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Elmi romani imperiali e cenni numismatici...


Illyricum65

Risposte migliori

Ciao,

quando vedo certe cose… ;)

Stavo facendo una ricerca sul web e mi trovo questo libro.

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Premetto: non conosco il libro, non ce l’ho personalmente con Sarasso, De Cataldo e la Rizzoli. Non discuto il titolo... e non critico la qualità dello scritto. Qualcosa però mi ha fatto saltare la mosca al naso.

E son diventato così:

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…beh no, in realtà ero più così… mi ci riconosco di più… :D …

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Secondo voi a cosa mi riferisco?

Ciao

Illyricum

:)

PS: non sono uscito di testa, voglio solo introdurre una discussione che ho preparato e questo post dovrebbe fungere da prologo... ;)

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io non vedo bene ma ... i cavalieri sullo sfondo mi sembrano templari...o giù di lì, o mi sbaglio?

Modificato da karnescim
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Ciao,

i soldati sullo sfondo sono dei legionari romani.

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Con scutum rettangolare, tipico delle Legioni. Lo usavano anche per la formazione detta testudo, la testuggine. Oppure si mettevano in file, quasi inginocchiati e protetti dagli stessi, attendevano l'assalto nemico e lo colpivano di punta con il gladium, successivamente al lancio dei pila. Un colpo secco in avanti, leggermente dal basso verso i punti vitali non protetti. Durante le esercitazioni venivano addestrati a colpire i punti vitali o almeno quelli che rendevano il nemico inoffensivo o... morto per dissanguamento. Più o meno brevemente.

Questo esula parzialmente ma orienta sul "quiz"... almeno spero. ;)

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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A me sembra di vedere la Basilica di Massenzio sullo sfondo, ho ingrandito un po' la tua immagine, non so se c'entra qualcosa con il quiz ma la butto la... :pardon:

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Awards

Ciao,

i soldati sullo sfondo sono dei legionari romani.

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Con scutum rettangolare, tipico delle Legioni. Lo usavano anche per la formazione detta testudo, la testuggine. Oppure si mettevano in file, quasi inginocchiati e protetti dagli stessi, attendevano l'assalto nemico e lo colpivano di punta con il gladium, successivamente al lancio dei pila. Un colpo secco in avanti, leggermente dal basso verso i punti vitali non protetti. Durante le esercitazioni venivano addestrati a colpire i punti vitali o almeno quelli che rendevano il nemico inoffensivo o... morto per dissanguamento. Più o meno brevemente.

Questo esula parzialmente ma orienta sul "quiz"... almeno spero. ;)

Ciao

Illyricum

:)

azz, chiedo venia ma a me, povero vecchietto, mi sembravano dei "cavalieri" con elmo cilindrico tipo crociate, mi sà che domani vado dall'oculista.....

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...prova a buttarla un pò più a destra.........

:lol: :lol: Non vedo altro di strano, ho notato quella che sembra la Basilica perchè i soldati sembrano essere in un campo di battaglia...quindi cosa c'entra lo sfondo del Foro?

L'unico collegamento che potrebbe esserci è il ricordare che erano romani...superfluo direi.

Forza Illyricum, siamo curiosi, svela il mistero. Ciao

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Awards

perchè all' epoca di costantino quel tipo di armamento indossato dal legionario non è più in uso da almeno un secolo e mezzo? se è per questo capisco perfettamente la tua reazione...

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Un secolo e mezzo? Per quanto riguarda l'elmo facciamo qualcosa di più. Quanto alla lorica...

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Awards

Secolo e mezzo per dire che più o meno è dove arriva l'armamento ( con le dovute varianti) genericamente più conosciuto del legionario ...poi se vogliamo parlare di elmi imperiali gallici di I secolo, loriche segmentate Corbridge B...

Spesso nelle copertine di romanzi storici, siano essi ambientati nella repubblica romana o nell'impero più tardo, la tipologia di soldato raffigurata è sempre la stessa: il legionario di I secolo. Anche nei documentari sulla Roma repubblicana o tardo imperiale si vedono schiere di soldati con queste armature...per non parlare dei film o degli sceneggiati: rari sono quelli in cui i soldati indossano armature coerenti con l'epoca dell' ambientazione ( a meno che questa non sia il I-II secolo, ovviamente!)...sarà perchè forse per la maggior parte del grande pubblico quello è il soldato romano e quindi più facile da riconoscere come tale?

