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LA MONETAZIONE DI SUESSA


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II° GRUPPO

D/: Testa di Atena a sinistra, con elmo corinzio.

R/: Gallo rivolto a destra; a sinistra, in alto, astro; a destra, SVESANO.

(Historia Numorum n. 449)

Sottogruppo Variante Sambon (N. esemplari noti oggi)

1 elmo senza decorazione 873 (84)

2 elmo ornato di serpente 874 (11)

3 dietro, clava 875 (5)

4 stile sommario o barbarico 876 (1)

Di seguito saranno riportati solo esemplari con lettura sicura delle leggende.

Questa particolare emissione è stata studiata anche da R. Lippi, La serie del gallo. Lo studio dei pesi come spunto di indagine, RIN 106, 2005, p. 109-126, che fra l’altro ha potuto avere i pesi anche degli esemplari del medagliere del Museo Archeologico di Napoli.

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Emissione n. 1 = Elmo non decorato (Sambon 873)

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1) Napoli, fondo Ruozzo 295708 g. 8,33

2) Berlino 25 g. 7,99

3) Napoli, Fiorelli 1314 g. 7,68

4) Napoli, fondo Ruozzo 295710 g. 7,68

5) Künker 94/2004, 94 g. 7,62

6) Londra, BMC 17 g. 7,46

7) Berlino 26 g. 7,11

8) Milano, SNG Milano 292 g. 7,11

9) Sydney, SNG Gale 139 = CNG/Seaby 23/1992, 28 g. 6,98

10) Napoli, Fiorelli 1317 g. 6,96

11) Parigi, SNG Paris 1177 g. 6,92

12) coll. Lippi g. 6,80

13) Milano, SNG Milano 293 g. 6,74

14) CNG e.2. 229/2010, 21 = Elsen 209/2000, 12 g. 6,73

15) Carelli, Adn. 28 g. 6,67

16) Milano, SNG Milano 294 g. 6,66

17) Napoli, Santangelo 1402 g. 6,65

18) Monaco, SNG München 417 g. 6,57

19) Napoli, Fiorelli 1316 g. 6,54

20) Dix Noonan Webb Ltd 28.ix.2010, 392 g. 6,52

21) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 6,52

22) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 6,51

23) Francoforte, Hist. Mus, 116 g. 6,47

24) Napoli, Santangelo 1410 g. 6,41

25) Carelli, Adn. 25 g. 6,41

26) Blackburn, SNG Blackburn 21 g. 6,39

27) Manchester, SNG Manchester 82 g. 6,35

28) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 6,34

29) Stack’s 28.iv.2010, 19 g. 6,33

30) Monaco, SNG München 418 g. 6,33

31) Napoli, Santangelo 1400 g. 6,19

32) Napoli, Fiorelli 1320 g. 6,16

33) Napoli, Fiorelli 1315 g. 6,15

34) Napoli, Fiorelli 1319 g. 6,12

35) Rio de Janeiro, Mus. St. Naz. 44 g. 6,12

36) Atene, SNG Evelpidis 80 g. 6,00

37) Newclaste, SNG Newcastle 31 g. 5,97

38) ex coll. Weber 406 g. 5,96

39) Napoli, Fiorelli 1318 g. 5,92

40) Numismatica Ars Classica 7/1994, 149 g. 5,87

41) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 5,64

42) Berlino 27 g. 5,62

43) Napoli, Santangelo 1399 g. 5,62

44) Napoli, Fiorelli 1323 g. 5,52

45) Torino 700 g. 5,48

46) Parigi, SNG Paris 1176 g. 5,30

47) Carelli, Adn. 26 g. 5,28

48) Berlino 28 g. 5,27

49) Agrigento, SNG Agrigento 6 g. 5,24

50) Napoli, Santangelo 1403 g. 5,23

51) Parigi, SNG Paris 1178 = De Luynes 208 g. 5,04

52) Winterthur 180 g. 5,04

53) Milano, SNG Milano 295 g. 5,01

54) Busso Peus 369/2001, 47 g. 4,88 *

55) Napoli, Santangelo 1412 g. 4,84

56) Napoli, Fiorelli 1324 g. 4,83

57) Hauck & Aufhäuser 19/2006, 13 g. 4,75

58) Napoli, Fiorelli 1322 g. 4,74

59) Milano, SNG Milano 296 g. 4,71

60) Campobasso, Sopr. Arch. 58531 g. 4,70

61) Milano, SNG Milano 297 g. 4,63

62) Napoli, Santangelo 1404 g. 4,60

63) Cambridge, SNG Lewis 95 g. 4,56

