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IGNORED

Situazione finanziaria europea


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

A quanto pare questa settimana abbiamo sfiorato il crack finanziario a livello europeo, si è parlato di possibile abbandono della divisa unica, di crisi come quella del '29, sventata ma... forse...

Se dovesse esserci una crisi di tali proporzioni, che fine farebbero le nostre collezioni???

Per avere un valore dovrebbero avere dei potenziali compratori, che in un frangente così catastrofico dubito si farebbero vivi.

Potrebbero fungere da bene rifugio in attesa di tempi migliori?

Mala tempora currunt

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Schiacciata da Cina e Stati Uniti, per il momento alleati nella lotta per le materie prime, l'Europa ha una sola possibilità di sopravvivere: restare unita. O ci trasformeremo in una specie di grande Parco giochi a tema...

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La guerra all'Euro degli speculatori,io li chiamerei in altro modo,alla Soros è appena iniziata,fondi speculativi americani e cinesi hanno preso di mira l'Euro puntando sulla sua distruzione;solo azioni forti unite e coese possono fermarli;le nostre monete,come l'oro,possono diventare bene rifugio.

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da uomo di strada, da stipendiato di lungo corso, da aspirante pensionato, la penso come il signor Dabbene. Il vero problema non è nella moneta che si adotta, euro o dollaro o juan, il problema oggi è che siamo sotto il tiro di una speculazione estrema che viene da fuori Europa e che tocca oggi i cereali, domani il gas, dopodomani il petrolio o le materie prime. E' lì che siamo deboli ed i Paesi Europei vanno ognuno per i fatti suoi. Oggi è successo con la Grecia, domani può succedere con il Portogallo, l'anno prossimo potrebbe succedere con l'Italia ma anche con economie tradizionalmente forti come la Germania.

La mia ricetta? non c'è medicina che tenga. Lavoro e politica, a favore dei cittadini europei, e soprattutto l'EUROPA AGLI EUROPEI.

grazie, ma è solo uno sfogo, un antidoto alle brutte notizie.

il nocerino

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ciao, non mi intendo di economia, ma ho l'impressione che queli che oggi speculano/scommettono sulla debolezza dell'euro, ieri lo hanno fanno col dollaro. Gli speculatori sono sempre alla ricerca di una vittima sacrificale.

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Awards

ciao, non mi intendo di economia, ma ho l'impressione che queli che oggi speculano/scommettono sulla debolezza dell'euro, ieri lo hanno fanno col dollaro. Gli speculatori sono sempre alla ricerca di una vittima sacrificale.

Non direi che sei proprio a digiuno....

E, soprattutto, domani lo farebbe con le nostre piccole valute nazionali....

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da uomo di strada, da stipendiato di lungo corso, da aspirante pensionato, la penso come il signor Dabbene. Il vero problema non è nella moneta che si adotta, euro o dollaro o juan, il problema oggi è che siamo sotto il tiro di una speculazione estrema che viene da fuori Europa e che tocca oggi i cereali, domani il gas, dopodomani il petrolio o le materie prime. E' lì che siamo deboli ed i Paesi Europei vanno ognuno per i fatti suoi. Oggi è successo con la Grecia, domani può succedere con il Portogallo, l'anno prossimo potrebbe succedere con l'Italia ma anche con economie tradizionalmente forti come la Germania.

La mia ricetta? non c'è medicina che tenga. Lavoro e politica, a favore dei cittadini europei, e soprattutto l'EUROPA AGLI EUROPEI.

grazie, ma è solo uno sfogo, un antidoto alle brutte notizie.

il nocerino

Concordo !!! Hai propio ragione !!! ;) ;) ;)

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Ma l'Euro c'è ancora,mi domando a questo punto?Inquietanti scenari si profilano oggi all'orizzonte;l'argomento è da prima pagina sui giornali mondiali,parliamone in prima pagina sul forum ,lamoneta,d'altronde euro=moneta=risparmi=stipendi=pensioni......;la guerra dichiarata dagli speculatori,fondi mondiali e compagnia è stata dichiarata:gli obiettivi prima erano le banche,ora sono gli stati sovrani e l'euro;il piano salvastati di domenica non è bastato;Sarkozy minaccia ieri la Merckel che se non sostiene la manovra esce dall'euro;i tedeschi dalla Merckel in giù fanno capire che non credono più nell'euro con dichiarazioni che fanno crollare le borse;i mercati non credono nei piani antideficit degli stati;si profilano scenari da apocalipse now con gli stati lasciati andare in default come birilli,o lo scioglimento dell'euro consensuale,ognuno col proprio deficit e la possibilità di svalutare se si ritiene;la palla è in mano oltre agli speculatori che hanno scommesso tutto sul crollo e alla Germania;spero ovviamente di sbagliarmi e vedremo cosa accade nei prossimi giorni/ore;preferivo parlare di denari lucchesi o di milan/inter nell'agorà ma purtroppo devo ricordare Tremonti domenica sera"abbiamo fatto una cosa importante,epocale,non so se basterà".

