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Carabinieri al Convegno di Torino


Guest utente3487

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Guest utente3487

ma non potevano andare prima dell' apertura del Convegno?.

Se si sono limitati a fare delle foto, perchè mettere in apprensione i visitatori ( e tanti, nemmeno intenzionati agli acquisti, come capita sempre in queste occasioni).

Mistero....o desiderio di andare sui giornali? Non saprei davvero.

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Comunque Michele mi ha detto che hanno chiesto il consenso per fare le foto e che tutto alla fine si è risolto in un clima disteso, anche se purtroppo ormai il convegno era andato...

I controlli sono sempre controlli ed è giusto che ci siano...

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Ma anche lo stratagemma di camuffarsi da giornalisti il giorno prima, se è vero, non depone molto bene per la serietà dell'operazione....

Forse gli erano venute male le foto, e sono stati costretti a tornare il giorno dopo in divisa. A Sherlock Holmese je fanno un baffo, questi qua :D :D :D

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Comunque Michele mi ha detto che hanno chiesto il consenso per fare le foto e che tutto alla fine si è risolto in un clima disteso, anche se purtroppo ormai il convegno era andato...

Dato che già ho avuto, più di una volta, il dubbio onore di essere tirato giù dal letto ad un'ora indecente da una masnada di GDF convinti di aver trovato il covo di Riina, salvo poi rendersi conto di essere piombati in casa di un normalissimo cittadino e con motivazioni parecchio discutibili ( e infatti tutto è poi finito a tarallucci e vino per loro), il fatto che da questa procedura si sia passati a controlli sul campo fatti , a quanto ho potuto sapere, senza tanta arroganza o prevaricazioni ingiuste e senza l'applicazione di procedimenti di sequestro ingiustificati e ingiustificabili in sede procedurale, mi pare un bel passo avanti.

Non capisco perchè si gridi allo scandlo per un controllo del cui tipo sono soggetti tutti gli esercenti attività imprenditoriale in proprio. Forse che ai gioiellieri non vanno a fare controlli per vedere che non abbiano ritirato materiali di dubbia provenienza? e così lo stesso agli antiquari e banchi metalli. Cosa c'è da scandalizzarsi?

Il fatto che abbiano preso i nomi di alcuni acquirenti, pur se stupidamente intimidatorio, non è ,né deve essere considerato, minaccioso per i soggetti controllati. In fin dei conti erano ad un convegno di soli operatori professionali, quindi la regola vuole che per gli acquisti fatti venga rilasciata la fattura o la ricevuta fiscale.

Cosa c'è di diverso da sentirsi chiedere lo scontrino per un'acquisto appena fatto ,all'uscita di un qualsiasi altro negozio? Anche lì all'acquirente verrà richiesto un documento di identificazione e ne verranno riportati i dati sul verbale di controllo. Cosa facciamo, non andiamo più nei negozi?No, chiediamo lo scontrino e siamo a posto.

Ma magari ne facessero uno a convegno di questi controlli, in breve tempo sparirebbero tante

figure poco salutari per l'ambiente e i rapporti tra collezionisti e commercianti e le forze dell'ordine si distenderebbero non poco.

Sempre meglio di un sequestro cautelativo e relative spese legali da affrontare per farsi restituire le monete, o no?

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Ma anche lo stratagemma di camuffarsi da giornalisti il giorno prima, se è vero, non depone molto bene per la serietà dell'operazione....

Quello che maggiormnente non trovo giusto è il fatto che siano stati richiesti i documenti anche ai collezionisti, perchè?

Spero per loro che la cosa non abbia un seguito, intendo dire con questo che non si trovino poi a ricevere visite "mattutine" soltanto perchè si trovavano li, magari nemmeno avendo comprato nulla.

Questo getta sull'operazione una luce diversa e più preoccupante. Tornando al salumiere (o al negozio di moda o alla strada) un'operazione di controllo non coinvolge i clienti o i pedoni che transitano di lì. C'è un fumus inquietante...