64) Napoli, Santangelo 1411 g. 4,54

65) Carelli, Adn. 27 g. 4,51

66) Budapest, SNG Hungary 506 g. 4,49

67) Napoli, Santangelo 1405 g. 4,48

68) Napoli, Santangelo 1401 g. 4,46

69) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 4,41

70) Klagenfurt, SNG Dreer 98 g. 4,32

71) ex coll. Weber 407 g. 4,28

72) Carelli, Adn. 29 g. 4,26

73) Napoli, Santangelo 1407 g. 4,21

74) Monaco, SNG München 419 g. 4,20

75) Napoli, Fiorelli 1321 g. 4,06

76) Milano, SNG Milano 298 g. 4,03

77) Napoli, Santangelo 1409 g. 4,00

78) Napoli, Santangelo 1406 g. 3,77

79) Napoli, Santangelo 1408 g. 3,15

80) ex coll. Pozzi 245 g. ?

81) Carelli tav. LXV, 23 g. ?

82-84) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ? (tre esemplari)

Nota: non si può escludere che non pochi degli esemplari sopra elencati abbiano in realtà l’elmo ornato di serpente (spesso non visibile a causa dell’usura della calotta dell’elmo e per converso evidente in alcuni esemplari di alta conservazione). In alcuni esemplari si nota una semplice base di attacco per la criniera.

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Emissione n. 2 = Elmo ornato di serpente (Sambon 874)

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1) Künker 94/2004, 68 = Busso Peus 288/1975, 28 g. 7,62

2) Berlino 29 g. 4,99

3) Numismatica Ars Classica 6/1993, 19 g. 4,80

4) Londra, SNG Morcom 184 g. 4,78 **

5) Münzen und Medaillen Deutsch. 17/2005, 22 g. 4,74

6) Classical Numismatic Group 70/2005, 8 g. 4,65 *

7) ex coll. Laffaille 21 g. 4,27

8) Londra, BMC 16 g. 4,27

9) Berlino 31 g. 4,12

10) Berlino 30 g. 3,97

11) Classical Numismatic Group 67/2004, 73 g. 3,80

Nota: come già accennato, non è sempre agevole riconoscere la decorazione con serpente sulla calotta dell’elmo.

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Emissione n. 3 = dietro, simbolo clava (Sambon 875)

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1) Napoli, Fiorelli 1325 g. 4,19

2) Londra, SNG Morcom 184a g. 4,08 *

3) Copenhagen, SNG Cop. 589 g. 3,73 **

4) Napoli, Santangelo 1413 g. 3,14

5) Hirsch G. 163/1989, 62 g. ?

Nota: apparentemente questa variante, con clava dietro la nuca di Atena, è battuta con una sola coppia di conii. La calotta sembra priva di decorazioni.

Modificato da acraf
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Emissione n. 4 = stile sommario o barbarico (Sambon 876)

Immagine non disponibile

1) Berlino 3 g. 4,23

Il caratteristico abbinamento tipologico di questo II Gruppo, testa di Atena con elmo corinzio e capelli annodati sul collo/gallo e astro, è proprio di alcune comunità che ricadono in un’area compresa tra Lazio meridionale, Molise e Campania settentrionale e che condividono tratti culturali di tradizione osco-campana e sannitica. Le zecche che hanno adottato il medesimo abbinamento tipologico sono, oltre a Suessa: Cales (Sambon 916-918; H.N. 435); Teanum (Sambon 1004; H.N. 453), Caiatia (Sambon 974-976; H.N. 433), Aquinum (Sambon 166-170; H.N. 432), Venafrum (Sambon 1075; H.N. 2661), Telesia (Sambon 111; H.N. 457), anche se le due ultime restano ancora di attribuzione incerta.

I rinvenimenti di tali monete hanno permesso di definire un’area di circolazione nella zona fra la Campania settentrionale e Lazio meridionale (territorio dei Sidicini e dei Volsci) e nei territori limitrofi della Marsica e del Sannio Pentro e dell’Irpinia, con una propaggine costiera fino a Paestum.

