Vai al contenuto
IGNORED

Convegno di Vicenza


caiuspliniussecundus

Risposte migliori

Aggiungo che:

per le monete che colleziono io (savoia pre-decimali) ci sono pochi esemplari. In tutta la sala ne ho visti solo 6 di numismatica Cavaliere :rolleyes:

Come piacevole contorno al convegno, c'era una interessantissima mostra di monete di Casa Savoia di proprietà del medagliere Numismatico di Firenze. Sicramente meritava una visita, essendo esposti esemplari di grande rarità ;)

Link al commento
Condividi su altri siti


  • Risposte 104
  • Iniziato
  • Ultima Risposta

Utenti più attivi in questa discussione

  • Ghera

    16

  • Utente.Anonimo3245

    11

  • danielealberti

    10

  • caiuspliniussecundus

    6

Giorni con maggiore attività

Confermo le impressioni su riportate.

Ottima la location.

Ben organizzate le sale, gli stand e le mostre.

Bello il materiale di alcuni espositori.

Come sempre molto interessante l'esposizione di falsi nella monetazione classica con materiale messo a disposizione dallo Studio Numismatico Monetae di Alessandro Vanni e Mauro Benci.

Non moltissimi gli espositori stessi...vistose le assenza degli "stranieri".

Non molta l'affluenza.

Tuttavia, nelle suddette carenze, si sono aperti degli spazi e create delle occasioni. ;)

Peraltro c' è stata la possibilità di conoscere gente nuova e rafforzare precedenti contatti tra operatori ed appasionati, che hanno consentito di scambiare idee e progetti riguardanti la numismatica, nonchè la storia e l'arte...ad essa collegate.

Se ci fosse stata un fracco di gente...tipo calca...tali occasioni non sarebbero state possibili.

Quindi...non tutto il (supposto) male viene per nuocere.

Poichè siamo sempre più convinti che la possibilità di dialogo e conoscenza tra operatori, appassionati e studiosi costituisce un volano non trascurabile è da porre un appunto:

- ai lamonetiani che, pur intervenuti, non si sono "affannati" a cercarsi...tranne quelli che tra di loro già si riconoscono a vista.

- alla Moneta.it che non promuove se stessa in occasioni di rilievo, magari organizzando un tavolo che possa essere utilizzato sia quale rierimento da parte dell'utenza del Sito che quale punto informazioni per tutti gli intervenuti.

Invito tutti a riflettere...

Link al commento
Condividi su altri siti


Convegno sottotono indubbiamente. Lo smalto del convegno di classe era inoltre offuscato dalla presenza di un espositore estero che spacciava una serie di sesterzi , assi e dupondi romani chiaramente falsi .

Parlando con i commercianti ho raccolto una serie di lamentele riguardo all'elevato costo dei banchi espositivi e riguardo alla scarsa rilevanza che viene data negli ultimi anni alla manifestazione.

Si sono incontrati tutti i lamonetiani che avevano dato il loro assenso ed abbiamo potuto passare dei bei momenti a conversare al ristorante della fiera.

Per quanto riguarda i lamonetiani, è naturale che durante il convegno ognuno prenda la sua strada osservando quello che gli interessa.

Organizzare un banco Lamonetiano ? Certo, si potrebbe fare ed è stato fatto nei precedenti convegni di Padova e Verona, ma bisogna sottolineare che i costi a volte proibitivi degli spazzi espositivi sono a carico nostro, nelle precedenti esperienze inoltre, il fatto che esistesse un punto di riferimento fisso ha facilitato l'incontro tra utenti ma non ha evitato la frammentazione del gruppo a causa degli interessi monetali diversi.

Daniele

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono convinto che per puntare alla qualità, sia necessario "favorire" l'intervento degli operatori di "valore", italiani ed esteri. Altrimenti questo convegno sparirà (come già ventilato recentemente) perchè la cittadina veneta non ha forze nè motivazioni autonome sufficienti: non so chi si faccia carico della pur ottima organizzazione, ma spero che le Istituzioni vi partecipino attivamente (anche e soprattutto con contributi economici).

dry.gif

In Italia manca una Fiera Internazionale e "Vicenza" è il surrogato più significativo. Spiace che il giudizio dei commercianti sia esclusivamente in rapporto al "venduto": dovrebbe piuttosto rappresentare una vetrina di lusso che possa unire le energie di collezionisti, ricercatori e operatori gettando un ponte tra le "classi". Anche su questo forum si è parlato di progetti (vedi Bernardi, presente in fiera, relativamente al significato delle monete quali "beni culturali") ma non si è sfruttata l'occasione di approfondire...:(

Inoltre mi auguro che gli interessi economici legati al mercato numismatico non cancellino la passione per questo nostro hobby: tra prezzi stellari, falsi spacciati per autentici e monete "riparate" vendute per integre, l'attenzione deve essere costante nei confronti di qualunque venditore.

