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IGNORED

La Storia Non Raccontata


favaldar

Risposte migliori

Ieri stavo vedendo in TV un documentario di un noto storico televisivo (non ricordo il nome ora) dove raccontava con prove , filmati e fotografie sia d'epoca che di oggi la vera storia sull'Unità di Italia.

Iniziando con il mettere in dubbio che il sud d'Italia fosse stato conquistato da Garibaldi o solo da lui e con pochi soldati ma dai politici del Nord corrompendo Soldati e Nobili del posto. Che le casse del sud erano 18 volte quelle del Nord. La vera e forte economia era al Sud con le acciaierie più moderne d'Europa e con la fabbrica di treni più grande e importante d'Europa. Insomma un Sud come mai avevo studiato sui libri di scuola.

I Briganti che le truppe dei Savoia fucilavano all'istante non erano altro che Nobili,contadini o popolani comuni che avevano subito un torto o perseguitati dall'invasore e si ribellavano unendosi in gruppi per combattere i Savoia e con l'appoggio ,nel maggior parte dei casi, del Popolo. I politici del Nord presero tutto e portarono al Nord senza più investire al Sud e abbandonarono le fabbriche e le acciaierie,ancora ci sono i resti di questi enormi fabbricati,così come il museo dei Treni. Insomma una storia brutta,da star male dentro!

L'unico punto buono è che hanno fatto vedere alcune monete Borboniche,il Palazzo dei Savoia in Sardegna con piante rare e i quadri raffiguranti i vari Antenati finche non tornarono in Piemonte per l'Unità d'Italia.

Forse è per questo che sotto sotto, le monete dei Savoia, più di tanto non mi "prendono" invece quando vedo le Napoleonidi o Borboniche fibrillo!!!

Lo dovrebbero rifare su uno di questi nuovi canali tipo La5 o Rai4...........

Chissà se c'è un libro?

Grazie F.

ps:non è e non fatelo diventare uno scontro nord-sud è solo la ricerca della verità!

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Ho visto anche io una cosa del genere tempo fa, trattava gli stessi argomenti (acciaierie superprogredite per l'epoca concondizioni di vita per gli operai ben superiori alle medie europee, ferrovie, conquista avvenuta tramite azioni di corruzione e briganti visti come partigiani resistenti contro i brutali invasori del nord , ma l'interlocutore forse era tanticchia di parte visto che era un membro dell'unione borbonica. Con questo non voglio certo dire che i Piemontesi furono fior di galantuomini che entrarono spargendo fiori e dispensando benessere e son ben conscio che la storia che si studia nei libri è sempre quella scritta dai vincitori, ma sicuramente la verità, come sempre, va cercata nel mezzo.

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Favaldar, forse lo storico a cui ti riferisci è Paolo Mieli? Sono proprio le sue posizioni, ricordo di aver letto alcuni suoi articoli in merito sul Corriere della Sera. Mi pare abbia anche recensito qualche libro.

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Per semplice informazione: l'argomento è già stato tirato fuori cento volte su questo forum e cento volte la discussione è finita in vacca. Sappiatevi regolare, al primo accenno di sgarro al regolamento si chiude.

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Ramossen

ma sicuramente la verità, come sempre, va cercata nel mezzo.

Salve.

Qui tocchiamo un tasto molto doloroso per me perché io mi ritengo una " vittima " Savoiarda visto che prima di loro pochissimi se non nessuno lasciava il sud ( e stavamo male ) e dopo l`avvento di questa grande catastrofe ( tutte e sette le piaghe assieme più lo sberleffo ) ben 20 milioni di meridionali hanno lasciato il sud ( ovvio che erano braccia forti che hanno trovato da un altra parte quello che non avevano in casa loro, lasciando chi ci marciava, i più deboli, e i più poveri ) perché non vi era possibilità di trovare lavoro.

Sono arrivati e hanno chiuso la ferreria in Calabria che dava da mangiare ha 1500 famiglie dicendo che era troppo in cima, ricostruendola a Terni su un altra cima, hanno smantellato alcune fabbriche portando i macchinari su nel Veneto, noi meridionali visto che non se ne poteva più ce ne andammo ma per poterlo fare si doveva pagare una tassa, sapete per cosa venivano utilizzati questi fondi ? Per permettere hai veneti di potersi fare la stagione estiva come gelatai all'estero. Hanno aggredito uno stato sovrano senza neppure inviare uno staccio di dichiarazione di guerra, subendo,i meridionali, dai bersaglieri, tra gli altri, il massacro a Pontelandolfo di ben 5000 anime parroco compreso,e al generale Enrico Cialdini ogni anno viene posta una corona alla memoria,e come se al generale Kurt Mälzer responsabile del massagro delle fosse Ardeatine di 335 romani si desse una corona in omaggio ogni anno. INCONCEPIBILE.

"Si ma queste storie sono raccontate da borbonici" ma guarda tu un po' questi ingrati stanno in un hotel a 5 stelle e vanno raccontando che li sciogliamo nella calce viva, noi che per loro abbiamo inventato i campi di sterminio i primi nel mondo, sterminando 1 milione di soldati borbonici solo perché non volevano giurare fedeltà a al cugino del nostro amato re.