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...sarà perchè forse per la maggior parte del grande pubblico quello è il soldato romano e quindi più facile da riconoscere come tale?

Credo che nell'immaginario collettivo, di chi non segue la materia, sia proprio così, però uno che si cimenta in un'opera "storica" del genere dovrebbe saperlo... sicuramente la copertina non è opera sua, ma mi sembra strano che non l'abbia vista prima della pubblicazione.

Suppongo che questo sia in parte influenzato anche dai fumetti di Asterix (chi non li ha letti?) come sappiamo ambientati ai tempi di Giulio Cesare, dove si vedono i legionari indossare una lorica segmentata:

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Mentre dovrebbero essere così:

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Mi sembra di capire che Sarasso scrive tutt'altro, e che questa sia la sua prima opera dedicata al periodo.

Spero che dentro non ci siano oscenità alla Alberto Angela... Sesterzi e salami

Ovviamente un libro non si giudica dalla copertina, ma sinceramente questo non mi fa venire voglia di correre in libreria...

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iO l'ho letto. non mi e' piaciuto e in alcuni tratti lo trovo un pochino gratuitamente osceno.

Oramai il romanzo storico va "di moda" e si punta anche sui disegni di copertina per vendere, senza, purtroppo curare la realta' storica.... questo libro ne e' l'esempio perfetto..

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Ciao,

bravi a tutti e grazie per esser stati al gioco.

Intendevo proprio la figura del legionario, assolutamente fuori epoca.

Come ha detto Exergus giustamente, la figura dello stesso che è viva nell'immaginario collettivo è quella proposta sulla copertina e la scelta probabilmente, per quanto opinabile, è dettata da questo aspetto.

Inoltre il libro è del genere "storico" ma non lo è in senso stretto.

Dubito che si tratti di una svista involontaria (una Rizzoli Editrice non avrebbe permesso un errore così madornale) ma di un preciso specchio per le allodole, ovvero per lettori non troppo attenti.

Comunque un'immagine fatta bene, pregevole... in un altro contesto storico!

Stasera comincerò a postare la discussione vera e propria... e al termine modificherò il titolo in quello corretto e definitivo.

Il prologo, a questo punto, l'abbiamo già concertato assieme! :)

Ciao

Illyricum

:)

Modificato da Illyricum65
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Ciao,

come promesso vi espongo i risultati della ricerca che ho eseguito in questo ultimo periodo. Seguendo correttamente quanto emerso nei post di cui sopra dovrei parlare in generale dell’equipaggiamento militare romano imperiale ma si tratta di un tema estremamente vasto per essere oggetto di una sola discussione. Pertanto mi limiterò agli

ELMI IMPERIALI ROMANI

con particolare riferimento a quelli della fanteria.

Innanzitutto analizziamo l’elmo che indossa il soldato rappresentato nell’illustrazione: dalla decorazione decorazione frontale, la piccola tesa a mo’ di visiera, il doppio rilievo sopral’ampio paranuca, la forma del paraguance… dovrebbe essere un “elmo imperiale gallico tipo C”. Sì, perché gli elmi romani furono soggetti a modifiche e piccoli cambiamenti che ne distinguono varie classi tipologiche (oggetto di studio da vari ricercatori ed in particolare catalogati da H.Russell Robinson) ed il periodo di utilizzo.

Qualche parte l'ho pescata dal "solito" Wikypedia, integrata da altri siti web e testi per i quali vi rimando alla bibliografia, almeno per i principali.

L'Elmo romano (dal latino cassis se di metallo oppure galea se confezionato in cuoio) utilizzato dall'esercito romano nel corso degli oltre dodici secoli di vita subì numerose modifiche nella forma, nei materiali che lo componevano e nelle dimensioni. La sua funzione principale era quella di coprire il capo del fante e del cavaliere romano dalle armi d'offesa del nemico.

