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Risposte migliori

Inviato

Buonasera a tutti,

come da titolo vorrei sapere se conoscete qualche studio, documento o quant'altro, che illustri come è cambiato nel corso degli anni il valore della lira e il suo potere d'acquisto (analizzando per esempio i fenomeni di inflazione).

Grazie in anticipo se potrete darmi qualche informazione. ;)


Inviato

Ciao,

penso che la bibliografia in questo campo sia abbastanza ampia, ti elenco alcuni tittoli che ho letto:

L'Italia Economica - Tempi e fenomeni del cambiamento (1861-2000) a cura di Paolo Pecorari - Ed. CEDAM;

un altro eccellente e consigliatissimo testo, anche se inizia molto prima del 1861, è:

Le avventure della Lira _ di Carlo Maria Cipolla - Ed Il Mulino;

sempre prendendo il discorso da lontano:

Quando L'Italia era una superpotenza - Il ferro di Roma e l'oro dei Mercanti - di Giorgio Ruffolo Ed Einaudi

saluti

TIBERIVS


  • ADMIN
Staff
Inviato

Ti suggerirei anche "Mille lire al mese: la vita quotidiana della famiglia nell'Italia fascista" di Gianfranco Venè non è specifico sul costo della vita ma descrivendo la vita quotidiana è zeppo di informazioni sul costo di questa tra la fine degli anni 20 e la guerra.


Inviato

Ti consiglio :

FRATIANNI Michele SPINELLI Franco ,STORIA MONETARIA D'ITALIA - LIRA E POLITICA MONETARIA DELL'UNITA' ALL'UNIONE EUROPEA . ETAS LIBRI MILANO 2001 (


Inviato

Grazie a tutti, adesso vedrò di procurarmi qualcuno di questi testi. ;)


Inviato

Ciaomikigenius92,

in questa precedente discussione trovi anche qualcosa che, a partire da dati sul costo della vita e sui salari, ha portato ad una ri-normalizzazione dell'andamento dettagliato dei dati ISTAT nell'ottica di valutare qualcosa di paragonabile all'inflazione percepita:

Un salutone,


  • 2 settimane dopo...
Inviato

Avevo fatto un programma che calcolava il potere d'acquisto della Lira in base a delle tabelle... Interessante. A memoria, nel 1865 (anno in cui si raggiunge il massimo storico dal 1861 ad oggi) 1 lira valeva 9400 lire. Insomma, un bel valore. Senza contare però che gli stipendi era mal bilanciati e le merci non costavano come ora. Ad esempio 1kilo di carne costava come mezzo stipendio di un manovale...


Inviato

Ciao Danieles,

allora si mangiava pane. La carne era un evento eccezionale.

Programma, grafico o tabelle, poco cambia...

Ma un giornale costava 5 centesimi... 0.05 x 9400 = 470 lire = 25 centesimi di euro... Ci starei se fosse il prezzo da pagare oggi per un giornale: tu che dici?...

E allora, nel grafico della discussione che ho linkato qui su, che parte dagli andamenti ISTAT come andamento ma è stato rinormalizzo a prezzi e salari, 1 lira nel 1861 ne varrebbe 42 000 oggi. 0.05 x 42 000= 2 100 lire = 1 euro circa (che mi sembra un po' più in linea con i prezzi di oggi...).

Insomma, le curve ISTAT (da sole) da sempre sembrano sottovalutare fortemente la cosiddetta inflazione percepita. E' qui la differenza della precedente valutazione e non nell'uso di un programma al posto di un grafico o una tabella.

Un salutone,

Antonio


Inviato

Da considerare, oltretutto, le reali necessità di allora. Cose che adesso diamo per scontate allora non esistevano o facevano parte dei lussi per pochi.

L'elettricità, l'auto, il telefono, andare in vacanza in giro per il mondo e anche solo a poche centinaia di chilometri, giornali e libri, le medicine, ovvero tutto quello che fa parte del nostro quotidiano a quei tempi non rappresentava un costo per le famiglie, anche il detersivo per i panni era fatto in casa con la cenere.

Non stupiamoci quindi se gli stipendi di allora rapportati a quelli odierni ci fanno pensare "Ma come facevano?", era un mondo diverso in cui la produzione di massa e il consumismo non erano neanche immaginabili.

Qualche punto di riferimento potremmo ottenerlo , come suggerito da Toto, dal costo dei generi di prima necessità come la farina per esempio, il costo della carne non è rapportabile in quanto gli allevamenti intensivi allora non esistevano.


Inviato

D'accordo in pieno; Il valore del denaro dipende da quello che ci si puo comprare. Una valigiata di 500 euri sulla luna non vale niente.

Quando sembra che le curve ISTAT sottovalutano l'inflazione enormemente e' perche il paniere ISTAT cambia di continuo: Oggi c'e' l' iPod, 15 anni fa il lettore di CD, 25 anni fa il Walkman e 40 anni fa il mangiadischi.

Confrontare i dati degli ultimi 5/10 anni va bene. Quando si va 20/30 anni indietro, il confronto comincia a perdere significato e 60, o addirittura 150 anni fa e' pura illusione. L'automobile che e' nel paniere oggi e' equivalente ad avere la Ferrari 60 anni fa, lo yacht personale 90 anni fa e il tappeto volante di Ali Baba' 150 anni fa.

La famiglia media sotto VE2 era incomparabilmente piu povera di quella attuale e vivere a quel livello oggi costerebbe molto meno. E' un po' come quando i dati ONU ti dicono che ci sono paesi in cui il reddito medio e' 5 dollari al mese. In quel caso e' sotto gli occhi di tutti che loro vivono molto peggio e allora uno non calcola il cambio euro/dollaro 1000 a 5.


