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Scudo d'argento Filippo II variante inedita


Risposte migliori

Filippo II ha battuto a Milano lo scudo d'argento tra il 1579 ed il 1594 in molteplici emissioni e con tali e tanti conii che Crippa si limita a riassumerne due solamente per il tipo senza data; con rosetta finale e senza. Il CNI ben più empiricamente ha riportato quante più legende conosciute sino alla pubblicazione del V volume nel 1914. Gli autori hanno raccolto dati sia per visione diretta, sia per comunicazione cartacea a fronte di veline delle monete presenti in collezioni private e pubbliche; in Italia ed all'estero. Un lavoro incompleto ma immenso.

Trovare varianti di legenda inediti al CNI non è così straordinario, per Venezia si sprecano, molte per Genova, Savoia ed anche Milano.

Lo scudo d'argento (citato come ducatone dal CNI) senza data con stemma coronato al rovescio con rami che escono, che vado ad illustrare di seguito è particolare nella scomposizione della legenda infatti i conii conosciuti dal CNI V, 277 sgg, n. 282 al 297 per un totale di 16 hanno tutti al rovescio la legenda

MEDIO - LANI in 14 tipi e MEDIOLANI in 2, la variante MEDI . OLANI non è conosciuta, inoltre ETC è come ETC', altra variante che si riscontra solo su un paio di conii. Quindi potrei sinteticamente definire questa variante rarissima di una emissione assai comune.

Mi domandavo se nella Vostra esperienza avete già trovato questa significativa variante di conio che classificherei quale variante al CNI 288.

Ducato di Milano Filippo II di Spagna (1554-1598)

scudo in argento emissione tra il 1579 ed il 1594, non datato gr. 32,083 diametro 41,64 mm

Dr: PHILIPPVS . REX . HISPANIARVM busto corazzato a destra, goletta con colletto increspato e sul petto collare del Toson d'oro

Rv: DVX. MEDI . OLANI . ETC' stemma coronato con i rami che escono dalla corona, inquartato con le aquile non coronate, e due figure femminili a forma di cariatide che lo sostengono, in basso, mascherone.

Crippa 13/G-1 (variante nella legenda), CNI 288 (variante nella legenda).

Ex Numismatica Paolo Crippa al Convegno di Roma 31.3.2012

La variante non è segnalata nel cartellino che accompagna la moneta.

Modificato da picchio
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La moneta che proponi non mi sorprende più di tanto. Come giustamente ricordi tu, le varianti censite dal Corpus Nummorum Italicorum sono innumerevoli, e le incompletezze sono certamente molte.

Se prendi le Nummorum series pubblicate sul terzo volume dell'Argelati puoi renderti conto dei quantitativi di scudi/ducatoni (dopo il 1587 preferisco usare il secondo termine) coniati dalla zecca di Milano, per giunta su un arco temporale molto più ampio di quello che attestano in millesimi impressi sui conii.

Personalmente, non darei moltissima affidabilità alle descrizioni proposte dal CNI. Indagini che ho condotto su altre monete e zecche proprio del Cinque-Seicento, dal raffronto con le monete reali, determinano un tasso di errore del 40% circa. Fosse anche solo per un puntino, per una croce male interpretata o per un dato ponderale, ma quasi una descrizione su due era errata. Questo lascia il dubbio quindi che la tua variante (ma non solo quella) possa in qualche modo essere ricondotta a qualcun'altra, magari male interpretata. Guarda solo le affinità col n. 289 e te ne rendi conto.

Per questo diventa importante il censimento dei conii, perché questa operazione aiuta veramente a comprendere i volumi, la continuità produttiva e soprattutto le linee produttive.

Su quest'ultimo aspetto la serie di scudi/ducatoni d'argento di Filippo II mi ha sempre affascinato. Se fai caso, il Crippa propone diverse tipologie di questo nominale, tutte bene o male simili tra loro. Il fatto curioso è che, se prendiamo per buone le date apposte sui conii (elemento non vero a priori, come ho detto prima), si tratterebbe di pezzi contemporanei tra loro. Da queste premesse la suddivisione in "tipi" perderebbe un po' di senso. Anzi, per alcuni esemplari proposti dal Crippa le ripartizioni in tipologie sono opinabili. Lo studio delle combinazioni dei conii aiuterebbe a dirimere la questione, ma questa operazione è possibile solo raccogliendo centinaia di esemplari.

Ben vengano allora segnalazioni come la tua, che permettono di vedere dal vivo le monete, svecchiando il quasi-centenaio elenco del Corpus.

E.

