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Contenuti più popolari
Elenco dei contenuti che hanno ricevuto i maggiori apprezzamenti il 03/22/20 in tutte le aree
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Salve a tutti, Come avrete letto nei giorni scorsi è stato deciso, dopo un periodo di doverosa riflessione, di reintrodurre la figura del curatore per le singole sezioni del Forum. Per la presente sezione - Monete Estere (dal 1800 ad oggi) - sono stato confermato per questa carica e pertanto, come prima cosa, mi sento di ringraziare tutto lo staff di Lamoneta per la fiducia dimostrata. Non è certo un periodo facile per ricominciare, tuttavia, in questi giorni in cui tutti siamo tenuti a restare a casa il più possibile, credo che la nostra comunità virtuale sia ancora più importante del solito come luogo di ritrovo, svago e compagnia reciproca. Farò dunque del mio meglio per animare la sezione ed introdurre nuove tematiche di discussione, oltre che dare il giusto risalto alle molteplici interessanti discussioni che vengono portate avanti ogni giorno dagli utenti. La sezione Monete Estere è ovviamente vastissima dal punto di vista geografico e storico, il che consente sia la possibilità di approfondire monetazioni di un singolo stato o sovrano sia quella di proporre ampie discussioni trasversali. Spero di essere all'altezza del compito e confido nell'aiuto di tutti per portare avanti il lavoro nel modo migliore possibile. Sono ovviamente a disposizione degli utenti, anche in privato, per eventuali richieste di chiarimenti e/o consigli su monete ed argomenti che suscitano il vostro interesse. Un caro saluto Andrea11 punti
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Salve, in questa domenica forzatamente casalinga e non certo allegra per ovvi motivi mi prendo la briga di postare un acquisto recente di una monetina semplice e comune ma di buona qualità. Le foto non le rendono merito, l'argentatura è piena, il metallo fresco per una qualità generale che indicherei nello splendido senza dubbi. Peso 1,57 g. Non amo le monete piccole veneziane tranne quando sono di buona o ottima qualità oppure abbastanza rare. Saluti.5 punti
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Buongiorno a tutti spero stiate tutti bene volevo presentarvi il mio ultimo acquisto preso un po di tempo fa5 punti
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Anche il mio esemplare al D/ ha lo stesso tipo di interruzione di CAROL VS4 punti
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Sulla falsariga della discussione che ho aperto nella sezione di Venezia, ho pensato di aprirne una anche qui riguardante le motivazioni e i modi per collezionare le zecche minori del Triveneto. Tra le motivazioni anche in questo caso c'è in primis un legame fortissimo con la storia locale. La maggior parte di questa collezione si colloca nel medioevo che nel nord-est è stato ricco di avvenimenti politici, bellici e sociali. Chi vive in una città del Veneto, del Friuli, del Trentino e del Sud Tirolo camminando trova ad ogni passo un pezzo di storia medievale. La struttura di molte città della zona è rimasta quella dell'epoca. Le mura circondano ancora molti di questi luoghi in ricordo delle lotte anche feroci che interessarono questi territori. E le monete ne sono una testimonianza viva. Il secondo aspetto che vorrei ricordare è quello artistico. E qui parliamo soprattutto delle zecche di Aquileia e Trieste. Le monete del periodo scodellato del XIII secolo sono tra le più belle rappresentazioni dell'arte incisoria in assoluto. Uniscono le doti artistiche italiche con quelle germaniche e danno luogo a piccoli capolavori. Un terzo aspetto da prendere in considerazione è la storia della politica monetaria. Questa è interessantissima nella monetazione di Francesco I da Carrara. Collezionando e studiando le sue monete si scoprono guerre monetarie, inflazione, corsi forzosi, imitazioni e altri trucchi che servivano al signore di Padova per finanziare le sue guerre con Venezia. Discorso simile si può fare per gli Scaligeri di Verona. Per quanto riguarda i modi di collezionare, ovviamente il primo è quello di collezionare le monete di una zecca. Nel caso di zecche che hanno emesso poche monete si può cominciare a raccoglire le varianti. E' una collezione molto specialistica, ma di grande soddisfazione. Poi si può collezionare una moneta per tipo. Ricordo che tutto il Triveneto era un'unica area monetaria e le monete di tutte le zecche circolavano in tutto il territorio, anche se alcuni piedi di riferimento erano differenti. Si può anche specializzarsi in un'unica moneta, ad esempio il grosso aquilino. La sua coniazione iniziò a Merano, ma ebbe enorme fortuna e molte zecche ne coniarono per conto proprio. E così via... Ovviamente ognuno poi deve trovare il proprio modo di formare la collezione. Una cosa è sicura. Non si annoierà mai. Soprattutto se lega la numismatica con la storia... Arka Diligite iustitiam3 punti
