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IGNORED

Identificazione moneta: 15 grana Filippo IV


Risposte migliori

Vista l'abbondante tosatura, mi sembra che la moneta sia ridotta all'osso;

Se qualcuno è disposto a darmi una mano per un idendicazione approssimativa accetto i pareri.

Grazie

A me questa tipologia fa impazzire per via delle sigle e simboli al dritto, si tratta di un periodo storico interessantissimo dove l'inedito è sempre in agguato, la moneta in oggetto è sicuramente (quello che resta di) un 15 grana 1647-1648 (Pannuti Riccio 35-36), in genere il carlino ha il rovescio con la perlinatura quasi adiacente alla croce potenziata, nel 15 grana invece, questa è più distante. Questo perchè i punzoni delle immagini sono gli stessi, perciò la perlinatura si trova ad essere adattata su di un tondello di superficie minore. Peccato davvero per l'eccessiva tosatura. Beh, almeno puoi dire che all'epoca qualcuno ha voluto creare una variante con rovescio anepigrafe, buona questa no? :lol:

Modificato da francesco77
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Beh.....è vero è un 15 Grana perchè carlini con la sigla GAC/N non risultano coniati.

Riguardo alla moneta sono daccordo con te, Francesco, potrebbe essere, in effetti un PR 35 - MIR 248 data 1647 oppure un PR 36 - MIR 248/2 data 1648 anche se sarei più propenso per la seconda ipotosi in relazione alla sigla posta davanti al sovrano.

Bella l'idea dell'Anepigrafo. ;)

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Mahh :( oltre a Francesco nessun altro commento su questa moneta ?

Quanto pesa? Te lo chiedo per curiosità, visto che chiaramente una tosatura simile non l'avrebbe mai fatta accettare per quello che era, cioè un 15 grana. Io sono dell'idea che chiaramente quando una moneta eccessivamente tosata aveva problemi ad essere accettata, gli si dava il "colpo di grazia" tosandola ulteriormente uniformandone il peso con un nominale inferiore.

In teoria il 15 grana doveva pesare poco sotto i 5 grammi, considerando il periodo, se dovesse pesare poco meno dei 3 grammi, potrebbe aver circolato come carlino. Naturalmente ipotesi ;) .

Qui il link al catalogo:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV/22

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Mahh :( oltre a Francesco nessun altro commento su questa moneta ?

Quanto pesa? Te lo chiedo per curiosità, visto che chiaramente una tosatura simile non l'avrebbe mai fatta accettare per quello che era, cioè un 15 grana. Io sono dell'idea che chiaramente quando una moneta eccessivamente tosata aveva problemi ad essere accettata, gli si dava il "colpo di grazia" tosandola ulteriormente uniformandone il peso con un nominale inferiore.

In teoria il 15 grana doveva pesare poco sotto i 5 grammi, considerando il periodo, se dovesse pesare poco meno dei 3 grammi, potrebbe aver circolato come carlino. Naturalmente ipotesi ;) .

Qui il link al catalogo:

http://numismatica-italiana.lamoneta.it/moneta/W-FIV/22

Punto 1) la moneta pesa grammi 2,90 e la tua ipotesi mi piace :good:

Punto 2) Davide approfitto del tuo interessamento, come sempre devo dire, riguardo alla moneta in questione io la catalogherei come un 1648, infatti se la vista non mi inganna la lettera posta davanti al busto del sovrano, dovrebbe essere una G, lettera questa presente nel MIR al n° 248/2 e non altrsì al MIR 248,

potresti, per cortesia controllarmi anche il CNI e argomentare a tal proposito;

Lo so che lo fai, quindi sono qui ad attendere, anche se in questo periodo ti faccio un pò lavorare con queste discussioni. :friends:

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Ciao Pietro, è impossibile stabilire se sia 1647 o 1648, ora ancora non ho visto sul CNI ma qualora la variante con sigla G del coniatore non fosse stata censita per il 1647 non si escluderebbe che in quest'anno vi fu un coniatore che utilizzò tale sigla per la rintracciabilità dei tondelli. Ti ricordo che una lettera dell'alfabeto non sempre era l'iniziale del nome o cognome del coniatore, infatti, ogni volta che un ufficiale di zecca consegnava ad un coniatore un determinato conio con relativa quantità di tondelli da battere (pila) si contrassegnava il dritto (sempre davanti al volto del sovrano e mai dietro) con una lettera o un simbolo identificativo di quel coniatore, annotando rigorosamente il tutto in un registro (al fine di rintracciare eventuali tondelli manomessi nel peso e nella bontà), il problema è che ad oggi il 99% di questi registri sono andati persi e attribuire loro la paternità di un conio è cosa pressochè impossibile. Apro una breve parentesi: delle centinaia di coniatori che si sono succeduti alla zecca nel corso del XVII secolo (fino al 1680) conosciamo il nome di pochissimi di loro, nello studio del Bovi riguardo ad un processo per falsificazione avvenuto in pieno regno di Filippo IV vennero riportati gli atti del processo con relativi nomi degli imputati, grazie a questo studio conosciamo l'attribuzione di poche sigle a certi personaggi dell'epoca che, tra l'altro, erano coniatori "part time" dato che facevano tutt'altro mestiere, ecco perchè la quasi totatlità delle monete napoletane di quel periodo presentano più o meno tracce di ribattitura e di imperfezioni, i coniatori non erano operai specializzati.

Quindi......... in base a questo ragionamento non puoi stabilire con certezza se quella G è presente solo per il 1648 ma fare solo ipotesi, potresti avere tra le mani una variante potenzialmente rara/inedita ma non certamente rara/inedita.

Modificato da francesco77
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Inviato (modificato)

:) Concordo con tutto quello che hai appena affermato, ma come hai ben detto " Potrei Avere";

In questo caso sono sfigato in quanto sul mio esemplare non si vede, purtroppo la data, ma se devo attenermi (cosa che già faccio) agli esemplari già censiti, in mancanza della data, come precedentemente ho detto all'inizio della discussione, l'unica strada perseguibile è quella del 1648;

Certamente, potrebbe anche essere un 1647, ma purtroppo il solo elemento (non da poco) che ho a disposizione per identificarla è la lettera G posta davanti al busto del Sovrano, non presente nell'esemplare 1647;

Quanto sopra esposto dopo aver consultato il MIR e il nostro catalogo online. ;)

Grazie Pietro

Modificato da peter1
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Ciao Pietro, come ha detto giustamente Francesco77, la certezza della data non la puoi avere. Quella sigla (G) è censita sicuramente per il 1648, ma ciò non toglie che possa essere stata utilizzata anche per la data 1647 e non ancora censita. Se vuoi attenerti agli esemplari già censiti allora puoi anche indicare la data 1648 ma io ci metterei un punto interrogativo enorme :P .

Il suo peso conferma la teoria dell'utilizzo della moneta come carlino. Il peso è quello.

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