MA ATTENTI AL <SE E' VERO>

Modificato da cancun175
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Guest utente3487

un'operazione di controllo non coinvolge i clienti o i pedoni che transitano

Non credo che abbiano controllato anche chi era di passaggio tra i banchi. Se lo hanno fatto, senza giustificato motivo, allora si che si tratta di un abuso.

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Il fatto che abbiano preso i nomi di alcuni acquirenti, pur se stupidamente intimidatorio, non è ,né deve essere considerato, minaccioso per i soggetti controllati (...) Cosa c'è di diverso da sentirsi chiedere lo scontrino per un'acquisto appena fatto ,all'uscita di un qualsiasi altro negozio? Anche lì all'acquirente verrà richiesto un documento di identificazione e ne verranno riportati i dati sul verbale di controllo. Cosa facciamo, non andiamo più nei negozi?No, chiediamo lo scontrino e siamo a posto.

Una cosa è chiedere documenti a chi ha acquistato merce ritenuta sospetta, un'altra chiederli a chi guarda. Se le forze dell'ordine controllano un negozio, diciamo di antiquariato per evitare equivoci, chiederanno i documenti all'antiquario, magari a un cliente che ha appena acquistato un oggetto. Certo non a un passante che guarda la vetrina. Il messaggio è diverso e dirompente: lascia intendere, infatti, che il solo interesse per la materia è sospetto. In ogni modo, la conclusione è sempre la stessa, per ogni evento della vita: est modus in rebus. O, per esprimersi come mangiamo, è una questione di misura.

Modificato da cancun175
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Buongiorno a tutti Voi,

Venerdì e Sabato ero presente alla Tavola Rotonda e poi al Convegno in veste di rappresentante del forum e quindi di centinaia di collezionisti. La conferenza di Venerdì è stata a mio avviso molto positiva e probabilmente un buon punto di partenza per la risoluzione di questo annoso problema.

Tutto quanto è stato detto sarà presto comunicato ai vari organi di stampa e quindi anche qui sul forum.

Quanto è capitato poi il Sabato con il controllo dei Carabinieri ritengo possa giocare a fafore di quanto detto la sera prima. Ho avuto modo di parlare con il Maresciallo che ha svolto il controllo, lo stesso che aveva ascoltato i nostri interventi la sera prima, mi è sembrato di capire che un dialogo con le istituzioni sia ora possibile e nei prossimi giorni attendo di essere contattato, insieme al Dott. Montenegro e agli altri rappresentanti presenti al convegno, dal Capitano del Corpo di Moncalieri da cui è partito il tutto.

A quanto pare tutto parte da un'indagine recente e il controllo è sacrosanto. Certamente la mattina di Sabato si era creato un clima di tensione e tanti collezionisti sono andati via ma questo non può essere imputato ai carabinieri presenti in sala che per altro hanno fatto il loro lavoro con assoluta correttezza e cordialità; il problema lo conosciamo bene ed è "normale" (ma non è normale) che tutti abbiano paura di subire un sequestro cautelativo e quindi di dover affrontare le spese di processo prima di vedersi restituite le monete.

Sicuramente noi andremo avanti per tentare di risolvere la questione legislativa, tenteremo di fare chiarezza ed evitare tanti spiacevoli episodi; sono certo che quanto è accaduto Sabato può essere visto come un elemento positivo poichè potrebbe aprire immediatamente quel dialogo tanto auspicato con le autorità.

Concludo dicendo che, se vogliamo realmente dialogare con le Autorità, dobbiamo fare di tutto per abbattere il muro che si è fin qui creato tra collezionisti ed istituzioni, occorre aumentare ancor di più le distanze tra collezionisti e tombaroli, dobbiamo far capire che il collezionista non fa parte di una setta segreta ma che coltiva una passione sana e non dannosa per lo Stato.

Spero nei prossimi giorni di potervi dare ulteriori informazioni sugli sviluppi della vocenda.

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Guest utente3487

Buongiorno a tutti Voi,

Venerdì e Sabato ero presente alla Tavola Rotonda e poi al Convegno in veste di rappresentante del forum e quindi di centinaia di collezionisti. La conferenza di Venerdì è stata a mio avviso molto positiva e probabilmente un buon punto di partenza per la risoluzione di questo annoso problema.