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Ho scoperto che lo scambio di lettere all'interno della legenda in linguistica si chiama metàtesi, che a mio avviso potremmo adottare nel nostro mondo. http://www.treccani.it/vocabolario/metatesi3 punti
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Caro Basetti, comprendo il dolore, ho parecchi cugini a Nembro ed una cugina è mancata causa virus, non è stato possibile partecipare al funerale, molto triste, dall'ospedale al cimitero senza la vicinanza dei parenti, speriamo che questa infezione passi in fretta, anche se le prospettive non sono incoraggianti, sono vicino a tutti i bergamaschi e comprendo lo stato di attesa saluti Giancarlo3 punti
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Eccolo qua.. ? Il mio primo Cartellino personalizzato e come è giusto che sia, anche se non Napoletana accompagnerà il mio Galletto Suesano. ?3 punti
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Stavo preparando la scheda per il mio primo Cavallino Aragonese, ? E i disegni per lo studio sui conii per i 3 Cavalli di Ferdinando IV3 punti
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Buonasera a tutti, 1790 anno particolare soprattutto nella Zecca di Napoli, spesso se ne parla, tante le varianti e particolarità, sarebbe interessante postare qui i nostri pezzi del 90. Inizio io con il mio quartetto di Grani tutti diversi al rovescio, per sigle, punti e anche per differente spessore. Saluti Alberto2 punti
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@Sanni - Globetto - Giglio - Torre - Leoncino. SOLO PER OGGI2 punti
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Buonasera Alberto, condivido la mia unica Piastra del 1790 la Regia Corte. Saluti, Rocco.2 punti
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Confermo quanto ha già detto il puntuale @Parpajola, del resto molto esperto di questo periodo. Nella mone5azione spagnola la composizione della legenda può differire da moneta a moneta senza per questo rapresentare delle varianti. Il mio esemplare (non ho foto al momento) ha le seguente legenda (come MIR) CAROLV *S*V*IMP con evidente borchie prima di S ( non presente nel MIR)2 punti
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Bella monetina!! Veramente in ottima conservazione!! Complimenti! Anche se anch'io resto più attratto dai patacconi! Saluti!2 punti
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Carissimo Giancarlone, in questi stessi giorni di marzo anche noi bergamaschi siamo sulle barricate, diverse da quelle del '48 milanese, ma altrettanto impegnative e dolorose. E speriamo anche noi di riacquistare la "libertà", insieme con tutte le popolazioni coinvolte.2 punti
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E' un tarì di Ruggero Borsa battuto a Salerno tra il 1085 e il 1111. Qualcuno lo attribuisce alla zecca amalfitana per la presenza del cosiddetto segno detto "a ramo".2 punti
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Dovresti fotografarlo senza perizia..... Ma già vedendolo così..... Io toglierei il..... quasi ?2 punti
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ciao e grazie mille @eliodoro ! Molti storici e studiosi (Serra, Ricotti Prina, Grierson, Piras) sono concordi nell'ipotizzare che la zecca si trovasse a Carales (Cagliari), in quanto "capitale" della Sardegna bizantina, ma non è ancora possibile affermarlo con certezza. Tra l'altro una suggestiva ipotesi sul motto PAX che compare sulle monete sardo-bizantine è che in realtà siano le iniziali di Carales in alfabeto greco e retrograde (XAP)... anche se appunto la P - rho dovrebbe essere invertita anch'essa... Molti storici concordano che il tracollo bizantino in Africa, a causa della minaccia araba, abbia portato all'istituzione della zecca bizantina nell'isola in via precauzionale, poco prima della caduta di Cartagine. Secondo alcuni, questo "trasferimento" della zecca di Cartagine in Sardegna avvenne già dal 674, subito dopo la prima aggressione all'esarcato nordafricano che portò al saccheggio della residenza dell'Esarca. La zecca sarda dovrebbe essere rimasta in attività fino al regno di Leone III, e dovrebbe aver chiuso i battenti nella prima metà del VIII secolo, a seguito dei rapporti sempre più incrinati tra impero bizantino e Chiesa.2 punti
