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OETZI ...


Illyricum65

Risposte migliori

E’ da anni ormai che Oetzi, ovvero l’Uomo (o la Mummia, se preferite) del Similaun o ancora “Iceman” fa parlare di se. Ultimamente è stata formulata una nuova ipotesi sull’ultimo periodo della sua via, sulla morte e sul perché sia stato rinvenuto pressoché in cima sul Passo della Tisa. Ma andiamo per gradi

.

Fu rinvenuto casualmente il 19 settembre 1991 da due escursionisti austriaci, vicino al confine tra Austria ed Italia. Dapprima venne ritenuto un escursionista morto assiderato o un caduto della Prima Guerra Mondiale; solo in seguito venne identificato e raccolto il corredo che lo accompagnava costituito dai vestiti, il berretto in pelle, una stuoia in erba, i resti di uno zaino, un ascia in rame (che per tipologia in un primo momento lo fece attribuire all’Età del Rame-Bronzo) un’arco di tasso incompleto, una faretra contenente frecce (solo 3 complete, le altre asticciole di cui una composta), un coltello immanicato di selce con fodero in pelle e molto altro ancora. Fu supposto che fosse deceduto in cima al monte sorpreso da una tormenta di neve mentre fuggiva con i suoi averi a dei non meglio identificati inseguitori (il coltello presentava tracce di DNA umano attribuibili a 4-5 persone, se non erro…)

Nel 2001 fu scoperta la presenza di una cuspide silicea conficcata all’altezza della scapola. Ecco l’arma del delitto. La freccia avrebbe causato un’emorragia letale (o aggiungerei, un pneumotorace con collasso del polmone lesionato);prima di morire l’uomo si sarebbe nutrito con carne di cervo e stambecco, cibi /bevande a base d’orzo; aveva ingerito frammenti di pietra provenienti dalle macine utilizzate per macinare i cereali, frammenti di ceramica proveniente da vasi in terracotta. Il tutto indica un’economia di tipo agricola. I pollini erano tipici di varie quote, come se avesse compiuto rapidamente un tragitto da fondovalle per poi risalire in quota ma non sulle cime innevate perennemente. Gli ultimi pasti erano stati compiuti in primavera mentre i pollini sul corpo davano un periodo tardo estivo-autunnale. Le frecce erano state impennate da due persone: un destrorso ed un mancino. Come detto quasi tutte le frecce non erano complete, così come l’arco, non finito e senza l’incordatura. Le scarpe erano consumate sul tallone e non sulla punta, come accade a chi sale in quota.

In base a tutto ciò i ricercatori dell’Università “La Sapienza” di Roma hanno proposta un ipotesi, ovvero che in realtà Oetzi sia una cosiddetta “sepoltura secondaria”. In Tirolo, sino al Novecento (ma anche sulle Alpi Carniche, mi è stato riferito) quando avveniva un decesso durante il periodo che va da inverno a primavera e quindi in presenza di terreno ghiacciato, si “conservava” nel ghiaccio la salma dell’estinto che veniva poi deposta quando la neve si scioglieva. Quindi secondo tale teoria Oetzi morì a fondo valle, probabilmente in base ad uno scontro con altri uomini; ferito mortalmente fu curato dai suoi compagni (vedi la presenza nello stomaco di cibi nutrienti e l’assenza dell’asticciola sulla cuspide mortale) e dopo la morte, deposto in alta quota con il suo corredo. In tale maniera si spiegherebbe la presenza dell’arco e delle frecce incomplete (simboliche) e la presenza di un’arma di pregio e di valore quale l’ascia in rame, che in caso di scontro sarebbe stata probabilmente trafugata dal nemico.

Perché seppellire l’uomo così in alto? Recenti scoperte nelle Alpi Svizzere suggeriscono che l’usanza di seppellire i capi in posizione dominante sui passi risalga a più di mille anni prima della morte dell’uomo di Similaun, per simboleggiare il controllo sui commerci,sulle popolazioni del fondovalle e sui territori delle trasumanze del bestiame. La stuoia in erba sarebbe una sorta di sudario.

Aggiungo infine una nota a parte: da ricerche eseguite nelle popolazioni attuali della zona non è presente il DNA dell’Uomo del Similaun.