Tutto quanto è stato detto sarà presto comunicato ai vari organi di stampa e quindi anche qui sul forum.

Quanto è capitato poi il Sabato con il controllo dei Carabinieri ritengo possa giocare a fafore di quanto detto la sera prima. Ho avuto modo di parlare con il Maresciallo che ha svolto il controllo, lo stesso che aveva ascoltato i nostri interventi la sera prima, mi è sembrato di capire che un dialogo con le istituzioni sia ora possibile e nei prossimi giorni attendo di essere contattato, insieme al Dott. Montenegro e agli altri rappresentanti presenti al convegno, dal Capitano del Corpo di Moncalieri da cui è partito il tutto.

A quanto pare tutto parte da un'indagine recente e il controllo è sacrosanto. Certamente la mattina di Sabato si era creato un clima di tensione e tanti collezionisti sono andati via ma questo non può essere imputato ai carabinieri presenti in sala che per altro hanno fatto il loro lavoro con assoluta correttezza e cordialità; il problema lo conosciamo bene ed è "normale" (ma non è normale) che tutti abbiano paura di subire un sequestro cautelativo e quindi di dover affrontare le spese di processo prima di vedersi restituite le monete.

Sicuramente noi andremo avanti per tentare di risolvere la questione legislativa, tenteremo di fare chiarezza ed evitare tanti spiacevoli episodi; sono certo che quanto è accaduto Sabato può essere visto come un elemento positivo poichè potrebbe aprire immediatamente quel dialogo tanto auspicato con le autorità.

Concludo dicendo che, se vogliamo realmente dialogare con le Autorità, dobbiamo fare di tutto per abbattere il muro che si è fin qui creato tra collezionisti ed istituzioni, occorre aumentare ancor di più le distanze tra collezionisti e tombaroli, dobbiamo far capire che il collezionista non fa parte di una setta segreta ma che coltiva una passione sana e non dannosa per lo Stato.

Spero nei prossimi giorni di potervi dare ulteriori informazioni sugli sviluppi della vocenda.

Bene. Mi sembra che questo intervento abbia spazzato il campo da ogni equivoco.

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Francamente andrò anche controcorrente, ma a me che le Forze dell'Ordine facciano controlli fa solo piacere. In Italia da qualche anno, una certa corrente politica, ha martellato le persone fino al punto di trovarsi con il ladro che fa la morale alla guardia.

In Italia si sta diffondendo il pessimo andazzo di pretendere spiegazioni non da chi viene trovato con le mani nella marmellata, ma da chi lo ha trovato in quella spiacevole posizione.

Basterrebbe essere onesti, lo so che è un frase fatta che sa molto di demagogia, ma alla fine è il succo della faccenda.

Dei CC hanno effettuato dei controlli? e allora? hanno fatto solo il loro lavoro, quello per cui vengono pagati dallo stato. Ovvero da noi.

Se poi a causa di questi controlli, qualcuno verrà (dio non voglia) trovato a dovere dare delle spiegazioni, sarà lo stesso a piangere del male di cui egli stesso è la causa. Quando si commette un reato la colpa è di chi lo commette, non di chi lo rileva facendo il proprio lavoro.

I problemi del collezionismo sono poi comuni a tanti campi, non solo alla numismatica. Vi cito come esempio la militaria, anche sono spesso costretti a riceve visite mattutine da persone in divisa, ed anche loro subiscono spesso ingiustificati sequestri. Il collezionismo andrebbe meglio tutelato, su questo non ci sono dubbi, e forse sarebbe ora che il cittadino invece di "accanirsi" sulle forze dell'ordine, cominciasse a fare sentire la sua voce presso le istituzioni politiche.

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lasciando perdere alcune osservazioni dei moralisti duri e puri, unici dententori della moralità e dell'onestà a tutti i costi, vorrei fare alcune semplici osservazioni:

1. se la normativa è chiara i controlli sono benvenuti; faccio un esempio: se agenti delle forze dell'ordine ci fermano alla guida e ci sottopongono al test dell'etilometro nessuno deve risentirsi, anzi dobbiamo sperare che ne facciano sempre di più: il valore soglia è chiaro e definito, o si è sopra o si è sotto.