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Ciao a tutti Non è che senza di me non si può andare avanti.. qui ci sono molti che "masticano" monete savoiarde anche meglio di me! Quoto comunque @allobroge con l'identificazione del viennese del I tipo di Filippo II mir 291, non tanto per le crocette, quelle sono relative, ma per la posizione delle lettere e per quello che riesco a leggere Al diritto dopo PhILI si vede la parte bassa della P Poi la S visibile è quella di DVS L'altra freccia rossa inserita sull'immagine da @vwgolf è appunto la V.2 punti
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Salve a tutti per me Filippo C291 le crocette non sono allo stesso posto per Filiberto per comparare2 punti
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Buongiorno a tutti e buona domenica, ieri sera dopo il telelavoro mi sono rilassato sfogliando dei vecchi cataloghi d'asta, inutile dire di quante chicche ho trovato, per qualcuna mi sono mangiato le mani, accontentiamoci delle foto.. ? Saluti Alberto2 punti
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Buongiorno, Periodo storico pieno di eventi affascinanti e di grande rilievo per l’evoluzione delle vicende del mediterraneo. Alcuni dettagli in più. Se Nicia scelse le sue mosse in maniera indecisa a causa del responso datogli da chi lui interrogò circa l’eclisse in questione, sono da tenere ancora forse in maggior conto altri fattori circa la vittoria siracusana. Siracusa stava per accingersi alla resa prima che Gilippo arrivasse in Sicilia (inviato da Sparta anche su insistenza di Alcibiade che aveva tradito di fatto Atene), il generale spartano si era infatti attardato nel golfo di Taranto a causa del mare in burrasca e non sarebbe arrivato in tempo per soccorrere i siracusani, che non erano a conoscenza della spedizione. Di fatti sarebbe stato Gongilo (ex navarco corinzio), partito successivamente a Gilippo e che aveva presenziato alla decisione spartana di inviare il generale in aiuto di Siracusa, a giungere per primo ad informare i siracusani dell’arrivo della spedizione, esortandoli a resistere con un ultimo sforzo poiché gli aiuti erano prossimi. Lo spartano raccolse inoltre circa 3000 armati sicelioti nel tragitto tra Himera e Siracusa. Le capacità e l’intuito strategico di Gilippo ed il fortunato arrivo di Gongilo (che perí negli scontri), uniti all’odio ed al timore che l’arroganza e la minaccia dell’espansione ateniese seppe suscitare nei suoi avversari spartani e nei corinzi, furono cause concrete della vittoria siracusana, insieme all’ormai storicamente accertata superstiziosità di Nicia. Un solo appunto @Agricola: con laggettivo o sostantivo “sicelioti” ci si riferisce ai greci delle colonie di Sicilia, Segesta in questo senso non può essere definita tale in quanto era città degli Elimi, che non erano greci ma probabilmente di stirpe italica, più difficilmente di origini asiatiche.2 punti
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La più grande della mia abbastanza modesta collezione è un 2 1/2 Gulden dei Paesi Bassi del 1937 coi suoi 38 mm...in questa discussione decisamente poca cosa? La comprai in una gita scolastica nei Paesi Bassi al liceo..2 punti
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Grazie @Meleto per la spiegazione! La moneta più grande presente all'interno della mia modesta collezione é un dollaro Usa liberty, diametro 38.1, circolante dal 1971 al 19782 punti
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Interessantissima ipotesi, da approfondire. Se così, questa moneta sarebbe la pistola fumante.1 punto
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Ciao Luciano. Si per il Foscarini si. Dicevo per la moneta che c'è sotto. È forse uno dei pochi casi che si riesce a capire forse su quale altro scudo sia stato ribattuto. È una particolarità che raramente capita. Cercando sono arrivato alla conclusione che potrebbe essere un Francesco Molin massaro ZAB. Quindi una moneta di oltre un secolo prima. Mi sembrava una cosa interessante sapere che capitava che ribattessero anche monete di tanto tempo prima e non solo scudi coniati da pochi anni. (dogi eletti pochi anni prima.) Sperando di aver ipotizzato il giusto e dato una notizia interessante. Saluti.1 punto
