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Ponte de la moneda


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Supporter

Buon pomeriggio

In tutto il mondo è conosciuto come “Ponte di Rialto”.

E’ il magnifico ponte in pietra d’Istria ad unica arcata, posto a cavallo del Canal Grande di Venezia e che, su progetto di Antonio da Ponte (Nomen, omen), venne ultimato nel 1591.

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Da allora è ancora li, al suo posto, a discapito delle “cassandre” che, all'epoca, gli avevano pronosticato una vita molto breve.

Le cronache ci dicono che il primo modo per attraversare il Canal Grande, in veneziano “Canalazzo”, fosse di barche, ma l'epoca della sua costruzione è incerta; più notizie si hanno riguardo il primo ponte vero e proprio, edificato in legno su palafitte e di tipo levatoio, perché a metà della campata c’era l’esigenza che le tavole dovessero sollevarsi , affinchè potessero passare le alberature delle imbarcazioni in transito sul canale.

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Particolare del ponte da un quadro di Vittore Carpaccio

Questo primo ponte in legno venne edificato nel periodo a cavallo del dogato di Sebastiano Ziani e di Orio Malipiero (anni 1178-1179) e gli si attribuì il nome di “Ponte de la moneda” poiché si trovava in prossimità dell'area dove una volta doveva essere edificata la vecchia officina monetaria, posta a sua volta tra le chiese di San Bartolomeo e San Salvatore, probabilmente lungo il Canal della Fava.

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Dalla foto di Paolo Steffan potete vedere il campanile di San Bartolomeo e quanto sia vicino al Ponte di Rialto

Taluni affermano che il nome attribuitogli derivi dal fatto che per percorrerlo si doveva pagare una “gabella” pari ad un quartarolo.

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Quartarolo a nome del doge Iacopo Tiepolo (1229-1249)

Personalmente la trovo una “forzatura”; se così fosse stato - ne sono convinto – l'avrebbero chiamato “Ponte del quartarolo”. E' nota l'abitudine dei veneziani di intitolare un fondaco, una riva, una calle della città a ciò che di particolare o di più cospicuo vi stava vicino ed il “Palazzo della moneta” era certamente un sito importante e qualificante del luogo.

Non dimentichiamoci che all'epoca l'officina monetaria era chiamata ancora con questo termine, “Palazzo della moneta”; quello di “Zecca” doveva venire adottato successivamente, mutuandolo tall'arabo “Sikka”.

Solo in un secondo momento, probabilmente quando il palazzo della moneta stava già in prossimità di San Marco, il nome fu cambiato in Ponte di Rialto, forse considerando che ci volesse un riferimento all'altezza per rimarcare l'importanza dell'area di Rialto, che era già allora deputata al mercato, agli scambi commerciali più importanti, alle transazioni bancarie e finanziarie, alla sottoscrizione dei contratti assicurativi.

Il Ponte di Rialto subì, nel tempo, vari rifacimenti dovuti a guasti e crolli e nella prima metà del XV secolo vi vennero costruite, da entrambi i lati della campata, delle botteghe; cosa che venne replicata nel ponte in pietra e che ancora caratterizza questa struttura.

saluti

luciano

Modificato da 417sonia
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.Sull'archivolto sud, le figure scolpite dell'Angelo Gabriele da un lato, della Vergine dall'altro nell'atto di ricevere il celeste messaggio, con la Colomba tra i due, ricordano la leggendaria data di fondazione di Venezia, avvenuta, secondo antica tradizione, il 25 marzo, festa dell'Annunciazione, dell'anno 421. La data è richiamata, insieme a quella di costruzione del ponte, nell'epigrafe scolpita sui quattro piedritti.

«Pascale Ciconia Vene tiarum Duce - anno Cristi MDXCI Vrbis conditae MCLXX - curantibus Aloysio Georgio Proc. - M. Barbaro Eq. et Proc. - Jacobo Foscareno Eq. et Proc.»

Sono tante le leggende che circolano , legate al Ponte... questa è una variante , il dialetto colorito veneziano ne attenua in parte il contenuto scabroso..

Narra la leggenda che due anziani menagramo scuotessero la testa vedendo il nuovo ponte. La vecchia avrebbe detto: «Che me se brusa la mona se el ponte no casca» (che mi prenda fuoco la ..... se il ponte non crolla). L'uomo avrebbe invece affermato: «Che me cressa un'ongia su l'oseo se el ponte no casca» (che mi cresca un'unghia sul ...... se il ponte non crolla).