2. se la normativa non è chiara, allora le cose si complicano: magari ti sequestrano tutte le monete, invece che una soltanto, anche se hai tutte le ricevute, magari vieni trattato come un tombarolo ecc.

3. mi sembra che chi esegue i controlli o i sequestri obbedisca ad un ordine, e non agisca spontaneamente

4. chi emette l'ordine, se lo fa in base ad una normativa confusa, può prendere delle grosse cantonate, magari in assoluta buona fede.

E allora, al di là delle stucchevoli affermazioni dei puri per definizione, l'unica via percorribile è quella che stanno seguendo centurioneamico, bizerba e quanti con loro collaborano, nel cercare di definre bene la normativa, come molti altri hanno fatto. E allora sì che i controlli saranno sempre benvenuti, perchè saranno nell'interesse di tutti, tranne di chi la legge la viola o la elude consapevolmente.

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Ho avuto modo di parlare con il Maresciallo che ha svolto il controllo, lo stesso che aveva ascoltato i nostri interventi la sera prima, mi è sembrato di capire che un dialogo con le istituzioni sia ora possibile e nei prossimi giorni attendo di essere contattato, insieme al Dott. Montenegro e agli altri rappresentanti presenti al convegno, dal Capitano del Corpo di Moncalieri da cui è partito il tutto.

A quanto pare tutto parte da un'indagine recente e il controllo è sacrosanto.

Grazie Centurione per i chiarimenti. Non capisco una sola cosa: se l'iniziativa ha origine a basso livello (il c.te della compagnia Cc di Moncalieri), un colloquio con lui, pur auspicabile, non risolverà certo il problema dell'atteggiamento delle "istituzioni" verso il mondo della numismatica, ma al più quello dell'atteggiamento personale del c.te della Compagnia di Moncalieri (che rappresenta le istituzioni a Moncalieri) e per proiezione quello dei suoi uomini. Lo stesso concetto vale per il colloquio con il maresciallo che ha svolto il controllo che, con tutto il sentito rispetto per i marescialli e per la loro preziosa opera, riveste nel frangente solo un ruolo meramente esecutivo.

Ma se gli eventi di Torino, come si evince dalla riga finale del concetto, sono la <coda> di un'inchiesta diversa di cui ignoriamo contorni e portata, beh, allora hai ragione. Tutto quanto avvenuto <può> essere sacrosanto.

Modificato da cancun175
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lasciando perdere alcune osservazioni dei moralisti duri e puri, unici dententori della moralità e dell'onestà a tutti i costi, vorrei fare alcune semplici osservazioni:

1. se la normativa è chiara i controlli sono benvenuti; faccio un esempio: se agenti delle forze dell'ordine ci fermano alla guida e ci sottopongono al test dell'etilometro nessuno deve risentirsi, anzi dobbiamo sperare che ne facciano sempre di più: il valore soglia è chiaro e definito, o si è sopra o si è sotto.

2. se la normativa non è chiara, allora le cose si complicano: magari ti sequestrano tutte le monete, invece che una soltanto, anche se hai tutte le ricevute, magari vieni trattato come un tombarolo ecc.

3. mi sembra che chi esegue i controlli o i sequestri obbedisca ad un ordine, e non agisca spontaneamente

4. chi emette l'ordine, se lo fa in base ad una normativa confusa, può prendere delle grosse cantonate, magari in assoluta buona fede.

E allora, al di là delle stucchevoli affermazioni dei puri per definizione, l'unica via percorribile è quella che stanno seguendo centurioneamico, bizerba e quanti con loro collaborano, nel cercare di definre bene la normativa, come molti altri hanno fatto. E allora sì che i controlli saranno sempre benvenuti, perchè saranno nell'interesse di tutti, tranne di chi la legge la viola o la elude consapevolmente.

Quoto al 100%!

...se l'iniziativa ha origine a basso livello (il c.te della compagnia Cc di Moncalieri), un colloquio con lui, pur auspicabile, non risolverà certo il problema dell'atteggiamento delle "istituzioni" verso il mondo della numismatica...