La distribuzione ponderale non presenta un ristretto campo di addensamento, ma anzi due fasce di addensamento, fra 6,90 e 6,00 g e fra 5 e 4 g, con una media complessiva di 5,42 g, escludendo solo la variante con clava, che risulta essere la più leggera, con la media di 3,9 g (e quindi probabilmente l’ultima ad essere emessa in questo gruppo).

Tale disposizione ponderale presenta alcuni scarti rispetto alle analoghe emissioni di Cales, che presentano un peso medio di 6,33 g (tenendo però presente le le varianti con crescente e con A sono più leggere) e di Teanum, con peso medio di intorno a 6 g.

L’escursione ponderale osservata per il II Gruppo di Suessa appare sovrapporsi all’unità della III fase della monetazione di Neapolis (vedi opera, vero Corpus, della Taliercio Mensitieri sul bronzo di Neapolis, Atti VII Convegno CISN, 1986) come anche della serie romano-campana con testa di Minerva/cavallo e ROMANO (Cr. 17).

Lo studioso Lippi, già citato, aveva ipotizzato che la concentrazione ponderale intorno a 6,5 g venga ricondotto a uno standard di 6 scrupoli (romani), mentre l’addensamento sui 5,5 g verrebbe battuto su uno standard di 5 scrupoli. Ma siamo ancora nel campo delle semplici ipotesi.

Più importante è il fatto che nel materiale recuperato a Campochiaro (Campobasso) sono stati recuperati due esemplari di Neapolis della fase IIIa Taliercio, che sono riconiati l’uno sopra un esemplare di Suessa con Atena/gallo e l’altro su un pezzo della stessa tipologia, ma di attribuzione incerta non essendo visibili nell’undertype le lettere dell’etnico.

Quindi in ogni caso le emissioni con Atena/gallo devono precedere, magari di poco, quelle con Apollo/toro incoronato dalla Vittoria presenti a Neapolis e anche nel III Gruppo di Suessa.

Ancora complessa resta l’esatta definizione della datazione per il II Gruppo di Suessa.

La Valente, anche sulla base di tali riconiazioni e della composizione del ripostiglio di Pietrabbondante, ipotizza che tale gruppo seguì subito al I Gruppo con Mercurio/Eracle e in parte si sovrappose al gruppo con Apollo/toro coronato da Vittoria in un arco di tempo che parte dal 270 al 250 a.C.

La scelta del latino per l’etnico e la particolare area di circolazione, che tocca territori di precoce influenza romana, permettono di escludere l’ipotesi di una convenzione o lega in chiave antiromana, ma piuttosto di una produzione monetaria curata da alleati filoromani che rapidamente valica i limiti di una circolazione locale, per diffondersi soprattutto verso aree interne, abitate da Sanniti Pentri e dai Volsci.

(continua)

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III° GRUPPO

Ia SERIE

D/: Testa laureata di Apollo a sinistra; dietro, simbolo o lettera variabile; davanti, SVESANO.

R/: Toro androprosopo stante a destra, incoronato da Nike in volo a destra; sotto, lettera variabile o simbolo.

(Historia Numorum n. 450)

Sottogruppo Variante Sambon (N. esemplari noti oggi)

1 Fulmine / N 877 (3)

2 K / IΣ 878 (8)

3 M / Π 879 (2)

4 N / M 880-881/1 (5)

5 N / N 881/2 (7)

6 N / Π 881/3 (15)

7 N / IΣ 881/4 (16)

8 O / pentagramma 882 (1)

9 T / M - (2)

10 T / IΣ 883 (8)

IIa SERIE

D/: Testa laureata di Apollo a destra; dietro, A (?); davanti, SVESANO.

R/: Toro androprosopo stante a sinistra, incoronato da Nike in volo a sinistra.

(Historia Numorum -)

Sottogruppo Variante Sambon (N. esemplari noti oggi)

11 A? / - 883 var (1)

IIIa SERIE

D/: Testa laureata di Apollo a sinistra; dietro, O (o patera).