Nulla di tutto ciò è accaduto, così in due capitelli del palazzo dei Camerlenghi (costruito ai piedi del ponte per impedire che il peso allontanasse le rive del Canal Grande) sono stati raffigurati un uomo con una specie di terza gamba unghiuta e una donna con un fuoco in mezzo alle gambe. Dopo il crollo della colonnina (è la quarta che cade) la profezia potrebbe avverarsi.

Qua sotto, un'immagine dei due capitelli.

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Modificato da profausto
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@@417sonia

Ciao Luciano, bel post. In effetti il Ponte di Rialto, anche se non è sicuro, era un ponte di barche e si presume che sia il ponte che ha dato il nome

al quartarolo. Infatti se digiti ponte del quartarolo esce in Internet il Ponte di Rialto. Pertanto: è il ponte del quartarolo, non......sarebbe. :clapping:

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Awards

Buonasera Signori

Da veneziano DOC aggiungerei un particolare del ponte di Rialto che pochi conoscono!

Nell'arcata del ponte stesso dalla parte di Ca'Farsetti sede del comune di Venezia, è rappresentata l'Annunciazione.

In particolare sul lato sx e raffigurato l'arcangelo Gabriele, alla sommità del ponte una colomba (simbolo dello Spirito Santo) e sul lato dx la Vergine Maria :) :)

Molte volte questo straordinario particolare sfugge agli occhi della gente in quanto la colomba è nascosta da inserzioni pubblicitarie appese alla sommità del ponte. :angry: :angry:

La costruzione dell'attuale ponte di Rialto, delle prigioni dei Piombi e del Ponte dei Sospiri avvenne sotto il dogato di Pasquale Cicogna.

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Modificato da stella alpina
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@@417sonia

Ciao Luciano, bel post. In effetti il Ponte di Rialto, anche se non è sicuro, era un ponte di barche e si presume che sia il ponte che ha dato il nome

al quartarolo. Infatti se digiti ponte del quartarolo esce in Internet il Ponte di Rialto. Pertanto: è il ponte del quartarolo, non......sarebbe. :clapping:

Ahimè ... se ciò che appare in Internet assume il carattere di verità .....

In ogni caso come sarebbe possibile che il ponte dia il nome alla moneta ? Casomai il contrario.

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Supporter

@@417sonia

Ciao Luciano, bel post. In effetti il Ponte di Rialto, anche se non è sicuro, era un ponte di barche e si presume che sia il ponte che ha dato il nome

al quartarolo. Infatti se digiti ponte del quartarolo esce in Internet il Ponte di Rialto. Pertanto: è il ponte del quartarolo, non......sarebbe. :clapping:

Buona Domenica

Se intendi che "Ponte del quartarolo" venisse riferito al ponte di barche, può essere; non ho trovato notizie certe al riguardo ed onestamente è un periodo nel quale, di certezze, ce n'è veramente poche!

Può essere che il termine derivi dal pagamento del pedaggio che avveniva con la moneta più piccola allora in uso, il quartarolo, appunto e probabilmente era il costo per farsi anche portare da una riva all'altra del Canal Grande con una gondola ... in fondo, pochi colpi di remo per un gondoliere.

Mi è difficile credere che sia la moneta ad aver preso il nome dal ponte. Il termine della moneta deriva da quarto, cioè un quarto di denaro.

saluti

luciano

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Probabilmente la cosa è molto più semplice. Nell'immagine che vi posto, tratta da "Venetia città nobilissima et singolare" del Sansovino figlio (scritta poco prima della riedificazione del ponte in muratura), viene detto che sotto Ranieri Zeno esisteva un traghetto per attraversare il canal grande. Ora, come ancor oggi accade, vi è un prezzo da pagare il gondoliere per attraversare il canale, e questo probabilmente ha dato il nome al ponte in legno. L'estate scorsa, per i Veneziani il prezzo era di 2 euro, mentre per i turisti credo 4 o 5 (alla faccia!). una ventina d'anni fa costava 200 lire. Dato che nel libro non viene fatta menzione del quartarolo, si potrebbe pensare che il prezzo fosse effettivamente la moneta di meno valore esistente allora. Il nome di ponte della moneta, quindi, pare essere dovuto al ricordo di quando il ponte ancora non esisteva, anche perché dubito ci potessero essere delle persone ai due lati per riscuotere il pagamento di centinaia di persone ogni giorno.