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Ha ha ha... Sì Fabry61. Il soldo dai fiorentini. L'ho guardato bene e lo volevo pure comprare, rispetto a questo postato aveva una qualità simile ma meno argentatura anche se forse le lettere e e immagini coniate risultavano più nitide e meglio fatte. Mi sono detto : il sabato passo da loro dopo le 12 o 13 e lo compro. Erano già spariti prima di mezzogiorno....1 punto
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Purtroppo è un riconio di un solido di Costanzo II per la zecca di Aquileia. L'originale pesa 4,5 grammi. Arka Diligite iustitiam1 punto
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Non credo di poter essere d'aiuto nell'identificazione della moneta che ho aggiustato in foto così Volevo però esprimere il mio apprezzamento per come è stata posta la richiesta di pareri al forum: un modello esemplare.1 punto
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Ciao! Eeeee i patacconi attraggono Complimenti per il soldone .... davvero splendido, @Mattianumis avrà la lingua di fuori! saluti luciano1 punto
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Buona domenica a tutti gli utenti salve Motoretta gran bel pezzo,una curiosità guarda attentamente se non sbaglio sembra avere la X corretta sulla i.1 punto
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Philip I. AD 244-249. AR Antoninianus (22mm, 4.34 g, 6h). Ludi Saeculares (Secular Games) issue, commemorating the 1000th anniversary of Rome. Rome mint, 1st officina. 9th emission, AD 248. IMP PHILIPPVS AVG, radiate, draped, and cuirassed bust right / SAECVLARES AVGG, lion right; I in exergue. RIC IV 12; RSC 173. VF, lightly toned. CNG 438, Lot: 546. Estimate $100. Sold for $1901 punto
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Sono appassionato, come ben sapete, della monetazione triveneta. Zecca di riferimento quella di Aquileia, poi di cerca di completare una collezione tipologica delle altre zecche (Trieste, Merano, Trento, Verona...). Ogni tondello è spunto di riflessione storica ed economica, un impulso ad approfondire e comprendere la mia (macro) regione.1 punto
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Simonluca Perfetto, I denari tornesi in l'Abruzzo Citeriore e la riforma monetaria aragonese del Reame di Napoli avviata a Sulmona.1 punto
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Buon giorno, a parte il fatto che ho completamente sbagliato il titolo... oltre a non aver messo il punto di domanda ho anche sbagliato il tipo, intendevo 1° tipo MIR 291. ma quello che non mi torna è la legenda, almeno quel poco che si vede... ho provato a mettere immagine delle lettere che non tornano se fosse Filiberto 1° attendo vostri pareri grazie.1 punto
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Ciao complimenti intanto, io azzarderei in attesa del mentore , Filiberto I° viennese I° tipo1 punto
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Ringrazio @dracma per aver segnalato la discussione. Per la moneta di Sidis la cronologia proposta da Rutter è 300-275 a.C., invece per l'oncia di Mateola 210-150 a.C, e tra le due la differenza proposta è di circa un secolo. In realtà Rutter propone Mateolum o Mottola e non Mateola o Matera, per cui i Mateolani citati da Plinio sarebbero i Mottolesi e non i Materani. Di questo cambio rispetto agli studi precedenti Rutter non da nessuna spiegazione, si limita a scrivere che il nome Matera è di origine medievale, come se non ci fossero reperti del periodo greco e romano trovati nei Sassi di Matera e nei dintorni, e come se le monete di Mateola custodite nei musei di Matera, di Altamura e di Gravina provenissero da Mottola e non dal territorio attorno a Matera, ovvero Timmari, Montescaglioso, Altamura, Iesce e Botromagno che ha restituito anche una moneta di Sidis). In realtà è proprio la vicinanza di Gravina in Puglia a Matera che ha permesso in passato di localizzare Sidis con Gravina in Puglia, e allora perchè la datazione proposta per le monete di Mateola (210-150 a.C.) non dovrebbe andar bene anche per l'unico esemplare conosciuto di Sidis? Io penso che per una corretta datazione dell'unico esemplare conosciuto di Sidis non si può non tener conto in primo luogo della datazione delle monete di Mateola, e poi anche della datazione delle monete di Rubi, di Barium e di Caelia.1 punto