R/: Toro androprosopo stante a destra, incoronato da Nike in volo a destra; all’esergo, SVESANO

(Historia Numorum n. 450)

Sottogruppo Variante Sambon (N. esemplari noti oggi)

12 O / - 884 (92)

Nota: le prime due serie, che sono rare, hanno esemplari generalmente in modesto stato di conservazione, rendendo quindi difficile la lettura delle lettere che formano i vari sottogruppi. Sono gradite segnalazioni di altri esemplari.

L’emissione n. 12 della III serie, con SVESANO al rovescio, è molto comune.

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Emissione n. 1 = Fulmine / N (Sambon 877)

Nessuna immagine (da verificare)

1) ex coll. Sambon (da Sambon 1903) g. 6,49

2) Carelli 11 g. 5,90

3) Carelli tav. LXV, 14 g. ?

Nota: La Valente cita l’esemplare Klagenfurt, SNG Dreer 97 g. 6,21, che apparentemente reca al diritto un fulmine, ma l’etnico è al rovescio (come nell’ultima emissione n. 12).

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Emissione n. 2 = K / IΣ (Sambon 878)

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1) Carelli 10 g. 6,77

2) Carelli 9 g. 6,72

3) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. 6,10

4) ex coll. Weber 410 g. 5,96

5) Parigi, SNG Paris 1163 g. 5,89 *

6) Nottingham, proveniente da Nemi g. 5,03

7) ex coll. Weber 409 g. 4,37

8) Carelli tav. LXV, 1 g. ?

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Emissione n. 3 = M / Π (Sambon 879)

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1) Londra, BMC 9 g. 5,13 *

2) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ?

Modificato da acraf
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Emissione n. 4 = N / M (Sambon 880 & 881/1)

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1) New York, SNG ANS 604 g. 7,19 *

2) Berlino 17 g. 5,89

3-5) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. ? (3 esemplari)

Nota: nel Sambon sia al n. 880 sia al n. 881(1) viene citato uno stesso esemplare, di Berlino. Inoltre l’esemplare SNG ANS 604 non mostra la lettera dietro la nuca, a causa di una fenditura. Si sospetta che sia una stessa emissione.

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Emissione n. 5 = N / N (Sambon 881/2)

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1) Berlino 13 g. 6,50

2) Monaco, SNG München 416 g. 6,32

3) Londra, BMC 10 g. 6,17 *

4) Rauch 86/2010, 51 g. 6,08 (lettera al diritto non visibile)

5) Montagna dei Cavalli (Sicilia), Sopr. Arch. MC 516 g. 5,79

6) Atene, SNG Evelpidis 78 g. 5,15

7) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ?

Nota: l’esemplare di Montagna dei Cavalli è descritto avere la combinazione di lettere H/N (da verificare).

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Emissione n. 6 = N / Π (Sambon 881/3)

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1) Nottingham, proveniente da Nemi g. 6,14

2) Sydney, SNG Gale 140 g. 6,10 *

3) Copenhagen, SNG Cop. 585 g. 6,06

4) Parigi, SNG Paris 1164 g. 5,64

5) Francoforte, 115 g. 5,62

6) Londra, BMC 12 g. 5,47

7) Berlino 14 g. 5,42

8) Torino, 698 g. 5,04

9) Napoli, Fiorelli 1313 g. ?

10) Napoli, Santangelo 1396 g. ?

11) Napoli, Santangelo 1397 g. ?

12) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ?

13) Carelli 12 g. ?

14) Carelli 13 g. ?

15) Carelli 14 g. ?

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Emissione n. 7 = N / IΣ (Sambon 881/4)

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1) Monaco, SNG München 415 g. 7,26

2) Parigi, SNG Paris 1165 g. 7,21 *

3) Oxford, SNG Lewis 96 g. 7,17

4) Londra, SNG Morcom 186 g. 7,16

5) Milano, SNG Milano 283 g. 6,75

6) Budapest, SNG Hungary 503 g. 6,65

7) Carelli 15 g. 6,41

8) Milano, SNG Milano 284 g. 6,18

9) Londra, BMC 11 g. 5,28

10) Napoli, Fiorelli 1311 g. ?

11) Napoli, Fiorelli 1312 g. ?

12) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ?

13-16) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. ? (4 esemplari)

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Emissione n. 8 = O / pentagramma (Sambon 882)

Nessuna immagine (da verificare)

1) Napoli, Santangelo 1398 g. ?