Alla fine della pagina viene indicato il Sansovino come progettista del nuovo ponte in pietra, ma noi sappiamo poi come andarono le cose. Parteciparono molti architetti illustri, tra cui il Palladio e credo anche Michelangelo, ma poi vinse il più sconosciuto di tutti.

Nella bellissima tela di Carpaccio, c'è un'altra curiosità che oggi ci pare assurda: uno dei gondolieri è un moro!

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Supporter

Buon pomeriggio

Grazie. Penso che il costo per traghettare da una sponda all'altra lo incassasse addirittura il gondoliere (c'est plus facile) :pardon:

Curioso il gondoliere moro; che fosse un "gondoliere di casata" (dipendente di una famiglia nobile all'esclusivo servizio di quella?). Oddio, dipendente .... magari uno "schiavo"?

saluti

luciano

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Bello e interessante questo argomento. A volte diamo per scontato quello che abbiamo sotto gli occhi o sotto i piedi e non ci chiediamo mai l'origine delle cose. In questo caso si pensa che il ponte di Rialto sia sempre stato lì o meglio fosse nato con l'ampliarsi della città e invece si scopre che prima si chiamava in un modo e poi nel nome attuale. Il bello che la curiosità deriva dal fatto che venisse chiamato "ponte de la moneda". E' questo che ha stuzzicato Luciano a scoprire di più, siamo risaliti al quartarolo e abbiamo scoperto un gondoliere "moro". Questa è cultura, è scoprire cose della propria regione che altrimenti rimarrebbero nell'ombra. Grazie Luciano.

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Supporter

Buona serata

E' proprio vero che non si finisce mai di imparare..... ed è così per tutti.

E' vero anche che oggi, con pochi clic sulla tastiera, ci si apre il mondo e le ricerche sono molto più facili da portare avanti ma, attenzione, non si può avere 100 occhi e 24 ore a disposizione..... e allora ben vengano le "soffiate" :good:

saluti

luciano

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io mi chiamo al di fuori degli "internettiani" tout court ... sono cose che conosco e che mi interessano per pura passione da anni, quando non esisteva ancora il web. non è falsa modestia o ipocrisia, però è vero che ormai basta un nonnulla per conoscere tutto. col rischio che però si attingano notizie trite e ritrite o , peggio, false. il riportare un testo originale dell'epoca era semplicemente per la gioia degli occhi, per le notizie di prima mano e per quell'assurdamente bella impaginazione quasi futuristica delle ultime righe (e non ultimo per il piacere sensuale dell'odorato!)

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io mi chiamo al di fuori degli "internettiani" tout court ... sono cose che conosco e che mi interessano per pura passione da anni, quando non esisteva ancora il web. non è falsa modestia o ipocrisia, però è vero che ormai basta un nonnulla per conoscere tutto. col rischio che però si attingano notizie trite e ritrite o , peggio, false. il riportare un testo originale dell'epoca era semplicemente per la gioia degli occhi, per le notizie di prima mano e per quell'assurdamente bella impaginazione quasi futuristica delle ultime righe (e non ultimo per il piacere sensuale dell'odorato!)

si. si . si si sisisisssssiiii
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Supporter

io mi chiamo al di fuori degli "internettiani" tout court ... sono cose che conosco e che mi interessano per pura passione da anni, quando non esisteva ancora il web. non è falsa modestia o ipocrisia, però è vero che ormai basta un nonnulla per conoscere tutto. col rischio che però si attingano notizie trite e ritrite o , peggio, false. il riportare un testo originale dell'epoca era semplicemente per la gioia degli occhi, per le notizie di prima mano e per quell'assurdamente bella impaginazione quasi futuristica delle ultime righe (e non ultimo per il piacere sensuale dell'odorato!)

Buona giornata

Come non essere d'accordo. :good:

Assaporo queste "chicche" con i tempi ed i modi che necessitano; direi che pretendono e che impegnano tutti i miei sensi. E' proprio una gioia poter vedere, toccare e odorare questi oggetti del passato, puro piacere fisico.

Non amo il "trangugia e divora". :nea:

saluti

luciano

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