Inviato

D'accordo in pieno; Il valore del denaro dipende da quello che ci si puo comprare. Una valigiata di 500 euri sulla luna non vale niente.

...

La famiglia media sotto VE2 era incomparabilmente piu povera di quella attuale e vivere a quel livello oggi costerebbe molto meno.

...

Ciao Ersanto, siamo sostanzialmente d'accordo ma c'è una cosa da sottolineare fino alla nausea, sulla quale si differenziano molto l'inflazione percepita da quella rilevata dall'ISTAT.. E' o non è più possibile oggi sopravvivere praticamente in quelle condizioni di vita (che allora -ai tempi di VEII- erano persino un minimo dignitose)? E' o non è possibile (oltre che moralmente accettabile immaginare di) far sopravvivere qualcuno qui da noi con un reddito di un dollaro al giorno? Hai detto tu stesso che la risposta ci sembra immediata: NON è più possibile... NON è possibile...

Il venire meno di forme di baratto ed il cambiare continuo dei prodotti, anche quelli alimentari, oltre che delle abitudini, dei costumi sociali, della stessa famiglia, si accompagna secondo me con un nuovo "assoluto": il reddito minimo di sopravvivenza. Nel valutare l'"inflazione percepita" abbiamo seguito nel tempo anche "il reddito minimo di sopravvivenza", che sembra essere un ottimo indicatore: una sorta di "origine mobile" per ogni valutazione dell'inflazione percepita.

Insomma, l'inflazione percepita è una cosa diversa dall'inflazione rilevata, molto diversa! Su questo mi sembra che siamo d'accordissimo. La differenza sostanziale, evidente e molto rilevante quantitativamente, secondo me, andrebbe prima di tutto accettata da tutti, perché può avere implicazioni persino etiche...

Un salutone,


Inviato

ho letto con interesse sia questa discussione sia le discussioni vecchie già sviluppate nel forum a riguardo del valore della lira

negli anni del Regno e poi primi anni della Repubblica.

A mio parere, per ritornare un po' anche alla numismatica ed al collezionismo, anche ai tempi d'oggi,

(come allora) solo chi ha i soldi puo' permettersi di avere delle collezioni di elevato spessore .

Anche oggi esistono i poveri, esiste una soglia di povertà , esistono i borghesi , ed esistono i ricchi , proprio come allora.

La differenza è che i poveri di oggi non muoiono di fame ma devono rinunciare a dei beni del consumismo di massa

che molti ritengono indispensabili e magari stringere unpo' di più la cinghia, non possono permettersi ferie "normali" ogni estate

ma devono andare ad esempio in campeggio, non si possono comperare dei cellulari da 500 euro ma prenderne uno da 50 e cosi' via...

Oggi i ricchi invece hanno yacht, ville da paura, auto da paura , elicotteri , etcc

I poveri 100 anni fa invece morivano si' di fame... altro che stringere la cinghia sulle ferie e non avere i beni superflui....

e poi 100 anni fa l'80% della popolazione era analfabeta e dedita al lavoro agricolo

i ricchi (che erano in proporzione molti di meno di adesso) , si potevano comunque permettere dei beni di lusso per allora (belle ville,

auto fantastiche , ....)

Ogni valutazione va inserita nel suo contesto, generalizzare è impossibile..


Inviato

...

I poveri 100 anni fa invece morivano si' di fame... altro che stringere la cinghia sulle ferie e non avere i beni superflui....

...

Torniamo al costo di un giornale, per favore, perché è un esempio più "freddo". Il giornale di allora non era "bello" e ricco di notizie, di immagini e di pagine come quello di oggi, sono d'accordo con te. Ma era un bene superfluo allora più di oggi. Se si applica la curva dell'inflazione rilevata dall'ISTAT, oggi il giornale NON si compra con 25 centesimi di euro... Lo stesso divario lo si valuta con gli stipendi degli statali, ecc. ecc.

In conclusione, l'inflazione percepita è ben superiore di quella valutata. Non sono certo io l'unico e neanche il primo ad essermene accorto...

Il limite di sopravvivenza, comunque, è un parametro che viene valutato anche dai più glaciali economisti. Se si cerca di riprodurre quel parametro si ottiene una curva dell'inflazione percepita che risulta enormemente più alta di quella della curva di quella valutata dall' ISTAT.

Un salutone,


Inviato (modificato)

La mia opinione sulla discrepanza fra inflazione ufficiale e percepita e' che deriva dal fatto che il dato ufficiale, solo apparentemente semplice, e' di interpretazione non proprio immediata.

Per fare un' esempio, le spese di acquisto e gestione di un' auto sono contenute nel paniere, ma quanto influiscono sul dato finale ?

Mettiamo che una famiglia media acquisti una nuova auto ogni sette anni, se nell' anno X il costo delle auto raddoppia rispetto all' anno precedente la voce relativa non raddoppia mica, ma aumenta solo di un settimo.

Naturalmente se noi siamo quella famiglia su sette che deve comprarsi un' auto nuova vedremo il nostro costo raddoppiare e allora ci incazziamo, ma cio deriva non dal fatto che il paniere sia "sbagliato", o da una congiura del governo, ma dal fatto che il dato ufficiale, che e' un singolo numero, e' una media di medie.

Il caso del giornale e' interessante. Su due piedi direi che uno dei possibili motivi per un aumento tanto maggiore dell' inflazione media potrebbe essere che i giornalisti siano pagati meglio ai giorni nostri.

In generale si puo dire che tutte quelle cose il cui costo dipende soprattutto dalla manodopera, sono aumentate molto di piu dell' inflazione, perche gli stipendi medi sono aumentati molto di piu anche loro.

Modificato da ersanto

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