Link al commento
Condividi su altri siti


Buon giorno a tutti.

Di riento da Vicenza, non posso che esprimere una valutazione esclusivamente positiva, sia per la location che per le esclusive (almeno per me) opportunità culturali rappresentate dalle mostre allestite collateralmente all'esposizione commerciale.

Eccezionale quella relativa alle monete dei "napoleonidi" e quella proposta dal Museo di Firenze su alcune monete e prove del Regno d'Italia.

Per chi come me non ha a portata di mano non dico fiere numismatiche ma neppure convegni, Vicenza è un lusso esclusivo.

Confesso di invidiare chi, nonostante tutto, lamenta difetti e manchevolezze nel raduno vicentino.

Evidentemente è abituato bene...........

Saluti.

Michele

.

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono stato presente al convegno in entrambi i giorni. Affluenza scarsissima e commercianti molto meno rispetto al solito. Purtroppo, come già detto altre volte, i fattori negativi sono stati diversi: la data in contemporanea al convegno di Londra e all'asta Kunker ha tenuto lontani tutti gli stranieri e diversi italiani; in poco meno di un mese c'è stato Riccione, Piacenza e Vicenza (e adesso fino a Bologna fra un mese non c'è quasi nulla); l'alto costo degli stand (quelli piccoli 600 euro, gli altri a salire fino a oltre 2000 euro!!!), la scomodità per chi non ha l'auto. Penso che tutti questo fattori abbiano influito non poco sulla scarsa presenza di pubblico. Ormai arriveremo ad una naturale selezione dei convegni,anche perchè i commercianti sono sempre meno e le spese sono sempre maggiori. Giusto per fare un esempio: uno stand medio a Vicenza più spese varie siamo a circa 2000 euro. Sentendo i commerciati presenti nella quasi totalità (per non dire tutti.....) non hanno fatto neanche le spese, oltre ai rischi connessi al trasporto del materiale. Lancio una provocazione: tra un po' chi organizzerà i convegni dovrà garantire ai maggiori commercianti almeno la copertura delle spese, altrimenti saranno sempre di più quelli che arriveranno al convegno al sabato mattina con i soliti albumini per fare ritorno a casa poco dopo. In questa maniera spese quasi zero e pochi rischi di furti ecc. Che ne pensate?

Link al commento
Condividi su altri siti


Azz. e poi Francesco dice che io faccio le foto sgranate :D .Da che pulpito viene la predica!!!

Spero che Francesco abbia parlato con Bernardi dell'iniziativa che ha intrapreso per modificare la legge che interessa noi Numismatici e che si sia dato da fare per far firmare la lettera di Bernardi. ;)

Per quel che concerne gli alti costi delle monete,devo ribadire che una moneta vale quanto rende ed inoltre i commercianti devono ammortizzare ,quantomeno,le spese del convegno.

--Salutoni

-odjob

Link al commento
Condividi su altri siti


Buon giorno a tutti.

Di riento da Vicenza, non posso che esprimere una valutazione esclusivamente positiva, sia per la location che per le esclusive (almeno per me) opportunità culturali [...]

Confesso di invidiare chi, nonostante tutto, lamenta difetti e manchevolezze nel raduno vicentino.

Evidentemente è abituato bene...........

Saluti.

Michele

.

Caro Michele,

il problema non è il convegno in sè (a mio avviso sempre stimolante e un gradino, anzi molti gradini, sopra tutti gli altri) è come viene percepito e le prospettive.

La percezione è quasi esclusivamente commerciale (e in questo senso sono state notate le mancanze di tutte le case d'asta più importanti, presenti in passato: NAC, Kuenker, NGSA, Rauch...; ed inoltre alti costi e un basso ritorno economico per gli operatori presenti).

Le prospettive sono in rapporto all'aspetto commerciale, poichè i seminari e le mostre sono sì interessanti ma "di contorno" (e, specie i primi, riservati per pochi adepti - per lo meno così come vengono concepiti attualmente): nelle ultime edizioni il rischio di chiudere Vicenza si è fatto tangibile, e il convegno, nel tentativo di non affogare, si è prima gemellato con la mostra dell'antiquariato, poi ridotto ai soli venerdì e sabato, poi .... dry.gif

Sono stato presente al convegno in entrambi i giorni. Affluenza scarsissima e commercianti molto meno rispetto al solito. Purtroppo, come già detto altre volte, i fattori negativi sono stati diversi: la data in contemporanea al convegno di Londra e all'asta Kunker [...] l'alto costo degli stand (quelli piccoli 600 euro, gli altri a salire fino a oltre 2000 euro!!!), [...]. Sentendo i commerciati presenti nella quasi totalità (per non dire tutti.....) non hanno fatto neanche le spese, [...]