Da quando ho iniziato la lettura del vero risorgimento, mi sono ripromesso di dire a chiunque sia ancora convinto che noi meridionali siamo solo degli sfaticati, buoni a nulla, o peggio ancora mafiosi, come sono andate la cose per capire perché noi oggi ci troviamo in questa situazione. Eravamo come dei colombi che stavano prendendo il volo per essere la prima nazione europea ( ah se Francesco II di Borbone regnava 30 anni invece che 1 cosa sarebbe oggi il regno PECCATO ), ma ci hanno tagliato le ali ed inoltre ci pigliano in giro perché non riusciamo a volare.

Come gli ebrei hanno perdonato i tedeschi per l'olocausto, noi vi perdoniamo per i torti subiti, ma finitela di dire che i fatti non stanno cosi, perché la cosa mi fa' in..fervorare tanto.

Modificato da fabione191
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Forse è per questo che sotto sotto, le monete dei Savoia, più di tanto non mi "prendono" invece quando vedo le Napoleonidi o Borboniche fibrillo!!!

Lo dovrebbero rifare su uno di questi nuovi canali tipo La5 o Rai4...........

Chissà se c'è un libro?

Ciao

Ti piacciono piú le Borboniche, perché sai che é la provenienza del argento-oro di quelle sabaude.:lol:

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noi meridionali visto che non se ne poteva più ce ne andammo ma per poterlo fare si doveva pagare una tassa, sapete per cosa venivano utilizzati questi fondi ? Per permettere hai veneti di potersi fare la stagione estiva come gelatai all'estero

ma guarda tu un po' questi ingrati stanno in un hotel a 5 stelle e vanno raccontando che li sciogliamo nella calce viva, noi che per loro abbiamo inventato i campi di sterminio i primi nel mondo, sterminando 1 milione di soldati borbonici solo perché non volevano giurare fedeltà a al cugino del nostro amato re.

Come gli ebrei hanno perdonato i tedeschi per l'olocausto, noi vi perdoniamo per i torti subiti

Già alla quarta riposta Fabione191 ha esemplificato perfettamente la tipologia di interventi a seguito dei quali sono state chiuse tutte le discussioni precedenti, e quindi ha risparmiato ai moderatori un sacco di lavoro e a tutto il forum una lunga agonia. Ringrazio e chiudo.

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Per semplice informazione: l'argomento è già stato tirato fuori cento volte su questo forum e cento volte la discussione è finita in vacca. Sappiatevi regolare, al primo accenno di sgarro al regolamento si chiude.

Perdonami ma mentre tu ci intimavi io stavo scrivendo ed non ho visto il tuo messaggio. Per me é la prima volta che trattiamo dell' invasione dei sabaudi contro i Borboni, e sarebbe stato bello discutere di questo argomento, in modo civile.Argomento che ti confesso mi stá molto a cuore.

Già alla quarta riposta Fabione191 ha esemplificato perfettamente la tipologia di interventi a seguito dei quali sono state chiuse tutte le discussioni precedenti, e quindi ha risparmiato ai moderatori un sacco di lavoro e a tutto il forum una lunga agonia. Ringrazio e chiudo.

Ció che ho scritto e ció che ho letto, e penso che io lo abbia riportato in modo assolutamente non offensivo, il mio pensiero. Ma se questo ha in qualche modo violato qualche regolamento del forum faccio publica ammenda.s

Scusate.

Modificato da fabione191
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Nella Storia nulla è definitivo, quindi non devono esserlo nemmeno i giudizi. Per fortuna escono fuori nuovi documenti e allora alcune posizioni e/o teorie, che si ritenevano inattacabili, diventano fragili. Il mio Maestro Renzo De Felice, a chi lo accusava di essere "revisionista" ribatteva che il vero storico deve essere revisionista per natura...guai a trincerarsi dietro a delle "verità" ritenute inespugnabili. Questi principi si applicano logicamente a tutti i periodi storici, anche al Risorgimento, di cui, credetemi, sappiamo ancora poco.

Modificato da Liutprand
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Supporter

Ciao a tutti....

Personalmente conosco ben poco la storia del risorgimento, e , come detto da molti, questa viene raccontata in maniera praticamente unidirezionale, come detto, la storia la scrivono i vincitori, e per conoscere la storia di quelli che la guerra l'hanno persa bisogna faticare non poco.

In ogni caso vorrei mettere in evidenza alcuni dei fattori politici più importanti che fecero cadere il regno del sud, dei quali non bisogna dimenticarsi per tracciare un quadro completo dei fatti.

Per prima cosa il reame meridionale era politicamente isolato dall'Europa, Ferdinando II di fatto aveva attuato una politica di quasi-isolazionismo, politica che vedrà i suoi frutti quando nessuno stato europeo muoverà un dito per aiutare francesco II.

