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Celti del Danubio.


gpittini

Risposte migliori

DE GREGE EPICURI

Come sapete, la monetazione celtica è tutta di imitazione; quella danubiana ancor più di quella gallica. I celti del Danubio imitarono prevalentemente le monete macedoni di Filippo 2° e di Alessandro Magno, in argento ma anche in bronzo. Vi mostro una tipica imitazione di una dracma di Alessandro; la moneta pesa 2,8 g. e misura 17 mm, ed è lievemente scodellata (Zeus dal lato concavo). Il D. con la testa di Alessandro con leontea è relativamente "classico", anche se molti dettagli (es. il naso adunco) tradiscono l'imitazione. Il R. è più atipico, sia per la figura di Zeus abbastanza goffa (ma comunque con la classica aquila sul polso), che soprattutto per scritte e monogrammi. Sotto l'aquila, il monogramma è una sorta di "pi greca" dentro un quadrato. Dietro Zeus, si legge malamente qualche lettera senza senso: IMI-GAMMA-poi una specie di monogramma di fantasia. La moneta comunque si presenta abbastanza simile all'originale, mentre altre tipologie sono o molto degradate, o molto "celtiche", con quel tipico insieme di schematizzazione, disegno infantile ed essenzialità.

post-4948-1261418138,68_thumb.jpg

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Caro gpittini :)

i tuoi contributi sulla monetazione celtica sono molto

interessanti e sono sempre i benvenuti

Anch'io mi sento attratto e affascinato da questa monetazione

che esprime impulsi artistici e storici importantissimi

Frequentemente le monete postate stimolano ulteriori ricerche

purtroppo limitate perché possiedo solo il Nouvel Atlas des Monnaies Gauloises di Delestrée-Tache, opera eccellente ma non sempre di facile consultazione.

Spero di riuscire ad approfondire le mie conoscenze e di poter così dialogare con

maggiore cognizione di causa.

Continua ad affascinarci con le immagini. Grazie

P

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leggo spesso con attenzione e molto interesse tutti i tuoi post di questa sezione, purtroppo non sono particolarmente ferrato sull'argomento, attualmente (a parte ciò che ho appreso attraverso le tue foto e le tue monete ^^) so giusto qualcosina di monetazione preromana italica(dracme padane) della mia zona e sono impegnato a prepararmi per l'esame di monetazione greca e romana(quindi un cincino più avanti :-) ) ti ringrazio però moltissimo per l'ennesima immagine meravigliosa e frammento di storia che hai aggiunto alla mia ancora troppo scarsa conoscenza di questo affascinante ambito!

Andre

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  • 3 settimane dopo...

DE GREGE EPICURI

Leggo solo ora e ti ringrazio. Ma: dov'è il CASTRUM AB AESTIVIS? Scusa l'ignoranza! Ma approfitto per postare un'altra imitazione danubiana di Alessandro: questi imitatori sono di livello assolutamente diverso, con capacità tecniche molto inferiori, ma anche con una loro originalità. La moneta pesa 2,0 g., e misura 18 mm. Al D. si vede solo una parte del volto, perchè il conio si è fratturato, e la metà inferiore non è coniata. Nella parte che si vede, c'è un naso a patata, un'orecchia rotonda e molto strana, ed un abbozzo molto approssimativo di leontea. Al R., la figura di Giove seduto si intravvede appena, la moneta è scodellata. Lo stile qui è più "celtico" dell'altra che ho postato, e richiama un po' di più anche le monete galliche e britanniche.

post-4948-1263246187,28_thumb.jpg

Modificato da gpittini
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  • 12 anni dopo...

Scusa Gianfranco,

ripesco questa discussione per porti una domanda.

So che i Norici utilizzavano 2 tipi di monete argentee, la più piccola degli obloi in argento che si trovano anche in associazione con monete bronzee romane repubblicane nei depositi monetali romani.

Nell'area pannonica pre-romana o nel periodo precoce della presenza romana erano in uso monete bronzee di produzione locale oppure si ripropone questa situazione, come mi pare di aver capito?

Grazie

Illyricum

;)

 

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DE GREGE EPICURI

@Illyricum65@ARES IIISicuramente nell'area danubiana, in quel periodo, circolavano anche monete bronzee locali. Però non so precisare bene nè le zone territoriali nè i periodi, anche perchè devo ammettere che sui celti mi sto un po' arrugginendo e non sono aggiornato sulla bibliografia. Ancora meno so dire se si conoscano i rapporti di valore fra i bronzi e gli argenti.

Vi mostro comunque un paio di esempi.

PIC_1881_edited.JPG

PIC_1883_edited.JPG

PIC_5415.JPG

PIC_5416.JPG

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1 ora fa, gpittini dice:

monete bronzee

Vi erano anche delle misture con argento (con percentuali molto basse) e bronzo.

Vi è ad esempio il tipo Dunaszekcsői , che prende il nome dal luogo di ritrovamento Dunaszekcső, (Contea di Baranya , Ungheria) del I secolo a. C. , come l'esemplare in allegato dal peso di 5.96 g in bronzo, presso il museo Magyar Nemzeti Múzeum, collezione Éremtár A, numero di inventario Dess.1217.

 

Screenshot_20221101-220238~2.png

Modificato da ARES III
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  • 1 anno dopo...
Supporter

Salve.

La monetazione celtica ha il suo fascino, unito qui alla sorpresa di quel cavallo che cammina sul naso di Zeus e dell’hammer di aggiudicazione.

Gorny & Mosch, AUKTION 302

mittlere-und-untere-donau-10093327.thumb.jpg.a96ebd9e982b7007f2a04ab676b2c3fe.jpg

Base d’asta: 4'800 EUR
Valutazione: 6'000 EUR
Risultato: 34'000 EUR
 
Lotto 25. MITTLERE UND UNTERE DONAU. PHILIPP II.-NACHAHMUNGEN.  
Turnierreiter. Tetradrachme ø 24mm (12,66g). Vs.: Stilisierter Zeuskopf n. r., auf dem Nasenrücken schreitendes Pferd. Rs.: Stilisierter Reiter n. l. mit Peitsche in der Linken u. Standarte in der Rechten, oben die umlaufende Inschrift ARAΘΙΕΓΙΟ (?), unter dem Pferd V. Göbl, OTA 120.5 (stgl.); Slg. Lanz ­ ; Flesche 586.
Herrlich getönt und gut zentriert! RR! vz

Provenienz: Ex Sammlung Liscic; aus dem Ribnjacka Hort (1941). 

T.Bilic - A.Falieyev, Iron Age Coinage in Southwestern Pannonia: A reassessment of the Ribnjacka hoard, NZ 127, 2021, S.12 Abb.1 (dieses Exemplar!).

/p>. Die ausführlichste Darstellung dieses Münztyps findet sich in der Untersuchung von Peter Kos und Ivan Mirnik, "The Ribnjacka Hoard" in Numismatic Chronicle 159, 1999, S. 298 ff., in der ein Großteil der aus diesem Fund stammenden Stücke aufgelistet sind. Taf. 29, 22 - Taf. 31, 44 sind stempelgleich mit unserem Exemplar. Die Inschrift wurde als italiotisch, thrakisch, nordetruskisch und anderes interpretiert und als "Sosthenes" gelesen, was der Name eines makedonischen Kommandanten war. Im Überblick erweist sich aber die schon von Egger vorgeschlagene Lesung "Arathus Egi", also "Arathus, Sohn des Egus" in griechischer Schrift als wahrscheinlicher s. auch B. Ziegaus in Sammlung Flesche S. 586.

 

apollonia

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