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Monete romane in UK - perchè così economiche?


Uomodelgas

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Buongiorno a tutti,

spesso mentre faccio le mie ricerche su un noto sito d'aste noto che vengono messe in vendita, soprattutto da venditori Inglesi, monete romane a costi davvero ridotti rispetto alla media nonostante il buono stato di conservazione.

Tengo a precisare che non sono venditori da 4 soldi, ma vantano migliaia di feedbacks positivi.

Potete spiegarmi il perchè di questa differenza?

Grazie

Stefano

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  • ADMIN
Staff

In Italia abbiamo una legislazione molto piu' restrittiva (oltre che un po' fumosa). All'atto pratico questo rende impossibile il commercio su internet a privati o comunque a commercianti non specializzati.

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come diceva Incuso, in Italia la concorrenza da parte dei privati, per la natura della nostra legislazione, è pressoché assente pertanto questo non agevola il contenimento dei prezzi.

in Inghilterra, sempre per la legislazione differente, c'è un ingresso "quotidiano" di nuova moneta nel mercato che non proviene solo da precedenti collezioni: ciò che viene ritrovato nel sottosuolo, dopo la doverosa segnalazione alle autorità, viene riconsegnato (se non di particolar pregio e/o valore e/o interesse) allo scopritore che lo immette nel mercato quindi la materia prima per certi versi e per certe tipologie monetali è più facile da reperire.

il mercato numismatico è più vivo perché, a mio avviso, vi è più interesse sia per spirito collezionistico che per fini di ricerca/studio non necessariamente di natura professionale.

infine, in Inghilterra, sono decisamente più pratici e pragmatici che da noi. non necessariamente è un bene, ma nemmeno un male :)

il giusto prezzo qual è?

a mio avviso per certe fasce della monetazione quello inglese, per altre, quello italiano/europeo.

una situazione intermedia la si può trovare in ambito francese.

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La situazione italiana, dal punto di vista storico ed archeologico è probabilmente più complessa rispetto a quella della Gran Bretagna. Ciò non toglie che una legge troppo restrittiva e, di fatto, inapplicabile limita principalmente la conoscenza, limita e condiziona l'agire delle persone perbene e lascia impuniti in larga misura trafficanti e banditi vari. Lo diciamo sempre, ma nessuno ci ascolta e nemmeno si confronta con le nostre modeste (e, forse, fallibili) tesi. Neanche campando cent'anni ci troveremo un sistema allo stesso tempo più moderno e coerente e, oserei aggiungere, intelligente. Ho appena letto di un'epocale riforma dei Beni Culturali presentata oggi. Mi auguro che ciò comporti qualche miglioramento anche per noi modesti collezionisti numismatici, quantomeno in termini di dialogo (i sogni lasciamoli da parte), ma ne dubito fortemente... :(

Modificato da aemilianus253
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Più complessa di quella mostrata in cartina? Sì, probabilmente è vero. Ma vorrei vedere una cartina simile dell'Italia con segnati i ritrovamenti denunciati. Ve lo dico io: in Italia i romani erano tutti poveri e non seppellivano monete :lol: . Ovviamente salvo qualche deprecabile :diablo: eccezione.

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La cartina copre un arco temporale di 13 anni e, ribadisco anch'io che in Italia il patrimonio archeologico che il suolo offre e può offrire presenta peculiarità differenti da quello inglese.

Tuttavia, nonostante queste precisazioni, quanto detto da Palo rimane del medesimo valore.

Una buona legge consente a tutti di essere perfettamente in regola, scarica la magistratura da lavoro inutile e spesso comico, favorisce il collezionismo privato e lo studio della storia, riempie i musei di oggetti di valore. E non droga il mercato.

Questo non significa che la norma inglese vada bene così com'è per la situazione di casa nostra, ma è altrettanto vero che l'attuale normativa in vigore e, soprattutto, la sua attuale applicazione secondo l'attuale orientamento non funziona come dovrebbe funzionare.

Mi scuso per tutti questi "attuale"! :)

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Ciao,
non posso che dichiararmi completamente d'accordo con Grigioviola...
Al momento "attuale" la legislazione italiana è praticamente opposta a quella britannica. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
D'altra parte importare tout court le normative inglesi... beh, lo ritengo assolutamente improponibile in ambito "italico" (uitlizzando il termine italico anzichè italiano volutamente, nel senso di popolo con i suoi pregi e difetti).

Nella mia esperienza personale posso dirvi che quando un giovane studioso di preistoria di mia conoscenza mostrò apertura verso i ricercatori dilettanti friulani l'area, precedentemente vergine in tal senso, questa cominciò a presentare molteplici evidenze del periodo neolitico e quella di uno dei più grandi villaggi neolitici europei (Sammardenchia Cueis presso Udine). Qualcosa vorrà pur dire...

D' altra parte al momento "attuale" questa è la legge italiana e, criticandola o meno (sempre con intento costruttivo), il nostro dovere è quello di seguirla...

Ciao
Illyricum
;)

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Modificato da Illyricum65
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D' altra parte al momento "attuale" questa è la legge italiana e, criticandola o meno (sempre con intento costruttivo), il nostro dovere è quello di seguirla...

