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IGNORED

17 marzo 2011


sgtred

Risposte migliori

scusate ma il 17 marzo 1961 era una giornata lavorativa????

Ciao Sgtred, non saprei, magari qualche gentile lamonetiano che è vissuto in quegli anni potrà risponderti.

Volevo postare alcuni aggiornamenti sulla questione della festività. Stavolta si è espresso un ministro della Repubblica che cita alcuni articoli. http://it.notizie.yahoo.com/19/20110211/tpl-150-unita-calderoli-17-marzo-o-si-la-1204c2b.html

ASCA) - Roma, 11 feb - Per il ministro leghista Roberto Calderoli se il 17 marzo non si lavora normalmente la legge che istituisce la festa dell'Unita' d'Italia il 17 marzo e' incostituzionale perche' violerebbe il parere della commissione bilancio sulla copertura economica. ''Come ho gia' spiegato nei giorni scorsi sono e resto contrario -dice Calderoli in un comunicato- al fatto che l'attribuzione delle caratteristiche di festivita' nazionale, conferita alla data del 17 di marzo, comporti la chiusura di molti uffici pubblici, per le ragioni che ho gia' spiegato ovvero che in un periodo di crisi come quello attuale non mi pare opportuno caricarsi dei costi di una giornata festiva che avrebbe sicuramente ricadute sul settore privato, oltre alle possibilita' di estendersi ad un ''ponte' che si verrebbero a creare conseguentemente''. ''E ribadisco -aggiunge Calderoli- che un evento significativo quale il 150esimo dell'Unita' d'Italia puo' essere celebrato degnamente lavorando o andando a scuola e non restando a casa. A riguardo, comunque, ritengo sia utile che tutti vadano a leggersi il parere espresso in proposito dalla Commissione Bilancio della Camera dei Deputati in relazione alla conversione del decreto legge n.64 del 2010, dove si esprime parere favorevole ma con un'unica osservazione dove e' scritto: ''Si valuti l'opportunita' di precisare che la festa nazionale per la celebrazione del 150* anniversario della proclamazione dell'Unita' d'Italia non determina gli effetti civili di cui alla legge n 260 del 1949 e che di cio' occorre tenere conto in sede di adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 3 dell'articolo 7 bis'''. ''Pertanto -conclude il ministro Calderoli-, alla luce del parere espresso dalla commissione Bilancio di Montecitorio e della relativa unica osservazione fornita, nonche' della relazione tecnica predisposta dalla Ragioneria Generale dello Stato e' evidente che o il 17 di marzo andiamo tutti a lavorare oppure la legge in oggetto e' priva di copertura ed e' quindi incostituzionale ex articolo 81 della Costituzione''.

Per quanto concerne la possibilità/pericolo di ponte da me sollevate nei giorni scorsi, faccio notare che anche la Confindustria dice lo stesso, ecco un articolo sulla rete.

" ........... La polemica sul 17 marzo era stata rinnovata ieri dal ministro per la Semplificazione Roberto Calderoli: "In un periodo di crisi come quello attuale - aveva detto il ministro leghista - meglio festeggiare lavorando piuttosto che stando a casa". Per Calderoli "la chiusura degli uffici pubblici porterebbe danni per miliardi di euro" che ricadrebbero direttamente sulle attività lavorative private. A preoccupare il ministro della Semplificazione anche le possibilità di "ponte" che verrebbero a crearsi conseguentemente al giorno perso. Una posizione che riecheggia quella già espressa dalla presidente di Confindustria, Emma Marcegaglia. "

Non metterla solo su un binario la non partecipazione della festività.

Modificato da sgtred
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scusate ma il 17 marzo 1961 era una giornata lavorativa????

Ciao Sgtred, non saprei, magari qualche gentile lamonetiano che è vissuto in quegli anni potrà risponderti.

Volevo postare alcuni aggiornamenti sulla questione della festività. Stavolta si è espresso un ministro della Repubblica che cita alcuni articoli.

