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rivalutare il patrimonio culturale italiano


collezionistabari

Risposte migliori

Questa è la seconda discussione che apro in due giorni, sto esagerando :D

Comunque scherzi a parte apro questo topic sulla scia dell'altro che, non capisco perchè, è stato chiuso.

http://www.lastampa.it/2014/08/19/societa/augusto-anni-dopo-cos-roma-perde-la-grande-occasione-GyhzIyzyNLFYqIgkmkmODN/pagina.html?wtrk=cpc.social.Facebook&utm_source=Twitter&utm_medium=&utm_campaign=

Lo spunto di dialogo è quest'articolo di stamane della Stampa.

L'ennesima occasione persa per rivalutare il nostro, immenso, patrimonio, per di più stiamo parlando di un avvenimento e monumenti storicamente molto importanti.

Per non parlare poi delle condizioni pietose in cui sono tenuti i monumenti succitati.

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I problemi del nostro patrimonio dipendono da molti fattori:

1- mancano i soldi;

2- mancanza di cultura e incuranza [o forse ignoranza? non so] dei nostri governanti;

3- lassismo o omertà degli addetti ai lavori [NON TUTTI];

4- mancanza di educazione dei cittadini per il rispetto dei beni culturali;

5- attività illecite ad ogni angolo della strada;

6- troppi beni da gestire;

7- mancanza di pubblicità;

8- sparpagliamento dei beni in miriadi di piccoli musei territoriali che nella maggior parte dei casi non espongono che "quattro pietruzze" di alcun valore;

9- ecc....

Mettili tutti insieme e vedi il mix di ogni giorno.

Non vorrei solo trovare lati negativi, abbiamo anche eccellenze.

PS: non sono contro i piccoli musei che sono una ricchezza se hanno la funzione di mostrare qualcosa altrimenti vi è solo un dispendio e una distrazione di risorse economiche che sarebbe potuto essere speso meglio in progetti di più ampio respiro culturale.

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Questa è la seconda discussione che apro in due giorni, sto esagerando :D

Comunque scherzi a parte apro questo topic sulla scia dell'altro che, non capisco perchè, è stato chiuso.

http://www.lastampa.it/2014/08/19/societa/augusto-anni-dopo-cos-roma-perde-la-grande-occasione-GyhzIyzyNLFYqIgkmkmODN/pagina.html?wtrk=cpc.social.Facebook&utm_source=Twitter&utm_medium=&utm_campaign=

Lo spunto di dialogo è quest'articolo di stamane della Stampa.

L'ennesima occasione persa per rivalutare il nostro, immenso, patrimonio, per di più stiamo parlando di un avvenimento e monumenti storicamente molto importanti.

Per non parlare poi delle condizioni pietose in cui sono tenuti i monumenti succitati.

In base alle teorie di ARES III , anche valide , ma forse in 2/3 punti un po' imprudenti , puoi immaginare il perché e' stato chiuso l' altro post . Sono argomenti scottanti che occorre analizzare con cognizione dei fatti ed anche in relazione , purtroppo , ai tempi correnti di scarsissima disponibilita' economica .

Inoltre la situazione dei Musei esteri , non e' molto dissimile dalla nostra , leggi ad esempio il penultimo post di quello chiuso .

Modificato da Legio II Italica
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La sistemazione del mausoleo in occasione del bimillenario augusteo sarebbe stata un' occasione da sfruttare che purtroppo non si e' perseguita

Una preparazione e sensibilizzazione maggiore da parte della PA avrebbe potuto sollevare l'interesse di qualche sponsor alla pari di quanto fatto com il Colosseo ad esempio.

Piu' in generale Roma che in questi anni sta godendo di flussi turistici eccezionali ( tanto e' vero che e' una delle fonti di entrata maggiori per gli operatori, la ristorazione e soprattutto l'accoglienza) dovrebbe organizzarsi per migliorare il potenziale economico di questi flussi e minimizzare l'impatto ambientale sulla citta' che andrebbe preservata meglio.

Tuttavia vorrei spezzare una lancia in favore sella PA perche non si giudichi da un frutto non germogliato un'intera coltivazione.

