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IGNORED

il giusto senso della misura


alice_wolf

Risposte migliori

vicenda decisamente strana nel complesso oltretutto sembrerebbe che la bambina,adesso maggiorenne, viva volontariamente con l'uomo che ha abusato di lei

P.s.mi fa piacere vedere un topic sull'attualità :)

Modificato da Fid
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preciso che il senso della questione penso sia tutta nel danno risarcibile "economicamente parlando"!! bisognerà leggere le motivazioni per capire che parametri i giudici hanno adottato....

mi spiego, premesso che il reato di stupro è gravissimo ugualmente, e questo la corte non lo mette in dubbio!!! per il risarcimento puramente ECONOMICO, che spetterebbe a chi ha subito il danno (la vittima!), è da considerarsi maggiormente danneggiata una ragazza vergine piuttosto una non vergine! non ho letto le motivazioni, e non so quali sarebbero i paramentri per definirlo, in quanto penso che sia una esperienza shokkante per qualunque donna!

sono curioso di leggere le motivazioni e poi giudicherò... a priori mi sembra una stronzata ma sono giudici di cassazione per cui..........

spero che sia puramente economica la questione , infatti se leggete si parla di danno!!! il "meno grave!" è utilizzato dal commentatore non nella sentenza a quanto ne so! .... si distingue tra maggior danno e minor danno!!!

si vedrà <_<

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Concordo con Legioprimigenia, la faccenda come è stata presentata dai media non è da paese civile e non vorrei che l'interpretazione sia stata più scandalistica che verosimile... <_<

Purtroppo i commenti della stessa Cassazione (sempre se riportati tali e quali dalle TV) lasciano pensare ad una sentenza che ha del vergognoso, ma sarebbe utile avere notizie anche in futuro, quando con le motivazioni pubblicate si avrà il quadro preciso della cosa.

Temo che i media, che tanto hanno fatto in questi giorni, non saranno però altrettanto pronti a fare sapere a noi popolo che si siano eventualmente sbagliati nell'interpretare le "intenzioni" dei giudici.

Ciao, RCAMIL.

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Temo che i media, che tanto hanno fatto in questi giorni, non saranno però altrettanto pronti a fare sapere a noi popolo che si siano eventualmente sbagliati nell'interpretare le "intenzioni" dei giudici.

Ciao, RCAMIL.

100129[/snapback]

Mah! Io sono rimasto scioccato a suo tempo, quando ci fu la famosa storia dello stupro coi jeans.

I media (ed i politici) la presentarono in un modo che mi ricorda il caso attuale. Poi mi andai a leggere l'originale della sentenza, ed assolutamente tutto il can-can non era stato altro che una estrema forzatura di cio che avevano scritto i giudici.

Mi riservo di essere scettico anche in questo caso, quindi, anche se so per certo che anche ai piu alti livelli della magistratura i cretini non mancano.

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Uno stupro rimane sempre uno stupro, quindi questa sentenza mi fà pensare molto sul problema che è molto attuale, e facendo cosi possono solo aggravarlo, adesso lo stupratore farà un'analisi alla sua vittima per vedere se è ancora vergine.

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  • ADMIN
Staff
Mah! Io sono rimasto scioccato a suo tempo, quando ci fu la famosa storia dello stupro coi jeans.

I media (ed i politici) la presentarono in un modo che mi ricorda il caso attuale. Poi mi andai a leggere l'originale della sentenza, ed assolutamente tutto il can-can non era stato altro che una estrema forzatura di cio che avevano scritto i giudici.

Un caso simile è successo con il caso Parmalat, i giornali riportarono praticamente tutti che uno degli indagati -Tonna- uscendo dal tribunale aveva augurato ai giornalisti presenti una morte lenta e dolorosa.

Senonche' hanno fatto vedere anche il filmato di quell'episodio e dal labiale si leggeva benissimo che aveva detto in dialetto parmigiano "che v'vena un cancor" (probabilmente si scriverà in maniera del tutto differente) locuzione di uso piuttosto comune in zona e che ha un significato del tutto differente a quello che puo' sembrare (una cosa del tipo "che vi venga un colpo" usata molto in maniera colloquiale).