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:) Mi limito ad una analisi strettamente storico - economica.

Dalla seconda guerra mondiale l'Europa occidentale ha vissuto mediamente bene ed in pace sostanziale.

La storia dell'uomo è un progress denso di incidenti "geopolitici"...definiamoli così.

La guerra non è solo calda (armi che esplodono e sparano).

L'oriente sta cercando di recuperare il passato splendore: l'India e la Cina spesso sono state splendide e floride quando in Europa si moriva di fame o la vita era dura. Le cose poi sono cambiate...e cambieranno ancora.

Niente è immutabile...non è uno sproloquio filosofico, è la realtà delle cose che appartengono al globo terracqueo ed alla nostra storia.

Posta questa promessa...di ampio orizzonte ma non inutile, restringiamo l'argomento e veniamo al sodo: cioè all'immediato.

- I paesi che dovranno sacrificarsi per rientrare nei parametri dell'euro...potrebbero avere davanti dei tempi duri.

- Ergo, l'Unione Europea potrebbe vivere una doppia velocità di sviluppo...una a sud e un'altra a nord (con l'eccezione dell'Irlanda). L'Italia non si capisce ancora dove andrà a finire...pur essendo a sud.

- Per salvare se stessa l'Unione Europea non ha i soldi che dovrebbe devolvere in onerosi finanziamenti più o meno garantiti e severamente concessi.

- Quindi se le cose di alcuni Paesi andranno male come sembra...l'Unione Europea dovrà stampare moneta...garantendo tale superemissione con la somma della propria ricchezza. (Ecco perchè la Germania nicchiava...loro hanno il ricordo di Weimar dove si stampavano banconote come fossero coriandoli).

- Anche se l'Unione Europea non è la Repubblica di Weimar...stampare moneta porta inflazione e prima che i biglietti in eccesso possano essere ritirati (con l'innalzamento dei tassi di interesse ed altre alchimie finanziarie) sicuramente i prezzi ne risentiranno...saliranno, non si sa quanto, ma saliranno.

- Infatti...in Europa le valutazioni degli immobili, negli ultimi due anni, sono calate di un 15-20% circa...ma non sono crollate. Avete capito perchè? L'immobile è un bene rifugio in quanto - mediamente - assicura una autorivalutazione reale del capitale, specialmente nelle grande città di livello nternazionale. Se si percepisce anche intuitivamente, senza andare dai guru come Soros :D, che le cose non vano bene, anzi...vanno piuttosto male...non si danno via i pilastri del patrimonio familiare o personale. Avete capì? :D Queste cose il buon padre di famiglia, se ha qualche anno di esperienza le sa e le ha viste...non molla la casa, se ne frega di cosa dicono/consigliano alla TV. E fa bene.

- A conclusione e riprova di quanto sopra: un recente studio (in parte pubblicato anche su q.che giornale economico...) ha accertato che dal 1999, l'investimento che ha prodotto i maggiori apprezzamenti, per la seconda volta dal 1950 (non so quale fu la prima...), non è stata la borsa o i titoli finanziari...ma i beni rifugio:

- l'oro;

- il mattone;

- le cose belle e le opere d'arte di qualità, (tra cui la numismatica).

Se ci sarà una ventata di inflazione nei prossimi tempi...e non lo spero per ovvi motivi, la numismatica che vede la conservazione di compendi monetali in qualità medio-alta...sicuramente salverà il valore di molti soldi messi da parte con passione e spesso con sacrificio.

Uno dice: a Piakos...stai sempre a dire le solite cose...le monete belle...meglio una che dieci...ma la fai finita!

La faccio finita...mi taccio! :D

Ma purtroppo così è!

Mettere da parte molte monete non belle è piacevole e divertente ma, oltre a richiedere una difficile scienza, è anche un lusso...bisogna poterselo permettere...e non è un paradosso.

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Corriere della Sera-15 maggio:Ackermann ,Amm.Delegato Deutsche Bank dice"per Atene il default sarà inevitabile";Merckel"la situazione è grave,il successo non è garantito",funzionari Deutsche Bank sede Germania dichiarano"abbiamo visto nei caveau i nuovi Deutsche Mark fabbricati in gran segreto",metti tutto insieme nello stesso giorno e cosa ne esce fuori?Ci sono momenti in cui la storia accelera,anche se non si sa esattamente verso dove,in questo caso sembra che la Germania abbia fatto una scelta neanche velata.

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Non è l'Euro a non esistere più; è l'Europa unita a non essere mai esistita.... sembra banale, ma è alla radice di molti dei nostri problemi....

Non posso dare torto.

Ho un brutto presentimento per la riapertura dei mercati di lunedì 17 maggio...è pure un brutto numero.

Aiuto! :)

...speriamo in bene.

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Con il 1 gennaio 2011 entra nell'euro l'Estonia. Bel posto, Tallin mi è molto piaciuta già 4 anni fa, voglia di fare,pulizia, bel museo, attenzione al turismo. entusiasmo dopo gli anni grigi dell'Unione Sovietica.

