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IGNORED

Sul testone inedito Muntoni 27


ZuoloNomisma

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Descrizione:

Roma, Gregorio XIII (1572-1585). Testone senza data. Muntoni 27, C.N.I manca.

D:/ Busto a destra con piviale con S. Pietro – (s): • GREGORIVS • XIII • PONT • M •

R:/ Gesù a destra, consegna le chiavi a S. Pietro inginocchiato -(s): • ET • TIBI • DABO • _ • CLAVES, in basso a destra segno di zecca 69. All’esergo: • ROMA •

T:/ Liscio.

Note: è l’esemplare delle collezione Muntoni (illustrato in Tavola 51, Munt vol. 2) e classificato dal Muntoni stesso come “inedito”.

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Considerazioni:

Durante l’anno giubilare 1575 (anno di coniazione della moneta in questione), sono stati richiamati a Roma, al fine sopperire alle aumentate richieste di moneta legate al flusso di pellegrini, innumerevoli artisti ed incisori. Il Martinori riporta: “Nel 1575 altri artisti furono chiamati alla Zecca per preparare le monete e le medaglie che in gran copia vi si coniavano per l’occasione della grande solennità del Giubileo. Tra questi troviamo uno che firmò una medaglia di Gregorio XIII con M . B . R . F . che il Milanesi legge MICHAEL BALLA ROMANUS FECIT. Un altro medaglista, di nome Pietro Paolo Galeotti, detto Il Romano, che firmava le sue medaglie PP . R . ovvero P . P . , lavorò nel 1575 come incisore di conii alla Zecca Papale. Era pesatore Cortese Baccino. Da una lettera del Marini all’Affò veniamo a conoscere come ai 10 di maggio del 1575 Leoni Ludovico fu levato dall’impiego e sostituito dal Galeotti, ed ai 12 dicembre dello stesso anno, il Leoni fu reintegrato nell’officio di “compressore ed intagliatore delle stampe” unitamente al Fragni.

Questa nota rende l’idea di come fossero concitate le attività in Zecca durante questo periodo.

Per la tipologia in esame esistono diverse varianti (censite dal Munt 19 al 27):

- Nell’accoppiamento dei conii (stemma o busto del pontefice al D/ e raffigurazione al R/).

- Nelle legende del D/ e del R/ (ad esempio in alcune TIBI DABO viene invertito diventando DABO TIBI etc…)

- Nella punteggiatura

- Nei segni di zecca (classificati dal Munt ai numeri 67, 68 e 69)

I segni di zecca che si possono trovare, come detto, sono 3:

- n° 67: simbolo della zecca di Roma (Muntoni 19). Il Martinori riporta: “Una innovazione avvenne nella Zecca durante l’anno terzo del pontificato di Gregorio XIII, quello cioè di apporre alle monete coniate in economia dalla Zecca stessa, uno stemmetto che vediamo riprodotto in molte fogge differenti, e che denota la gestione della Zecca e le chiavi con le quali si chiudeva il cassone, contenente il numerario coniato, che erano custodite dagli officiali a ciò designati.”

- n° 68: (Muntoni 24). Il Martinori riporta “Troviamo sopra alcuni Testoni e Giuli del 1575 e sopra altri senza data la cifra (68) che, non essendo attribuibile ad alcun altro zecchiere del tempo, potrebbe essere quella del D’Alessandri.

- n° 69: Non viene riportata alcuna nota specifica (Muntoni 27)

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Il Munt 27 in particolare, è identico al Munt 24 ad eccezione del solo segno di zecca, che nel caso del Munt 24 è il 68, mentre nel Munt 27 è il 69.

Lo stemma 67 rappresenta uno scudo con 2 piccole chiavi all’interno, mentre il 68 è forse riconducibile al D’Alessandri. Il Martinori non indica alcuna informazione per il 69. Si può quindi dire che, pur essendo coniate tutte nel 1575, le monete con i simboli 68 e 69 siano precedenti a quella con simbolo 67, infatti il simbolo che raffigura le chiavi (67) è stato introdotto sostituendo i simboli a monogramma precedentemente presenti sulle monete.

Segni di zecca a confronto:

- Nelle tavole del Muntoni i due simboli (68 e 69) sono rappresentati IDENTICI ma specchiati orizzontalmente.

- Confrontando il Munt 24 con il 27 emerge che in realtà i due simboli sono diversi anche nella forma: il 68 più rotondeggiante e con la con la parte alta più prominente, il 69 più schiacciato e largo. Il fatto quindi che il simbolo di zecca 69 sia diverso e non ruotato rispetto al 68 implica la preparazione di un punzone apposito.

Simbolo di zecca 69:

Al fine di trovare ulteriore riscontro documentale al simbolo di zecca 69, abbiamo cercato nel Muntoni altre monete che portassero questo simbolo. Alla luce delle nostre ricerche risulta che solo il Munt. 28 (tipo diverso dal testone in oggetto) ha lo stesso simbolo di zecca del Munt 27. Le due monete sono state entrambe coniate durante l’anno giubilare 1575. Ipotesi:

- Lo zecchiere che ha coniato i Munt 27 ha lavorato solo per questa coniazione e per il testone al Munt 28.