In secondo luogo, specie in Sicilia, Ferdinando II aveva attuato una politica molto dispotica nei confronti del popolo, motivo per cui, quando garibaldi arrivò con meno di 1000 persone al suo seguito, un sacco di Siciliani di fatto si ribellarono a Ferdinando II, unendosi a Garibaldi per creare un esercito di quasi 20.000 uomini in breve tempo. Con tutto rispetto per Garibaldi, figura che ammiro molto, senza questo aiuto non sarebbe andato molto lontano. Nonostante come già detto il reame di Napoli si trovava all'avanguardia sotto tanti punti di vista, specie industriale, era isolato politicamente dall'Europa, ed inviso ad una parte del suo stesso popolo. E' chiaro che i Savoia trovarono gioco facile per annettere il reame senza eccessive difficoltà.

Altro problema:Tutta la classe dirigente che aveva contribuito all'unità d'Italia era praticamente del centro-nord, quindi il sud dopo l'unità era isolato istituzionalmente, questo spiega perchè quasi tutti gli interventi fatti nei primi anni dell'unità fossero unidirezionalmente favorevoli al centro-nord, se bisognava reperire dei soldi è chiaro che si pensava a spremere il sud perchè non vi era fisicamente nessuno a livello istituzionale cui conveniva chierarsi contro. la situazione migliorata solo alla fine dell'800, quando si è andato incontro ad un clima realmente unitario (nonostante un gran danno fosse già stato fatto).

La discussione è di estremo interesse storico, invito tutti a prenderne parte in maniera sobria, se possibile distaccata ed obiettiva, considerando queste discussioni come un modo per comprendere e capire gli errori commessi nel passato, e non come un mezzo di rivalsa odierna. Capire gli errori passati dovrebbe servire a non commetterli nel presente e progettare correttamente il futuro assieme (per insieme intendo di tutti gli italiani ;) ). chi ha documenti interessanti li posti e li condivida , sarà un piacere leggerli.

Modificato da azaad
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La discussione è di estremo interesse storico, invito tutti a prenderne parte in maniera sobria, se possibile distaccata ed obiettiva, considerando queste discussioni come un modo per comprendere e capire gli errori commessi nel passato, e non come un mezzo di rivalsa odierna. Capire gli errori passati dovrebbe servire a non commetterli nel presente e progettare correttamente il futuro assieme (per insieme intendo di tutti gli italiani wink.gif ). chi ha documenti interessanti li posti e li condivida , sarà un piacere leggerli.

Ecco questo deve essere lo scopo di questa discussione. Se possibile trovare anche documenti per come sono state cambiate le monete o se hanno continuato a circolare anche nel resto dell'Italia. Il fino era più basso nell'argento ma più alto nell'oro. Le monete coniate dal Papa Leone XIII Lire 5 1878 attribuite alla zecca di Birminghan..........insomma se riusciamo a fare un riassunto di questo periodo storico e dare un'altra verità all'Italia a cura del forum La Moneta! Dal momento che possiamo scaricarcelo in formato PDF e tenerlo da conto!

Vi prego di evitare battute personali che servirebbero solo a far chiudere la discussione cosi da non concludere nulla.Grazie Fabio

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Un interessante analisi socio-economica di Giuseppe Polito - Direttore Biblioteca Storica Regina Margherita Pietramelara (Ce) pubblicata da "il Mattino" il 26-01-2011

Personalmente ritengo che l'Italia dei Risorgimentali, quella sognata da Mazzini e Garibaldi (anche se fra i 2 poi ci fu distacco), quella desiderata, delineata e combattuta dalle massonerie illuministe e repubblicane, certo non era quella monarchica dei Cavour e dei Savoia.

Come spesso accade in Italia, una giusta e necessaria (a mio avviso) lotta dalla visione unitaria, repubblicana e già federalista europea, fu sfruttata e poi scalzata dalla Monarchia Sabauda, tutt'altro che spinta dalle motivazioni dei veri risorgimentali.

Come dire hai danni della monarchia Borbonica si sono sostituiti quelli della monarchia Sabauda.

Certo è che in Italia manca la capacità di saper leggere in maniera "laica" e liberale i fatti della storia, dando ascolto alle storie ed alle vicende dei vinti senza pregiudizi, anche solo per capirne le motivazioni (non necessariamente condividerle). Un processo che invece mi pare abbiano meglio approcciato gli USA proprio di quel periodo con la guerra Nord-Sud (come in Italia) e la Germania riunificata post-muro.

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Personalmente ritengo che l'Italia dei Risorgimentali, quella sognata da Mazzini e Garibaldi (anche se fra i 2 poi ci fu distacco), quella desiderata, delineata e combattuta dalle massonerie illuministe e repubblicane, certo non era quella monarchica dei Cavour e dei Savoia.

Su questo non ci piove! Una vera unificazione poteva essere solo repubblicana

Come dire hai danni della monarchia Borbonica si sono sostituiti quelli della monarchia Sabauda.

