiche la composizione del personale

al 31/1272007 si assestava a un totale di 7400 unità, mentre al 31/12/2008 era di 7755 unità

in crescita di 355 unità.

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Non saprei,

però l'ultimo bilancio (lo stato economico e patrimoniale)

reso disponibile e consultabile, quello al 31/12/2008, che è trasmesso al

Ministero dell economia e finanze (ai sensi dell'articolo n.117, del Regio Decreto del 1910 n. 204)

risulta che l'istituzione ha avuto un utile lordo preimposte di 679 milioni di euro, al netto delle imposte

e degli accantonamenti al fondo rischi l'utile netto è stato di 175 milioni.

Per quanto riguarda le risorse umane e informatiche la composizione del personale

al 31/1272007 si assestava a un totale di 7400 unità, mentre al 31/12/2008 era di 7755 unità

in crescita di 355 unità.

Siccome la banca nata (come la conosciamo nel 1936) con un capitale sociale di 156000 euro

(allora 300.000 milioni delle vecchie lire) suddiviso in 300.000 quote da 0,52 euro ciascuna.

Ai partecipanti viene corrisposto un utile netto di euro 196,012 a quota, e prendiamo ad esempio

Intesa-San Paolo che possiede 91035 quote che moltiplicato per 196,012 fa la bella sommetta di

17.843.952 euro........secondo me qualche utile lo fa, forse non ci tengono molto a farlo sapere.

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Secondo Marcus Grubb responsabile degli investimenti del World Gold Council, la domanda di oro globale dovrebbe

rafforzarsi nel secondo trimestre di quest'anno rispetto al 2009.

La crisi finanziaria ha fatto riscoprire l'oro alle banche centrali che hanno assorbito dal mercato 400 tonn. nel 2009,

lo scorso anno ne sono state acquistate 440 tonn. e ne sono state vendute 40.

Anche per quanto riguarda gli ETF il recente incremento della domanda è sostenibile, secondo M. Grubb anche

durante la crisi finanziaria l'investimento in oro si è dimostrato il "top performer" e non si è trattato di "una bolla".

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Dubito che possa tornare a 700/750 euro.

Ma questo lo potremo sapere solo fra qualche mese o anno.....

Il culmine della produzione di oro (Peak Gold).

Secondo l'opinione degli esperti la massima estrazione d'oro è già stata raggiunta nel 2001,

con 2600 tonn. in un anno.

Lo segnala anche il massimo produttore, Barrik Gold, il gruppo canadese calcola a lungo

termine un calo di circa un milione di once all'anno.

Da quando è iniziata l'estrazione, secondo le stime si calcola che sono state estratte

circa 160.000 tonn. di oro, mentre, le riserve stimate si aggirano su circa ulteriori 100.000 tonn..

Il previsto calo dell'estrazione di oro è un indicatore che fa pensare a un aumento dei prezzi

(dell'oro) a lungo termine.

In futuro, a fronte di un calo dell'offerta, secondo molti esperti la domanda aumenterà

soprattutto da parte dei paesi emergenti e degli investitori che puntano su un nuovo

rally dell'oro.

(Markets & Certificates 5/2010)

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Caro Oento,

a dispetto di quanto qualcuno potrebbe dire, l'oro non si "produce".

L'oro si estrae, come ben sai anche tu. Non si crea e non si ditrugge.

Poco incide sul suo prezzo quanto é da estrarre e quanto é stato estratto. La sua quantità totale é un dato noto.

Il discorso che hai quotato di "Markets & Certificate", a mio avviso assurdo, più si presta ad un analisi Hubbertiana su beni quali il petrolio e simili.

Il prezzo in valute dell'oro (in realtà poi di tutte le materie prime) tende ad alzarsi semplicemente e principalmente per inflazione. Non capisco perchè volersi spaccare la testa a tutti i costi con iperboliche tesi di mercato. Sarebbe un pò come aspettarsi che un chilo di pane torni a costare (la sparo li) 50 lire come 40 anni fa!

Più carta in giro = + carta necessaria per comprare beni a valore "quasi fisso" come appunto l'oro.

Stiamo vivendo un periodo di stampa a pieno regime, come mai nella storia di questa economia é successo. Di conseguenza vediamo i beni "reali" schizzare in su in modo abbastanza violento. Rimangono indietro tendenzialmente quei beni che hanno beneficiato di bolla negli ultimi anni (come il mercato immobiliare per esempio) il che, mi ripeto per la centesima volta, non significa che chi li ha si arricchisce: significa che non si impoverisce come chi invece possiede solo soldi.