Resistenti, con coppi dello spessore di 1,5-2 mm, pesavano 2-2,3 kg. Ma il peso variava enormemente a seconda del tipo di elmo e del metallo o lega componente (acciaio, bronzo o… altro, lo vedremo in seguito) fino ad arrivare a veri e propri “pesi massimi” di 5,5 kg. Inoltre potevano esser anche rivestiti di sottili lamine metalliche o inserti/decorazioni in metalli diversi. Sia gli elmi che i paraguance erano rivestiti all’interno di feltro di lana e, talvolta, di uno strato intermedio per attutire i colpi. In genere erano dotati di paraguance che se assicuravano protezione, per contro limitavano la visione laterale; inoltre la parte centrale del volto, scoperta, poteva diventare un pericoloso obiettivo dei colpi del nemico. Ricoprendo spesso le orecchie limitavano spesso l’udito per cui nel tempo gli stessi paraguance vennero dotati di fori idonei al fine di ridurre il problema.

Prima di iniziare rimando al link di una interessante discussione sugli elmi repubblicani aperta qualche mese fa da Caio Ottavio nella Sezione “Monete Repubblicane”:

http://www.lamoneta.it/topic/80168-elmi-e-monete/

anche per rendere pubblico merito al suo lavoro, precedente e sincretico, al mio.

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I tipi della tarda Età Repubblicana

Tralasciando i tipi più arcaici, non possiamo non segnalare quello di provenienza etrusco-italica o celtica che, creato attorno al V-IV secolo a.C., fu utilizzato in epoca repubblicana ma anche nel primo periodo imperiale. Si tratta dell’ elmo Monfortino, dal nome della necropoli presso Ancona e che fu utilizzata fino al I secolo a.C. la sua origine è tuttora dibattuta: forse rappresenta un’imitazione etrusca assimilata poi dai romani di prototipi di Boi e Senoni o direttamente per imitazione degli stessi modelli celtici da parte di popolazioni italiche tra i quali i latini.

NB: la piccola tesa sull'orlo non era una sorta di visiera come verrebbe da pensare ad un primo sguardo bensì aveva funzione di paranuca.

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Elmo del IV secolo a.C. da Canne (BA)

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Elmi del IV-III secolo a.C.

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Elmo Montefortino "tardo" II-I secolo a.C.

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Elmi Montefortino I secolo a.C. - I secolo d.C.

Modificato da Illyricum65
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Esemplare con portacresta o portapiume aggiuntivo.

Il tipo Montefortino presentava generalmente un coppo emisferico-conico (detto probabilmente cornum- vedi Varrone DLL, V,24), che garantiva maggiore resistenza ai colpi dall'alto. Nella parte più alta dell'elmo era collocato un apex (a volte fabbricato a parte e poi aggiunto, oppure fuso con l'intero coppo), sul quale si inserivano delle piume rosse o nere di oca o cigno (crista) alte un cubito (45 cm- vedi Polibio, VI, 23) con lo scopo di far sembrare più alti i soldati all'occhio del nemico, come ci racconta lo stesso Polibio nel descrivere gli Hastati. La protuberanza era infatti riempita di piombo per mantenere fermo il piolo del pennacchio,a volte composto da crine di cavallo come risulta nella grande Ara di Domizio Enobarbo dell’ 11 a.C.

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Ovvero qualcosa di simile a quanto inserito precedentemente dall'amico Exergus (che ringrazio per l'assist :) ).

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In prossimità delle tempie delle cerniere reggevano la paragnatidi mobili (bucculae). Catalogato da vari studiosi in più classi tipologiche distinte con lettere alfabetiche, i modelli più recenti richiamano quello successivo di Coolus.

Rimase in uso nelle Coorti Urbane come testimonia un suo esemplare con inciso AURELIUS VICTORINUS MIL COH XII URB (ovvero "Aurelio Vittorino della XII coorte urbana milliaria).

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Periodo a cavallo tra il periodo Tardo Repubblicano e il Primo Impero

L'elmo Coolus

L'elmo di tipo Coolus prende il nome dall’omonima località francese. Questo tipo di elmo esisteva fin dal III secolo a.C., ma iniziò a sostituire il Montefortino solo nel I secolo a.C. E’ considerato uno degli elmi usati dalle legioni cesariane durante la Campagna Gallica. Non è molto diverso dall'elmo Montefortino, ma presenta un coppo semisferico. I primi due modelli (A e B) erano molto semplici, ma fin dal modello "C" erano presenti il rinforzo frontale e un paranuca pronunciato. Questi due elementi servivano per proteggere il soldato dai colpi sulla testa che sarebbero scivolati, ferendolo sulla schiena o in viso. Anche questo elmo presentava talvolta un apex e due grandi paragnatidi, era assente però una protezione per le orecchie. L'elmo Coolus fu catalogato dal Robinson con nove lettere (A, B, C, D, E, F, G, H, I) alle quali corrispondono nove tipologie diverse.