Concordo.

Non sono le Forze dell'Ordine il problema e quindi non basta che siano loro gli interlocutori.

Essi fanno solo il proprio dovere e/o ciò che gli viene ordinato di fare.

Le Istituzioni con cui dialogare dovrebbero essere quelle che detengono il potere legislativo (per cambiarla, la legge) e giudiziario (per applicarla al meglio). E la vedo dura, soprattutto nel secondo caso!

Ciao

Marco

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Grazie Centurione per i chiarimenti. Non capisco una sola cosa: se l'iniziativa ha origine a basso livello (il c.te della compagnia Cc di Moncalieri), un colloquio con lui, pur auspicabile, non risolverà certo il problema dell'atteggiamento delle "istituzioni" verso il mondo della numismatica, ma al più quello dell'atteggiamento personale del c.te della Compagnia di Moncalieri (che rappresenta le istituzioni a Moncalieri) e per proiezione quello dei suoi uomini. Lo stesso concetto vale per il colloquio con il maresciallo che ha svolto il controllo che, con tutto il sentito rispetto per i marescialli e per la loro preziosa opera, riveste nel frangente solo un ruolo meramente esecutivo.

Ma se gli eventi di Torino, come si evince dalla riga finale del concetto, sono la <coda> di un'inchiesta diversa di cui ignoriamo contorni e portata, beh, allora hai ragione. Tutto quanto avvenuto <può> essere sacrosanto.

Sono d'accordo e condivido le tue peplessità ma sono anche convinto che se vogliamo creare un documento da sottoporre all'ufficio Legislativo del MiBAC senza che questo possa essere immediatamente rigettato, l'unica strada deve essere quella del dialogo con le istituzioni, motivo per cui ritengo assolutamente positivo un confronto con tutte le Autorità che lo renderanno possibile.

Se la nostra proposta di modificha e/o chiarimento dell'attuale normativa sarà condivisa da tutte le parti numismatiche e istituzionali (fra queste anche le soprintendenze), sarà probabilmente più facile far passare il messaggio allo stesso Ufficio Legislativo.

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Grazie Centurione per i chiarimenti. Non capisco una sola cosa: se l'iniziativa ha origine a basso livello (il c.te della compagnia Cc di Moncalieri), un colloquio con lui, pur auspicabile, non risolverà certo il problema dell'atteggiamento delle "istituzioni" verso il mondo della numismatica, ma al più quello dell'atteggiamento personale del c.te della Compagnia di Moncalieri (che rappresenta le istituzioni a Moncalieri) e per proiezione quello dei suoi uomini. Lo stesso concetto vale per il colloquio con il maresciallo che ha svolto il controllo che, con tutto il sentito rispetto per i marescialli e per la loro preziosa opera, riveste nel frangente solo un ruolo meramente esecutivo.

Ma se gli eventi di Torino, come si evince dalla riga finale del concetto, sono la <coda> di un'inchiesta diversa di cui ignoriamo contorni e portata, beh, allora hai ragione. Tutto quanto avvenuto <può> essere sacrosanto.

Sono d'accordo e condivido le tue peplessità ma sono anche convinto che se vogliamo creare un documento da sottoporre all'ufficio Legislativo del MiBAC senza che questo possa essere immediatamente rigettato, l'unica strada deve essere quella del dialogo con le istituzioni, motivo per cui ritengo assolutamente positivo un confronto con tutte le Autorità che lo renderanno possibile.

Se la nostra proposta di modificha e/o chiarimento dell'attuale normativa sarà condivisa da tutte le parti numismatiche e istituzionali (fra queste anche le soprintendenze), sarà probabilmente più facile far passare il messaggio allo stesso Ufficio Legislativo.

Capito. Grazie di nuovo

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Buona sera a tutti.

Come già è stato scritto, ero presente al Convegno nel primissimo pomeriggio di sabato 20 e ho assistito all'ultima parte dell'operazione condotta da 2 militari dell'Arma.

Devo subito dire che si è trattato di una normalissima operazione di P.G. volta all'identificazione di coloro che erano presenti al Convegno in qualità di venditori e, quindi, in possesso di un "tavolo".

