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IGNORED

i don't know


Risposte migliori

questa moneta in rame dal diametro di in ottimo stato di conservazione facente parte di un lotto di monete non catalogate ed acquistate da un numismatico di professione non è stata riconosciuta da nessuno. Come nelle due precedenti discussioni non sono in grado di dare il peso poiché non posseggo una bilancia di precisione.

Ciao. Giorgio

post-1958-1139069545_thumb.jpg

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Ciao!

strano che nessuno abbia saputo aiutarti, è una moneta abbastanza semplice.

Cmq eccola qui:

Constantine I CONSTAN-TINVS AVG

Busto: L

VIRTV-S AVGG

PARL S F

Arles RIC VII Arles 304 R3

...me la regali? :P

scherzo!

complimenti!

Modificato da eg1979
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Ciao EG,

sei sicuro che la catalogazione che suggerisci sia giusta? Io avrei qualche dubbio.

RIC VII (Arles) 304 è descritta con 4 torrette, mentre la moneta di Giorgio ne ha due. L'esemplare postato qui non ha inoltre le porte, mentre dovrebbe averne 2 aperte.

C'è qualcosa che mi sfugge?

Luigi

PS: cosa intendi con "busto: L" ?

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Ciao EG,

sei sicuro che la catalogazione che suggerisci sia giusta? Io avrei qualche dubbio.

RIC VII (Arles) 304 è descritta con 4 torrette, mentre la moneta di Giorgio ne ha due. L'esemplare postato qui non ha inoltre le porte, mentre dovrebbe averne 2 aperte.

C'è qualcosa che mi sfugge?

Luigi

PS: cosa intendi con "busto: L" ?

95614[/snapback]

Busto L = Laureato

hai ragione, è sospetta...

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Busto L = Laureato

95642[/snapback]

RIC 304 (Arles) è "testa laureata" non "busto laureato".

Luigi

95651[/snapback]

beh, sì certo la testa!

come "bust type L" si intende la testa laureata, logico!

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Sarà logico per te, ma per me invece non è così logico.

Se scrivi busto laureato mi aspetto di vedere il ritratto del dritto con un busto, non solo la testa.

Ti allego due immagini da esempio:

a) testa laureata

B) busto laureato (e corazzato).

"Busto laureato" come hai scritto nella classificazione non è elencato tra i tipi di busto nel RIC VII.

Alla voce "Tabulated key to obverse busts" il tipo "L" comprende tutta una serie di ritratti particolari con il globo e la mano alzata, non necessariamente laureati, ma ad esempio con elmo, radiati oppure nimbati.

Luigi

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Luigi, scusami!!! non volevo proprio essere offensivo, avevo un tono scherzoso... cavoli, mi spiace un sacco... te la sei presa? :(

ti assicuro che scherzavo!!!!!

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i don't know.

A seguito dei vostri preziosi interventi bisogna ricordare che i romani lasciarono, in genere, il diritto di battere moneta locale, purché su di essa fosse effigiato l'imperatore.

È possibile che si tratti di una moneta coniata in un paese occupato e che il retro non rispetti i canoni delle monete romane.

Giorgio (il proprietario della moneta).

Grazie a tutti.

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.....bisogna ricordare che i romani lasciarono, in genere, il diritto di battere moneta locale, purché su di essa fosse effigiato l'imperatore.

È possibile che si tratti di una moneta coniata in un paese occupato e che il retro non rispetti i canoni delle monete romane.

96506[/snapback]

Personalemente ne dubito.

Le emissioni ufficiali provinciali ed anche quelle quasi autonome delle provincie, seguono dei canoni stilistici ben diversi da quelli della moneta in suo possesso.

Tralasciando l'uso del greco al posto del latino, perchè in molte zecche questo non è vero, le rappresentazioni delle porte e delle fortificazioni tendono ad essere più aderenti a quelle reali delle mura della città, non quelle di un semplice accampamento. Le torri ad esempio sono meglio definite, non ci sono stelle ed a volte vengono aggiunte statue o divinità a simboleggiare la difesa (City-gate opposti ai camp-gate). A ciò va aggiunto che non risultano zecche provinciali attive nel periodo di Costantino.

Il fatto che, come lei dice, molti fino ad oggi, non sono riusciti a classificare la moneta e come ha visto, neanche qui non le siamo stati di aiuto (non hanno risposto membri del foro che solitamente sono in grado di identificare questo tipo di emissioni, non mi riferisco a miei interventi), unito ad uno stile insolito, non lasciano molti dubbi sull'evidenza che si tratti di una imitazione antica non ufficiale. Con questo termine intendo una moneta che fu prodotta per assomigliare ad un tipo ufficiale, ma prodotta con uno stile più grossolano e meno raffinato, con scarsa cura dei dettagli.

Questo non deve stupire; la monetazione romana è sempre stata caratterizzata da imitazioni non ufficiali, in ogni epoca della vita dell'impero e prodotte essenzialmente per esigenze economiche.

Luigi

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