Credo che la colpa sia un po' di tutti questi fattori di cui si dovrebbe tener conto in tempi utili (Kuenker progetta le sue aste con anni di anticipo: perchè non considerarlo prima? così Londra!). Inoltre bisognerebbe andar oltre la logica del profitto immediato in senso stretto, sia dell'Ente Fiera che degli operatori commerciali numismatici (che dovrebbero intendere il convegno come momento di rilancio e non solo un "far cassa") . :huh:

[...]

Per quel che concerne gli alti costi delle monete,devo ribadire che una moneta vale quanto rende ed inoltre i commercianti devono ammortizzare ,quantomeno,le spese del convegno.

[...]

E' vero, a mio parere, solo in parte. Da quanto esposto sopra il convegno potrebbe esser considerato un investimento (in cultura e conoscenza del mercato), dunque non prevedere una resa immediata.

Il concetto di moneta che rende ci porterebbe lontano: personalmente apprezzo i commercianti che sono amanti della numismatica; molto meno quelli che vedono nella numismatica uno strumento per far soldi in fretta. La tumultuosa crescita di quotazioni per i pezzi rari e in alta conservazione ha introdotto una variabile turbativa del mercato: chissà se tutte le monete così (spesso mai apparse per il passato) sono veramente autentiche o in conservazione corretta. Il far riferimento al perito-commerciante è chiaramente un conflitto di interesse (P.S. non sto parlando dei falsi da bancherella, ovviamente; un esempio immediato è quello delle classiche "discutibili"). :ph34r:

Link al commento
Condividi su altri siti


frequento vicenza da quasi 10 anni e personalmente vedo sempre meno gente ( visitatori e commercianti ). se qualcosa non cambia in modo deciso penso non ci sara' ancora x molti anni .... sempre ben fatte le mostre collaterali ( un plauso a chi dava spiegazioni e parlava con il pubblico nei vari punti in merito all'allestimento che curava ). poco materiale valido e a prezzi sostenuti. accidenti a quei bulgari ! ( ma qualcuno comprava da loro ? e si se no non venivano...). ho rivisto con piacere qualcuno del forum e ho conosciuto simpatici collezionisti e scrittori piemontesi.... finalmente ho incontrato e parlato con piakos !!

Link al commento
Condividi su altri siti


Supporter

Buona Domenica Giovanna

Grazie per le foto che hai postato....si nota che gli ambienti erano effettivamente un po "eterei"; peccato che si stia, ogni anno di più, qualificando come un convegno da pochi eletti con il portafoglio ben gonfio.

Fra qualche tempo non sarà necessario prendere un padiglione della Fiera di Vicenza, ma basterà molto meno. :huh:

Saluti

Luciano

Link al commento
Condividi su altri siti


Salute

rispondo a Giov dicendo che quando affermo che "una moneta vale quanto rende"non voglio dare il messaggio che le monete sono uno strumento per far soldi(anche se si può intendere questo),ma bensì voglio far capire che alle monete bisogna dare dignità e rispetto e quindi una moneta più rende e più si è riusciti ad attribuirle il rispetto e la dignità che le compete.Quando faccio riferimento ad una rendita voglio intendere una rendita scaturita dal buon senso;ad esempio per la Lira del 1940 ,anche se in Fdc,non si può chiedere 100 euro ,altra cosa è se la moneta è in asta e l'offerta massima ,di due contendenti o più, giunta per fax è di 100 euro ,perchè ad entrambi ,casualmente occorre la moneta per concludere la collezione(esempio estremo),vedasi quanto l'ha spuntata la 10 Lire 1936 all'ultima asta Kunker.

Per le monete medievali o per quelle romane o bizantine,non si può chiedere 20 euro o meno,stiamo parlando di monete ,di pezzi di storia,non di pacchetti di sigarette,e pertanto tali monete devono essere vendute a molto di più, e se le si trovano a prezzi bassi ed irrisori è dovuto al fatto che provengono da lotti acquistati composti da monete svendute o regalate.Chi vende a questi prezzi,ha bisogno di soldi ,svende,ma non dà dignità e rispetto alla moneta.

Quindi,nel caso dei commercianti in generale ed anche per quelli presenti con gli stand a Vicenza, giustifico i loro prezzi poichè loro hanno le spese da affrontare e fanno quello per lavoro .Se si trova (restando conl'esempio fatto)sul banco di un commerciante la Lira del 1940 in Fdc ad Euro 30 ed a parità di condizioni si trova tramite internet lo stesso numerale a minor prezzo si vada ad acquistare dove conviene ,dopo aver valutato i rischi della convenienza.