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Credo sia proprio come dice Arka. Qui qualche ulteriore esempio. http://www.constantinethegreatcoins.com/dots/1 punto
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Sull'autenticità nessun dubbio. Sul globetto vicino alla testa di Roma un paio di ipotesi le farei. Potrebbe essere un residuo del compasso, anche perchè mi sembra proprio al centro della moneta. Altrimenti penserei ad un primo errore per il globo tenuto da Roma. Una volta fatto resta sul conio e l'incisore ne fece un altro nel posto corretto. Arka Diligite iustitiam1 punto
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In questi tempi bui e tristi, se sentite suonare il campanello di casa, di solito è il postino. I Testimoni di Geova, i venditori di Folletto, gli imbucatori di volantini del supermercato, sembrano ormai una razza estinta. Purtroppo nel mio paese, non è il solito postino che conoscete da una vita, quello che scambia due battute con voi e che non rifiuta mai " na tazzulella 'e caffè", poi si ferma ancora un po', perchè è stanco, stava per andare in pensione e..."mannaggia è stato rovinato dalla Fornero!" Da qualche tempo Lui è a casa, non si sa se in quarantena o in mutua ed è stato sostituito da giovani con guanti e mascherina che appena ti vedono gridano a distanza di sicurezza: "Raccomandata!!! Firmo ioooo!!! " e ti lanciano il plico nel giardino. Stamattina la mia moneta è arrivata così, per fortuna era ben imballata e non ha sofferto per il trattamento. Però quale migliore antidoto al Coronavirus? Una bella moneta con Corona sul Rovescio! Me la sono proprio goduta. Tempo di apertura del plico: lento, lento...Tempo di ammirazione e palpeggiamenti vari al tondello: molto lunghi. Ormai alla mia età sono diventato un numismatico lussurioso. Poi preparazione dell'attrezzatura per le foto e quindi molti scatti. Così sono riuscito a passare la mattinata. Posto la moneta che, seppur Comune, spero vi piacerà: Ciao Beppe1 punto
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Ciao puoi mettere una foto della moneta del mozambico in Simili euro come resto pagina 4 in Altre discussioni relative alle monete in Euro,sai i panettieri lavorano di notte meno male che non la impastata nel pane1 punto
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A Napoli ci furono i primi esperimenti già nel secondo decennio del XVII secolo in un contesto storico molto particolare e difficile per il Vicereame. La frode della tosatura stava letteralmente piagando in modo viscerale l'economia, tanto da essere causa scatenante della rivolta popolare capeggiata dal "Masaniello" nell'aprile del 1648. Il tondello incriminato, preferito dei tosatori per la sua forma irregolare e le dimensioni contenute, era la moneta da 5 grana o mezzo carlino (soprannominata zannetta). I primi tentativi di uso del bilanciere (molto appropriatamente chiamato ingegno nei documenti dell'epoca...) si fecero sperimentando un carlino "antitosatura" (vedi foto con descrizione in corsivo), come si può vedere, i due cerchi concentrici avrebbero dovuto (condizionale mai più azzeccato come in questo caso) salvaguardare la genuinità del peso (e quindi del pieno valore) della moneta. 10 Grana per il cerchio più esterno, che si dimezzava se corrotto o incompleto in qualche modo a 5, come riportato nel cerchio più interno (Triton XVII, Lotto 1223) ma che purtroppo, non sortì l'effetto sperato: fatta la legge, trovato l'inganno, anche nel passato era così, ed i tosatori riuscivano comunque a far passare la mala moneta ai meno attenti, limando con attenzione un solo verso della moneta. Visti gli insuccessi, la lentezza nelle operazioni ed i costi di produzione, il bilanciere venne accantonato per circa sessant'anni, e sotto Carlo II si ebbero i primi degni risultati di moneta coniata al bilanciere. Allego un esempio: Mezzo Ducato 1684, con al R/ la raffigurazione della Vittoria seduta sul globo (la Spagna era in guerra con la Francia... tanto per cambiare), e la legenda RELIGIONE ET GLADIO (con devozione e con la spada). Per una trattazione completa vedi gli articoli di Francesco Di Rauso sui nn 231 e 232 di Cronaca Numismatica1 punto
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