Nota: Si tratta dell’unica emissione del gruppo che reca un simbolo, pentagramma, sotto il toro, al posto della/e lettera/e. Pur essendo descritta da Fiorelli nel 1866 per il catalogo Santangelo e confermata da Sambon nel 1903, necessita di conferma.

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Emissione n. 9 = T / M (Sambon -)

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1) Campobasso, Campochiaro 5833 g. 7,32

2) Londra, BMC 13 g. 7,04 *

Nota: variante sfuggita al Sambon e solo accennata dalla Valente (a pagina 63 nota 87 del suo lavoro).

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Emissione n. 10 = T / IΣ (Sambon 883)

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1) Carelli 16 g. 7,18

2) Copenhagen, SNG Cop. 584 g. 6,76 *

3) Casamari, Abbazia CM 1219 g. 6,33

4) Carelli tav. LXV, 13 g. ?

5-6) Napoli, ripostiglio Pietrabbondante g. ? (2 esemplari)

7-8) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ? (2 esemplari)

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Emissione n. 11 = con i tipi invertiti (Sambon 883 var.)

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1) Londra, BM 1920-7-25 6 = ex coll. Weber 408 g. 6,75 *

Nota: il catalogo della collezione Weber crede di riconoscere una lettera A dietro la testa. Probabilmente non esiste e lo stile è sommario e non si esclude che sia una copia “barbarica” e non una emissione ufficiale.

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Emissione n. 12 = O / - (Sambon 884)

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1) New York, SNG ANS 608 g. 7,72

2) New York, SNG ANS 606 g. 7,42

3) New York, SNG ANS 607 g. 7,31

4) Parigi, SNG Paris 1175 = De Luynes 207 g. 6,55

5) Parigi, SNG Paris 1168 g. 6,46

6) Stoccolma, SNG Stockholm 115 g. 6,46

7) Münzen und Medaillen liste 587/1995, 3 g. 6,43

8) Sydney, SNG Gale 141 g. 6,42

9) Parigi, SNG Paris 1167 g. 6,39

10) Parigi, SNG Paris 1174 = De Luynes 206 g. 6,39

11) Paestum, coll. Sallusto 1340 g. 6,30

12) Atene, SNG Evelpidis 79 g. 6,28

13) Klagenfurt, SNG Dreer 96 g. 6,26

14) Napoli, fondo Ruozzo 295711 g. 6,23

15) Sydney, SNG Gale 142 g. 6,21

16) Milano, SNG Milano 285 g. 6,19

17) Parigi, SNG Paris 1169 g. 6,18

18) Berlino 19 g. 6,16

19) Carelli 18 g. 6,15

20) Milano, SNG Milano 286 g. 6,14

21) Berlino 22 g. 6,13

22) Numismatica Ars Classica 29/2005, 17 g. 6,13

23) Newcastle, SNG Newcastle 32 g. 6,09

24) Locarno, ex dono Moretti 21 g. 6,09

25 Londra, BMC 15 g. 6,06

26) Francoforte, 114 g. 6,01

27) Tivoli, Acquoria fossa votiva g. 6,00

28) Berlino 21 g. 5,99

29) Aarhus, SNG Aarhus 78 g. 5,98

30) Rio de Janeiro, 45 g. 5,97

31) Classica Numismatic Group 61/2002, 14 g. 5,92 *

32) Londra. SNG Morcom 185 g. 5,88

33) Copenhagen, SNG Cop. 587 g. 5,87

34) Stack’s 17.xii.2008, 3 = Hess Divo 307/2007, 1008 = Münzen und Medaillen 76/1991, 20 (ex coll. Laffaille) g. 5,86

35) Carelli 17 g. 5,85

36) Numismatica Ars Classica 46/2008, 151 g. 5,84

37) Parigi, SNG Paris 1172 g. 5,74

38) Berlino 23 g. 5,74

39) Numismatica Ars Classica 13/1998, 54 (coll. Moretti) g. 5,68

40) Milano, SNG Milano 287 g. 5,67

41) Berlino 20 g. 5,66

42) Leipzig, SNG Leipzig 144 g. 5,61

43) Tarquinia, Mus. Arch. Naz. 58 g. 5,60

44) Milano, SNG Milano 288 g. 5,59

45) Parigi, SNG Paris 1166 g. 5,58

46) Monaco, SNG München 413 g. 5,57

47) Tubinga, SNG Tubingen 365 g. 5,57

48) Münzen und Medaillen Deutsch. 8/2001, 6 = Münzen und Medaillen liste 264/1966, 6 g. 5,51