I beni culturali in Italia rappresentano una sfida eccezionale , non facile da gestire per chiunque, anche i piu bravi. Qui si rilevano spesso disfunzioni, incurie o occasioni mancate ma pensiamo ogni tanto anche alle tante cose che funzionano. Agli splendidi musei che abbiamo, che funzionano e che magari avrebbero solo bisogno di essere conosciuti meglio ( ero a roma in questi giorni e ho visto il museo Altemps che custodisce capolavori che farebbero l'assoluta felicita' di qualsiasi museo americano - museo tenuto benissimo nella splendida cornice di un palazzo del Quattrocento perfettamente restaurato)

Non voglio dire che tutto funzioni e trovo giusto rilevare e segnalare opportunamente disfunzioni e malfunzionamenti affinche' si possano correggere e migliorare. Non farei pero' di tutt'un erba un fascio evitando discorsi di disfattismo generale che rischiano di essere qualunquisti e soprattutto non comportano alcun contributo positivo se non quello di ingenerare un sentimento di sfiducia. Avremmo invece bisogno di proposte, incoraggiamenti e soprattutto un maggior dialogo con i funzionari della PA nell'obiettivo comune di migliorare le cose.

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A parte l'elenco che ho stilato, che comunque ritengo dia un quadro di insieme dei problemi e delle criticità, devo concordare con @@numa numa che abbiamo delle realtà museali ed archeologiche da far invidia a chi che sia.

Purtroppo le cose belle le diamo per scontate e ci accorgiamo solo dei difetti e delle cose turpi, ma questo è insito purtroppo nella natura umana. Cosa ci ricordiamo meglio l'Inferno o il Paradiso dantesco? Eppure ci sono alcuni canti del Paradiso che si possono ritenere poesia allo stato puro....ma chi li ricorda?

[è ironico, perché anche L'Inferno è straordinario]

E così per le nostre eccellenze: sappiamo che ci sono...ma se dovessimo stilarle quanti alla fine le conoscerebbero tutte? [ammesso che si possano conoscere tutte...siamo in Italia c'è troppa roba...]

Facciamo una prova.

Inviamo su questa discussione un elenco di siti, musei, parchi archeologici...che riteniamo fiore all'occhiello del nostro Paese e scopriamo quante realtà conosciamo.

Questo potrebbe avere anche uno scopo didattico-pubblicitario delle bellezze CULTURALI ITALIANE.

Chi è d'accordo?

PS: chi non lo è, NON sarà comunque bannato per cultura impropria, con annessa pena accessoria della privazione di pane e acqua nel raggio di 600 Km, come proposto da @@odjob in un'altra ipotesi.

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I problemi del nostro patrimonio dipendono da molti fattori:

1- mancano i soldi;

2- mancanza di cultura e incuranza [o forse ignoranza? non so] dei nostri governanti;

3- lassismo o omertà degli addetti ai lavori [NON TUTTI];

4- mancanza di educazione dei cittadini per il rispetto dei beni culturali;

5- attività illecite ad ogni angolo della strada;

6- troppi beni da gestire;

7- mancanza di pubblicità;

8- sparpagliamento dei beni in miriadi di piccoli musei territoriali che nella maggior parte dei casi non espongono che "quattro pietruzze" di alcun valore;

9- ecc....

@ARES III ti rispondo in punti così come hai stilato anche tu.

1) Mancanza di soldi ? ma perché? questa è la domanda giusta, visto che io al momento abito in UK e qui esistono milioni di musei anche piccoli che si sostengono da soli per la maggior parte tutti quelli che si pagano sono autosufficienti, qui in Italia paghiamo di più che in quei musei di Londra, ma non ci sono mai fondi

2) più che ignoranza direi strafottenza, nonostante dovrebbe essere ovvio anche ad un bimbo di 5 anni che più monumenti, più musei, più beni culturali tenuti in buono stato, portano più turismo e quindi più fondi per mantenersi e crescere.

3)Su questo ti dò ragione, dovrebbero scegliere con più cura gli addetti ai lavori, piuttosto che assumere perché è l'amico dell'amico.

4)La mancanza di educazione e rispetto è dovuta al menefreghismo e dal modo in cui si viene a contatto con la materia già dallo studio della stessa nelle scuole.

5)Per le attività illecite si vede che convengono a qualcuno in alto, perché se non era così sarebbero sparite il giorno dopo....

