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IGNORED

CULTURA. BASTA POCO


mazzarello silvio

Risposte migliori

Supporter

Ciao

sono tornato da non molto dal mio solito giro in Turchia, (quest'anno i Km sono stati 5088) e la cosa che continua a stupirmi è la cura che hanno per i loro siti archeologici e per la loro valorizzazione, questa valorizzazione comincia dai bambini più piccoli,per esempio a Mardin al museo archeologico era allestita una ludoteca archeologica che oltre ai vari libri c'erano due conii ad uso dei bambini con tanto di tondelli in piombo da far coniare, e i coni non erano di fantasia ma riproducevano due monete artuchidi della stessa Mardin, il tutto era completato da varie schede di monete sempre di Mardin, all'esterno era allestito un campetto molto curato per poterli far giocare agli archeologi, con pannelli raffiguranti i popoli che si erano succeduti in quei luoghi. A volte ci vuole poco per attirare l'attenzione e la curiosità di grandi e piccoli, facendo crescere questi ultimi con il rispetto e la considerazione dovuta al patrimonio culturale che ci è stato lasciato.

Vi posto le foto dei coni e del giardino.

Silvio

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Supporter

Buona serata

Hai ragione, ci vuole poco, ma - soprattutto - ci vuole passione da parte di chi è preposto alla gestione, cura e valorizzazione del bene pubblico e - per contro - meno lacci e lacciuoli ai quali spesso sono soggetti per la troppa burocrazia.

Spesso da noi è talmente asfissiante la burocrazia (anche generata da più ministeri interessati) che fa perdere la voglia anche ai funzionari più volenterosi.

saluti

luciano

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Dai teniamo viva questa discussione che mi piace molto....., l'Italia è l'Italia lo sappiamo, per far diventare in futuro la cultura, l'amore per i propri beni, per il nostro patrimonio artistico e archelogico bisogna lavorare alla base, sui giovani, sulle prossime generazioni, oggi non c'è tutto questo, l'ideale, il valore c'è in troppo pochi.

Ci vogliono bravi insegnanti, bravi amministratori, è un lavoro che deve partire dalla scuola elementare, proseguire con storia dell'arte, e io inserirei anche del nostro patrimonio, la vera ricchezza che rimane oggi in Italia non considerata.

In ogni ambito si dovrebbe farlo, anche qui sul forum, ecco perchè insistavamo sui giovani, dovrebbero farlo i mas-media non facendo alla sera trasmissioni demenziali che distruggono qualsiasi seme che potrebbe sbocciare.

Non fa audience ? Io dico di no, per me si tratta di iniziare un nuovo corso e poi le Istituzioni...., qui diventa più difficile, penso sempre a cosa ha fatto il British Museum a Londra con i reperti di Pompei dei magazzeni, quindi si poteva valorizzarli, creare l'evento, l'interesse, creare l'attenzione mondiale, fare anche poi business come è stato....

Ci vuole una nuova coscienza civile, creare l'amore per l'identità, insomma un nuovo rinascimento culturale e ideale, oggi non c'è, purtroppo in troppo pochi....e dispiace un pò per tutti noi....

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Mario fai bene ad essere ottimista, io non ci riesco più: troppe promesse, troppe aspettative...come dice Leopardi.....Non che la speme, il desiderio è spento

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Supporter

Dai teniamo viva questa discussione che mi piace molto....., l'Italia è l'Italia lo sappiamo, per far diventare in futuro la cultura, l'amore per i propri beni, per il nostro patrimonio artistico e archelogico bisogna lavorare alla base, sui giovani, sulle prossime generazioni, oggi non c'è tutto questo, l'ideale, il valore c'è in troppo pochi.

Ci vogliono bravi insegnanti, bravi amministratori, è un lavoro che deve partire dalla scuola elementare, proseguire con storia dell'arte, e io inserirei anche del nostro patrimonio, la vera ricchezza che rimane oggi in Italia non considerata.

In ogni ambito si dovrebbe farlo, anche qui sul forum, ecco perchè insistavamo sui giovani, dovrebbero farlo i mas-media non facendo alla sera trasmissioni demenziali che distruggono qualsiasi seme che potrebbe sbocciare.

Non fa audience ? Io dico di no, per me si tratta di iniziare un nuovo corso e poi le Istituzioni...., qui diventa più difficile, penso sempre a cosa ha fatto il British Museum a Londra con i reperti di Pompei dei magazzeni, quindi si poteva valorizzarli, creare l'evento, l'interesse, creare l'attenzione mondiale, fare anche poi business come è stato....

Ci vuole una nuova coscienza civile, creare l'amore per l'identità, insomma un nuovo rinascimento culturale e ideale, oggi non c'è, purtroppo in troppo pochi....e dispiace un pò per tutti noi....

E' proprio così Mario

Ma nel nostro Bel Paese è vero tutto ed il contrario di tutto; qui avvengono situazioni Kafkiane che, credo, in altri paesi siano inimmaginabili.