Non è ancora tempo per le altre due repubbliche baltiche.I loro conti non sono ancora a posto. Però tutte stanno nell UE ,assieme a Bulgaria ,Romania,Polonia,Cechia ecc.

Tutti i documenti ufficiali dell'Unione devono essere tradotti in oltre venti lingue, infatti solo Francia e Lussemburgo parlano francese ,assieme a mezzo Belgio.L'altro mezzo parla fiammingo,che è poi l'Olandese. Austria e Germania hanno lingua comune. Sono tonnellate e tonnellate di carta .

Ogni discorso dev'essere tradotto in simultanea nelle altre lingue, milioni di euro in traduttori. Ho sentito un'intervista a un traduttore a Strasburgo. Ha detto che trovano lavoro quelli che conoscono almeno tre lingue principali e due altre minori.

Non si poteva fin dall'inizio imporre tre lingue ,Tedesco,Francese e Inglese, e dichiarare ineleggibili quelli che non ne conoscevano almeno una ?

Avremmo avuto difficoltà a mandare qualcuno a Strasburgo, noi Italiani, ma che bel risparmio si sarebbe potuto fare.

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In caso di una crisi "normale", come quelle che si sono verificate in questi anni (con una certa insistenza), sono del parere anch'io come Piakos che una collezione numismatica sia un buon bene rifugio.

Ma in caso di collasso del sistema non ne sono poi così sicuro. Mi riferisco a traumi tipo quello che avvenne tra il 42 e il 47: congelamento del debito pubblico, svalutazione paurosa, crollo del sistema bancario e creditizio, disoccupazione ecc ecc. In un caso simile, posto che ci sia un rischio così grave, ho i miei dubbi che una collezione possa costituire un bene rifugio, potrebbe esserlo in un altro paese non interessato dalla crisi, ma non qui.

La riflessione di fondo che volevo fare era questa, ,

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In quegli annic'era la guerra e io seppur bambino, li ho vissuti. Poi come sempre dopo anni di pioggia è tornato il sereno. Chi ha perso tutto è stato colui che negli anni trenta ha venduto la collezione e poi si è visto azzerare i soldi incassati.

In caso di crisi di quel genere un bel pacchetto di monete d'oro ,tipo marenghi o sterline farebbe comodo. La collezione va bene per il dopo, nel mio caso per i miei nipotini, almeno spero.

Ultima notizia, tanto per spargere sale sulla piaga : Il 70 % dei Greci non è d'accordo con il governo.

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Chi sarà la prossima Grecia?

Trichet scruta perplesso la trama delle nuvole grigie

che prendono d'assedio i cieli dei conti pubblici d'Europa.

Dove colpirà il contagio ancora una volta foraggiato sottobanco

dalla speculazione non solo dei fondi?

Chi sarà la prossima Grecia?

Chi c'è realmente e quanta complicità istituzionale dietro

ai quattro fondi YANKEE che reggono la vetrina e si accollano

fulmini e ire dei governanti?

da Radioborsa di Giovanni Pedone

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In caso di una crisi "normale", come quelle che si sono verificate in questi anni (con una certa insistenza), sono del parere anch'io come Piakos che una collezione numismatica sia un buon bene rifugio.

Ma in caso di collasso del sistema non ne sono poi così sicuro. Mi riferisco a traumi tipo quello che avvenne tra il 42 e il 47: congelamento del debito pubblico, svalutazione paurosa, crollo del sistema bancario e creditizio, disoccupazione ecc ecc. In un caso simile, posto che ci sia un rischio così grave, ho i miei dubbi che una collezione possa costituire un bene rifugio, potrebbe esserlo in un altro paese non interessato dalla crisi, ma non qui.

La riflessione di fondo che volevo fare era questa, ,

Ciao Caius...

in qualche modo hai ragione. Se salta tutto, le monete antiche non le vuole nessuno...tranne esosi mercanti, attivi anche in simili frangenti. :(

Ma, per definizione il bene rifugio è quello che mantiene il valore del capitale.

Ci ha quindi risposto Rorey ( in gamba come sempre).

Una collezione di monete d'oro (possibilmente che vale il peso o poco più...) è immediatamente ben spendibile anche nel crac dell'intero sistema.

Ma sicuramente una bella collezione di argenti e bronzi...salverà alla grande il proprio valore (autorivalutandosi...) dopo che il crac avrà finito la devastazione. ;)

Quindi...sursum corda.

Cioè...fate bere le corde?

:D

P.S.

Vediamo de qualcuno ci casca!

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In caso di una crisi "normale", come quelle che si sono verificate in questi anni (con una certa insistenza), sono del parere anch'io come Piakos che una collezione numismatica sia un buon bene rifugio.