Nei convegni,la maggior parte dei collezionisti va per acquistare monete particolari che non trova facilmente altrove o libri,o va per ammirare le varie monete esposte e per farsi un'idea del mercato e delle conservazioni che circolano ,per date monete.

--Salutoni

-odjob

Link al commento
Condividi su altri siti


saluto tutti mi scuso per coloro che dimentico Daniele Alberti, Ghera,LZP(lorenzo),sixtus,rob,Arka,grazia66, come detto da voi i commercianti sono al top i prezzi dei banchi sono cari (ecco perchè i prezzi sono alti alti azz) ma la mostra 100 monete per i 100 anni del corpus professore Catalli era da non perdere ragazzi savoia e regno ho visto un 10 scudi di carlo emanuele I che era uno schianto penso che un pezzo cosi possa fare anche 250000

euri in un asta monete nisba però in compenso libri si l'ultimo speciale savoia CN e un libro dell'associazione vicentina ed il libro sui falsi savoia di Biagio Ingrao da non perdere :rolleyes: dimenticavo Bizerba62 alla prossima :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti


[...] ho visto un 10 scudi di carlo emanuele I che era uno schianto penso che un pezzo cosi possa fare anche 250000 euri in un asta monete [...]

Beato te che l'hai visto: io sono presbite (gli anni ... un po' alla Fiorello...) e nonostante gli occhiali che mi sono portato dietro ho visto poco ...

:rolleyes:

A parte gli scherzi, le monete potevano essere bellissime ma gli allestimenti lasciavano ... a desiderare.

Non si può pensare di presentare monete (anche se eccezionali) in teche che lasciano intravvedere, da lontano e solo una faccia della moneta. Visto che si tratta di mostre numismatiche (e non archeologiche o di reperti macroscopici) bisognerebbe attrezzarsi con adeguate bacheche che permettano di visualizzare la moneta dalle due facce, e con luminosità adeguata (esistono brevetti museali proprio per tale scopo).

Altrimenti meglio un bel libro con foto ben fatte ... :P

Link al commento
Condividi su altri siti


Non si può pensare di presentare monete (anche se eccezionali) in teche che lasciano intravvedere, da lontano e solo una faccia della moneta. Visto che si tratta di mostre numismatiche (e non archeologiche o di reperti macroscopici) bisognerebbe attrezzarsi con adeguate bacheche che permettano di visualizzare la moneta dalle due facce (...)

Su questo sono d'accordo con te. Però a me già vedere quella faccia è stato molto. Sono monete che mi potrò permettere tra chissà quanti anni. Come il tallero di Carlo Emanuele I, il secondo che vedo in vita mia (il primo da Num. Iulia, a Sorbolo), una moneta superlativa :rolleyes: E poi ho visto un 5 soldi di Vittorio Amedeo III degno concorrente del mio :P

Link al commento
Condividi su altri siti


Ciao

"Caro Michele,

il problema non è il convegno in sè (a mio avviso sempre stimolante e un gradino, anzi molti gradini, sopra tutti gli altri) è come viene percepito e le prospettive.

La percezione è quasi esclusivamente commerciale (e in questo senso sono state notate le mancanze di tutte le case d'asta più importanti, presenti in passato: NAC, Kuenker, NGSA, Rauch...; ed inoltre alti costi e un basso ritorno economico per gli operatori presenti).

Le prospettive sono in rapporto all'aspetto commerciale, poichè i seminari e le mostre sono sì interessanti ma "di contorno" (e, specie i primi, riservati per pochi adepti - per lo meno così come vengono concepiti attualmente): nelle ultime edizioni il rischio di chiudere Vicenza si è fatto tangibile, e il convegno, nel tentativo di non affogare, si è prima gemellato con la mostra dell'antiquariato, poi ridotto ai soli venerdì e sabato, poi .... http://www.lamoneta.it/public/style_emoticons/default/dry.gif "

Non saprei quante chances di successo in più avrebbe un convegno a vocazione esclusivamente "culturale" rispetto a quello dell'attuale formula "commercial-culturale".

Diciamo che i conti, per chi organizza l'evento e per chi acquista gli spazi espositivi, devono comunque sempre tornare e va da se che un'iniziativa unicamente culturale con ingresso gratuito per il pubblico e senza (o con modeste) sovvenzioni, non potrebbe reggersi in piedi.

Mi sembra quindi inevitabile che qualunque evento numismatico che, come Vicenza, debba remunerarsi, non possa fare a meno di una preponderante componente commerciale che almeno ne assicura l'indispensabile ritorno economico.

Con buona pace di chi, pur percependo la preponderanza di quest'ultima componente, non sarebbe magari neanche disposto a pagare un modesto biglietto per sostenere un evento esclusivamente culturale.