Ben noto, peraltro, per essere un fiero meridionalista!

calderolo

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Quello che trovo ridicolo è come è stata gestita la cosa. A tutt'oggi non sappiamo se il 17 marzo sarà festa o meno; questo è ben poco serio. Insomma che i parlamentari votino a maggioranza o tirino una monetina ma che si decida.

Comunque 1 giorno lavorativo perso rappresenta il 4 per mille di un anno lavorativo con settimane di 5 giorni e quindi il caso peggiore. Poi non è che tutto si ferma anzi alcuni settori come ristorazione e turismo in realtà ne beneficerebbero. Insomma addurre spauracchi di cali di produttività mi sembra risibile.

Però questa osservazione mi sembra molto giusta.

Chissà, aspettiamo cosa decidono i capoccioni e poi commenteremo il tutto.

Per rispondere a tutti quelli che non la pensano come me, devo fare notare che la discussione è intitolata "17 marzo 2011" e questo vuol dire che a questa possono partecipare anche persone che la pensano diversamente. Come vi sono persone che esultano per la festività, vi sono anche quelle che la pensano e preferiscono fare diversamente.

Per rispondere all'amico Luke (che per ben due volte ha lanciato il sasso), se ad una discussione pro-Borbone o pro-meridionali intende intervenire contestando alcuni lati negativi della storia del sud potrà certamente dare luogo ad un dibattito costruttivo e se ha argomenti da intavolare a tal proposito (giusti o sbagliati che siano) lo faccia serenamente, sarò tutti ben lieto di rispondergli, non vedo nulla di male.

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scusate ma il 17 marzo 1961 era una giornata lavorativa????

non mi ricordo... ...... ma mi sa che siamo stati tutti a casa senza andare "a lavorare" ... eravamo quasi tutti embrioni pronti a nascere in.......................

http://www.archivioluce.com/archivio/jsp/schede/videoPlayer.jsp?tipologia=&id=&physDoc=36142&db=cinematograficoCINEGIORNALI&findIt=false&section=/

Il 17 marzo 1911 e il 17 marzo 1961 ( 50° e 100°) erano ambedue di VENERDI'

Venerdì 17!!!!

almeno questa volta è di giovedì.

saluti

TIBERIVS

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  • ADMIN
Staff

Da una breve ricerca sulla stampa dell'epoca il 17 marzo 1961 non fu festa.

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Per rispondere all'amico Luke (che per ben due volte ha lanciato il sasso), se ad una discussione pro-Borbone o pro-meridionali intende intervenire contestando alcuni lati negativi della storia del sud potrà certamente dare luogo ad un dibattito costruttivo e se ha argomenti da intavolare a tal proposito (giusti o sbagliati che siano) lo faccia serenamente, sarò tutti ben lieto di rispondergli, non vedo nulla di male.

In una discussione pro-meridionali non vedo proprio cosa avrei da discutere :blink: a meno che non si faccia volgare razzismo anti-settentrionale (come più volte letto su questo forum, in altre discussioni) dato che ho origini miste nord-sud e ne sono fiero.

In una discussione pro-famiglie reali potrei parlare per ore perchè sono repubblicano (ho già litigato abbastanza nelle discussioni pro-savoia). Ho anche già espresso le mie idee sulle politiche borbonica e sabauda (citando fonti neutrali e non di una sola parte politica). Lanciamo solo un piccolo spunto di riflessione? Quale la politica borbonica nei confronti dello sviluppo delle zone extra-Campania? I versanti adriatico e ionico, tanto per intenderci...

Di sicuro, se affibbiassi patenti di sbandati ai vostri antenati ed usassi i vostri toni, non gradireste molto, d'altronde l'offesa verso i settentrionali è ammessa, nella mentalità dei due pesi, due misure.

Considerato, però, che non mi piace offendere gli altri, non mi presto.

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Per rispondere all'amico Luke (che per ben due volte ha lanciato il sasso), se ad una discussione pro-Borbone o pro-meridionali intende intervenire contestando alcuni lati negativi della storia del sud potrà certamente dare luogo ad un dibattito costruttivo e se ha argomenti da intavolare a tal proposito (giusti o sbagliati che siano) lo faccia serenamente, sarò tutti ben lieto di rispondergli, non vedo nulla di male.