Vedi sopra :D

Certo è che in Italia manca la capacità di saper leggere in maniera "laica" e liberale i fatti della storia, dando ascolto alle storie ed alle vicende dei vinti senza pregiudizi, anche solo per capirne le motivazioni (non necessariamente condividerle). Un processo che invece mi pare abbiano meglio approcciato gli USA proprio di quel periodo con la guerra Nord-Sud (come in Italia) e la Germania riunificata post-muro.

Negli Stati Uniti, però, la repressione fu durissima, ma ascoltare le ragioni dei vinti ultraschiavisti resta piuttosto difficile, nonostante il clima revisionista che ammanta la storiografia moderna.

In Germania, invece, posso dirti che le ragioni non tanto dei governi, quanto delle popolazioni dell'est sono tutt'altro che ascoltate, purtroppo.

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Salve.

In ogni caso vorrei mettere in evidenza alcuni dei fattori politici più importanti che fecero cadere il regno del sud, dei quali non bisogna dimenticarsi per tracciare un quadro completo dei fatti.

Per prima cosa il reame meridionale era politicamente isolato dall'Europa, Ferdinando II di fatto aveva attuato una politica di quasi-isolazionismo, politica che vedrà i suoi frutti quando nessuno stato europeo muoverà un dito per aiutare francesco II.

Non mi risulta che Ferdinando II si fosse isolato dal resto dell'Europa anzi con gli Inglesi aveva un patto per lo sfruttamento delle miniere di zolfo in Sicilia, con i Francesi erano in ottimi rapporti, difatti furono le navi Francesi a portare via Francesco II dopo la sconfitta a Gaeta. Con lo stato vaticano eravamo fedeli sudditi mentre con la Russia stavamo creando accordi perché loro bisognosi di uno sbocco sul mediterraneo e noi potevamo offriglielo. Fu questo fatto piú quello di negare ancora lo sfruttamento delle miniere, che Ferdinando II aveva intenzione di attuare, a portare la massoneria Inglese a sovvenzionare i Piemontesi assicurandosi cosi un fedele alleato.

.

In secondo luogo, specie in Sicilia, Ferdinando II aveva attuato una politica molto dispotica nei confronti del popolo, motivo per cui, quando garibaldi arrivò con meno di 1000 persone al suo seguito, un sacco di Siciliani di fatto si ribellarono a Ferdinando II, unendosi a Garibaldi per creare un esercito di quasi 20.000 uomini in breve tempo. Con tutto rispetto per Garibaldi, figura che ammiro molto, senza questo aiuto non sarebbe andato molto lontano

Bisogna considerare il periodo storico di cui stiamo parlando. In tutte le grandi città europee, Parigi, Londra, Berlino, vi erano classi molto disagiate quindi pronti ad un cambiamento se solo vi fosse stata la possibilità. Questo avvenne in Sicilia. Venne promesso che con il nuovo re le cose sarebbero cambiate,( promessa che non fu mantenuta anzi ) inoltre gli uomini di Garibaldi, presero accordi con la mafia in Sicilia e la camorra a Napoli, fenomeni già presenti allora ma fortemente contrastate dai borboni. Questi loschi individui, videro una possibilità di ingrandire il loro potere, e presero la palla al balzo, Vi é inoltre da dire che alla prima battaglia a Calatafimi vi erano sul campo 6000 borbonici, armati e addestrati, e dal'altra 2000 (e non 20000 lo diventeranno alla fine della campagna) con poche nozioni militari e con un equipaggiamento vecchio e addirittura arrugginito. Malgrado questo grande spiegamento di forze alla fine i morti saranno soltanto 30 caduti avvolte sue distrazione o inesperienza. Fu soltanto un cospicua promessa al ormai vecchio (68) generale Lanza di 14000 ducati e l'inserimento dei 5 figli negli alti ufficiali della neo Italia, a permetter ai garibaldini di spuntarla.

Altro problema:Tutta la classe dirigente che aveva contribuito all'unità d'Italia era praticamente del centro-nord, quindi il sud dopo l'unità era isolato istituzionalmente, questo spiega perchè quasi tutti gli interventi fatti nei primi anni dell'unità fossero unidirezionalmente favorevoli al centro-nord, se bisognava reperire dei soldi è chiaro che si pensava a spremere il sud perchè non vi era fisicamente nessuno a livello istituzionale cui conveniva chierarsi contro. la situazione migliorata solo alla fine dell'800, quando si è andato incontro ad un clima realmente unitario (nonostante un gran danno fosse già stato fatto).

Si in effetti i primi 40 anni ci hanno fatto molto male ma non vorrei continuare perché potrei dire cose di politica che non si connettono a questa discussione.

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Anche noi semi-pugliesi vi perdoniamo per i torti subiti dai borboni

:whome: ??? :whome:

.In Germania, invece, posso dirti che le ragioni non tanto dei governi, quanto delle popolazioni dell'est sono tutt'altro che ascoltate, purtroppo.