Una cosa interessante su cui meditare invece é che, pare, che il totale delle emissioni ETF, sia pari alla somma totale delle quantità di riserve auree mondiali dichiarate. Vuoi vedere che come qualcuno sostiene da tempo, si sono inventati pure l'oro fiduciario a leva ? :)

Modificato da Monetaio
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Awards

Si concordo con quanto scritto, poco incide sul prezzo dell'oro di quanto ne è stato estratto e di quanto (stimato) ne rimane

da estrarre, solitamente tende ad alzarsi principalmente a causa (anche) dell'inflazione e di conseguenza dal rapporto

domanda/offerta.

Quel pochissimo che incide sul prezzo, di quanto stimato ne rimane da estrarre, sommato ad esempio agli aumenti del 35%

all'anno dell'energia elettrica in Sud Africa, i problemi tecnologici immani e costosi delle miniere più ricche e produttive

che si sono spinte a -3000metri sotto terra, il tenore di metallo nei giacimenti a cielo aperto sceso attorno a 1grammo

per tonn. di roccia lavorata, l'esplorazione, la preparazione e la messa in produttività di un giacimento passata dai

400-500 milioni di dollari di 10 anni fà, ai 2-3 miliardi di dollari odierni ecc... forma quello che si chiama rialzo dei prezzi,

e soprattutto speculazione.

sicuramente siamo in un periodo di stampa a pieno regime ma inflazione + varie voci legate alla produzione......

Per quanto riguarda il totale di emissioni ETF e di altro tipo (anche non identificabili) a volte mi viene in mente

il prezzo del petrolio in un certo periodo quando giornalmente a livello mondiale se ne consumavano più o meno

70 milioni di barili e nello stesso momento sul mercato se ne scambiavano (giornalmente) 1,5 miliardi.

Saluti

Oento

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Quel pochissimo che incide sul prezzo, di quanto stimato ne rimane da estrarre, sommato ad esempio agli aumenti del 35%

all'anno dell'energia elettrica in Sud Africa, i problemi tecnologici immani e costosi delle miniere più ricche e produttive

che si sono spinte a -3000metri sotto terra, il tenore di metallo nei giacimenti a cielo aperto sceso attorno a 1grammo

per tonn. di roccia lavorata, l'esplorazione, la preparazione e la messa in produttività di un giacimento passata dai

400-500 milioni di dollari di 10 anni fà, ai 2-3 miliardi di dollari odierni ecc... forma quello che si chiama rialzo dei prezzi,

e soprattutto speculazione.

Si, Ma. :)

Il prezzo dell'oro non é dato dai costi di estrazione.

L'apertura di una miniera, come certo saprai, si effettua valutando a priori i costi rispetto al prezzo dell'oro attuale.

SE é conveniente si procede, altrimenti non si apre o se in attività si chiude.

Non é quindi il costo di estrazione e di lavorazione a fissarne poi il prezzo, ma il prezzo del metallo a decidere se la cava va o meno :)

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Awards

Si, Ma. :)

Il prezzo dell'oro non é dato dai costi di estrazione.

L'apertura di una miniera, come certo saprai, si effettua valutando a priori i costi rispetto al prezzo dell'oro attuale.

SE é conveniente si procede, altrimenti non si apre o se in attività si chiude.

Non é quindi il costo di estrazione e di lavorazione a fissarne poi il prezzo, ma il prezzo del metallo a decidere se la cava va o meno :)

Ciao Monetaio

Sono pienamente in accordo con il fatto che il prezzo dell'oro non è dato dai costi di estrazione,

prezzo che oggi è di 400 $/Oncia (facendo la media dei costi di estrazione dei undici maggiori produttori mondiali),

ma, volevo dire che il prezzo non è fatto solo da inflazione, debolezza del dollaro e bene rifugio ma contribuiscono (seppure

in minor parte) numerosi altri fattori che in mano alla speculazione catalizzano il prezzo al rialzo o viceversa.

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Dubito che possa tornare a 700/750 euro.

Ma questo lo potremo sapere solo fra qualche mese o anno.....

Riguardo ancora ai fattori che contribuiscono a formare il prezzo del metallo giallo, oltre alla domanda/offerta, all'inflazione e

all' andamento dell'economia in generale, bisogna tenere conto anche (così qualcuno vuole fare notare) delle compagnie

minerarie che, oltre ad estrarre l'oro, fanno anche trading sul metallo.

Ad esempio la seconda compagnia mineraria sudafricana la Gold Fields (attiva anche in Perù, Australia ecc...)

ha acquistato nel 2008 la miniera South Deep (situata a 40 Km a sud ovest di Johannesburg) per 2,5 miliardi di dollari,

gli esperti del settore stimano che si celino le più grandi riserve mondiali di oro pari a 30 milioni di once.