49) Budapest, SNG Hungary 504 g. 5,50

50) Parigi, SNG Paris 1171 g. 5,41

51) Numismatica Ars Classica 27/2004, 11 g. 5,38

52) Milano, SNG Milano 290 g. 5,35

53) Monaco, SNG München 414 g. 5,32

54) Milano, SNG Milano 289 g. 5,31

55) Künker 67/2001, 39 g. 5,23

56) Copenhagen, SNG Cop. 586 g. 5,00

57) Torino, 699 g. 4,97

58) Parigi, SNG Paris 1170 g. 4,93

59) Tarquinia, Mus. Arch. Naz. 59 g. 4,85

60) Tubinga, SNG Tubingen 366 g. 4,81

61) Budapest, SNG Hungary 505 g. 4,80

62) Milano, SNG Milano 291 g. 4,72

63) Rio de Janeiro, 46 g. 3,91

64) Londra, BMC 14 g. 3,75

65) Tarquinia, Mus. Arch. Naz. 58 g. 3,55

66) Parigi, SNG Paris 1173 g. 3,48

67) Hirsch 197/1997, 11 g. ?

68) Napoli, Fiorelli 1304 g. ?

69) Napoli, Fiorelli 1305 g. ?

70) Napoli, Fiorelli 1306 g. ?

71) Napoli, Fiorelli 1307 g. ?

72) Napoli, Fiorelli 1308 g. ?

73) Napoli, Fiorelli 1309 g. ?

74) Napoli, Fiorelli 1310 g. ?

75) Napoli, Santangelo 1384 g. ?

76) Napoli, Santangelo 1385 g. ?

77) Napoli, Santangelo 1386 g. ?

78) Napoli, Santangelo 1387 g. ?

79) Napoli, Santangelo 1388 g. ?

80) Napoli, Santangelo 1389 g. ?

81) Napoli, Santangelo 1390 g. ?

82) Napoli, Santangelo 1391 g. ?

83) Napoli, Santangelo 1392 g. ?

84) Napoli, Santangelo 1393 g. ?

85) Napoli, Santangelo 1394 g. ?

86) Napoli, Santangelo 1395 g. ?

87) Carelli tav. LXV, 15 g. ?

88) Carelli tav. LXV, 16 g. ?

89) Roma, Mus. Naz. (stipe Vicarello) g. ?

90-92) Roma, Villa Giulia (stipe Carsoli) g. ? (3 esemplari)

Nota: L’esemplare Klagenfurt, SNG Dreer 97 g. 6,21, apparentemente reca un fulmine al posto di O. Inoltre l’esemplare Napoli, Santangelo 1395, è descritto con uno scudo al posto di O: si sospetta un’erronea lettura del Fiorelli e potrebbe essere una normale moneta, con lieve scivolo di conio. E’ l’ennesima conferma dell’importanza di avere una edizione con foto di tutti gli esemplari della ricca collezione del medagliere di Napoli.

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Come sopra osservato, il gruppo III è formato essenzialmente da due serie, accomunate dalla testa di Apollo laureato al D/ e dal toro androprosopo incoronato dalla Vittoria in volo al R/, che si distinguono per la posizione dell’etnico, al D/ della prima serie (considerano che la seconda serie è probabilmente una copia barbarica) oppure al R/ nella terza e più comune serie.

Poi bisogna accennare ad alcuni esemplari (Sambon 693 e 694) che recano al diritto testa di Apollo con leggenda NEOΠOΛITΩN e al rovescio il toro androposopo con leggenda SVESANO. Più che testimonianze di un’alleanza fra Neapolis e Suessa, con veri ibridi, probabilmente ha ragione Sambon a ritenerle riconiazioni poco accurate.

La tipologia è completamente diversa dalle precedenti emissioni bronzee di Suessa e copia fedelmente i tipi dell’unità della III fase delle monete di bronzo di Neapolis:

post-7204-0-88294900-1316451387_thumb.jp

La distribuzione di queste nuove monete interessa ancora i territori della Campania settentrionale, del Latium, della Marsica, del Sannio pentro, ma si registra una significativa estensione del raggio di diffusione, sia verso nord (Etruria) sia verso sud (fino alla Sicilia, come testimoniato da Montagna di Cavalli).