6)Sarebbe il caso di gestirli in maniera più efficiente ma senza intaccare i vari patrimoni dalle città, mi spiego meglio se un determinato patrimonio è caratteristico di una data città, esso non va trasferito altrove, ma deve restare dove è punto di interesse, l'unica soluzione sarebbe da accorpare i musei dove a fine anno, facendo un bilancio danno dimostrazione di non riuscire ad "auto-sostenersi"

7)Il problema qui viene riportato al punto 4 ovvero alla mancanza di educazione, parlando di "educazione" in questo caso sugli argomenti. La pubblicità deve essere utile per la conoscenza da parte dei turisti, i quali devono essere una delle maggiori fonti di guadagno ma non solo, noi italiani conosciamo a stento le nostre città.

8)Qui ho già risposto al punto 6

Comunque condivido in pieno i tuoi punti sulla questione, il problema restiamo solo noi e il nostro modo di interagire con i nostri luoghi d'interesse.

Rubino

Modificato da Rubino
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scusate per il ritardo nella risposta.

Risponderò in maniera breve poi domani a mente fresca amplifico.

Ad Ares: certamente ci sono eccellenze anche da noi, ma il problema è tutto il resto. Poche eccellenze e il resto è da buttare.

Condivido molto quanto ha detto rubino. All'estero, parlo di Occidente ovviamente, stiamo su un altro pianeta e pur se si vuole andare a trovare il pelo nell'uovo (il pelo c'è sicuramente, solo che all'estero è al contrario: poche eccellenze, ma il resto ben funzionante, con qualche difetto, l'errore ci può essere sempre ovviamente, nessun sistema è perfetto) nelle altre nazioni per giustificare il nostro schifo, l'estero in generale ci batte 100 a 0...

Modificato da collezionistabari
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Concordo con tutti coloro che ritengono bistrattato il nostro patrimonio culturale, anzi sono dell'idea che i responsabili vadano tutti in galera, ma non in prigione, piuttosto a remare nelle navi, come si faceva prima.

Almeno questi furbetti e vandali si ricorderanno bene dopo cosa significa la parola cultura.

Il problema concettuale è rappresentato non tanto dai beni culturali ma dalla più ampia categoria dei BENI PUBBLICI, che secondo molti non sono di nessuno e quindi ci si può fare ciò che si vuole (danneggiare, depredarli, trascurarli.....).

Questo pensiero purtroppo è a livello pulviscolare, si annida quasi ovunque ed è questo forse il primo e il maggior problema da risolvere. Bisogna fare campagne di sensibilizzazione partendo dalle scuole per spiegare che questi beni sono di tutti e rispettarli ad ogni livello è non un sintomo di civiltà ma di correttezza giuridica: come non vogliamo che qualcuno ci rubi o ci danneggi la macchina così dobbiamo astenerci da ogni atto o proposito criminale su quei beni che appartengono alla comunità.

C'è del marcio in Italia, ma c'è anche del buono, basta scoprirlo...ed è forse il compito più arduo.

Ci sono grandi realtà come il Museo Archeologico di Firenze che è un gioiello sotto molti punti di vista (chi c'è stato saprà confermare la qualità dei reperti, della location, delle didascalie) o piccole realtà come molte cittadine umbre (Gubbio, Assisi, Todi, Orvieto, Spoleto...) che possiedono: musei medio-piccoli con materiale di primordine e ben spiegati; parchi archeologici ben tenuti e segnalati; per non parlare dell'urbanistica talmente ben conservata dal poter affermare di essere ancora nel Medioevo in alcuni punti.

Certo anche qui si può fare di più, perché non si finisce mai di migliorare, ma secondo me possono andare bene anche così.

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Ciao @@collezionistabari , @@ARES III e agli intervenuti in questo post . Prima di continuare il tuo prossimo discorso annunciato sulle responsabilita' del dissesto culturale in Italia , leggi prima , se vuoi , il mio ultimo post che invio oggi ; le responsabilita' a cui alludi vanno bene individuate , senza sparare sulla "Croce Rossa" , cioe' a caso e senza trovare bene il bersaglio o i bersagli , oppure peggio su chi non centra nulla , cioe' i Musei nazionali .