A questo proposito mi ha molto colpito il racconto di un'organizzatrice di una comitiva proveniente da un circolo di una citta del nord-est, "sponsorizata" dalla fiera attraverso la concessione gratuita di un pullman, che lamentava - nonostanze gli sforzi profusi - di non essere riuscita a riempire il mezzo se non per metà della sua capienza, a causa delle poche adesioni raccolte nell'ambito del circolo.

Non solo non paghi l'ingresso in fiera, ma ti danno anche il pullman gratis per arrivarci, E ciononostante non ci vai.......forse qualcuno sta aspettando per muoversi che venga introdotto un "gettone di presenza" per chi si recherà ai convegni.......?

Sul fronte degli affari, ho sentito opinioni diverse: qualche mercante si lamentava dello scarso movimento; qualche altro si è dichiarato soddisfatto; altri moderatamente soddisfatti.......insomma, sono 5 anni che frequanto i principali convegni e sento sempre gli stessi commenti.

Su fatto delle concomitanze fra i convegni e le aste o altri eventi di rilevanza numismatica, che sottrarrebbero pubblico alle manifestaioni come Vicenza, direi che ormai il calendario è talmente fitto di eventi che trovare un paio di date che non confliggano è quasi più difficile che convincere gli appassionati a prendere un pullman gratis per recarsi in fiera.

L'unica nota, che definirei però più di folklore che negativa, era la presenza "ingombrante" dei cosiddetti "Bulgari" (che non sono Aldo, Giovanni e Giacomo in una loro celeberrima gag); un duo di stravaganti commercianti provenienti - almeno così dicevano loro - dalla nazione balcanica.

Relegati in un cantuccio, vicino ad un infastidito amico espositore con il quale mi sono trattenuto a conversare a lungo, hanno venduto anelli, monente antiche, pugnali, bronzetti e tutto quanto fa spettacolo, senza colpo ferire (e credo anche..senza mai ricevuta fare...).

Ho sentito anche dire che il materiale che trattavano non ispirava molta fiducia in termini di autenticità........ma i loro clienti non sembravano molto preoccupati di questo dettaglio.

Tutto sommato però quella dei "bulgari" è stata l'eccezione che conferma la regola di una bella ed interessante manifestazione numismatica.

Avercene di Vicenza................

M.

Modificato da bizerba62
Link al commento
Condividi su altri siti


Di ritorno da Vicenza non posso che confermare il mio giudizio positivo sull'aspetto culturale, come le mostre di cui avete già parlato, esposizioni, convegni, ecc. Per l'aspetto più commerciale ho notato un certo calo di affluenza, soltanto sabato mattina c'era ressa.

Mi dispiace di aver incontrato pochi di voi, anche a causa dei numerosi impegni in Accademia di Studi Numismatici. Con piacere ho conosciuto Francesco77, ovviamente ho visto Alberto Varesi, mentre con Giulio Bernardi ci siamo visti nelle riunioni dell'Accademia.

Link al commento
Condividi su altri siti


L'unica nota, che definirei però più di folklore che negativa, era la presenza "ingombrante" dei cosiddetti "Bulgari" (che non sono Aldo, Giovanni e Giacomo in una loro celeberrima gag); un duo di stravaganti commercianti provenienti - almeno così dicevano loro - dalla nazione balcanica.

Relegati in un cantuccio, vicino ad un infastidito amico espositore con il quale mi sono trattenuto a conversare a lungo, hanno venduto anelli, monente antiche, pugnali, bronzetti e tutto quanto fa spettacolo, senza colpo ferire (e credo anche..senza mai ricevuta fare...).

Ho sentito anche dire che il materiale che trattavano non ispirava molta fiducia in termini di autenticità........ma i loro clienti non sembravano molto preoccupati di questo dettaglio.

M.

A me, più che folkloristica, la notizia di un duo "bulgaro" che in un convegno che si vorrebbe riservato agli operatori professionali vende tranquillamente monete antiche e oggettistica di età classica , soprattutto se, come asserisci, di discutibile autenticità, preoccupa parecchio, altro che folkolre.

Mi preoccupa, perché se la merce trattata è autentica, sarei curioso di sapere a a che titolo e con quali autorizzazioni l'hanno importata e sopratutto, quale documentazione hanno rilasciato ai compratori ( e mi pare di aver capito che gli scritti latitavano) che li metta al riparo da eventuali future contestazioni , soprattutto se l'acquisto era relativo ad un bronzetto o un'altro oggetto, più che ad una moneta.