Per quanto riguarda la metrologia, sembra esista una diversa distribuzione ponderale tra la prima e la terza serie. Per la prima la Valente ha trovato un peso medio di circa 6,3 g con due picchi di addensamento a 7,49-7,00 e a 6,49-6,00 g, mentre per la terza serie ha rilevato un peso medio di circa 5,70 g, con addensamento a 6,00-5,50 g.

Il peso medio e la distribuzione della prima serie appaiono sovrapporsi alla simile monetazione di Cales.

post-7204-0-24192500-1316451406_thumb.jp

Sicuramente la terza serie è stata coniata poco dopo la prima, non solo per un peso leggermente ridotto, ma anche perché manca completamente nel ripostiglio di Pietrabbondante, che comprendeva invece le precedenti emissioni di bronzo di Suessa.

La presenza di lettere comuni sulle serie enee di Suessa e di Neapolis potrebbe indicare che le due città abbiano fatto ricorso a medesimi artigiani piuttosto che la produzione di tali monete sia stata tutta concentrata a Neapolis (ipotesi di Marchetti).

Facendo il parallelo con le simili emissioni di Suessa, Cales e Neapolis, la Valente ha proposto che la prima serie di Suessa ricadrebbe nell’arco temporale fra il 270 e il 250 a.C., dopo il numerario con il gallo. La terza serie sarebbe di poco posteriore, con una datazione non chiaramente specificata dalla Valente, ma che presumo sia intorno al 250-240 a.C., quando il piede ponderale è passato da 6 a 5 scrupoli, probabilmente a seguito del grande sforzo bellico durante la prima guerra punica.

Anche la maggiore produzione della terza serie mi sembra compatibile con il forte sostegno di Suessa all’economia romana durante questa guerra. Secondo Taliercio Mensitieri per le monete enee di Neapolis, il passaggio a 5 scrupoli sarebbe dettato dalla necessità di convertire il bronzo campano con 1/48 (quartuncia) dell’asse di 240 scrupoli (mentre un bronzo campano di circa 7 g coinciderebbe invece con 1/48 di un asse da 300 scrupoli, sapendo che uno scrupolo romano pesa 1,125 g).

Con la conclusione della prima guerra punica cessò anche la monetazione di Suessa.

(Fine)

Naturalmente ora sono benvenute le vostre osservazioni su questa monetazione di Suessa.

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Acraf, lavoro nencomiabile che rappresenta un vero arricchimento per il Forum, soprattutto nella sua (meno ricca rispetto alla medioevale e alla moderna) sezione classica.

Mi domando solo se non valga la pena che queste monografie vengano caricate in una sezione apposita , quella degli Articoli, as esempio dove una consultazione graficamente più omogenea ne incrementerebbero fruibilità e leggibilità.

Naturalmente nelle discussioni/sezioni si potrebbe dare opportunamente notizia delle monografie/articoli che di volta in volta vengono postate.

Complimenti!

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Mi domando solo se non valga la pena che queste monografie vengano caricate in una sezione apposita , quella degli Articoli, as esempio dove una consultazione graficamente più omogenea ne incrementerebbero fruibilità e leggibilità.

Sono daccordissimo con Numa per quanto sopra. Complimenti sinceri ad Acraf per questo lavoro veramente interessante.

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Mi domando solo se non valga la pena che queste monografie vengano caricate in una sezione apposita , quella degli Articoli, as esempio dove una consultazione graficamente più omogenea ne incrementerebbero fruibilità e leggibilità.

Sono daccordissimo con Numa per quanto sopra. Complimenti sinceri ad Acraf per questo lavoro veramente interessante.

Concordo!

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Ringrazio vivamente per gli apprezzamenti.

Per la verità questa discussione era stata inizialmente avviata solo per rendere nota l'esistenza di un importante articolo, della professoressa Valente, al solito reperibile solo su una rivista accademica e di difficile reperimento.

Procedendo, la cosa mi ha preso un pò la mano e mi sono divertito a creare in pochi giorni delle specie di schede inserendole in singoli interventi (anche per i noti limiti di ingombro delle immagini) e ho proseguito mantenendo la stessa impostazione, talvolta anche al di là del lavoro della Valente.