Da quanto mi hanno riferito, all'identificazione dei venditori ha fatto anche seguito, in qualche caso, la panoramica fotografica delle monete in vendita.

Per quanto ne so, non sono stati invece identificati quelli che io chiamo, simpaticamente, i "clerici vaganti", ovvero coloro che, in possesso di materiale numismatico custodito all'interno di borsoni, si aggiravano fra i tavoli alla ricerca di acquirenti delle loro monete.

L'operazione ha destato un qualche allarme fra alcuni partecipanti, che prima che mio arrivo in sala (ore 14.00) hanno pensato di abbandonare il Convegno. lasciando numerosi tavoli verdi desolatamente vuoti.

E questo, purtoppo, non è stato un bel segnale, anche se taluno ha probabilmente temuto che sabato si potessero ripetere certe "retate numismatiche" tristemente note all'ambiente.

La mia sensazione (ma prendetela come tale), è che i Carabinieri fossero alla ricerca di "qualcosa" o di "qualcuno" (o di entrambi...) che potevano trovarsi in sala.

Sempre la mia impressione è che......... non li abbiano trovati.

Comunque stiamo lavorando anche per cercare di normalizzare queste situazioni, tenendo presente che saranno prese sempre e comunque le dovute distanze da chi non vorrà operare nella legalità.

Saluti.

Michele

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Buonasera a tutti.

Sono il titolare dello Studio Numismatico "Monetae" di Massa Marittima e anche uno degli espositori che a Torino sono stati controllati dai Carabinieri presenti al convegno.

Scrivo perché ,essendo stato direttamente interessato nella questione,posso spiegare cosa è successo in prima persona.

I Carabinieri che si sono presentati al convegno- gli stessi che il giorno prima si erano spacciati per giornalisti e avevano anche assistito alla conferenza del Venerdì sera sulla legislazione dei BBCC- hanno effettuato quella che , per loro stessa definizione, è una normale operazione di accertamento .

In pratica hanno verificato la regolarità della documentazione degli espositori. A noi hanno richiesto di esibire la copia autenticata della licenza di commercio per le monete antiche, la presa d'atto del comune per l'attività svolta, le bolle di accompagnamento del materiale esposto, il blocchettario delle ricevute fiscali e altri documenti .Controllati questi documenti, ci hanno molto gentilmente chiesto il permesso di scattare delle fotografie alle monete esposte; permesso da noi tranquillamente accordato in quanto non avevamo e non abbiamo niente da nascondere. Anzi, avere una serie di fotografie del materiale scattate da terzi può sempre tornare comodo in caso di furti o contestazioni.

Eseguite le fotografie, hanno dichiarato terminato l'accertamento e alla nostra richiesta se dovevamo firmare il verbale, ci hanno risposto che non c'era nessun verbale da firmare e che quella riempita era solo una scheda anagrafica.

Poi sono passati a verificare la documentazione di altri espositori e a richiedere i documenti a qualche visitatore,ma credo scegliendoli casualmente.

Che non ci fosse niente da preoccuparsi , credo lo possa provare il fatto che durante l'accertamento,chiamiamolo così per praticità, abbiamo continuato a vendere le monete ai clienti che si sono presentati, e agli stessi acquirenti non è stato richiesto di esibire nessun documento pur essendo uno dei Carabinieri al nostro tavolo impegnato nella verifica. Se la verifica o l'accertamento avesse avuto altri scopi, credo che , come minimo, agli acquirenti sarebbero stati chiesti i documenti identificativi, invece, gli stessi si sono tranquillamente allontanati a transazione effettuata con la loro moneta e relativa ricevuta senza altro incomodo.

Per cui da parte mia ,direi che se questa è la tendenza di un nuovo corso nei rapporti tra i Carabinieri dei TPC o altre istituzioni, e il mondo del collezionismo e del commercio numismatico,la cosa non può rendermi che oltremodo soddisfatto, soprattutto se lo confrontiamo con altri tipi di interazione molto più vessatori intercorsi tra gli stessi soggetti fino a ieri.