Ciao

Illyricum

:)

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L'ipotesi è suggestiva ed interessante . E spiegherebbe molti interrogativi non ancora risolti . Effettivamente l'idea di preservare il corpo con questo tipo di "cella frigorifera" naturale ha un senso . Se era questo lo scopo dei compagni di Oetzi è evidente che ci sono riusciti !!

Grazie Illyricum per il tuo pregevole intervento , come sempre .

Ciao

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Ho letto, con interesse, l'articolo sulla nuova ipotesi della sepoltura di Oetzi su Archeo di settembre. Interessante e nuova tanto da cambiare completamente prospettiva nella ricerca, anche se appunto di ipotesi si tratta. bello sarebbe ritrovare altre sepolture dello stesso tipo che possano avvalorarne la veridicità.

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A mio parere è una delle scoperte più interessanti dell'ultimo secolo, forse anche più importante di quella della tomba di Tutankamon. Qui infatti il fine era quella di conservare per l'eternità, nel caso di Oetzi un caso fortuito (sia esso l'avvenuta tormenta che ricoprì il corpo di neve o la conservazione della sepoltura secondaria...) ha permesso di conservare un corpo del Tardo Neolitico-Età del Rame con la possibilità di compiere esami normalmente nemmeno ipotizzabili.

Sul libro di Splinder (e poi su quello di Marinis, ma personalmente preferisco il primo) già sono stati segnalati dati, inventario degli oggetti, caratteristiche, etc... ; venne anche proposta l'ipotesi dell' Uomo di Similaun inseguito ed ucciso dai nemici o sorpreso dal freddo.

Nel frattempo sono usciti altri dati, ad esempio:

- tracce di DNA di 4 uomini sul coltello (oltre a tracce di DNA animale)

- tracce di DNA di un individuo su una freccia riposta nella faretra

- tracce di DNA di 2 individui nel foro di ingresso della freccia letale per Oetzi (uno era il suo, verosimilmente)

dai quali le ultime ipotesi.

Quanto sopra conferma i dati emersi dai ritrovamenti archeologici, ovvero che il Tardo Neolitico/Età del Rame fu un'epoca abbastanza tormentata, con frequenti lotte tra clan,come segnalato dalle steli con simboli di pugnali, asce e frecce, chiari simboli di emergenza di una classe guerriera. Anche gli scambi di materie prime neolitiche decrescono, probabilmente in seguito a queste "lotte territoriali" che inficiano questi commerci, estremamente rigogliosi nel Pieno Neolitico. I siti passano da quelli di pianura, di tipo agricolo con formazione di villaggi stabili spesso cinti da fossati, a quelli più "difensivi" su emergenze rocciose, probabilmente alla ricerca di maggior controllo sul territorio ed anche, di maggior sicurezza. L'economia di base resta quella neolitica, ovvero legata all'agricoltura cerealicola con probabilmente un aumento dell'economia pastorale, pur non trascurando la caccia (come da dati emersi dai siti Tardo Vasi Bocca Quadrata che confluiranno nelle culture dell'età del Rame).

La presenza di un ascia in rame come quella in dotazione ad Oetzi arretra la tecnologia di lavorazione del rame di quelche tempo, dove dalle testimonianze archeologiche detti manufatti venivano ascritti più tardi, al pieno Eneolitico (se mi consentite questo termine un pò in declino...). Presenze di materiali cuprei erano comunque già segnalati nel TradoEneolitico.

Ma tornando al discorso principale ribadisco quanto sia fondamentale a questo punto un summa da parte degli studiosi sui risultati delle analisi compiute sino ad ora.

Ciao

Illyricum

:)

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Aggiungo infine una nota a parte: da ricerche eseguite nelle popolazioni attuali della zona non è presente il DNA dell’Uomo del Similaun.

Veramente un intervento interessantissimo,una bella lettura che mi ha affascinato molto :)

Interessante e da approfondire sarebbe ricercare i discendenti dell' Uomo del Similaun per capire quali siano state le migrazioni preistoriche ma temo che sia un'impresa difficile e a ben pensrci,l'Uomo del Similaun costituisce un caso unico.

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La tua analisi mi ricorda molto da vicino gli eventi che hanno riguardato la Cultura di Rinaldone , qui dalle mie parti . Una lotta infinita tra Pastorizia ed Agricoltura . Nel caso dei pastori-guerrieri rinaldoniani una vera e propria espropiazione del territorio nei confronti del retaggio neolitico precedente . Con eventi tragici e drammatici .