Ovviamente è venuto fuori un intervento un pò "anomalo" e l'argomento sicuramente meriterebbe una migliore sistemazione, sotto forma di un articolo graficamente meglio impostato e con tabelle, possibilmente in formato pdf.

Potrei anche farlo, ma avrei bisogno di qualche tempo e chiederò aiuto a chi è più pratico di me per poter inserire in una adatta sezione un simile articolo che sarà per forza piuttosto ingombrante come memoria.

Spero solo di non creare fastidi a chi ha già avviato studi sul medesimo argomento, anche se curerò correttamente tutti i necessari riferimenti (che dovranno essere riportati).

Può essere un'ottima occasione per studiare una comune impostazione per arrivare a implementare una serie di agili ma complete "monografie" che trattino la monetazione di singole zecche, talvolta riprendendo e sviluppando anche studi precedenti.

Sono aperto a tutti i suggerimenti e consigli.

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Contributo interessante sebbene credo che abbia bisogno, almeno per ciò che attualmente è noto, di qualche integrazione.

Dispongo di un corpus, il Campaniae Nummis, il cui autore è Luigi Graziano (2007) che abbraccia tutta la monetazione delle zecche della Campania antica.

Ad esempio, l'esemplare Napoli Santangelo 1395 simbolo scudo ... esiste e come! Addirittura sono note ben due varianti, una con etnico solo al rovescio...riferim. SNG Australia/ collezione Gale 36, l'altra con etnico ad entrambi i lati ...rif. SNG UK 501.06 .

Oppure, ad esempio, l'esemplare Napoli Santangelo 1398... l'autore sostiene che probabilmente è una emissione della zecca di Teano...

Ma ci sarebbe anche altro che non anticipo, dato che sono a conoscenza del fatto che l'autore pubblicherà a giorni l'intero corpus via web, affinché sia disponibile a tutti.

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Conosco bene Luigi Graziano e so che da anni sta lavorando a un Corpus sulle monete della Campania, anche se credo che ultimamente è molto impegnato sul piano professionale e non so se ha potuto completarlo.

Ovviamente sarei felicissimo che egli possa finalmente coronare il suo vero sogno: rendere fruibile online un vero catalogo delle emissioni campane.

E' un lavoro tanto più lodevole visto che persistono molti equivoci ed errori, dovuti soprattutto alla somiglianza di tipi appartenenti a zecche diverse, soprattutto nei bronzi col toro.

Il vero problema è riuscire a interpretare specialmente esemplari in modesto stato di conservazione, dove l'identificazione della variante è molto difficile e spesso piccoli dettagli, come corrosioni, incrostazioni, rotture di conio possono facilmente fuorviare.

Un esempio.

Nel caso di Suessa la variante con doppia leggenda (al D/ e al R/) è spesso male interpretata e ad esempio UK 501.06 è molto sconservato e non si vedono lettere, almeno dalla modesta foto.

La collezione Gale:

http://sylvester.acl.arts.usyd.edu.au/cocoon/acans/summary?start=26&number=19

ha nel sito internet una numerazione che è diversa da quella riportata nel Sylloge pubblicato (specificata nella scheda che si apre cliccando il numero). Il n. 36 corrisponde al SNG 140 e si tratta della soprariportata mia emissione 6/2 (e la foto riportata è proprio della collezione Gale, di ottima conservzione).

Il Santangelo 1398, col pentagramma, concordo che potrebbe invece appartenere a Teanum e ringrazio per la segnalazione.

Il Santangelo 1395 è noto solo dal Fiorelli, che è un catalogatore piuttosto attento, ma se non si vede una immagine non possiamo essere sicuri che ci sia uno scudo e non una O (e se è realmente di Suessa e non di altra zecca simile, come Teanum).

Come avevo già scritto prima, un grosso problema è l'assenza di immagini degli esemplari del medagliere di Napoli, fondamentale per un Corpus di monete campane.

Resto in trepidante attesa di poter visionare l'opera del Graziani e di contribuire assieme ad altri eventualmente a migliorarla con nuove segnalazioni od osservazioni.

L'importante è poter collaborare serenamente tutti insieme al progresso delle conoscenze numismatiche.

Modificato da acraf
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