Scusatemi la prolissità, ma leggendo gli interventi mi pareva che ci fosse un pò di confusione riguardo agli accadimenti di Torino, e che valesse la pena di spiegare quello che era successo a noi.

Se qualcuno ha domande da farmi, è il benvenuto.

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Buonasera a tutti.

Sono il titolare dello Studio Numismatico "Monetae" di Massa Marittima e anche uno degli espositori che a Torino sono stati controllati dai Carabinieri presenti al convegno.

Scrivo perché ,essendo stato direttamente interessato nella questione,posso spiegare cosa è successo in prima persona.

I Carabinieri che si sono presentati al convegno- gli stessi che il giorno prima si erano spacciati per giornalisti e avevano anche assistito alla conferenza del Venerdì sera sulla legislazione dei BBCC- hanno effettuato quella che , per loro stessa definizione, è una normale operazione di accertamento .

In pratica hanno verificato la regolarità della documentazione degli espositori. A noi hanno richiesto di esibire la copia autenticata della licenza di commercio per le monete antiche, la presa d'atto del comune per l'attività svolta, le bolle di accompagnamento del materiale esposto, il blocchettario delle ricevute fiscali e altri documenti .Controllati questi documenti, ci hanno molto gentilmente chiesto il permesso di scattare delle fotografie alle monete esposte; permesso da noi tranquillamente accordato in quanto non avevamo e non abbiamo niente da nascondere. Anzi, avere una serie di fotografie del materiale scattate da terzi può sempre tornare comodo in caso di furti o contestazioni.

Eseguite le fotografie, hanno dichiarato terminato l'accertamento e alla nostra richiesta se dovevamo firmare il verbale, ci hanno risposto che non c'era nessun verbale da firmare e che quella riempita era solo una scheda anagrafica.

Poi sono passati a verificare la documentazione di altri espositori e a richiedere i documenti a qualche visitatore,ma credo scegliendoli casualmente.

Che non ci fosse niente da preoccuparsi , credo lo possa provare il fatto che durante l'accertamento,chiamiamolo così per praticità, abbiamo continuato a vendere le monete ai clienti che si sono presentati, e agli stessi acquirenti non è stato richiesto di esibire nessun documento pur essendo uno dei Carabinieri al nostro tavolo impegnato nella verifica. Se la verifica o l'accertamento avesse avuto altri scopi, credo che , come minimo, agli acquirenti sarebbero stati chiesti i documenti identificativi, invece, gli stessi si sono tranquillamente allontanati a transazione effettuata con la loro moneta e relativa ricevuta senza altro incomodo.

Per cui da parte mia ,direi che se questa è la tendenza di un nuovo corso nei rapporti tra i Carabinieri dei TPC o altre istituzioni, e il mondo del collezionismo e del commercio numismatico,la cosa non può rendermi che oltremodo soddisfatto, soprattutto se lo confrontiamo con altri tipi di interazione molto più vessatori intercorsi tra gli stessi soggetti fino a ieri.

Scusatemi la prolissità, ma leggendo gli interventi mi pareva che ci fosse un pò di confusione riguardo agli accadimenti di Torino, e che valesse la pena di spiegare quello che era successo a noi.

Se qualcuno ha domande da farmi, è il benvenuto.

Dunque, il messaggio è in data di oggi, per cui direi che all'accertamento ,come lo chiami tu, non è seguita, almeno per ora, nessun'altra ulteriore operazione di PG e nessun sequestro indiscriminato, altrimenti non saresti quì a scrivere così seraficamente.

Intanto grazie per essere intervenuto, perché almeno una voce direttamente interessata nei fatti era ora che si facesse sentire. Dici che hanno controllato anche varie altre persone tra espositori e presenti a vario titolo, ma ,finora, ce ne fosse stato uno che ha detto : si, a me hanno fatto, chiesto, detto questo...niente :tutti vergini..