Basta leggere della querelle sui bronzi di Riace, richiesti alla regione Calabria per essere mostrati a Milano e al diniego incassato, perché "fragili". O almeno lo sono per i funzionari calabresi, mentre non lo sono per quelli lombardi che hanno chiesto una verifica ad hoc.

Un funzionario querela Maroni e Sgarbi (una querela in Italia non si nega a nessuno) perché le prove della impossibilità per reperti di sostenere un trasporto, già le hanno.

Lo stesso vale per i quadri dell'Arcimboldo e pensare che proprio i sui dipinti hanno ispirato la mascotte dell'Expo......

Ennesima dimostrazione che l'Italia è sempre la Nazione dei mille campanili e mille giardini ed altrettanti interessi?

ciao

luciano

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Qualcosa di molto molto simile, se non di migliore, lo si sta facendo nella mia città, Salerno, al Museo Archeologico Provinciale, sito nella metà di un ex quadriportico di un importante convento benedettino medievale (dico ex quadriportico perchè Napoleone lo divise per farci passare una strada e rese la chiesa, per alcuni decenni, un teatro). Va precisata però una cosa: il cambio di rotta nella gestione e nel numero di visite del Museo, uno dei principali della città insieme al Museo Diocesano che custodisce il più importante ciclo di avori medievali al mondo, c'è stato circa un anno fa, con la riapertura al pubblico dopo i lavori di restauro e ristrutturazione dello stabile, che unisce all'antichità del complesso (che peraltro ingloba parte del palazzo della regina Margherita di Durazzo) un interessante design anni '60 ispirato allo stile del finlandese Alvar Aalto. E sapete perchè? perchè il museo è stato finalmente tolto dalle manacce della mala gestio pubblica ed è stato dato in gestione a una associazione di giovani volenterosi e di grande esperienza e competenza nel settore che lo hanno reso un museo vivo, attivo, interattivo, aperto ai più piccoli e che si anima con tantissimi eventi, proiezioni, rassegne, concerti, gastronomia, opportunità varie..ad esempio c'è un pacchetto di offerte che fa si che i più piccoli possano festeggiare il proprio compleanno anzichè in una ludoteca, lì al museo dove sono seguiti dai responsabili e possono appunto giocare agli archeologi, ai ceramisti, agli "zecchieri" ecc ecc. Ovviamente anche le visite delle scuole sono aumentate esponenzialmente. Questi giovani ci sanno fare, hanno fatto studi indirizzati all'ambito dei beni culturali e della loro valorizzazione, hanno compiuto esperienze formative e lavorative all'estero, anche all'UNESCO, si sono aperti al mondo ed hanno capito come si tiene una struttura pubblica, un luogo di cultura, un museo..e lo si fa diventare non solo visitato da flussi ingenti di persone, ma anche redditizio!!!

Vi allego qualche foto, che ho preso random dalla pagina FB ufficiale del museo, dei laboratori didattici per i più piccoli. Questo il link alla pagina: https://www.facebook.com/MuseoArcheologicoProvincialeDiSalerno

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Queste sono invece altre foto del "laboratorio di coniazione", sempre per bambini...da degli stampi, facevano ottenere ai bambini la reimpressione di una faccia della moneta, per poi fargli compilare una specie di scheda descrittiva e farli, comunque, in un certo qual modo, avvicinare rudimentalmente alla materia.

E pensare che, 5-6 anni fa, in una delle varie visite al Museo, per mostrarlo ad un amico di fuori città, trovammo una struttura deserta, con tre impiegati....di cui uno addormentato.....Basta poco, veramente poco, come da titolo della discussione ;)

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Situazioni in cui si raggiungono buoni risultati, se non addirittura ottimi non sono poi così infrequenti nel nostro paese... non penso che la Turchia, piuttosto che altri paesi, siano davvero "i modelli" da imitare (vale sempre il principio dell' "erba del vicino è sempre più verde" unita all'inossidabile esterofilia di noi italiani) ... qui da noi esistono certamente esempi da non imitare, ma non buttiamoci così giù, non mi pare davvero il caso... :)

L'Italia è stato ed è, e spero continuerà ad essere uno dei paesi più grandi... forse il più grande (non me ne vogliano i denigratori ad oltranza :P ). Il mio è un giudizio storico di largo respiro che abbraccia molti secoli, ovviamente... Certamente in tempi più recenti, la subalternità di tipo economico/finanziario rispetto ai moderni padroni del mondo, sta oscurando, specie alle nuove generazioni che vivono (+/-) di soli gadgets tecnologici, la enorme (sottolineo l'aggettivo) eredità del passato... senza la coscienza e conoscenza della quale non vi è futuro, ma nemmeno il presente.