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Elmo Coolus C

La forma è quella di una semisfera con una visiera orizzontale che fa da rinforzo, è presente inoltre una maggiore protezione per il collo. Anche su quest'elmo potevano essere fissate penne o creste.

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Elmo Coolus E

Questa tipologia di Coolus presenta una doppia visiera, un paracollo inclinato più verso il basso e dei paraguance più grandi. E' fissata (come in altri elmi precedenti) una punta in cima a cui potevano essere agganciate delle creste.

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Ricostruzione moderna

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L'elmo Agen-Port

Gli elmi Agen-Port sono catalogati in soli due modelli (A e B). Sono particolari elmi diffusi durante le campagne di Cesare e hanno alcune caratteristiche che possono essere considerate progenitrici degli elmi gallici imperiali. Nell'elmo Agen-Port di tipo "B" è da segnalare il disegno in rilievo di due sopracciglia.

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Elmi Agen Port tipo A

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Elmi Agen Port tipo B

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Elmi del Primo Impero

Gli elmi gallico-imperiali di questo periodo sono stati classificati dal Robinson con le lettere dalla A alla K, gli italico imperiali dalla A alla H. Questi due tipi di elmo sono raggruppati da altri studiosi nella grande famiglia degli elmi Weisenau. Va, inoltre detto che i modelli di tipo gallico erano di migliore qualità rispetto a quelli italici.

a) elmi di tipo gallico-imperiali

Poco dopo la conquista della Gallia da parte di Cesare, le legioni del nord cominciarono ad abbandonare l'elmo di tipo Montefortino, a vantaggio di un elmo di tipo gallico.

Questi elmi erano notevolmente influenzati dagli elmi gallici anche nelle decorazioni (per questo elmi gallico imperiali). Gli elmi gallico imperiali presentavano un coppo semisferico e, come gli italico imperiali, un esteso paranuca e un rinforzo frontale. Dopo la guerra dacica vennero aggiunti dei rinforzi incrociati sul coppo, in quanto i Daci utilizzavano spade ricurve con le quali superavano lo scudo romano e colpivano dall'alto. Gli elmi gallico imperiali sono caratterizzati dalla presenza sulla parte frontale del disegno in rilievo di due sopracciglia. Questi elmi furono stati prodotti prevalentemente in ferro in pochi casi però potevano essere in bronzo.

L'elmo di tipo di tipo "G" era considerato da Robinson come il tipico elmo della metà del I secolo, benché l'elmo di Coolus rimase in dotazione all'esercito romano fino agli inizi del II secolo. Il miglior esempio di questo elmo proviene da Mainz Weisenau. Ritrovamenti archeologici di questo genere di elmo sono stati poi trovati in Britannia nell'antico sito di Camulodunum, databili al 61 d.C.

Di seguito alcuni tipi:

Elmi imperiali gallici tipo A

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Elmo imperiale gallico tipo C

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Elmo imperiale gallico tipo E

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Elmo imperiale gallico tipo F

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Esemplare con brodo argentato e porta cresta sommitale.

Elmo imperiale gallico tipo G

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Pregevole esemplare rinvenuto nel Reno presso Mainz, con guarnizioni e accessori in ottone, fine del I secolo d.C.

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Elmi imperiali gallici tipo I

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Ricostruzione moderna

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Ritrovato nel Reno presso Mainz, seconda metà del I secolo d.C. Appartenente a tale Lucius Lucretius Celer, della centuria di Gaius Mumius Lolianus della Legio I Adiutrix. Presenta una cannuccia portapiuma sul lato che lo fa ritenere l’elmo di un optio. A dx, ricostruzione del tipo. Di seguito, immagine di optio da una revocazione storica.

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Per inciso l'optio (dal verbo latino optare) era un soldato con il ruolo di attendente al centurione, il quale poteva averne più di uno (normalmente un paio). Faceva parte di quel ristretto gruppo di sotto-ufficiali chiamati principales.

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Esemplare rinvenuto a Aquincum-Budapest, con portapiume sommitale e ricostruzione moderna.