Tornando alla questione, se veramente le cose sono andate come scrivi e dando per scontato che la faccenda sia chiusa quì, mi pare effettivamente un notevole passo avanti per la " distensione" nei due schieramenti. Mi pare tutto troppo "anglosassone" per essere vero, con i CC che si limitano a chiedre i documenti fiscali e addirittura chiedono il permesso per scattare fotografie....qualche anno fà arrivavano in sei o sette, circondavano il tavolo, quando non tutto il convegno, e sequestravano tutto, documenti o no, non gline interessava niente, potevi avere una Treccani di pezze d'appoggio ,non contavano nulla.

Comunque, se questo è " il nuovo corso" come dici tu, ben venga il nuovo corso. Vorrebbe dire che qualcuno è maturato nella sua idea.

Staremo avedere cosa eventualmente succederà nei convegni a venire, tu tienici informato se ci saranno sviluppi eventuali, sempre che questo non ti crei problemi.

Grazie di nuovo per i chiarimenti.

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Guest utente3487

Perfetto.

L'unica nota che stona: se si trattava di un normale controllo, perchè presentarsi il giorno prima spacciandosi per giornalisti? Non quadra.

La logica imponeva che se questa era la strategia da seguire, gli intervenuti il giorno prima come giornalisti NON dovevano partecipare alle operazioni del giorno dopo.Mah.

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Perfetto.

L'unica nota che stona: se si trattava di un normale controllo, perchè presentarsi il giorno prima spacciandosi per giornalisti? Non quadra.

La logica imponeva che se questa era la strategia da seguire, gli intervenuti il giorno prima come giornalisti NON dovevano partecipare alle operazioni del giorno dopo.Mah.

Questo dovrebbe ,semmai, avere Lei la gentilezza e le capacità per spiegarcelo essendo del mestiere.

Per quanto mi riguarda, il loro modo di agire non ha dato adito a nessuna lamentela, a parte il fatto che, come dice il mio collega : ""sembrava che avessero tirato un gatto in una tana di topolini, c'è stato un fuggi fuggi scappa scappa che poi potevi giocare a Bowling tra le corsie dei banchi....""

Però, tengo a ripetere che a chi è venuto ad acquistare monete durente l'accertamento, non è stato chiesto o contestato nulla. Addirittura non sono rientrati neanche nel novero degli intervenuti che sono stati controllati a caso,per cui non credo che volessero fare altro che un controllo, come è stato fatto.

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Guest utente3487

Questo dovrebbe ,semmai, avere Lei la gentilezza e le capacità per spiegarcelo essendo del mestiere.

Appunto :) Non me lo spiego. Non è logico.Almeno in apparenza. Credo comunque che lo scopo del servizio era rivolto a qualcosa di più consistente, non andato poi a buon fine.Ma è solo una mia considerazione.

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Questo dovrebbe ,semmai, avere Lei la gentilezza e le capacità per spiegarcelo essendo del mestiere.

Appunto :) Non me lo spiego. Non è logico.Almeno in apparenza. Credo comunque che lo scopo del servizio era rivolto a qualcosa di più consistente, non andato poi a buon fine.Ma è solo una mia considerazione.

Non la seguo...

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Guest utente3487

Questo dovrebbe ,semmai, avere Lei la gentilezza e le capacità per spiegarcelo essendo del mestiere.

Appunto :) Non me lo spiego. Non è logico.Almeno in apparenza. Credo comunque che lo scopo del servizio era rivolto a qualcosa di più consistente, non andato poi a buon fine.Ma è solo una mia considerazione.

Non la seguo...

Non posso dire oltre...non ci sono solo persone perbene sul sito; ci osserva anche chi bazzica nell'illegalità e non desidero avvantaggiarli. Nulla di cui comunque devono temere coloro che perseguono una forma di sano collezionismo, nel rispetto di tutte le norme, comprese quelle fiscali ed amministrative.

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Auspichiamo tutti un diverso rapporto con le autorità di controllo, se fosse così come suggerito da Monetae, sarebbe veramente bello. temo però che questo nuovo atteggiamento dipenda semplicemente dalle diverse peculiarità dell'indagine in atto.

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Guest utente3487

temo però che questo nuovo atteggiamento dipenda semplicemente dalle diverse peculiarità dell'indagine in atto.

Infatti...non cullatevi su false speranze....

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