Ma in caso di collasso del sistema non ne sono poi così sicuro. Mi riferisco a traumi tipo quello che avvenne tra il 42 e il 47: congelamento del debito pubblico, svalutazione paurosa, crollo del sistema bancario e creditizio, disoccupazione ecc ecc. In un caso simile, posto che ci sia un rischio così grave, ho i miei dubbi che una collezione possa costituire un bene rifugio, potrebbe esserlo in un altro paese non interessato dalla crisi, ma non qui.

La riflessione di fondo che volevo fare era questa, ,

Cia Caius...

in qualche modo hai ragione. Se salta tutto, le monete antiche non le vuole nessuno...tranne esosi mercanti, attivi anche in simili frangenti. :(

Ma, per definizione il bene rifugio è quello che mantiene il valore del capitale.

Ci ha quindi risposto Rorey ( in gamba come sempre).

Una collezione di monete d'oro (possibilmente che vale il peso o poco più...) è immediatamente ben spendibile anche nel crac dell'intero sistema.

Ma sicuramente una bella collezione di argenti e bronzi...salverà alla grande il proprio valore (autorivalutandosi...) dopo che il crac avrà finito la devastazione. ;)

Quindi...sursum corda.

Cioè...fate bere le corde?

:D

P.S.

Vediamo de qualcuno ci casca!

Habemus ad Dominum :closedeyes:

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  • 2 settimane dopo...

Allegri...E' calata la nebbia.

Pertanto rassegno il seguente commento...vagamente criptico...perchè, appunto, c'è la nebbia e, quando c'è la nebbia...non si vede! (Fonte: Antonio De Curtis) :D

L'economia è sostanzialmente illiquida...non ci sono soldi da spendere: per carenza di fondi e/o di volontà.

Le borse continuano a crollare...anche perchè in un mercato sostanzialmente illiquido...le borse sono uno dei pochi posti dove, se vendi (o svendi...) comunque qualcuno compra e ti danno soldi. Non è come nelle Aste numismatiche dove esiste, ed oggi è sempre più frequente, il fenomeno dell'invenduto. ;)

La Germania, senza concertazione con le altre piazze, ha vietato,infatti, le vendite allo scoperto in borsa. Così ha aiutato tutti nella discesa (compresi i nostri portafogli...) e non potendo vendere allo scoperto lì...lo fanno qui. :D Inoltre è un segnale di grande debolezza...o di fortissimo malugurio.

(Infatti...): L'euro cede...se continua così comprare in Svizzera o negli USA sarà poco conveniente.

L'oro risale ed il mattone non crolla. (beni rifugio).

La fiducia sulla UE è al ribasso.

I mercati finanziari si fidano di più dell'economia del Giappone (che fino a qualche tempo fa era in stagflazione: stagnazione economica + inflazione)...oggi lo YEN è alle stelle contro l'Euro. :huh:

La speculazione è al ribasso...cioè vende allo scoperto perchè è sicura che comprerà a meno.

I commercianti sono al ribasso. Non comprano oggetti di valore se non su prezzi largamente cedenti.

Gli investitori...pure...anche i più coraggiosi, cominciano a tenersi i soldi in tasca. :unsure:

Non ci stressiamo. ;)

Non resta che anticipare le vacanze. B)

Andiamo al mare...appuntamento al Convegno di Riccione (che, peraltro, resta il più divertente).

P.S.

Chi ha un pizzico di incoscente intraprendenza...può iniziare a comprare.

Ma sembra non si sappia dove sia il fondo. :o

Insomma è un mezzo casotto...quindi tutti nel cabinotto a mettersi il costume.

E non dimenticate la crema solare ad alta protezione.

;)

PP:SS.

Dove andate? Ho detto cabinotto...non gabinetto!

:lol:

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Un tempo in Borsa,quando ci lavoravo, si diceva :

Se compri a 10 al massimo perdi 10, ma puoi guadagnare molto .

Se vendi a 10 e devi ricoprirti puoi al massimo guadagnare 9,99 ma se cambia il vento le tue perdite non hanno limite.

Sembra che questa saggezza non trovi più spazio nell'attuale isterico comportamento del mondo finanziario.

Per quanto riguarda gli invenduti,mi pare che restino tali solo i pezzi sopravvalutati o di scarsa conservazione. Ho comprato due monete all'Asta di Praga.Una l'ho pagata 3 quarti di quello che dovrebbe valere ,( ma sappiamo ,oggi,quale è il valore di una moneta?) l'altra era una monetina , pagata 2 quando avevo offerto 3.

Sarà perchè l'asta era a Praga, sarà perche la corona ceca va a 25/26 per un'euro, sarà perchè molti non si fidano dei paesi dell'est. Ma il sig. Vesely ha venduto quasi tutto. 2 o 3 % di invenduto .

Saluti cordiali a Piakos e a tutti i LaM.

R

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Un tempo in Borsa,quando ci lavoravo, si diceva :

Se compri a 10 al massimo perdi 10, ma puoi guadagnare molto .

Se vendi a 10 e devi ricoprirti puoi al massimo guadagnare 9,99 ma se cambia il vento le tue perdite non hanno limite.