Intendo chiarire a scanso di equivoci che tale dichiarazione non è rivolta agli autori dei post precedenti ... ;)

Ciao

Illyricum

:)

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Che la legge sia legge, beh su questo non ci sono dubbi. Vero, ho sbagliato: ho scritto 3 invece che 13 e fa un po' di differenza. ma proprio un po'. la sostanza è quella. Vorrei sapere una cosa: l'Italia è diversa e ha una propria peculiarità e questo è verissimo. Ma che differenza fa, nella sostanza, con le leggi? Nei parchi archeologici anche nel Regno Unito è vietata la ricerca. Il problema sono le aree fuori dai parchi archeologici. Se l'Italia ha pi+ù reperti, noi che cosa facciamo? Li lasciamo sotto terra (e a volte li ricopriamo ad arte perché non abbiamo fondi per il restauro) e li lasciamo in balia di chi se ne impossessa senza discernimento o valutazioni e alimenta il mercato clandestino? Poi a danni fatto, andiamo a caccia di reperti "emersi" con improbabili sequestri? Scusatemi, ma non riesco a trovare in questa politica proprio nulla che soddisfi la nostra..."peculiarità".

Modificato da cancun175
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Io non ne so nulla di monete antiche però spesso leggo o sento storie forse dicerie o di corridoio come si suol dire, di ritrovamenti occultati per non avere problemi con la legge...di gente che magari cerca di costruirsi casa e magari "incappa" in un sito archeologico e già la cosa fa di per sè paura...se solo in tali casi intervenisse un team a spese statali che scegliesse i reperti di VERO INTERESSE STORICO e li esponesse nei musei e si facesse 50 e 50 del resto l'operazione verrebbe quasi autofinanziata e in più chi ha scoperto il sito ne ricaverebbe magari un po di denaro..o nel migliore dei casi una scintilla di passione... Si avrebbero meno problemi, più reperti e meno testimonianze importanti che mentre noi scriviamo qui sul forum continuano a essere mangiate da umidità cancri vari ecc... però quest'opinione da puro profano....studio tutt'altro rispetto a questo nella vita, ma l'interesse verso le antiche è notevole, anche se per ora non mi ci addentro..vedi per problemi burocratici..vedi per questioni economiche e anche e sopratutto perchè secondo me richiede uno studio di fondo...ma anche a buttarla lì quanti iper esperti ci sono su questo forum che darebbero disponibilità per dire...3 giorni l'anno...per partecipare alla messa in luce di un sito scoperto anche solo per l'emozione che ve ne si può ricavare...magari ricavandoci un minimo ma quanti lo farebbero anche gratis solo per prendere appunti...per dire "io c'ero"...io se ne sapessi quanto alcuni che a volte leggo forse lo farei anche gratis...perdonate le cavolate che ho scritto ;D

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@@UmbertoI, il problema dei ritrovamenti da parte di movimentatori di terra (cantieri, specialmente) è in effetti il più grave. se trovano monete e le denunciano, parte un iter burocratico-ispettivo lunghissimo che blocca i lavori con gravi danni sia per il cantiere che per i lavoratori. Io credo (ma non ne ho esperienza diretta) che sia questo il principale canale di foraggiamento del mercato clandestino di reperti. Se nella Britannia romana in 13 anni sono stati trovati tutti quegli hoards che vedi nella cartina pubblicata sopra, possiamo immaginarci quello che viene trovato in Italia. Sarebbe bello che il Ministero pubblicasse una cartina analoga. Anche qui senza conoscenza diretta, esprimo il dubbio che i "tesoretti" (come li chiamiamo noi) siano molti di meno. E questo è un assurdo concettuale, visto che la Britannia era una provincia lontana e neanche tra le più ricche (senz'altro meno di Italia, Spagna, Gallia, Nord Africa e Siria). Più che una divisione del ritrovato non di interesse, la parte della legge inglese che mi sembra esportabile è quella che prevede il sopralluogo immediato con immediata liberatoria per i cantieri, l'analisi e la catalogazione da parte della struttura pubblica dei reperti trovati <(in tempi ristretti e stabiliti), l'opzione museale per i reperti che sono ritenuti interessanti (a pagamento, per evitare che i musei ritengano interessante tutto), la riconsegna del resto ai ritrovatori e al proprietario del fondo in parti uguali. Se il proprietario del fondo è lo Stato o il Comune, avranno la metà di quanto ritrovato (e ritenuto non archeologicamente interessante). Con Illyricum collezioniamo monete trovate a Braithwell nel Regno Unito. I musei pubblici hanno esercitato l'opzione su 5 monete su 1331: 4 le ha comperate il British museun e 1 il Doncaster museum. Tutte le altre sono state liberalizzate, messe all'asta (CNG) e il ricavato diviso tra il proprietario del fondo e il ritrovatore.

Modificato da cancun175
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@@cancun175 sisi effettivamente per sentito dire intendevo quello che poi hai esplicitato tu per i cantieri...peccato...peccato..in italia si potrebbe vivere di rendita per questo aspetto invece non siamo nemmeno bravi a quello...un vero peccato... senza contare ripeto..che...le notizie che verrebbero dai racconti di ritrovamenti&Co accrescerebbero l'interessamento verso il collezionismo...verso la storia...a tutto beneficio del mercato e delle conoscenze comuni...

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