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Vittorio Emanuele III - il Collezionista


Risposte migliori

Come potete osservare da questi documenti il Re Vittorio Emanuele III per completare la monetazione sabauda della sua collezione si rivolgeva , tramite i suoi attendenti , al Ministro del Tesoro e alla Banca D'Italia.

Tuttavia le monete ottenute tramite questa via , venivano prontamente pagate e non accettate in regalo

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interessante, ci sono anche i prezzi di quanto le pagava?

hai il catalogo coll. Buzzi ,ratto 1962 con aggiudicazioni ? ciao

Modificato da dux-sab
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Guest utente3487

Come potete osservare da questi documenti il Re Vittorio Emanuele III per completare la monetazione sabauda della sua collezione si rivolgeva , tramite i suoi attendenti , al Ministro del Tesoro e alla Banca D'Italia.

Tuttavia le monete ottenute tramite questa via , venivano prontamente pagate e non accettate in regalo

CI pensavano gli altri a farsele regalare. Lui è sempre stato corretto, numismaticamente parlando.

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Le fatture purtroppo non sono presenti

Non possiedo tale catalogo , cosa contiene di interessante ?

So solo che dovrebbe contenere delle monete importanti della serie sabauda poiche' Ingrao lo ha classificato come tale

I

interessante, ci sono anche i prezzi di quanto le pagava?

hai il catalogo coll. Buzzi ,ratto 1962 con aggiudicazioni ? ciao

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Guest utente3487

Molto interessante davvero!! Però collezionare così era troppo facile :)

No, non era facile, neanche per Lui. Perchè era parsimonioso e soprattutto uno studioso numismatico. Non un Farouk, tanto per intenderci.

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Anche il Re era alla ricerca degli scudi mai apparsi di Carlo Alberto :

1834 G

1840 T

1841 T

1845 T

1846 T

1849 T

mentre risulterebbero nella sua raccolta i millesimi :

1843 T

1846 G

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Guest utente3487

Anche il Re era alla ricerca degli scudi mai apparsi di Carlo Alberto :

1834 G

1840 T

1841 T

1845 T

1846 T

1849 T

mentre risulterebbero nella sua raccolta i millesimi :

1843 T

1846 G

Dici bene...risulterebbero...ma non sappiamo se ci sono veramente, visto che non sono mai apparse sul mercato

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No, non era facile, neanche per Lui. Perchè era parsimonioso e soprattutto uno studioso numismatico. Non un Farouk, tanto per intenderci.

Capito grazie!!! Comunque povero di sicuro non era :)

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Guest utente3487

Capito grazie!!! Comunque povero di sicuro non era :)

Vero ma neanche ricco sfondatissimo. Comunque era il Re d'Italia. E non intascava fondi neri dai servizi segreti o altro. Ed era frugale.

Modificato da elledi
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Supporter

No, non era facile, neanche per Lui. Perchè era parsimonioso e soprattutto uno studioso numismatico. Non un Farouk, tanto per intenderci.

Infatti, il Pucci parlando della Collezione Reale riguardante il Granduca di Toscana Pietro Leopoldo di Lorena, dice che nel 1921 la casa d'aste P & P Santamaria ha messo all'incanto una delle più importanti collezioni di monete fiorentine, ed il Re o chi per lui si fece scappare molti pezzi importanti che poi non riuscì più a ritrovare per la sua collezione.

Il Corpus riguardante le monete della Zecca di Firenze uscirà pochi anni dopo, nel 1930.

Allego lo scritto sopracitato.

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Supporter

e l'altra parte.

Saluti Marfir.

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Capito grazie!!! Comunque povero di sicuro non era :)

Diciamo che era molto oculato negli acquisti , spesso trattava sul prezzo e rinunciava a volte ad esemplari proposti dai commercianti dell' epoca quando riteneva il prezzo non congruo

Questi aspetti sono ben delineati nell' opera della Travaini :

Storia di una passione. Vittorio Emanuele III e le monete. Roma, Quasar, 2005 (Monete 1, collana diretta da Lucia Travaini). Prefazione alla seconda edizione di Girolamo Arnaldi; prefazione alla prima edizione di Philip Grierson.

Modificato da piergi00
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