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Elmo imperiale gallico tipo J

Questa tipologia non si discosta molto dai tipi G, H e I, tranne che per l'ampiezza del paranuca, che è più ampio e decisamente più angolato. L'elmo è decorato con le consuete borchie in bronzo, che sono peraltro nelle consuete posizioni, tranne che sui paraguance, su cui ce ne sono solo due: una al centro e l'altra in corrispondenza dell'anello interno per il laccio che ferma l'elmo sulla testa. L'elmo è provvisto di due bande frontali in bronzo, una applicata lungo il bordo inferiore dell'elmo, l'altra applicata lungo il rinforzo frontale. Le sopracciglia sono molto grandi e piatte e sono poste sensibilmente più in alto rispetto a quelle delle tipologie precedenti, forse anche a causa dell'assetto del rinforzo frontale, che in questo caso non è parallelo al bordo inferiore dell'elmo, ma spostato verso l'alto. L'attacco per il supporto della cresta non ci è pervenuto, ma la presenza degli anellini per il fissaggio delle estremità della scatola della cresta ci suggerisce che deve certamente averne avuto uno. Il disegno dei paraguance è correlato all'Imperiale Gallico I, rispetto al quale presenta paraguance più piatti e più stretti e con un disegno decisamente più lineare degli incavi per gli occhi e la bocca...

La datazione per gli elmi di questa tipologia è il primo quarto del II secolo d.C.

(tratto da http://it-it.facebook.com/media/set/?set=a.301860126504675.78334.138143102876379&type=1 dove troverete altre foto dell'elmo da Brigetio)

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L'esemplare invenuto a Brigetio, datato al 100-125 d.C. Conservato nel National Museum of Wales, national Roman Legionary Museum a Caerleon.

Ce ne sono poi altri di esemplari, ma la discussione mi pare già così abbastanza fornita di modelli di questa categoria. Uno però ancora ve lo voglio far vedere per una particolarità. Indovinate quale… la risposta nel post successivo!

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Si tratta di un esemplare in… oricalco! Probabilmente considerato di pregio per la lega con la quale è confezionato, presenta un gancio portapenne laterale e iscrizioni puntinate di vari proprietari: Lucius Iunius Sabinus, Gaius Iulius Pro…, Marcus Antonius e Publius Ripanius Atrianus (?), Lucius Iunius (non è un errore, ce ne sono due in due centurie diverse).

b ) Elmi di tipo italico

Erano il risultato della produzione delle officine italiche di ispirazione greco-italica soprattutto nella forma del coppo, leggermente allungata in avanti (visibile maggiormente nei primi modelli), e delle paragnatidi. Esistono varie tipologie. Il tipo "D" era decorato con motivi dorati e sembra che fosse un prodotto di massa. Gli attacchi dei paraguance e la parte posteriore risultano molto rinforzati.

Elmi imperiali italici tipo C

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Ricostruzione moderna

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Primo esemplare rinvenuto nell’area del Vallo di Adriano e quindi uno da Stagno Lombardo (riferito alla Battaglia di Bedriacum). Lo stesso vale per il terzo, da Soarza di Villanova d’Arda.

Elmi imperiali italici tipo D

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Rinvenuto presso Mainz, con decorazioni in ottone (aquile e templi). Alcune ricerche lo indicano come elmo dei Pretoriani o della Legio XIV Gemina Martia Victrix. Le attaccature laterali della cresta (crista transversa) lo fanno attribuire ad un centurione.

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Ricostruzione di elmo di centurione: dal I secolo presenterà una cresta trasversa per agevolarne la localizzazione del centurione stesso sul campo di battaglia da parte dei sottoposti.

All’inizio del III secolo si diffonde un’altra tipologia, contraddistinta da paraguance estremamente voluminosi che incorniciano il volto del portante: il Tipo Niederbieber (dal Museo di Francoforte).

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Esemplari in dotazione alla fanteria

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Esemplare di elmo Niederbieber in dotazione alla cavalleria

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Evoluzione del tipo originale (tipo Worthing) del III secolo d.C. che presenta un'ulteriore riduzione del volto scoperto

Si tratta comunque probabilmente di un elmo da parata della cavalleria come questo:

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o questo, del quale potrebbe essere una derivazione stilistica (II secolo d.C.)

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Modificato da Illyricum65
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