Sembra che questa saggezza non trovi più spazio nell'attuale isterico comportamento del mondo finanziario.

Per quanto riguarda gli invenduti,mi pare che restino tali solo i pezzi sopravvalutati o di scarsa conservazione. Ho comprato due monete all'Asta di Praga.Una l'ho pagata 3 quarti di quello che dovrebbe valere ,( ma sappiamo ,oggi,quale è il valore di una moneta?) l'altra era una monetina , pagata 2 quando avevo offerto 3.

Sarà perchè l'asta era a Praga, sarà perche la corona ceca va a 25/26 per un'euro, sarà perchè molti non si fidano dei paesi dell'est. Ma il sig. Vesely ha venduto quasi tutto. 2 o 3 % di invenduto .

Saluti cordiali a Piakos e a tutti i LaM.

R

Concordo con quest'analisi.

Non dovremmo reagire con altrettanta isteria di quella mostrata in questi giorni dai mercati finanziari.

Una collezione di monete non può e non deve essere approssimata ad un investimento in Borsa con tutta la volatilità che questo implica..

L'orizzonte corretto da valutare, se proprio la si vuole vedere in un'ottica per forza finanziaria è quella del MEDIO/LUNGO termine, non certo del breve. Continuando a estrapolare tendenze di breve termine dagli esiti di una vendita, e quindi sulla base di informazioni limitate (non sono disponibili dati a livello aggregato per questo setore e quindi attenzione a trarre conclusioni come se stessimo analizzando un settore di business) si rischia di precipitare tendenze e conclusioni di senso opposto a quelle che il mercato magari sta invece esprimendo.

In ogni caso poi, a mio avviso, è importante che una raccolta/collezione/studio/approfondimento numismatico venga considerata innanzitutto una passione, non un investimento finanziario (quello semmai viene da solo se si opera bene e con passione).

Riguardo la situazione economica ricordo solo che poco piu di 1 anno e mezzo fa (autunno 2008) stava venendo giu il mondo, i mercati finanziari hanno perso nel giro di pochi mesi fino al 40% del loro valore, rispsarmiatori privati che , come tutti quelli investiti in azioni e fondi non erano riusciti ad uscire in tempo , hanno accusato perdite colossali.

Da allora il mercato ha recuperato abbastanza, con parecchi fund manager che hanno avuto ottime performance nel 2009, senza pero fare ritorno ai livelli del 2008. La domanda di beni è tornata forte e molti settori industriali e beni di consumo guardano al 2010 con prospettiva di crescita e in alcuni casi di forte crescita.

In questo scenario di ripresa (attenzione, parlo del settore finanziario e industriale, mentre il ciclo per i poveri mortali, ovvero noi percettori di reddito, consumatori, etc. è piu lento e quindi ancora in sofferenza..) si è innestata nell'ultimo mese e mezzo una crisi macro-economica (a livello Paese quindi e non di settore industriale o di ciclo) originata dalla debolezza dei conti pubblici della Grecia.

Questo elemento ha detrminato una forte instabilità e una mancanza di direzione chiara del settore finanziario con le conseguenze delle perdite delle Borse cui stiamo assistendo. La differenza con la crisi precedente , paradossale , è che la prima ha determinato una flessione di portata senza precedenti negli ultimi 60 anni per la sua profondità, però la direzione (all'ingiù ) del mercato era almeno chiara. Nella crisi attuale invece, per ora di più limitata entità (almeno a giudicare dalle perdite in Borsa ma occorre vedere il prosieguo..) manca una direzione netta e regna un'incertezza indotta dall'elemento macroeconomico che è molto più forte paradossalmente dell'altra crisi (connotata invece da eccessi, fortissimi, ma circosritti al settore finanziario e con conseguenze sulla domanda). In più alla crisi attuale si è aggiunta, determinata proprio dalla sua natura macro-economica , la debolezza dell'euro che non è ancora possibile distinguere se sia di natura strutturale o congiunturale, ma che in ogni caso accresce la mancanza di stabilità del sistema.

Scusate di questo lungo (e probabilmente noioso) excursus sull'analisi economica della situazione attuale ma l'economia è una delle mie passioni :P

numa numa

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Un tempo in Borsa,quando ci lavoravo, si diceva :

Se compri a 10 al massimo perdi 10, ma puoi guadagnare molto .

Se vendi a 10 e devi ricoprirti puoi al massimo guadagnare 9,99 ma se cambia il vento le tue perdite non hanno limite.

Sembra che questa saggezza non trovi più spazio nell'attuale isterico comportamento del mondo finanziario.

Per quanto riguarda gli invenduti,mi pare che restino tali solo i pezzi sopravvalutati o di scarsa conservazione. Ho comprato due monete all'Asta di Praga.Una l'ho pagata 3 quarti di quello che dovrebbe valere ,( ma sappiamo ,oggi,quale è il valore di una moneta?) l'altra era una monetina , pagata 2 quando avevo offerto 3.