Io vivo in Germania e ti posso dire che, a parte i fenomeni di campanilismo (cosa presente anche da noi ) il governo centrale aiuta considerevolmente la parte l'ex DDR, ricostruendo stazioni, strade, autostrade, dando agevolazioni a ditte che investono in quella parte della Germania, in piú dalla mia busta paga , come pure a quella degli altri, vi é una trattenuta per sovvenzionare l'ovest. Questo degrado comunque fú causato dalla russia che in 40 anni non esegui neppure i lovori di ordinaria gestione, ritrovandoci oggi in questa situazione, ´Ma sono sicuro che fra 20 di anni il gap non sará piú presente ( da noi dopo 150 ancora ...)

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Mi sono espresso male, riguardo la DDR. Posto che non stiamo discutendo sulle colpe, etc., mi riferivo alle tempistiche utilizzate per amalgamare due strutture economiche, così differenti: Questo portò ad un livello di disoccupazione "spagnolo" (o polacco, se preferite; cambia poco) e, generalmente, sottaciuto, anche se ampiamente recuperato in tempi "tedeschi".

Le differenze salariali, però permangono, addirittura all'interno della città di Berlino!!

E, anch'io, sono sicuro che le differenze si limeranno progressivamente.

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Anche noi semi-pugliesi vi perdoniamo per i torti subiti dai borboni

:whome: ??? :whome:

Quando si parla del regno delle Due Sicilie, si parla sempre e solo di Napoli, ma il sud non è solo quello. Quale, ad esempio, la politica "coloniale" nei confronti del litorale adriatico? Migliore di quella dei Savoia? Addirittura peggiore, a mio parere, e ci vuole dell'impegno...

Si è parlato di ferrovie. Quanti chilometri di ferrovie c'erano in Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia, nel 1860?

Modificato da luke_idk
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Un libro sull'argomento c'é: "Controstoria dell'Unità d'Italia - fatti e misfatti del Risorgimento" di Gigi de Fiore ed. Rizzoli.

L'ho letto un pò di tempo fa. Molto interessante, parla di fatti che i libri scolastici tacciono. Per esempio si parla dei soldati della Brigata Estense ( ducato di Modena), che non vollero diventare italiani e partirono in esilio col loro Duca, in Austria . Alcuni di loro combatterano nella guerra del 1866, ma in uniforme austriaca...

saluti

Modificato da Saturno
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Quando si parla del regno delle Due Sicilie, si parla sempre e solo di Napoli, ma il sud non è solo quello. Quale, ad esempio, la politica "coloniale" nei confronti del litorale adriatico? Migliore di quella dei Savoia? Addirittura peggiore, a mio parere, e ci vuole dell'impegno...

Si è parlato di ferrovie. Quanti chilometri di ferrovie c'erano in Puglia, Abruzzo, Molise, Basilicata, Calabria, Sicilia, nel 1860?

Io sono siciliano quindi non di parte hai Napoletani. Qui si discute di come si stava prima e dopo i Borboni. Sotto i sabaudi la Puglia si e svuotati per emigrare in altre regioni o stati. Ti consiglio la letture di "Terroni" l'autore é Pino Aprile anche lui Pugliese di Gioia del Colle, la patria del Sergente Romano, in provincia di Bari. In questo libro vi é un intero capitolo dedicato hai pugliesi. Dovresti legerlo.

Per quanta riguarda la ferrovia, saprai sicuramente che la prima ferrovia in italia fu quella della tratta Napoli-Portici costruita dai borbonici e che il primo tunnel ferroviario al mondo fu costruito dai borboni. Loro non continuarono con la costruzione delle ferrovie perché il nostro paese (il sud ) e circondato dal mare, difatti la prima flotta marittima era quella borbonica con cui loro spostavano le merci. Quindi era la loro politica di aumentare gli scambi marittimi a quelli ferroviari. Ancora una cosa il primo transatlantico fu il Sicilia che collegava Napoli a New York.

Ma veniamo ad oggi in Sicilia due citta importanti come Palermo e Catania hanno la ferrovia. Sai tu quanto ci vuole per collegare queste due cittá che distano 190 km con il treno? Circa 6 ORE alla media di 30 km orari, quindi e come se la ferrovia non ci fosse.

L'ultima cosa ancora oggi Matera non possiede la stazione ferroviaria.

Trai tu le conclusioni.

Modificato da fabione191
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Sotto i sabaudi la Puglia si e svuotati per emigrare in altre regioni o stati.

Questa però è una visione molto parziale delle cose, l'emigrazione italiana post-unità d'Italia non è certamente stata limitata al sud Italia, un sacco di regioni del nord Italia hanno avuto percentuali di emigrazione verso le americhe non certamente inferiori a quelle dei cittadini dell'ex regno delle due sicilie.

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Io sono siciliano quindi non di parte hai Napoletani. Qui si discute di come si stava prima e dopo i Borboni.

In effetti, finchè c'erano i Borboni non chiudevano le aziende liguri, per spostarle al sud, ma questa è opera repubblicana... :D

Sotto i sabaudi la Puglia si e svuotati per emigrare in altre regioni o stati.

Mezza Europa, non solo la Puglia! Sai quanti emigravano dalla Gran Bretagna, che non era certo il paese più sottosviluppato d'Europa?