Come ha ben spiegato @@ARES III , ci sono eccellenze invidiabili sparse in Italia a livello di piccoli e grandi Musei , che non devono temere concorrenze dall' estero , anzi abbiamo da insegnare agli altri , tutto dipende soltanto dalla sensibilita' Regionale , Provinciale , Comunale e dei singoli appartenenti alla comunita' , se questa catena amministrativa funziona bene , ne beneficia anche la Cultura , come gli esempi locali riportati da ARES .

Modificato da Legio II Italica
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Ribadisco che sono d'accordo con voi nel dire che in Italia ci sono delle eccellenze (da pugliese posso fare l'esempio di Castel del Monte che è tenuto e salvaguardato egregiamente e, personalmente, ne vado fiero), ma come ho scritto stanotte il problema è che al di fuori di queste eccellenze (che sono poche in tutta Italia in proporzione alla mole di patrimonio che abbiamo) tutto il resto stenta ad arrivare alla sufficienza o non ci arriva manco lontanamente: musei evanescenti, monumenti evanescenti, reperti conservati male, personale incapace, personale menefreghista, personale assente, zero pubblicità, zero turisti, regole assurde, eccetera, eccetera.

Questi problemi hanno tante cause. Per quanto mi riguarda le principali dipendono da problemi legislativi (burocrazia enormemente inutile che molte volte blocca fondi e/o non permette ai musei e ai vari siti archeologici di pubblicizzarsi e salvaguardare i reperti e lo statalismo imperante presente in questo paese. Privati totalmente assenti (forse ora si sta aprendo qualcosa, ma molto lentamente e questa lentezza è scaturita dal problema burocrazia succitato). Ora a me va anche bene che l'intero patrimonio culturale sia in mano statale, ma se deve essere così tutto deve funzionare bene, ma siccome questo non accade, ed è sotto l'occhio di tutti, perchè non aprire ai privati? Le parole liberalismo e liberismo fanno paura in questo paese chissà perchè...

Sicuramente poi è anche un problema di sensibilizzazione all'arte. Ignoranza e menefreghismo dilagano ai piani alti del paese figurati nel popolo... Concordo anche io nel sensibilizzare, ma non tanto all'arte (lì è una questione di gusti, uno o è interessato o non lo è), ma piuttosto al rispetto del patrimonio culturale che non è solo italiano, ma mondiale. E far capire che se non si fa gli imbecilli la cultura porta tanto turismo (leggasi soldi) e quindi si può accontentare tutti.

Quello che vorrei, visto che sono nato e, almeno attualmente, abito in uno dei paesi più ricchi dal punto di vista di patrimonio culturale è una nazione che riesca a salvaguardare e valorizzare l'enorme patrimonio che ha e che possa metterlo a disposizione, non dico totalmente, ma almeno in gran parte, a tutto il mondo. Quindi vorrei che qualunque entità museale ed archeologica, anche la più piccola funzionasse discretamente con reperti conservati bene, con guide e custodi che facciano il loro lavoro per bene e con la popolazione autoctona che rispetta ciò che possiede. Tutto questo si potrebbe fare se si bilanciasse il lavoro del privato con quello dello Stato. Ma per far ciò, prima di tutto serve che lo Stato si adoperi a fare riforme e poi che il popolo diventi civile.

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Spero tanto che qualcuno dei piani alti legga i nostri post e apra gli occhi: ci sono cittadini che vogliono, uso questo verbo e tempo perché è un nostro diritto, una tutela e una difesa maggiore del patrimonio culturale.

Abbiamo le risorse intellettuali, possiamo trovare fondi (sia pubblici che privati), abbiamo la materia prima, cosa ci manca per far decollare questo?

Qui nel post possiamo anche discutere animatamente e accapigliarci su vari principi, ma penso che siamo tutti uniti e in accordo nel sostenere e nel valorizzare i nostri beneamati-maltrattati beni culturali.

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Spero tanto che qualcuno dei piani alti legga i nostri post e apra gli occhi: ci sono cittadini che vogliono, uso questo verbo e tempo perché è un nostro diritto, una tutela e una difesa maggiore del patrimonio culturale.

Abbiamo le risorse intellettuali, possiamo trovare fondi (sia pubblici che privati), abbiamo la materia prima, cosa ci manca per far decollare questo?

Qui nel post possiamo anche discutere animatamente e accapigliarci su vari principi, ma penso che siamo tutti uniti e in accordo nel sostenere e nel valorizzare i nostri beneamati-maltrattati beni culturali.