Sarà perchè l'asta era a Praga, sarà perche la corona ceca va a 25/26 per un'euro, sarà perchè molti non si fidano dei paesi dell'est. Ma il sig. Vesely ha venduto quasi tutto. 2 o 3 % di invenduto .

Saluti cordiali a Piakos e a tutti i LaM.

R

Concordo con quest'analisi.

Non dovremmo reagire con altrettanta isteria di quella mostrata in questi giorni dai mercati finanziari.

Una collezione di monete non può e non deve essere approssimata ad un investimento in Borsa con tutta la volatilità che questo implica..

L'orizzonte corretto da valutare, se proprio la si vuole vedere in un'ottica per forza finanziaria è quella del MEDIO/LUNGO termine, non certo del breve. Continuando a estrapolare tendenze di breve termine dagli esiti di una vendita, e quindi sulla base di informazioni limitate (non sono disponibili dati a livello aggregato per questo setore e quindi attenzione a trarre conclusioni come se stessimo analizzando un settore di business) si rischia di precipitare tendenze e conclusioni di senso opposto a quelle che il mercato magari sta invece esprimendo.

In ogni caso poi, a mio avviso, è importante che una raccolta/collezione/studio/approfondimento numismatico venga considerata innanzitutto una passione, non un investimento finanziario (quello semmai viene da solo se si opera bene e con passione).

Riguardo la situazione economica ricordo solo che poco piu di 1 anno e mezzo fa (autunno 2008) stava venendo giu il mondo, i mercati finanziari hanno perso nel giro di pochi mesi fino al 40% del loro valore, rispsarmiatori privati che , come tutti quelli investiti in azioni e fondi non erano riusciti ad uscire in tempo , hanno accusato perdite colossali.

Da allora il mercato ha recuperato abbastanza, con parecchi fund manager che hanno avuto ottime performance nel 2009, senza pero fare ritorno ai livelli del 2008. La domanda di beni è tornata forte e molti settori industriali e beni di consumo guardano al 2010 con prospettiva di crescita e in alcuni casi di forte crescita.

In questo scenario di ripresa (attenzione, parlo del settore finanziario e industriale, mentre il ciclo per i poveri mortali, ovvero noi percettori di reddito, consumatori, etc. è piu lento e quindi ancora in sofferenza..) si è innestata nell'ultimo mese e mezzo una crisi macro-economica (a livello Paese quindi e non di settore industriale o di ciclo) originata dalla debolezza dei conti pubblici della Grecia.

Questo elemento ha detrminato una forte instabilità e una mancanza di direzione chiara del settore finanziario con le conseguenze delle perdite delle Borse cui stiamo assistendo. La differenza con la crisi precedente , paradossale , è che la prima ha determinato una flessione di portata senza precedenti negli ultimi 60 anni per la sua profondità, però la direzione (all'ingiù ) del mercato era almeno chiara. Nella crisi attuale invece, per ora di più limitata entità (almeno a giudicare dalle perdite in Borsa ma occorre vedere il prosieguo..) manca una direzione netta e regna un'incertezza indotta dall'elemento macroeconomico che è molto più forte paradossalmente dell'altra crisi (connotata invece da eccessi, fortissimi, ma circosritti al settore finanziario e con conseguenze sulla domanda). In più alla crisi attuale si è aggiunta, determinata proprio dalla sua natura macro-economica , la debolezza dell'euro che non è ancora possibile distinguere se sia di natura strutturale o congiunturale, ma che in ogni caso accresce la mancanza di stabilità del sistema.

Scusate di questo lungo (e probabilmente noioso) excursus sull'analisi economica della situazione attuale ma l'economia è una delle mie passioni :P

numa numa

Ho capito...mi tocca scrivere... ;)

Non volevo paragonare il mercato numismatico alla borsa...ma considerare che...alla fine, se il momento ed il sentimento generale si consolidano negativamente...tutti i mercati dei valori (le monete da collezione sono comunque un valore) interagiscono al peggio tra di loro.

Nel breve e medio termine. breve analisi della situazione economica della UE.

Cercherò di essere estremamente concreto.

Da un anno e mezzo è scoppiato un casino nel mondo finanziario internazionale.

Larga parte del sistema viveva sul buffo (viene da AUF: ad usum fabricae)...cioè sul debito...ed è venuto al pettine.

Abbiamo sfiorato, per q.che giorno, la sfiducia collettiva (cioè la gente in fila davanti agli sportelli bancari per ritirare i soldi).

Detto inter nos è probabile che molti, anche di Voi, l'abbiano fatto...alla chetichella, in buona misura. ;)

Il sistema andava rifondato od almeno bonificato e ristrutturato (non lo dico io...lo dicevano fior di economisti e lo stesso Obama).

Niente è stato fatto.Chi detiene il potere (che non è più politico o ideologico ma ormai esclusivamente economico) cerca come sempre di mantenerlo e gestirlo come meglio aggrada.

Hanno cercato di far ripartire il giochino come se niente fosse stato...in qualche misura ci stavano riuscendo.