Dati sull'emigrazione all'estero:

Nel decennio 1861-70: 1.572.000 da UK - 27.000 dall'Italia; 1871-80 1.849.000 da UK - 168.000 dall'Italia; 1881-90. 3.259.000 da UK 992.000 dall'Italia e stiamo escludendo l'emigrazione dai porti irlandesi!

In Italia ci fu anche emigrazione interna, ma idem dall'Irlanda.

Direi che fu un fenomeno europeo, non certo imputabile ai Savoia (che, detto per inciso, perseguirono politiche scellerate in tutto, tranne che nella questione religiosa).

Ti consiglio la letture di "Terroni" l'autore é Pino Aprile anche lui Pugliese di Gioia del Colle, la patria del Sergente Romano, in provincia di Bari. In questo libro vi é un intero capitolo dedicato hai pugliesi. Dovresti legerlo.

Non esattamente un autore super partes. Le origini non condizionano necessariamente le idee. Anche a Napoli ed a Genova, ci fu chi votò per la monarchia degli odiati Savoia, nel 1946.

Preferisco leggere i resoconti dei diplomatici stranieri, in viaggio negli stati italiani, prima dell'unificazione. Quindi, non la storia scritta dai vincitori, nè dai revisionisti, nè dai filosabaudi, nè dai filoborbonici. E' anche interessante leggere resoconti successivi all'unità ed ai risultati ottenuti.

Per quanta riguarda la ferrovia, saprai sicuramente che la prima ferrovia in italia fu quella della tratta Napoli-Portici costruita dai borbonici e che il primo tunnel ferroviario al mondo fu costruito dai borboni. Loro non continuarono con la costruzione delle ferrovie perché il nostro paese (il sud ) e circondato dal mare, difatti la prima flotta marittima era quella borbonica con cui loro spostavano le merci.

In Campania, però, le costruirono... Era il paese più vasto della penisola ed aveva meno ferrovie del Ducato di Modena. Il fatto che sia circondato dal mare, non credo possa sostituire la ferrovia... Non esiste solo la costa. Anche La Gran Bretagna è circondata da mare, ma qualche ferrovia l'hanno costruita.

Quindi era la loro politica di aumentare gli scambi marittimi a quelli ferroviari. Ancora una cosa il primo transatlantico fu il Sicilia che collegava Napoli a New York.

Ma veniamo ad oggi in Sicilia due citta importanti come Palermo e Catania hanno la ferrovia. Sai tu quanto ci vuole per collegare queste due cittá che distano 190 km con il treno? Circa 6 ORE alla media di 30 km orari, quindi e come se la ferrovia non ci fosse.

L'ultima cosa ancora oggi Matera non possiede la stazione ferroviaria.

Già... pochi santi in paradiso. D'altronde, in Liguria abbiamo ancora vasti tratti di binario unico.

Trai tu le conclusioni.

Le ho tratte dai dati relativi a reddito reale, sviluppo infrastrutturale ed industriale, etc.

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Da quando ho iniziato la lettura del vero risorgimento, mi sono ripromesso di dire a chiunque sia ancora convinto che noi meridionali siamo solo degli sfaticati, buoni a nulla, o peggio ancora mafiosi, come sono andate la cose per capire perché noi oggi ci troviamo in questa situazione.

Non mi pare che qui l'abbia detto, mai nessuno. Gli insulti, di solito, seguono la direttrice inversa.

Eravamo come dei colombi che stavano prendendo il volo per essere la prima nazione europea ( ah se Francesco II di Borbone regnava 30 anni invece che 1 cosa sarebbe oggi il regno PECCATO ), ma ci hanno tagliato le ali ed inoltre ci pigliano in giro perché non riusciamo a volare.

Stava per diventare più sviluppata della Germania e della Gran Bretagna? Cioè, nel 1848 Napoli era più sviluppata della Milano asburgica? :blink:

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Supporter

Altra motivo che ha portato alla caduta del reame fu certamente il fatto che l'Inghilterra, per la sua politica di equilibrio europeo che da secoli perseguiva aveva bisogno di una potenza mediterranea che facesse da contraltare alla potenza francese... da qui il tacito consenso alla creazione del regno d'Italia.

L'atteggiamento inglese secondo alcuni spiega la strage di Bronte. ( In cui i contadini che si erano ribellati ai grandi proprietari terrieri e ne avevano occupato le terre finirono fucilati da Nino Bixio ). Le terre di bronte appartenevano infatti ai discendenti di Nelson, erano quindi inglesi, che si rivolsero ai loro rappresentanti per farsi resituire le "loro terre". I garibaldini, consci dell'appoggio inglese cui non potevano rinunciare, non si sono potuti ribellare alla richiesta inglese... e finirono col fucilare i contadini.