Caro Ares siamo andati ben oltre. Questi medesimi concetti, in forma molto piu' articolata e dettagliata (con un focus numismatico), sono stati ribaditi da professori, commercianti e collezionisti in una serie di interventi davanti ad un aplatea di lati funzionari delle nostre Belle Arti in un importante incontro organizzato lo scorso Novembre a Milano proprio dal Ministero dei Beni Culturali dal titolo "L'eredità salvata". Gli interventi sono poi stati integralmente pubblicati nel Bollettino Numismatico del Ministero.

Quindi non si puo' dire che il messaggio non sia passato, anzi. Ma occorre continuare a tenere alto il dibattito. Solo con un confronto continuo , nel rispetto reciproco, si potranno fare dei progressi.

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Il discorso è che ognuno di noi può avere un pensiero, ma da soli la nostra idea, il nostro pensiero non conta nulla.

Per andare avanti bisogna che quel pensiero diventi il pensiero di tutti!

Questo è riferito ovviamente non solo alla cultura ma a tutti i problemi che il nostro paese si porta avanti nel tempo senza mai fare nulla per risolverli, quando oramai sono causa ogni giorno di lamentele da parte di noi tutti cittadini.

Più fatti e meno parole, questo è il vero problema di noi italiani ovviamente non è riferito alla discussione nel post ma sto generalizzando per rendervi partecipe del mio pensiero.

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Non vorrei essere frainteso , ma questa non e' la sezione dove si dovrebbe parlare di Storia e Archeologia , con il complemento , quando utile , della numismatica ?

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Toh non c'entra nulla con il nostro patrimonio culturale, ma è l'ennesimo caso di statalismo imperante e rigurgito di burocrazia sui privati.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2014-08-27/il-tar-boccia-nuova-galleria--075554.shtml?uuid=ABwaMlnB

Se ci sono questi problemi nella "comune imprenditoria" figuratevi in campo culturale...

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Pubblico e privato sono realtà complementari che se efficienti realizzerebbero insieme progetti straordinari... SE... e dico purtroppo SE...

a volte la collaborazione Pubblic - Privato funziona ...

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Si certo, il purtroppo è il qualche volta, anche se esistono realtà indiscutibilmente ottime.

Per chi ama la cultura-beni culturali vorrebbe che questa fosse una simbiosi tendenzialmente sempre produttiva e non una forma di parassitismo (sia dall'una che dall'altra parte).

La cultura produce ricchezza senza dover scadere in forme scialbe o altro, ma molti (chi di dovere) o non se ne sono accorti o preferiscono non far nulla per qualche forma di torna comodo.

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  • 4 mesi dopo...

 

Non c'entra con l'archeologia, la storia e tantomeno con i beni culturali.

Per cortesia, atteniamoci ai fini della sezione storia e archeologia.

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Oggi sul Sole 24 Ore leggo due notizie, una direi positiva, l'altra decisamente meno.....

Partono i Beni Museali, ben 18 realtà italiane avranno piena autonomia e questa potrebbe essere una novità che si speri porti benefici effetti, nel contempo però leggo l'ennesima puntata del tormentone di Pompei, se entro il 31 dicembre, e mancano solo due giorni, non verrà completato il Grande Progetto Pompei, non verranno erogate le previste risorse finanziarie di 105 milioni di Euro in gran parte provenienti dall' UE, in caso contrario verranno persi i finanziamenti.

La scadenza e' tassativa, altra occasione e possibilità buttata al vento ? Su Pompei tutto e' ormai possibile.....

Inviato da un device_name utilizzando your_app_name App

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Eeeeeeeeeeeeehhh .... che ci vuoi fare. C...o di UE, che controlla le spese ... Non è più facile come un tempo "destinare" i soldi.

Non si può più fare un lavoro da 10 mila euro scrivendo da qualche parte che si è speso 100 mila.

C...o di UE che vuol mettere il naso sulle nostre spese.

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Non c'entra con l'archeologia, la storia e tantomeno con i beni culturali.

Per cortesia, atteniamoci ai fini della sezione storia e archeologia.

 

C'entra con la burocrazia che c'entra con tutto ciò che hai scritto tu. Comunque non ho commentato, proprio perchè non c'entra direttamente con la sezione, ma ho solo linkato. For information only 

Modificato da collezionistabari
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