E' venuta a galla la Grecia: ed è scoppiato un altro casino. :D (Si cerca di ridere...per non piangere). :(

Molti ambienti sistemici su cui si reggono alcune economie sono come gambe di tavolo tarlate...cioè sono marci o troppo deboli.

Corruzione, nero, caste, nepotismi spinti, correttezza anche deontologica o commerciale a zero, giustizia con tempi biblici, infrastrutture carenti o desuete, prostitute date come fringe benefit, meccanismi fondati sull'amicizia omertosa, sprechi inusitati di denaro pubblico, la base si autodifende evadendo od occultando, ergo ognuno si arrangia con un artistico fai da te che mina le regole dal di dentro...come un verme che mangia la mela. <_<

La Grecia che si era strutturata sul tipo: fateci comandare a noi del governo, voi...avrete un Wellfare, lavorerete poco...andrete in pensione presto, e ognuno si arrangi come vuole fuori (... o dentro) l'ufficio, sta andando - ovviamente - a picco.

Poichè il sistema Grecia è - in toto o in discreta parte - comune ad altri paesi UE...il mondo finanziario si interroga, a buona ragione, sulla tenuta sia politica che finanziaria della UE medesima.

Quindi la speculazione picchia non sulla scortadi un sentiment (psicosi collettiva) o del gossip...ma su basi massimamente concrete e serie.

Questo perchè la speculazione professionale di alto livello (compresi gli Hedge)...nel campo è estremamente seria, ben informata e grande analista. E questo è un altro paradosso che genera l'attuale Sistema...la Speculazione è più preparata degli Uffici Studi delle Banche Centrali...ovviamente perchè queste pagano di meno i propri cervelli.

La domanda nasce spontanea: quale sarà la prossima Grecia?

Non è per un caso che oggi il nostro Governo ha varato una manovra da 24 miliardi di Euro (per farla varare la Merkel & Co. non hanno chiamato al telefono Berlusconi...ma direttamente Tremonti ;) )..siamo dovuti tornare venti anni indietro per vedere una simile correzione.

Interrompo la lista delle cose fallaci a livello sistemico...perchè sarebbe troppo lunga.

Credo sia tutavia palese che, in carenza di un ripulisti e di una ristrutturazione sistemica...il pericolo resta sotto il letto...di tutti nel medio termine.

ANALISI TECNICA.

Dopo che i mercati finanziari europei stavano ieri recuperando, su finale di seduta a new York c'è stata una nuova caduta. Quello strano scivolone forse non è stato casuale. Ci sono troppe perplessità sui mercati finanziari e anche negli Usa gli investitori si sono resi conto che la crisi dei debiti sovrani (statali) è cosa che li riguarda da vicino. Si stanno intensificando le voci di piccoli istituti di credito in difficoltà in Francia e soprattutto in Germania a causa di certi loro sconsiderati e eccessivi acquisti di titoli di stato che stanno soffrendo nelle quotazioni. Una fonte cita due banche regionali tedesche che si sarebbero rivolte alle cure della Bundesbank, dopo aver fatto il pieno di titoli greci. Ma vi sarebbero altri motivi che spiegano la caduta dei titoli azionari, specie in Europa. Tra questi l'incipiente revisione al ribasso nelle stime di utili, in particolare per il 2011, a causa di un supposto peggioramento del quadro macroeconomico. La revisione sarebbe sensibile per le banche (-3,7% l'indice settoriale delle quotazioni) che dal trading sul reddito fisso fanno gran parte dei loro ricavi. (Fonte: Il Sole 24ore).

Se le quotazioni dei debiti sovrani (Statali) soffrono ...c'è da stare poco allegri: è un segnale di sfiducia e di carenza di liquidità del sistema...che si va incistando.

L'unica per le banche è vendere titoli...e questo spiega le improvvise cadute dei mercati (che gli operatori professionali spiegano...per calmare le acque...con la crisi delle Coree ed altre emenità geopolitiche. Sono balle!).

Vendere titoli è l'unica leva in questo momento agibile per recuperare liquidità...anche rimettendo; si cercherà di rimediare ricoprendosi al ribasso.

Un'avventura come diceva sopra Rorey.

Le banche si barcamenano ricorrendo all'avventura... B)

Intanto ci sono i primi segnali concreti di rialzo dei tassi (tipo Euribor) da sei mesi a questa parte. Altro forte segnale che il mercato non è liquido...e che la liquidità la si deve pagare in meglio (cioè al rialzo dei tassi).

(continua....)

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CONCLUSIONI...per quanto al precedente mio intervento.

E' probabile ci saranno altri problemi.

E' possibile che le Banche Sovrane (cioè Centrali) ...alla fine dovranno ricorrere al metodo più semplice e pragmatico che esista al mondo: accendere le rotative...stampare banconote.

Il mercato tornerà...come per incanto ;) ...liquido.

Le falle, per il momento, si chiuderanno.

Il prezzo?