M.

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Senonche' hanno fatto vedere anche il filmato di quell'episodio e dal labiale si leggeva benissimo che aveva detto in dialetto parmigiano "che v'vena un cancor" (probabilmente si scriverà in maniera del tutto differente) locuzione di uso piuttosto comune in zona e che ha un significato del tutto differente a quello che puo' sembrare (una cosa del tipo "che vi venga un colpo" usata molto in maniera colloquiale).

Qui da noi la stessa espressione (c'at vegna an cancar) la usiamo anche nell'intercalare tra amici :P

Usiamo anche di peggio, a dir la verità :lol:

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Per un "Uomo" adulto che poi in questo caso era anche Patrinio non è consentito abusare in nessun modo di una quattordicenne , consenziente o meno.

Quell' "uomo" manca di Etica e Valori Morali doveva essere Tutore ed Educatore invece ha Abusato di un soggetto Debole , che andava Difeso non Offeso .

Non è Tollerabile non è Giustificabile !!

Questo è solo il mio pensiero.

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buongiorno a tutti

io ho linkato le 2 storie senza scrivere nulla per capire come si reagisce sentendo notizie di questo genere.

e soprattutto come lo fa l'universo maschile visto che qui di femminucce ce ne sono ben pochine.

è assodato che le differenze sono sostanziali

ma mi stupisce che tutti abbiate preso in esame la storia specifica sotto il profilo del ritorno in casa della ragazza piuttosto che l'assurdità dell'elemento attenuante della "perduta verginità".

trovo aberrante pensare che la violazione di un corpo, di un'anima possa essere sminuita riducendo l'essenziale ad una membrana nominata da tutti, conosciuta da pochi e sognata da molti.

l'abuso è la prevaricazione della volontà.

c'e' tenerezza tra 2 ragazzi che timidamente si scoprono

come c'e' abuso nel marito che pretende la costante disponibilità della moglie.

forse era eccessivo lo slogan femminista dei tempi che furono:L'UTERO è MIO e ME lo GESTISCO IO"

ma io (che all'epoca non ero neppure nata)in questa frase colgo il desiderio delle donne di voler riconosciuto il loro diritto ad una sessualità libera e non sottoposta ad un'alienate morale sociale, retaggio probabilmente di un senso religioso impostato sulla colpa e sul peccato, ed alla totale sottomissione ai desideri del sesso forte, che per secoli ha reso sconosciuto alle donne il gusto del piacere.

una ragazzina puo' scegliere di vivere i sui desideri a 12,13,14 ed anche 10 anni..

poi farà i conti con il frutto delle sue scelte.

ma queste "scelte" devono essere solo sue e nessuno deve o puo' condizionarla o costringerla.

sul fatto che fosse il patrigno ed un "potenziale Educatore" come detto giustamente da Silla preferisco glissare, sono una mamma e il pensiero che le persone che frequentano regolarmente la mia casa e coccolano i miei figli, possano accarezzare uno di quei visi con sentimenti morbosi...

bbbbrrrrrrrrrrrrr

e poi è assurdo il contrasto con l'altra sentenza!

14 mesi di reclusione per aver "sfiorato le labbra " di una dipendente (mi sembra di avere letto da qualche parte 45enne!)

alla faccia del paese che ha dato i natali alla giurisprudenza!

saluto tutti e chiedo scusa se ho detto qualcosa che possa aver infastidito,

non c'e' in me intenzione polemica nè nei confronti della magistratura nè di qualsivoglia religione. Raffaella

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vicenda decisamente strana nel complesso oltretutto sembrerebbe che la bambina,adesso maggiorenne, viva volontariamente con l'uomo che ha abusato di lei

100105[/snapback]

la ragazza non vive con il patrigno e neppure la madre,vive in toscana

il fatto che si sia volontariamente sotratta dalle domande dei giornalisti,non è una buona ragione per raccontare una vicenda che non corrisponde al vero

ad ogni modo non essere piu'vergine a 14 anni non dovrebbe pregiudicare la protezione che lo stato avrebbe accordato ad una "illibata"

ps c'è differenza fra il giornalismo (quello vero)e la letteratura fantastica

io auguro a questi "bambini" di vivere una vita serena sperando che non accadano mai piu' episodi di tale violenza è brutto quando sono coinvolte persone adulte, ma i bambini sono anime pure

non si toccano

questo è il mio pensiero ..senza polemica

Modificato da Euriale
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tratto dal forum altalex. questa è la giusta interpretazione da dare alla questione!!