Mi preoccupa anche di più, se la merce esposta e trattata fosse stata ,appunto, di dubbia autenticità, tanto per usare un'eufemismo, perché in tal caso si aprono scenari inquietanti di connivenza, convenienza e cattiva conduzione, da parte dei responsabili dell'ente organizzatore, perché non credo che l'arrabbiato commerciante che citi sia stato l'unico ad avere espresso giuste rimostranze né che sia stato zitto al suo posto e non abbia chiesto ragioni e spiegazioni della presenza del duo bulgaro a chi di dovere.

E se il duo ha continuato la sua esibizione, almeno a leggere il tuo scritto, allora vuol dire che:

o nessuno è intervenuto ,il ché è una cosa gravissima,

o che erano perfettamente in regola (questa la vedo difficile vista la nostra situazione attuale legislativa) in questo caso avuta la conferma da parte della fiera della liceità del loro commercio al commerciante l'arrabbiatura sarebbe dovuta svanire

Un'altra considerazione da fare è che è proprio vero che , come recita il proverbio, "la mamma dei fessi è sempre incinta" .

Dato che, sempre facendo base sul fatto che gli oggetti e le monete fossero dubbi, hanno avuto un buon numero di acquirenti ,come scrivi, devo supporre che nessuno dei suddetti acquirenti abbia avuto l'illuminazione di mostrare gli acquisti a qualche altro commerciante referenziato, così, tanto per fugare qualsiasi dubbio che la natura degli oggetti, il loro prezzo( sicuramente molto cenveniente) e la nazionalità del duo poteva far nascere.

A parte questo, una volta, Vicenza era un convegno in cui si andava in giacca e cravatta da una prte e dall'altra del tavolo, e si aveva la presenza di una tipologia di acquirenti che non avrebbero mai e poi mai partecipato ad altri convegni più grandi ma inferiri come livello qualitativo.

C'erano mostre collaterali di buono spessore e ottimamente realizzate e l'ambiente era più da salotto buono che da mercato.

C'era la presenza dei grandi commercianti internazionali, sia che esponessero direttamente o no, e si effettuavano transazioni a qualsiasi livello , in un ambiente rilassato e molto professionale.

Poi si vede che qualcosa è cambiato, il mercato o i collezionisti, ma certe categorie di collezionisti hanno smesso di andarci, probabilmente perchè l'ambiente non era più prestigioso come prima, i referenti esteri ,anche loro ,hanno diradato le presenze e la fiera ha cominciato a scendere di livello. Osservando le foto postate e i commenti inseriti, mi pare che tolta qualche manifestazione culturale collaterale che ancora si tiene,ma più per iniziativa e voglia di singoli personaggi che per volontà corale,con i limiti che questi impone, il salotto buono della numismatica si sia ridotto ad una (molto) sbiadita imitazione di se stesso , in cui l'impegno personale ed economico profusi per organizzarlo siano molto contratti rispetto ai tempi passati.

  • Mi piace 1
Link al commento
Condividi su altri siti


Solo per la cronaca, anche l'assenza di Rauch è imputabile all'asta "Ungheria" che aveva in corso il 2 ottobre. Per Ungheria, Transilvania e Asburgo (zecche ungheresi) una mega-asta.

Saltata Vicenza, forse sarò a Verona...

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono passato solo sabato pomeriggio a causa dei soliti impegni famigliari che inevitabilmente prendono il sopravvento... purtroppo alcuni commercianti alle 16.00 già avevano sbaraccato, quindi mi sono limitato molto negli acquisti. Ho rivisto con piacere Danielone e Arka, poi la mia memoria di ormai quarantenne fa cilecca, chiedo scusa e consideratevi nominati e ringraziati!

Ho partecipato con piacere alla presentazione del nuovo libro curato dal Circolo Numismatico di Monticello Conte Otto, "Il rosario numismatico": un tema molto obliquo rispetto alla numismatica com'è normalmente concepita, e per questo molto interessante - tralaltro il volume era offerto ad un prezzo speciale proprio in occasione della fiera. Alla presentazione hanno partecipato ben poche persone purtroppo, ma capisco che il piazzamento a mezz'ora dalla chiusura dei battenti non fosse particolarmente favorevole, e comunque nulla toglie al valore del libro.

Vari commercianti si sono lamentati della scarsa affluenza, prevedendo l'inesorabile declino e chiusura del convegno se continuasse così nelle prossime edizioni... un peccato, sicuramente, ma capisco benissimo che una fiera deve avere un ritorno economico che si può avere solo vendendo stand, visto l'ingresso gratuito. Chi vivrà, vedrà.

Link al commento
Condividi su altri siti


L'unica nota, che definirei però più di folklore che negativa, era la presenza "ingombrante" dei cosiddetti "Bulgari" (che non sono Aldo, Giovanni e Giacomo in una loro celeberrima gag); un duo di stravaganti commercianti provenienti - almeno così dicevano loro - dalla nazione balcanica.