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Si, concordo. Infatti il senso dei miei post era proprio quello di mostrare una delle tante, poco conosciute, realtà dinamiche, positive, interessanti e all'avanguardia del nostro paese. E si trovano a tutte le latitudini, nord, sud, oriente, occidente, nordest, sudovest, del paese :D

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Supporter

Ciao

Io vivo ad Aosta città con un notevole passato e conosco parecchi archeologi e i problemi che li circondano, una di loro aveva iniziato un percorso simile di incentivazione per i bambini alla cultura, tutto concluso, voi parlate di esterofilia, ma forse se usciste a vedere quel che fanno in altri paesi vi rendereste conto di quanto NOI Italiani abbiamo da imparare in questo campo, basti solo pensare alla ristrutturazione del Colosseo da parte di privati che ha rischiato di saltare solo per motivi di interesse, o a quel che sta succedendo a Pompei, poi mi dovreste dire dove sono queste realtà dinamiche in tutto il paese, perché non ne ho sentite molte se non in qualche luogo dove è solamente la volontà di privati o piccoli comuni più sensibili a questo problema a darsi da fare tra mille difficoltà.

Silvio

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Abbiamo tantissimo da imparare ma anche da insegnare....dobbiamo anche avere l'ottimismo di guardare le cose positive che si fanno e tenerle a mente come modelli per farne sempre più e sistemare le cose negative o che non vanno! Se si guarda sempre solo il marcio non se ne esce più e si rischia pure di assuefarsi considerandolo normale o, dall'altra parte, considerando cose scese dal cielo quelle piccolezze che una tantum ci sono concesse o otteniamo o vediamo poco fuori casa. Ripeto, le belle esperienze sono diffuse in tutto il Paese, magari a macchia di leopardo e in modo discontinuo, ma ci sono...ma è normale che è altrettanto indispensabile aprirsi al mondo, fare tesoro delle esperienze altrui, anche di altri paesi dove sicuramente e notoriamente, sopratutto sotto il profilo della valorizzazione dei beni culturali (quel poco che hanno, rispetto a noi) ci sanno fare molto più di noi e sono anni luce avanti. Non a caso ho sottolineato, parlando dell'esperienza che io conosco e mi è vicina, come i responsabili dell'associazione che gestisce il Museo, abbiano tutti compiuto esperienze formative o lavorative all'estero anche presso enti di prestigio e di valore internazionale. Aprirsi al mondo e non restare chiuso nelle proprie mura è fondamentale, ci mancherebbe :) e infine, così come non si deve essere troppo esterofili, anche il nazionalismo spinto (ho detto nazionalismo, non patriottismo) e il campanilismo esagerato sono da evitare e diventano sterili, ci mancherebbe!

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Si, qualche virtuoso esempio c'è in verità in Italia, spesso più nei piccoli centri che nei grandi e sicuramente questi dovrebbero diventare esempio e laboratorio di studi.

Questo esempio a Milano non c'è purtroppo, ma in provincia di Milano a trenta minuti d'auto in Brianza a Biassono c'è e molti lo conoscono e apprezzano anche del forum per eventi importanti promossi anche qui.

E' il Museo Civico Carlo Verri, viene considerata Raccolta Museale Regionale della Regione Lombardia, il Conservatore è il prof. Arslan, ad accoglierti c'è spesso un lamonetiano volontario Leopoldo Pozzi, è tutto in mano a fantastici e appassionati volontari.

E dove il miracolo non avviene a Milano, avviene qui in una piccola realtà brianzola, è Museo Archeologico, fantastica la raccolta di lucerne romane, è anche esposizione di molte monete classiche, milanesi, delle zecche lombarde.

Ma non è solo questo, accoglienza e disponibilità, è biblioteca, gruppo di ricerche e scavi archeologici, organizza eventi, mostre e in più diventa il Museo che vive sempre tutto l'anno, punto di incontro tra appassionati, facendolo vivere sempre con serate organizzate con conferenze a tema.

I reperti numismatici vengono digitalizzati e si trovano sul sito, l'Associazione di volontari chiamata GRAL organizza la vita sociale della realtà museale.

E' un esempio moderno, innovativo, da clonare secondo me, certamente l'apporto dei volontari è fondamentale, numerose sono le donazioni che vengono esposte con soddisfazione e rivalutate.

Oggi paradossalmente mi capita ogni tanto sentire qualcuno chiedermi voglio un sabato andare a vedere monete di Milano, ecco la risposta è vai a Biassono, lì le puoi vedere senza preavviso e con spiegazioni.

Ci sono anche realtà sarde molto dinamiche con giovani che amano i loro tesori che stanno diventando importanti, insomma qualcosa c'è....

Bisogna poi prendere spunto da queste esperienze ma certamente alla base ci vogliono le motivazioni, forti e qualche idea....

Quindi giusto sperare, ma anche denunciare e stimolare ove occorra, certamente la nuova generazione che verrà sarà decisiva, sempre che non vada tutta all'estero come sto vedendo ora......

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