Lo stupro è meno grave se la vittima non è piu vergine? Non lo dice la Cassazione!!

Cassazione , sez. III penale, sentenza 17.02.2006 n° 6329 (Giuseppe Buffone)

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La nota vicenda criminosa al centro della cronaca giudiziaria, sulla presunta minore gravità della violenza sessuale ai danni di una minore non più vergine, merita chiarezza.

Nell’ambito dei reati contro la libertà personale, come noto, la minore gravità del fatto costituisce una attenuante speciale prevista dall'art. 609-quater, comma 3, c.p. , segnatamente per il reato di atti sessuali con minorenne.

Il delitto ex art. 609 quater c.p. testualmente recita: “Soggiace alla pena stabilita dall`articolo 609 bis chiunque, al di fuori delle ipotesi previste in detto articolo, compie atti sessuali con persona che. al momento del fatto: 1) non ha compiuto gli anni quattordici; 2) non ha compiuto gli anni sedici, quando il colpevole sia l`ascendente, il genitore anche adottivo, il tutore, ovvero altra persona cui, per ragioni di cura, di educazione, di istruzione, di vigilanza o di custodia, il minore è affidato o che abbia, con quest`ultimo, una relazione di convivenza. Non è punibile il minorenne che, al di fuori delle ipotesi previste nell`articolo 609 bis compie atti sessuali con un minorenne che abbia compiuto gli anni tredici, se la differenza di età tra i soggetti non è superiore a tre anni. Nei casi di minore gravità la pena è diminuita fino a due terzi. Si applica la pena di cui all’articolo 609 ter, secondo comma, se la persona offesa non ha compiuto gli anni dieci”.

Il reato ascritto, innanzitutto, è quello di cui all’art. 609 quater, caratterizzato dall’assenza di pressioni coercitive, (Cass. pen. 29662/2004); in tal senso la Corte evidenzia che: “si era trattato di un rapporto pienamente assentito dalla stessa che ne aveva scelto le modalità”.

La Cassazione, dunque, entrando nel merito della quaestio, evidenzia una aporia logica nella motivazione del collegio di merito: lo stesso riconosce, con riguardo alla consumazione del rapporto, che si era trattato di un rapporto assentito dalla stessa, la quale, in particolare, ne aveva scelto le modalità.

Sempre la stessa Corte di merito, proseguendo, nega la diminuente della minore gravità del fatto di cui all'art. 609-quater, comma 3, c.p. proprio con riferimento alle "modalità innaturali del rapporto".

Gli ermellini, a questo punto, rilevano un evidente punto nevralgico motivazionale: lo stesso fatto (modalità del rapporto) è addotto sia in veste negativa, (a svantaggio del condannato), sia in veste positiva, (a vantaggio dello stesso).

La Suprema Corte, quindi, evidenzia, “che è bensì vero che ciò non elimina la riprovevolezza della condotta dell'imputato che in realtà si è avvalso dello stato di soggezione in cui la giovane vittima si trovava nei suoi confronti per essere inserita nello stesso nucleo familiare da lui costituito con la di lei madre convivente” ma “in questo contesto non sembra possa convenirsi con l'impugnata sentenza laddove afferma la gravità dell'episodio deducendola dalle modalità innaturali del rapporto, che in realtà furono scelte con avvedutezza della minore in quanto a suo dire idonee ad evitare i rischi che un diverso rapporto poteva comportare per la sua salute a causa della pregressa condizione di tossicodipendente dell'imputato”.