Si chiama grossolanamente inflazione...cioè perdita di valore dei redditi e della massa liquida circolante, nonchè rialzo generalizzato dei prezzi...per dirla in breve.

Se in tale contesto l'economia non dovesse ripartire prima che, per ritirare le banconote stampate, le B.che Centrali si troveranno costrette a rialzare i tassi... si passerà ad un regime di Stagflazione...(stagnazione+inflazione).

Forse...in un tale deprecabile ed inauspicato scenario...chi detiene il potere economico si troverà costretto, infine, a cedere il passo...a qualcosa di nuovo ed a nuove regole...sicuramente ad una bonifica radicale del Sistema.

Tutto questo...non lo pensa (solo) il povero Piakos (libero e minimo pensatore dilettante) ...ma lo si è previsto come inevitabile da parte del Mondo Accademico Internazionale più accreditato...già da qualche anno (una decina almeno...).

Il problema è che non si conoscono nè i tempi nè i danni che dovremo/anno sopportare...nel frattempo.

Bèh!? Altrimenti, a saperlo... ci faremmo tutti ricchi. ;)

STRATEGIE DI MANTENIMENTO DA PARTE DEL POTERE (LEGITTIMAMENTE) COSTITUITO.

Immagino che alcuni potrebbero non leggere questi miei interventi, forse perchè troppo lunghi ed eccessivamente analitici...le verità (anche contingenti) non le vuole sentire nessuno: sono spesso complicate ed impegnative. ;)

Ma io, che mi ci trovo...la dico tutta.

Persevero diabolicamente. :diablo:

Ahahahahahahahahahah! ( approccio di Risata Diabolica!)

Perdonate la caduta fumettistica...sono appassionato di fumetti storici...va bè! Lo racconto un'altra volta. :rolleyes:

Avrete notato che, malgrado il casino economico e dei mercati di questi giorni, eccetto un paio di giornali un po' schierati...non se ne parla...come si dovrebbe.

No da Bruno Vespa...e nemmeno molto nelle TV. Nemmeno a notte fonda.

Stanno cercando di non destare allarmismi? Uhm...in parte.

La gente avrebbe comunque il diritto di essere informata e di essere aiutata a capire...dovrebbe essere educata...stimolata...in un'ottica di crescita comune.

Accade sempre di meno.

Uno dice: Piakos! La gente è stanca...si tocca gli attributi tutti i giorni. Basta con allarmismi e disfattismi...pensiamo a darci daffare (all'Italiana? chiedo io....) e basta con le stronzate...vai a lavorare Piakos! Invece di rompere con codesti sproloqui... :ph34r:

Ecco! Siamo a posto! capite perchè le cose continuano a non funzionare... :D

La verità che sta dietro simili affermazioni qualunquiste e deculturalizzate...degne di una comunità tribale dell'età del Bronzo (ad essere ottimisti...) ...sono altre.

Fatto è che, di certe cose, tanto meno se ne parla... meno vengono analizzate, e meglio è! Con l'aiuto degli amici e della fortuna - è possibile che ancora una volta se ne verrà fuori.

Cambierà qualche cosina...poco, perchè non cambi niente.

Così... l'auspicato cambiamento del sistema economico e delle regole, richiesto a viva ed ampia voce da...Studiosi, Professori Universitari (non raccomadati... ;) )di fama nazionale ed internazionale, Uffici Studi...e dalla stessa Banca D'Italia...tarderà a venire...anzi, si spera che non verrà mai. :whome:

Amen.

P.S.

...forse ho spiegato troppe cose ...mi scuserete.

:)

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Divergo assolutamente dall'analisi di numa numa, mi avvicino un pà di più a quella di Piakos (stranamente).

Volevo solo ricordare che l'ultima mega iperinflazione effettuata dalle banche centrali (salvabanche) é stata fatta "solo" 1 anno e mezzo fa, tempo in cui andavo dicendo in questo stesso forum che il sistema, numeri alla mano, era già fallito.

Quello che ora possono fare é tentare di comprare "altro" tempo, ma come si vede ovviamente le finestre di tenuta diventano sempre più brevi...

E più provano a tardare il crack up boom e più i danni saranno gravi allo scoppio.

Le idee che ci sono per "aggiustare" il sistema, come già detto anni fa, non sono nient'altro che un bel ritorno ad un sistema socialista (statalizzazioni + controllo dei mercati con imposizione dei prezzi, ecc ecc), sistema ormai notoriamente fallimentare a tutti.

Di stati tecnicamente già falliti, di mercati drogati dal continuio interventismo delle banche centrali, e di false speranze ne vado parlando da tempo, al solito tacciato di cassandrismo.

E come me tutti gli austriaci (di scuola economica) che vedono pian pian toccare i punti previsti nella fase di crollo del sistema attuale esattamente previsto e scritto dal 2000 a questa parte.

Chissà che non riescano a rialciare il piatto, comprando tempo, espandendo l'egemonia monetaria magari facendo una mega moneta unica.

Modificato da Monetaio
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