Oltre alla spesa per l'acquisto la Gold Fields spende ogni anno 90 milioni di euro per portare il giacimento ad un

livello economico di produttività, primo di tutti portare l'area di estrazione dai -2000m a -5000 metri.

Tutto questo per dire che il giacimento risulta redditizio solo con un prezzo dell'oro superiore a 1000$/oncia

e tenendo conto che la produzione varia dalle 230.000 alle 450.000 once di oro all'anno (dal 2005 al 2009).

Sicuramente per fare degli investimenti del genere dovranno avere la certezza che il prezzo per alcuni periodi

stia sopra certi livelli e insieme alle altre dieci grandi compagnie minerarie e vari fondi contribuiranno in modo che

questo avvenga.

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Il culmine della produzione di oro (Peak Gold).

Secondo l'opinione degli esperti la massima estrazione d'oro è già stata raggiunta nel 2001.

Ho trovato questo:

http://argentum-et-aurum.blogspot.com/2010/06/la-produzione-mondiale-di-oro.html

Probabilmente (penso io) la quantità di metallo con il culmine della produzione del 2001 è riferita anche allo stato delle ricerche

e stime sempre riferite al 2001, con un prezzo del metallo giallo sotto i 300$ per oncia, giacimenti e nuove ricerche/esplorazioni

con costi elevati o superiori ai 300$/Oz probabilmente non sono stati presi in considerazione, infatti oggi alcuni giacimenti

africani sono gestibili e remunerativi dal punto economico per le compagnie minerarie, con prezzi dell' oro uguali o

superiori a 1000$/Oz (ad esempio le miniere della canadese Gold Fields).

Prezzi alti (dell'oro) e introiti maggiori per le compagnie minerarie significano maggiori spese per la ricerca e di conseguenza portare

un giacimento dalla rierca ed esplorazione alla produzione con costi che con prezzi più bassi non sarebbe possibile.

Probabilmente i prezzi di oggi e forse anche più alti in futuro apriranno la strada a nuove esplorazioni e messa in produzione di nuovi

giacimenti con innovazione tecnologiche e costi che fino a pochi anni fà erano impensabili dal punto di vista economico,

e forse anche a incrementare le stime delle riserve.

Modificato da oento
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I° Quadrimestre 2010, statistiche dell'andamento della domanda di oro (tonn).

Gioielleria 470,8 tonn +43% (Quadrimestre 1 - 2010 vs quadrimestre 1 - 2009) -8% riferito a fine marzo 2010 vs fine marzo 2009

Industria 103,2 tonn +31% (Quadrimestre 1 - 2010 vs quadrimestre 1 - 2009) -1% riferito a fine marzo 2010 vs fine marzo 2009

Investimenti identificabili (principalmente Nord America e Europa)

186,3 tonn -64% (Quadrimestre 1 - 2010 vs quadrimestre 1 - 2009) -44% riferito a fine marzo 2010 vs fine marzo 2009

ETF e similari 3,8 tonn -99% -78% 2010 vs 2009

Domanda totale identificabile 760,2 tonn -25% Q1 2010 vs Q1 2009 -44% 2010 vs 2009

Prezzo medio fix di Londra in US$ 1 Quadrimestre 2009 - 908,41 $ 1 Quadrimestre 2010 - 1109,12 $

Variazione quadrimestre 2010 vs 2009 +22% Variazione 12 mesi 2009/2010 +18%

Fonti WGC 2010

Modificato da oento
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Caro Oento,

a dispetto di quanto qualcuno potrebbe dire, l'oro non si "produce".

L'oro si estrae, come ben sai anche tu. Non si crea e non si ditrugge.

Poco incide sul suo prezzo quanto é da estrarre e quanto é stato estratto. La sua quantità totale é un dato noto.

Il discorso che hai quotato di "Markets & Certificate", a mio avviso assurdo, più si presta ad un analisi Hubbertiana su beni quali il petrolio e simili.

Il prezzo in valute dell'oro (in realtà poi di tutte le materie prime) tende ad alzarsi semplicemente e principalmente per inflazione. Non capisco perchè volersi spaccare la testa a tutti i costi con iperboliche tesi di mercato. Sarebbe un pò come aspettarsi che un chilo di pane torni a costare (la sparo li) 50 lire come 40 anni fa!

Più carta in giro = + carta necessaria per comprare beni a valore "quasi fisso" come appunto l'oro.

Stiamo vivendo un periodo di stampa a pieno regime, come mai nella storia di questa economia é successo. Di conseguenza vediamo i beni "reali" schizzare in su in modo abbastanza violento. Rimangono indietro tendenzialmente quei beni che hanno beneficiato di bolla negli ultimi anni (come il mercato immobiliare per esempio) il che, mi ripeto per la centesima volta, non significa che chi li ha si arricchisce: significa che non si impoverisce come chi invece possiede solo soldi.