Relegati in un cantuccio, vicino ad un infastidito amico espositore con il quale mi sono trattenuto a conversare a lungo, hanno venduto anelli, monente antiche, pugnali, bronzetti e tutto quanto fa spettacolo, senza colpo ferire (e credo anche..senza mai ricevuta fare...).

Ho sentito anche dire che il materiale che trattavano non ispirava molta fiducia in termini di autenticità........ma i loro clienti non sembravano molto preoccupati di questo dettaglio.

M.

A me, più che folkloristica, la notizia di un duo "bulgaro" che in un convegno che si vorrebbe riservato agli operatori professionali vende tranquillamente monete antiche e oggettistica di età classica , soprattutto se, come asserisci, di discutibile autenticità, preoccupa parecchio, altro che folkolre.

Mi preoccupa, perché se la merce trattata è autentica, sarei curioso di sapere a a che titolo e con quali autorizzazioni l'hanno importata e sopratutto, quale documentazione hanno rilasciato ai compratori ( e mi pare di aver capito che gli scritti latitavano) che li metta al riparo da eventuali future contestazioni , soprattutto se l'acquisto era relativo ad un bronzetto o un'altro oggetto, più che ad una moneta.

Mi preoccupa anche di più, se la merce esposta e trattata fosse stata ,appunto, di dubbia autenticità, tanto per usare un'eufemismo, perché in tal caso si aprono scenari inquietanti di connivenza, convenienza e cattiva conduzione, da parte dei responsabili dell'ente organizzatore, perché non credo che l'arrabbiato commerciante che citi sia stato l'unico ad avere espresso giuste rimostranze né che sia stato zitto al suo posto e non abbia chiesto ragioni e spiegazioni della presenza del duo bulgaro a chi di dovere.

E se il duo ha continuato la sua esibizione, almeno a leggere il tuo scritto, allora vuol dire che:

o nessuno è intervenuto ,il ché è una cosa gravissima,

o che erano perfettamente in regola (questa la vedo difficile vista la nostra situazione attuale legislativa) in questo caso avuta la conferma da parte della fiera della liceità del loro commercio al commerciante l'arrabbiatura sarebbe dovuta svanire

Un'altra considerazione da fare è che è proprio vero che , come recita il proverbio, "la mamma dei fessi è sempre incinta" .

Dato che, sempre facendo base sul fatto che gli oggetti e le monete fossero dubbi, hanno avuto un buon numero di acquirenti ,come scrivi, devo supporre che nessuno dei suddetti acquirenti abbia avuto l'illuminazione di mostrare gli acquisti a qualche altro commerciante referenziato, così, tanto per fugare qualsiasi dubbio che la natura degli oggetti, il loro prezzo( sicuramente molto cenveniente) e la nazionalità del duo poteva far nascere.

A parte questo, una volta, Vicenza era un convegno in cui si andava in giacca e cravatta da una prte e dall'altra del tavolo, e si aveva la presenza di una tipologia di acquirenti che non avrebbero mai e poi mai partecipato ad altri convegni più grandi ma inferiri come livello qualitativo.

C'erano mostre collaterali di buono spessore e ottimamente realizzate e l'ambiente era più da salotto buono che da mercato.

C'era la presenza dei grandi commercianti internazionali, sia che esponessero direttamente o no, e si effettuavano transazioni a qualsiasi livello , in un ambiente rilassato e molto professionale.

Poi si vede che qualcosa è cambiato, il mercato o i collezionisti, ma certe categorie di collezionisti hanno smesso di andarci, probabilmente perchè l'ambiente non era più prestigioso come prima, i referenti esteri ,anche loro ,hanno diradato le presenze e la fiera ha cominciato a scendere di livello. Osservando le foto postate e i commenti inseriti, mi pare che tolta qualche manifestazione culturale collaterale che ancora si tiene,ma più per iniziativa e voglia di singoli personaggi che per volontà corale,con i limiti che questi impone, il salotto buono della numismatica si sia ridotto ad una (molto) sbiadita imitazione di se stesso , in cui l'impegno personale ed economico profusi per organizzarlo siano molto contratti rispetto ai tempi passati.

Mi sono soffermato a lungo al banco dei bulgari, affascinato dalla faccia tosta con cui proponevano oggetti e monete ASSOLUTAMENTE FALSI. I reperti di bronzo erano leggerissimi, appliques di pochi grammi fatte di lamine di bronzo sottili, statuette che non c'azzeccavano niente con l'età classica dal punto di vista stilistico, tutto coperto di un verde uniforme che poco spartiva con la patina di malachite che il rame forma nel terreno. Sulle monete, basti dire che i tondelli dei sesterzi erano troppo sottili e regolari, che le monete mi sembravano sottopeso (non le ho pesate, ma nel palmo della mano ho parecchio occhio) e che certi nasi e certi profili improbabili mai avevo visto in libri e cataloghi.

