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l'università e le vacanze


okt

Risposte migliori

In sintesi: ci si preoccupa perchè durante le vacanze estive gli studenti "dimenticano".

Sono molto perplesso perchè una tale affermazione presuppone un concetto di cultura come erudizione, come immagazzinamento di nozioni, come se il cervello fosse un disco fisso da riempire con dati e nozioni.

E' una concezione estranea, secondo me, alla cultura europea che è ragionamento, riflessione, organizzazione dei dati, libertà di pensiero, immaginazione... critica soprattutto!

Quando invece la mente è riempita di troppi dati e lavora solo la memoria, allora non c'è movimento, tutto è bloccato, chiuso e appiattito su supposte :) verità immutabili.

Le menti così "intasate" diventano facilmente gestibili e i sapienti cessano di essere un pericolo, la cicuta non serve più...

Però sono convinto che da noi questo "studio" avrà molto successo, come tutto quello che viene dal Nordamerica.

La notizia l'ho trovata qui:

http://www3.lastampa.it/scuola/sezioni/news/articolo/lstp/286062/

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Il riso soffocato qui è quello dietro gli studi come questo da Johns Hopkins che è un tentativo sempre più risoluto di porre l'attributo per un anno scolastico americano modellistico su che cosa vediamo in Europa e nel Giappone.

:D v.

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The chuckle here is that behind studies like this one from Johns Hopkins is an increasingly determined attempt to lay the predicate for an American school year modelled on what we see in Europe and in Japan.

:D v.

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L'articolo non afferma cose campate in aria; conosco molto bene il fenomeno dopo 35 anni passati nelle scuole. I ragazzi tendono a dimenticare molto presto, ci sono già dei problemi nel riprendere dopo le vacanze di natale che durano in media 15-18 giorni, quindi è facile immaginare ciò che accade dopo più di 2 mesi durante le vacanze estive. Certamente la scuola non è erudizione, è ben altro - se funziona -. Per sintetizzare si può ricorrere al famoso aforisma: l'educazione non è un secchio da riempire ma una scintilla da far scoccare.

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L'articolo non afferma cose campate in aria; conosco molto bene il fenomeno dopo 35 anni passati nelle scuole. I ragazzi tendono a dimenticare molto presto, ci sono già dei problemi nel riprendere dopo le vacanze di natale che durano in media 15-18 giorni, quindi è facile immaginare ciò che accade dopo più di 2 mesi durante le vacanze estive. Certamente la scuola non è erudizione, è ben altro - se funziona -. Per sintetizzare si può ricorrere al famoso aforisma: l'educazione non è un secchio da riempire ma una scintilla da far scoccare.

No, non sono certo cose campate in aria, solo che pongono l'accento sull'acqua del secchio anzichè su quello che tu giustamente definisci "la scintilla": quella non si dimentica in tutta la vita.

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