Ciao

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Interessante e da approfondire sarebbe ricercare i discendenti dell' Uomo del Similaun per capire quali siano state le migrazioni preistoriche ma temo che sia un'impresa difficile e a ben pensrci,l'Uomo del Similaun costituisce un caso unico.

Allego uno stralcio da un articolo:

Dall’analisi condotta dall’Itb-Cnr è risultato evidente come Oetzi facesse parte di un ‘aplogruppo’ oggi non più presente a livello mondiale, per lo meno allo stato attuale della conoscenza della distribuzione popolazionistica prosegue il ricercatore. “Come previsto, i suoi discendenti più vicini si situano oggi nell’Europa centrale. Le mutazioni del DNA mitocondriale, dal primo Homo Sapiens che si è manifestato in Africa 150.000-200.000 anni fa, ci permettono di classificare le popolazioni attuali all’interno di gruppi chiamati ‘aplogruppi’” continua De Bellis. “Nelle nostre indagini abbiamo scoperto che il DNA mitocondriale di Oetzi appartiene all’aplogruppo K Europeo, per la precisione al sottogruppo K1, il quale è a sua volta suddiviso in 3 cluster. La scoperta sconcertante sta nel fatto che Oetzi non corrisponde a nessuno dei 3.

Link:

http://www.torinoscienza.it/articoli/l_uomo_di_similaun_appartiene_a_un_ceppo_genetico_scomparso_1726

Su un altro articolo veniva collegata la scomparsa di quel ceppo di DNA al fatto che apparteneva ad un gruppo umano verosimilmente limitato numericamente ed isolato in un contesto geografico che non consentiva grossi scambi di individui... e quindi trasmissione e diffusione della stessa catena DNA.

La tua analisi mi ricorda molto da vicino gli eventi che hanno riguardato la Cultura di Rinaldone , qui dalle mie parti . Una lotta infinita tra Pastorizia ed Agricoltura . Nel caso dei pastori-guerrieri rinaldoniani una vera e propria espropiazione del territorio nei confronti del retaggio neolitico precedente . Con eventi tragici e drammatici .

La storia si ripete, cambia il contesto ma frequentemente si ripete, caro Adolfos.

D'altra parte l'Età del Rame è un cambio culturale e sociale che investe tutto il sistema neolitico europeo, variando come caratteristiche culturali da zona a zona, ma i principi sono comuni. Da qui si comincerà ad avere la presenza di caste dominanti (guerrieri e... artigiani metallurghi?) che nel tempo acquisiranno potere e verranno mantenute dal resto del gruppo dando forma alle elite dominanti (Età del Bronzo).

Anche il "buon selvaggio" neolitico, che campava coltivando cereali e bestiame non è che fosse 'sto stinco di santo se emergono dati come il seguente:

http://www.newsfood.com/q/f2e8da5b/germania-una-fossa-di-cannibali-di-7000-anni-fa/

Motivi cultuali? Conquista di un territorio da parte di una popolazione e annientamento (ora la chiamano "pulizia etnica... :( !) della preesistente?

D'altra parte la testimonianza più antica di un omicidio (o incidente mortale?) risale al Mesolitico con il rinvenimento di una vertebra umana trafitta da un geometrico siliceo (armatura di freccia), ancora in sede.

Siamo brutte bestie, basta accende la TV all'ora del telegiornale... figuriamoci in un ambiente meno regolato da regole civili o legali...

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Sul secondo link di cui alla seguente pagina web : http://www.cell.com/current-biology/searchresults?searchText=otzi&submit_search=Search&searchBy=fulltext , si può leggere in pdf l'articolo : "Complete Mitochondrial Genome Sequence of the Tyrolean Iceman" , che ben espone quanto evidenziato dal nostro Illyricum relativamente al DNA di Oetzi.

La biologia cellulare non è proprio il mio campo, ma perbacco, la questione è veramente molto interessante.

E' un piacere leggere l'argomento come esposto da Illyricum che, non dimentichiamo, è il ns. esperto "preistorico" :good: .

Grazie :)

P.S. : notate che ho da oltre un mese sulla scrivania il numero di settembre di Archeo, del quale avevo notato l'articolo su Oetzi, ripromettendomi di leggerlo, mentre viceversa ho subito letto lo speciale su Mediolanum (acc... com'è limitante essere un "romanista"). Beh, il post dell'amico Illyricum ha vinto la mia pigrizia e mi son letto con piacere e vivo interesse l'articolo.

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