Modificato da eligio
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Buonasera Eligio,

Come da Lei detto di monete inedite al CNI, per legenda o impronta ce ne sono molte quindi non deve suscitare particolare stupore che a 100 anni di distanza se ne trovino ancora e con una certa frequenza. Svarioni ne sono stati scritti in buon numero tra le oltre 100.000 descrizioni di monete rappresentate nel CNI. Ho controllato in vari cataloghi e parrebbe essere un conio assai poco frequentemente rappresentato nelle vendite pubbliche, non era presente nella mostra di Milano del 1983, i 20 esemplari della vendita della collezione Strada hanno tutti e 20 la partitura MEDIO - LANI, NElle vendite Cronos ho reperito un solo esemplare nella "Primavera 2008" n. 331 di qualità decisamente inferiore a questo, Da Varesi non mi pare essere mai passato, neppure da Negrini, ne in Montenapoleone, s.e.&. o.

La partitura MEDI - OLANI si conosce per i conii datati ma non per quelli senza data. Certo uno studio approfondito sulle sequenze di conio o meglio sugli accoppiamenti di conio potrebbe essere quanto mai utile per fare chiarezza su questa tipologia monetale.

Personalmente non ho rilevato una percentuale di errore così elevata come da Lei notato, ma è altrettanto vero che non sono mai entrato nel dettaglio di uno studio sistematico, limitandomi ad analizzare di volta in volta la parte che mi interessa.

Il n. 289 è certamente simile, ma presenta un punto finale al diritto, la spaziatura MEDIO - LANI ed ETC, sarebbero tre differnze di cui due assai visibili. Comunque fa poca differenza; questo esemplare potrebbe essere collocato tra il n. 288 e 289 del CNI.

Modificato da picchio
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Uno degli aspetti che rende piacevole conversare sul Forum è l'assoluto abbandono di titoli accademici e professionali, l'equiparazione tra Forumisti in termini di età, estrazione sociale, formazione scolastica... Quindi anche i formalismi del "Lei" possono tranquillamente essere messi da parte a vantaggio di un "tu" molto più colloquiale e rilassato.

La mia osservazione sull'affidabilità del Corpus nasce da un'esperienza diretta su altre zecche. So che la percentuale che io ho indicato può variare molto (ho notato che è in stretta relazione con la presenza di collezioni estere e cambia da volume a volume), ma il mio messaggio di essere prudenti resta invariato.

Da quanto ho potuto osservare io sui cataloghi di due grossi ripostigli di ducatoni, non ci sarebbero pezzi non datati con il frazionamento della legenda proposto dal tuo esemplare.

Lo studio dei conii sarebbe interessante proprio per capire se si tratta di un riutilizzo di un conio di rovescio già impiegato su pezzi datati oppure di un conio nuovo.

Il fatto che la ripartizione della legenda sia tipicamente in MEDIO LANI penso sia da imputare alla mera disponibilità di spazio. Questo frazionamento è quello che bilancia meglio la scritta nella sua interezza intorno allo scudo.

Nel tuo esemplare chi ha predisposto il conio è stato un po' largo nell'imprimere le lettere della parola MEDI e quindi non c'era più modo di inserire la O. Ho presente diversi pezzi in cui la I e la O della parola MEDIO LANI sono molto ravvicinate, per questo stesso motivo.

Resta comunque il fatto curioso che i pezzi datati sembrerebbero essere quelli che mostrano più di frequente il frazionamento in MEDI OLANI se consideriamo la totalità dei ducatoni di Filippo II, anche se devo dire che trovo molto più spesso la ripartizione in MEDIO LANI pure in presenza della data. Una risposta chiara può venire appunto dallo studio dei conii, ma per un nominale come il ducatone di Filippo II quest'analisi costituisce un lavoro non semplice.

E.

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A conferma di quanto da Lei espresso ho notato che il frazionamento MEDI - OLANI per alcuni conii datati è la norma. L'evoluzione del rovescio è stata complessa nel corso delle emissioni, mentre al diritto l'immagine del sovrano ha avuto poca variazione stilistica, limitandosi in molti casi alla semplice introduzione della data ai lati dell'effige. Presumibilmente si tratta dell'accoppiamento di un conio atto all'emissione datata 1582-1583 con un diritto non datato, riuscire a fare uno studio dei conii anche mediante i ripostigli sarebbe splendido.

A Suo giudizio l'emissione non datata con rosetta finale in che spazio temporale potrebbe essere collocata ?

Tu e Lei

Sono sul forum da quasi 7 anni, per mia abitudine do del Lei a tutti coloro che non conosco di persona, indipendentemente da età, status sociale o titoli accademici. A molti pare essere una forma di snobbismo per me è semplicemente una forma di rispetto esattamente come nel mondo reale (riporto sul forum le mie abitudini, mi verrebbe strano un altro approccio), il che non mi vieta ne di essere colloquiale ne tanto meno rilassato. Spero non essere stato scortese nel risponderle.

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