Inserisco inoltre qui un estratto per poter inquadrare la politica estera del reame in quel periodo, L'estratto è tristemente preso da wikipedia, ma corrisponde a ciò che ho letto nel corso degli anni e che al momento non ricordo più dove recuperare:

In politica estera Ferdinando cercò di mantenere il Regno fuori dalle sfere di influenza delle potenze dell'epoca: "la sua parola d'ordine era «Indipendenza»". Tale indirizzo era concretamente perseguito pur favorendo l'iniziativa straniera nel Regno, ma sempre in un'ottica di acquisizione di conoscenze tecnologiche che consentissero, in tempi relativamente brevi, l'affrancamento da Francia ed Inghilterra; il che rese il sovrano (ed il Regno) inviso agli altri Stati europei e politicamente isolato. Nel campo economico, infine, bisogna sottolineare il notevole sforzo industriale sostenuto con Ferdinando II, che permise di pareggiare il confronto con gli altri stati europei. Svariati furono anche i primati registrati sotto il suo regno: la prima ferrovia (la "Napoli-Portici", inaugurata nel 1839), il primo telegrafo elettrico ed il primo faro lenticolare d'Italia, ai quali si affiancarono numerose altre innovazioni nel campo dell'ingegneria e dell'industria. Va bensì esplicitato che nel 1816 il Governo britannico si era fatto concedere da Ferdinando I il monopolio dello sfruttamento dello zolfo siciliano (il 90% della produzione mondiale[) dietro un pagamento quasi irrisorio. Va ricordato che lo zolfo era una materia d'importanza strategica, con la quale si produceva la polvere da sparo e l'acido solforico; detenere il suo monopolio significava dominare una fonte essenziale per la guerra e l'industria del tempo. Ferdinando II, deciso a ridurre la tassazione attraverso l'abolizione della tassa sul macinato, gabella invisa alle classi disagiate, decise di affidare il monopolio ad una società francese che concedeva un pagamento più che doppio rispetto all'Inghilterra: questa misura innescò la cosiddetta "questione degli zolfi". Parlmerston mandò subito una flotta militare davanti al Golfo di Napoli, minacciando di bombardare la città. Ferdinando II tenne duro, preparando flotta (all'epoca assai potente) ed esercito alla guerra. La guerra fu sfiorata con l'intervento di Luigi Filippo Re dei Francesi: il Re dovette rimborsare sia gli inglesi che i francesi per il presunto danno arrecato.

Interessante anche questa informazione:

Nel saggio "Nord e Sud", Nitti rileva che, al momento dell'introduzione della lira, nel Regno delle Due Sicilie furono ritirate 443,3 milioni di monete di vario conio, di cui 424 milioni d'argento (metallo di gran valore in quel periodo)[18], pari al 65,7% di tutte le monete circolanti nella penisola. Il Regno era seguito dallo Stato Pontificio con 90,7, dal Granducato di Toscana con 85,3 e dal Regno di Sardegna, con 27,1 milioni.L'economista liberista Antonio Scialoja riconobbe che questa quantità prodigiosa d'argento circolante fu coniata dalla zecca di Napoli in seguito alla grande crescita delle esportazioni delle Due Sicilie avvenuta negli anni '50 dell'800, questo perché per espressa volontà dei governi borbonici in tutte le operazioni commerciali o di vendita doveva necessariamente circolare moneta in metallo prezioso, come previsto dalla dottrina del mercantilismo. Nitti inoltre stabilì che, alla nascita dell'Italia unita, il regno borbonico era lo stato che portava minori debiti e più grande ricchezza pubblica sotto tutte le forme. Un altro meridionalista, Giustino Fortunato, tuttavia sostenne che questa grande abbondanza di liquidi, l'inconsistente debito pubblico e la bassa pressione fiscale fossero solamente una conseguenza dalla fin troppo esigua spesa pubblica dei governi borbonici. In ogni caso le finanze del Regno erano gestite col più assoluto rigore: questo atteggiamento mantenne in ottima salute la finanza delle Due Sicilie fino alla fine del Regno.

Gli estratti peccano comunque di partigianeria , e credo sia più opportuno prenderlo come spunto per le ricerche che per oro colato.

Inutile dire che il rischio maggiore per capire bene questo delicato periodo dell'unità d'Italia sia l'essere partigiani o di una causa o di un altra. Perchè rischia di vedere solo ciò che si desidera.

interessante leggere anche questo testo della banca d'Italia, di cui ho dato solo una breve lettura e che da idea dello sviluppo economico in Italia al passare dei decenni. Sarebbe importante capire quando e come si è sviluppato il gap nord-sud, se fosse preesistente o dovuto alla politica post-unitaria ed in quali termini.

http://www.bancaditalia.it/pubblicazioni/pubsto/quastoeco/quadsto_04/Quaderno_storia_economica_4.pdf

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Da premettere che, potendolo fare, avrei preferito che l'annessione del regno delle due sicilie al regno sabaudo cosi come é avvenuto non fosse mai successo. Che nel nord Italia le cose non fossero migliori, questo non lo metto in dubbio. Qui non si fá la gara per vedere chi stava pegio. Quando dico "voi" non intendo certo quelli del nord italia ma solo i savoia e Cavur quindi il Piemonte.

Io sono siciliano quindi non di parte hai Napoletani. Qui si discute di come si stava prima e dopo i Borboni.