Basta pagare la quota all'ente fiera e ti fanno esporre, non credo ci sia un meccanismo di controllo sulla qualità della merce esposta. Tuttavia un due righe all'ente fiera sarebbe bene farle, almeno per informarli dell'increscioso episodio.

Link al commento
Condividi su altri siti


Sono stato a Vicenza per la prima volta.

Per esserci mi sono fatto 700 km in macchina, e quando ho letto che qualcuno aveva a disposizione un pullman gratis e nemmeno ci è venuto sono rimasto allibito... :blink:

Proprio perché non c'ero gli anni scorsi non posso fare paragoni, tuttavia anch'io ho colto qua e là segnali che indicano concordemente una tendenza involutiva.

Spero proprio che Vicenza non scompaia e ben vengano tutte le iniziative che possano mantenere in vita una manifestazione importante sotto molti aspetti.

In linea con la tendenza che mi contraddistingue negli ultimi anni non ho comprato monete (mi sono limitato a guardare e desiderare... :rolleyes: ) ma in compenso ho un "bottino" di 11 libri e 5 speciali di CN.

Le mostre erano tutte molto belle e di gran livello. Peccato che siano "condannate" ad una visibilità così limitata (un giorno e mezzo)!

Approfitto di questo spazio per fare un plauso al professor Fiorenzo Catalli per tutto quello che sta facendo per la numismatica. :clapping:

Se tutti i funzionari dello Stato avessero solo la metà della sua serietà e della sua competenza vivremmo in un Paese diverso.

La mostra da lui curata a Vicenza è solo un esempio: se ho capito bene, una buona parte delle monete che ha esposto (pezzi rarissimi se non unici) provengono da una donazione fatta al Museo Archeologico di Firenze circa cinquant'anni fa e che se non fosse stato per lui sarebbero ancora chissà in quale scantinato, senza foto, senza inventario e a rischio di furti.

Per non parlare del progetto Lorenzo il Magnifico e di tutte le altre sue iniziative.

Infine il mio bilancio personale dell'esperienza vicentina non può che essere positivo perché ho potuto rapportarmi con alcune persone davvero squisite.

Tra queste mi piace citare Liutprand, che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e col quale ho condiviso anche un pranzo e una cena (con una netta preferenza per quest'ultima :P ), oltre che il soggiorno nello stesso hotel.

Una persona, come dicevo, squisita che spero proprio di incontrare nuovamente e presto.

Magari il prossimo mese al Congresso di Bari, purché gli passi il raffreddore "cosmico" (sono parole sue) che ha beccato a Vicenza :lol:

Link al commento
Condividi su altri siti


Purtroppo non sono riuscito a sentire la notizia dall'inizio ma al telegiornale di Antennatre veneto di ieri sera parlavano di un collezionista scippato fuori dalla fiera della propria borsa. Parlavano di una collezione di 25000 euro !

Ho cercato su internet ma non ho trovato traccia della notizia

ciao

Link al commento
Condividi su altri siti


Purtroppo è successo anche questo. Un collezionista assieme ad altri si era fermato fuori per i soliti scambi di monete/soldi. Sembra che quando poi si sia recato verso l'ingresso sia stato fermato da una persona e ad una sua resistenza sia stato ripetutamente colpito e minacciato con una pistola. A questo punto ha dovuto lasciare il borsello. Sembra quindi che il "colpo" non fosse progettato ma sia scaturito dalla imprudenza di mostrare le monete al di fuori del convegno. Grazie al cielo il maslcapitato non ha subito danni fisici.

Link al commento
Condividi su altri siti


Tanto se aveva di monete di un certo livello, lo nota subito se vengono vendute su ebay o in asta. Il problema è se il delinquente porta tutto ad un NIP o ad un privato <_<

E pensare che li fuori c'ero anche io, con le mie (modeste) monetine :rolleyes:

Link al commento
Condividi su altri siti


Unisciti alla discussione

Puoi iniziare a scrivere subito, e completare la registrazione in un secondo momento. Se hai già un account, accedi al Forum con il tuo profilo utente..

Ospite
Rispondi a questa discussione...

×   Hai incollato il contenuto con la formattazione.   Rimuovere la formattazione

  Only 75 emoji are allowed.

×   Il tuo collegamento è stato incorporato automaticamente.   Mostra come un collegamento

×   Il tuo contenuto precedente è stato ripristinato..   Cancella editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

Caricamento...

×
  • Crea Nuovo...

Avviso Importante

Il presente sito fa uso di cookie. Si rinvia all'informativa estesa per ulteriori informazioni. La prosecuzione nella navigazione comporta l'accettazione dei cookie, dei Terms of Use e della Privacy Policy.