Non appare razionale, ad avviso del Collegio, pertanto, che l’agente possa essere escluso dal benefico della diminuente per un aspetto connotativo del comportamento delittuoso scelto dal soggetto passivo.

Tanto dedotto in fatto, la Corte si sofferma a valutare l’incidenza della condotta delittuosa sul bene giuridico tutelato dalla norma, ovvero “il corretto sviluppo della personalità sessuale del minore”, incidenza che va valutata in concreto, (Cass. pen. 12007/2003): il Collegio non condivide, quindi, la sentenza di merito dove ritiene le modalità di consumazione del rapporto sessuale “tali da compromettere l'armonioso sviluppo della sfera sessuale della vittima".

Ad avviso del Collegio: “l'affermazione è infatti del tutto apodittica in quanto trascura di considerare quanto nella stessa sentenza poco prima si è rilevato, e cioè che la ragazza già a partire dall'età di 13 anni aveva avuto numerosi rapporti sessuali con uomini di ogni età di guisa che è lecito ritenere che già al momento dell'incontro con l'imputato la sua personalità dal punto di vista sessuale fosse molto più sviluppata di quanto ci si può normalmente aspettare da una ragazza della sua età”.

La disamina oggettivo-giuridico della sentenza non può che lasciare perplessi: se non altro per la disinformazione assolutamente censurabile.

La sentenza non ha mai affermato che “lo stupro è meno grave se perpetrato ai danni di una ragazza non più vergine”; ha semplicemente dedotto che, una donna la quale abbia già intrattenuto rapporti sessuali con molti adulti ha senza dubbio una maggiore maturità sessuale.

Quanto al fatto tipico, è opportuno ricordare che la stessa Corte ribadisce che esso merita la stessa riprovevolezza, (nulla di meno dunque), ma si tratta, sul piano concreto, di un rapporto sessuale consumato con la volontà della minorenne la quale aveva ella stessa scelto le modalità consumative della relazione.

Quando i Giudici “sbagliano” è sicuramente corretto dirlo ed anche ad alta voce: altrettanto occorrerebbe fare, tuttavia, quando a sbagliare sono i giornalisti.

La sentenza Cass. pen. 6329/06, concludendo, non merita certo di essere “dimenticata con ignominia”: resta opinabile, condivisibile, dal punto di vista giuridico ma, sicuramente, “non ha detto quello che è stato detto”.

(Altalex, 21 febbraio 2006. Nota di Giuseppe Buffone)

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Tanto dedotto in fatto, la Corte si sofferma a valutare l’incidenza della condotta delittuosa sul bene giuridico tutelato dalla norma, ovvero “il corretto sviluppo della personalità sessuale del minore”, incidenza che va valutata in concreto, (Cass. pen. 12007/2003): il Collegio non condivide, quindi, la sentenza di merito dove ritiene le modalità di consumazione del rapporto sessuale “tali da compromettere l'armonioso sviluppo della sfera sessuale della vittima".

IO PENSO che se adesso a 36 anni e con 3 gravidanze alle spalle subissi un'abuso "l'armonico prosequio della mia vita sessuale" sicuramente subirebbe un notevole scossone.

ed il fatto che la vittima abbia scelto il tipo di modalità non credo renda differente la situazione.

tra i 2 mali è sempre meglio il minore.

e visto che tutti sappiamo il tipo di rapporto scelto dalla ragazza, come darle torto?

io credo che sia ben difficile valutare il danno che una donna (indipendentemente dall'età e dall'esperienza) si porterà dentro a vita dopo una simile sopruso.

credo che gli uomini siano come le donne meravigliosi e complementari nella loro essenza

una sola cosa li rende differenti: la forza.

e l'uso di questa a scapito di una donna, in qualsiasi modo si manifesti è deplorevole.

buon pomeriggio Raffaella

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Concordo con legioprimigenia, i giornalisti hanno il pessimo vizio di non riportare le sentenze, ma solo una versione accorciata e distorta, che però fa spettacolo. Grazie per aver riportato un riassunto un po' più completo della sentenza.

Modificato da micheleavanzo
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