In effetti, finchè c'erano i Borboni non chiudevano le aziende liguri, per spostarle al sud, ma questa è opera repubblicana... :D

No conosco aziende spostate da nord al sud. Ma per una che ha fatto questo spostamento ve ne sono dieci che hanno fatto l'inverso

Sotto i sabaudi la Puglia si e svuotati per emigrare in altre regioni o stati.

Mezza Europa, non solo la Puglia! Sai quanti emigravano dalla Gran Bretagna, che non era certo il paese più sottosviluppato d'Europa?

Dati sull'emigrazione all'estero:

Nel decennio 1861-70: 1.572.000 da UK - 27.000 dall'Italia; 1871-80 1.849.000 da UK - 168.000 dall'Italia; 1881-90. 3.259.000 da UK 992.000 dall'Italia e stiamo escludendo l'emigrazione dai porti irlandesi!

In Italia ci fu anche emigrazione interna, ma idem dall'Irlanda.

Direi che fu un fenomeno europeo, non certo imputabile ai Savoia (che, detto per inciso, perseguirono politiche scellerate in tutto, tranne che nella questione religiosa).

Confrontando questi periodi,

fino al 1880, fino al 1900, fino al 1925, tabella alla mano nel

Veneto vi fu una emigrazione del 11% 20,31 33,85

Basilicata " " " 5,98 16,52 18,11

Sicilia " " " 0,34 1,66 5,5

Liguria " " " 5,03 6,05 3,78

Come puoi vedere dopo i sabaudi le percentuale dell emigrazione sono aumentate questo a dimostrare che il tenore di vita pegioró.

Come vedi il Veneto e la regione con il magior numero di emigranti, ma stá ad un veneto discutere la sua posizione non a me. Comunque c'é da dire che il settentrione utilizzava per espatriare i fondi che pagavano gli emigranti meridionali, e questa era una disparitá.

Ti consiglio la letture di "Terroni" l'autore é Pino Aprile anche lui Pugliese di Gioia del Colle, la patria del Sergente Romano, in provincia di Bari. In questo libro vi é un intero capitolo dedicato hai pugliesi. Dovresti legerlo.

Non esattamente un autore super partes. Le origini non condizionano necessariamente le idee. Anche a Napoli ed a Genova, ci fu chi votò per la monarchia degli odiati Savoia, nel 1946.

Preferisco leggere i resoconti dei diplomatici stranieri, in viaggio negli stati italiani, prima dell'unificazione. Quindi, non la storia scritta dai vincitori, nè dai revisionisti, nè dai filosabaudi, nè dai filoborbonici. E' anche interessante leggere resoconti successivi all'unità ed ai risultati ottenuti.

Parli del plebiscito? Una grande farsa. Due schede una con si l'atra con il no ne prendevi una e la imbucavi nell urna davanti ai bersaglieri, con buona pace del segreto elettorale. Inoltre mi risulta che alcuni garibaldini votarono due volte, mentre i soldati del regno borbonico non furono ammessi al voto.

Vedi un pó tu

Per quanta riguarda la ferrovia, saprai sicuramente che la prima ferrovia in italia fu quella della tratta Napoli-Portici costruita dai borbonici e che il primo tunnel ferroviario al mondo fu costruito dai borboni. Loro non continuarono con la costruzione delle ferrovie perché il nostro paese (il sud ) e circondato dal mare, difatti la prima flotta marittima era quella borbonica con cui loro spostavano le merci.

In Campania, però, le costruirono... Era il paese più vasto della penisola ed aveva meno ferrovie del Ducato di Modena. Il fatto che sia circondato dal mare, non credo possa sostituire la ferrovia... Non esiste solo la costa. Anche La Gran Bretagna è circondata da mare, ma qualche ferrovia l'hanno costruita.

Be in effetti questa domanda me la sono posta pure io, ma se consideriamo le casse del regno maggiori di 60 volte di quelle sabaude, il tipo di moneta che usavano aurea mentre i piemontesi carta,ed il minimo numero di tasse ( solo 5 ,mentre i sabaudi ne misero altre 20), si vede che non avessero bisogno di ferrovie perché il loro stato non ne aveva bisogno e fioriva bene cosi.

Quindi era la loro politica di aumentare gli scambi marittimi a quelli ferroviari. Ancora una cosa il primo transatlantico fu il Sicilia che collegava Napoli a New York.

Ma veniamo ad oggi in Sicilia due citta importanti come Palermo e Catania hanno la ferrovia. Sai tu quanto ci vuole per collegare queste due cittá che distano 190 km con il treno? Circa 6 ORE alla media di 30 km orari, quindi e come se la ferrovia non ci fosse.

L'ultima cosa ancora oggi Matera non possiede la stazione ferroviaria.

Già... pochi santi in paradiso. D'altronde, in Liguria abbiamo ancora vasti tratti di binario unico.

ripeto non voglio fare il confronto di chi stava bene o male ma solo come eravamo e come siamo.

Trai tu le conclusioni.

Le ho tratte dai dati relativi a reddito reale, sviluppo infrastrutturale ed industriale, etc.

e sarebbero?

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