Una cosa interessante su cui meditare invece é che, pare, che il totale delle emissioni ETF, sia pari alla somma totale delle quantità di riserve auree mondiali dichiarate. Vuoi vedere che come qualcuno sostiene da tempo, si sono inventati pure l'oro fiduciario a leva ? :)

Ciao Monetaio

Concordo con quello che scrivi, il discorso che ho quotato di "Markets & Certificates" l'ho riportato perche penso che in

certi momenti notizie o analisi di questo tipo contribuiscono ai corsi dei prezzi.

Certamente M&C vuole attribuire al picco di produzione di oro del 2001 un analisi Hubbertiana o, meglio ad un Hubbert Peak

sono ben conscio che a questo tipo di analisi poco si addicono metalli o ad altri beni, anzi non

c'entrano nulla, l'unico bene che si può interpretare con questi modelli matematici di M.K. Hubbert è il petrolio,

modelli basati su dati di fatto precisi e inconfutabili, ( infatti questo modello matematico è stato elaborato appunto

partendo in breve dai flussi energetici di equilibrio del nostro pianeta e l'energia totale ricevuta dal sole e

immagazzinata nel tempo in idrocarburi, arrivando a stimare la quantità di petrolio formatasi nei millenni,

tramite un sistema di equazioni differenziali).

L'Hubbert Peak è un fenomeno di saturazione che precede una discesa dei corsi, mentre il picco di produzione

del 2001 non ha nessun accenno di saturazione nei grafici della produzione, viene naturale azzardare la previsione

che l'attuale perodo di rialzo dei prezzi possa arrivare al "blow-off" finale tra il 2014 e il 2018, quando ci si può

aspettare che la produzione annuale si appoggi sul supporto di circa 2000 Tonn/anno, dopo, probabilmente

ci si aspetta che la produzione ricominci a salire.

saluti

Oento

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L'oro e' abbondantissimo nell' acqua di mare: ce n'e' forse 10 volte la quantita che e' stata estratta finora. Il problema e' che e' molto diluito.

Se pero il prezzo dovesse salire a dismisura...

Interessante il dato sul crollo delle operazioni da investimento nella prima parte di quest'anno. E' uno degli ingredienti necessari per una forte diminuzione del prezzo. Stiamo a vedere se questa volta una rondine fa primavera.

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L'oro e' abbondantissimo nell' acqua di mare: ce n'e' forse 10 volte la quantita che e' stata estratta finora. Il problema e' che e' molto diluito.

Se pero il prezzo dovesse salire a dismisura...

Interessante il dato sul crollo delle operazioni da investimento nella prima parte di quest'anno. E' uno degli ingredienti necessari per una forte diminuzione del prezzo. Stiamo a vedere se questa volta una rondine fa primavera.

Dal momento che una parte significativa della domanda di investimento (di oro) viene espressa da mercati non regolamentati di conseguenza

non è facilmente misurabile.

I dati riportati dal W.G.C. sui consumi (industria, gioielleria) sono riferiti a livello mondiale e facilmente identificabili mentre, i dati della domanda da investimento

sono riferiti soprattutto al nord America e Europa (come specificato nei post precedenti). Il calo della domanda di ETF e similari non è detto che sia dovuto

a smobilitazione ma solo da una fase di prudenza o attesa, magari compensata da altri tipi di investimenti e operazioni.

Questi dati (in calo) della domanda degli ETF non è probabilmente una fase che prevede una discesa dei prezzi, anche se nessuno ha la sfera magica

e prevedere quello che succederà.

Per molte case di analisi ci sono i presupposti che l'oro si spinga verso i 1400/1450 $ a fine anno.

Uno studio di EDRAM (Edmond de Rothschild Asset Menagement) fa notare che la produzione nel 2000 è stata di 85milioni di Oz,

oggi è sotto i 75milioni, tra 12/24 mesi si dovrebbe scendere verso i 70milioni di Oz (come gia discusso in precenti post).

Inoltre la perdita di valore del dollaro e dell'euro resta, insieme al basso livello di tassi reali un ulteriore sostegno per il

metallo giallo.

E ancora i "Mondiali" per il Sud Africa saranno la causa di un ulteriore calo della sua produzione.

Modificato da oento
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L'oro e' abbondantissimo nell' acqua di mare: ce n'e' forse 10 volte la quantita che e' stata estratta finora. Il problema e' che e' molto diluito.

Se pero il prezzo dovesse salire a dismisura...

se è vero che esiste diluito nell'acqua di mare, comunque essendo un metallo pesante, anche una piccolissima particella cadrebbe sul fondo del mare, e poi esiste il modo di recupererla con macchinari particolari?

io essendo vicino al mare mi metterei a setacciare :D

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