In una discussione pro-meridionali non vedo proprio cosa avrei da discutere :blink: a meno che non si faccia volgare razzismo anti-settentrionale (come più volte letto su questo forum, in altre discussioni) dato che ho origini miste nord-sud e ne sono fiero.

In una discussione pro-famiglie reali potrei parlare per ore perchè sono repubblicano (ho già litigato abbastanza nelle discussioni pro-savoia). Ho anche già espresso le mie idee sulle politiche borbonica e sabauda (citando fonti neutrali e non di una sola parte politica). Lanciamo solo un piccolo spunto di riflessione? Quale la politica borbonica nei confronti dello sviluppo delle zone extra-Campania? I versanti adriatico e ionico, tanto per intenderci...

Di sicuro, se affibbiassi patenti di sbandati ai vostri antenati ed usassi i vostri toni, non gradireste molto, d'altronde l'offesa verso i settentrionali è ammessa, nella mentalità dei due pesi, due misure.

Considerato, però, che non mi piace offendere gli altri, non mi presto.

Come non detto, ci rinuncio.

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Sono molto dispiaciuto per aver inconsapevolmente innescato una catena di fraintesi e per questo chiedo scusa. All’amico Incuso posso consigliare di non chiudere alcuna discussione che parli dell’unità d’Italia perché considero il forum come la mia seconda casa e tutti gli utenti come fratelli, se solo ho un piccolo diverbio con uno di loro ne risento poi per tutto il giorno, poiché mi reputo una persona adulta e che ama la comunità in cui vive ho deciso di non intervenire più nelle discussioni che hanno come oggetto “l’unità d’Italia”. Questo tipo di argomento non viene certamente affrontato solo per essere enfatizzato ma anche per essere criticato e approfondito, ma visto che ad ogni mio intervento vengo preso di mira da persone che puntualmente fraintendono (perché evidente non la pensano come me) ho pensato quindi di astenermi da ogni intervento in merito.

Chi mi conosce sa benissimo (e può testimoniarlo) che tra i miei tanti difetti ce qualche piccolo pregio: la disponibilità e l’educazione, qualche volta ho polemizzato nelle discussioni ma ho sempre mantenuto il rispetto e i toni pacati verso tutti.

Ci tengo a precisare che se io ho postato qualche video negli ultimi giorni è solo a titolo illustrativo e perché magari lo reputavo il metodo migliore per esprimere con colore ciò che in quel momento volevo esprimere.

Personalmente non vedo offesa per nessuno, l’Italia è la mia patria (se leggete i miei post potete constatarlo) ma solo un netto disappunto per come sono andate e raccontate le cose nel passato. Spero di essere stato chiaro e ci terrei ad una gentile risposta da parte dello staff e di chi si è sentito coinvolto nella discussione. Per ora faccio io il primo passo nella speranza di abbassare i toni e andare avanti senza rancori. Tutto qui. Grazie per l’attenzione.

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All'amico Incuso posso consigliare di non chiudere alcuna discussione che parli dell'unità d'Italia

Io invece penso che abbiamo letto abbastanza e che tutto questo c'entra zero con questo forum e con il suo spirito. Noi qui vogliamo sviluppare quello che unisce e non quello che divide. Martellare ininterrottamente un certo argomento, evidentemente, rientra in un'altra ottica e serve fini diversi da quelli del forum.

Quanto sopra nonostante io sia pienamente d'accordo sul fatto che la storia dell'unità italiana andrebbe riscritta finalmente in modo onesto, abbandonando trionfalismi, sentimentalismi e fanatismi vari. E soprattutto, preso atto del fatto che l'argomento tocca profondamente, in un senso o nell'altro, lo spirito di tanti italiani, andrebbe riscritta adoperando una sensibilità che, mi dispiace doverlo notare, in molti post di ispirazione "neoborbonica", ma non solo, manca totalmente.

Per quanto mi riguarda quanto sopra vale anche come il "chiarimento" richiesto. La discussione è chiusa.

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Ospite
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