- I Munt 27 sono stati gli ultimi testoni prima del passaggio agli stemmi (vedi nota Martinori), quindi coniati (in poche unità) con un simbolo che poi non è stato più utilizzato in quanto soppiantato dagli stemmi con le chiavi.

Rarità

Il fatto che la moneta non sia stata censita da altri oltre al Muntoni è attribuibile a due fattori:

- Rarità oggettiva del pezzo.

- Mancata distinzione tra i simboli di Zecca 68 e 69.

È più probabile comunque che l’aspetto legato alla rarità sia di maggiore rilievo, infatti:

- L’esemplare qui presentato è quello appartenuto al Muntoni stesso. Nel nostro archivio di passaggi d’asta non abbiamo rilevato nessun’altra apparizione, ad eccezione di un listino online in cui è presente un esemplare in conservazione molto bassa considerato solo “R”.

- Il Muntoni 28 (unica altra moneta con simbolo di zecca 69) è stata catalogata anche dal CNI al numero 59. Il Muntoni 24 (con simbolo di Zecca 68) è stato classificato al C.N.I. 281. L’esistenza del simbolo 69 era nota dunque anche ai compilatori del C.N.I.

Riteniamo quindi che la moneta sia realmente molto rara e che questa rarità sia dovuta alla presenza di un simbolo di Zecca utilizzato sulle monete di Gregorio XIII per un tempo brevissimo nell’anno 1575.

Creando una struttura di verosimile successione temporale delle emissioni, possiamo dire:

- Coniazione dei Munt 24 (con simbolo 68) (moneta R-RR)

- Coniazione dei Munt 27 (con simbolo 69) (in contemporanea anche alla coniazione del Munt 28 con simbolo 69)

--- sostituzione dei vecchi simboli con gli stemmi con le chiavi dei forzieri ---

- Coniazione dei Munt 19 (con simbolo 67) (moneta R)

Anche le rarità dei Munt 24 e 19 sembrano coerenti con la struttura proposta. Il “picco” di rarità del Munt 27 è quindi attribuibile ad un’interruzione di coniazione quasi immediata per sostituire il punzone del simbolo 69 con lo stemma 67.

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ei ragazzi che dirvi ? avete gia' detto tutto....pero' che suggestivo il volto barbuto e severo di papa Boncompagni e il R/ con Gesu' che consegna le chiavi a s.Pietro. interessante moneta e descrizione, spero di vedervi a Verona. ciao buon week-end.

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Ciao, ottimo approfondimento su questa coniazione di papa Boncompagni, complimenti ! ;)

Interessanti le note sugli incisori "provvisori" richiamati a Roma per l'occasione del Giubileo, ad osservare il monogramma 69 presente sulla moneta, si possono interpretare le iniziali G-P ruotate di 180°, per cui si può ipotizzare sia riconduciile a Pietro Paolo Galeotti, anche se è facile immaginare che manchino documentazioni a supporto, data la concitazione degli eventi di quel 1575.

Peccato che il Muntoni riproduca davvero male questi simboli, rendendoli indecifrabili oltre che non identificati...:rolleyes:

Questo di seguito il testone più comune, con lo stemma della zecca di Roma (M.22 var.), probabilmente adottato proprio per evitare che comparissero i punzoni dei vari incisori "di passaggio":

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Ciao, RCAMIL.

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Buonasera picchio, esemplare di conservazione pregevole, come al solito del resto.

Purtroppo il nostro non si può certo fregiare di questa qualità, ma attratti dalla particolarità del pezzo e dalla sua provenienza, ci siamo lasciati tentare comunque ;).

Michele e Giovanni

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il testone di Zuolonomisma e' collezionabile e interessante x quanto detto in precedenza, quello di Rcamil e' davvero buono e piacevole ( non ho capito se e' in suo possesso o meno ) e quello di Picchio e' di 1 altro pianeta punto e basta. il mio ? non l'ho ancora trovato.... ciao.

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Complimenti al duo ZuoloNomisma, è sempre un piacere seguirvi e leggervi.

Compliemti a Rcamill il miglior segugio papale e conoscitore che frequenta il forum.

Dal canto mio ho acquistato solo una moneta gradevole, e francamente dei tre sono quello che ha fatto meno fatica di tutti.

Sono rimasto colpito dal volto di San Pietro che riceve le chaivi dal Redentore; un'espressione stupita, incredula, un dubbio che prelude ad una grande responsabilità. L'ho presa anni fa quando la monetazione papale era snobbata e non costo tanto, nulla ai prezzi di oggi.

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  • 5 anni dopo...

Ripesco la discussione per mostrarvi un Muntoni 27 trovato sabato a Parma...qualcuno ha già avuto modo di vederlo in diretta o quasi ;)

Credo proprio fosse il medesimo esemplare, presente in un listino online, di cui si parlava nel primo post.

mun27.thumb.JPG.c7b4cb04df50ed96d4079d86b318d0e9.JPG

Un caro saluto,

Antonio

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