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IGNORED

Sesterzio di Tito - quadriga trionfale


cliff

Risposte migliori

Che ne pensate di questo sesterzio?

 

http://www.sixbid.com/browse.html?auction=1693&category=35056&lot=1513344

 

Semplice sesterzio da vecchia collezione spatinato in antico e ricoperto da pece e cere, ora annerite, che ne compromettono la leggibilità o falso fuso ottocentesco egualmente mascherato con patina posticcia e prodotti protettivi/cere che ne rendono difficile una chiara lettura nei punti chiave?

 

Qui ho cerchiato in rosso i punti che non mi tornano troppo...

 

post-2689-0-44792800-1418670891_thumb.jp

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Falso ottocentesco, tracce dei codoli di fusione a croce visibili sui bordi rispettivamente sopra, sotto, sinistra e destra rispetto alla quadriga.

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Falso ottocentesco, tracce dei codoli di fusione a croce visibili sui bordi rispettivamente sopra, sotto, sinistra e destra rispetto alla quadriga.

 

Riesci ad evidenziare le aree sulla foto? Potrebbe essere molto utile ai neofiti.

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Ho enfatizzato leggermente le ombre per evidenziare meglio i piani della moneta. Se osserviamo la forma del tondello noterete che il tondello presenta una leggera forma a mandorla a sx e dx della quadriga e lo stesso noterete al dritto sopra e sotto il ritratto. Ecco, quelli sono i punti in cui i codoli sono stati tagliati e limati. Se osserviamo quegli stessi punti, in corrispondenza dei campi, noteremo che il metallo sembra leggermente rigonfio per via della sezione dei codoli che, per essere funzionali, devono avere una sezione sufficientemente larga da garantire un buon afflusso del metallo fuso  e poi evitare un eccessivo ritiro del metallo durante la solidificazione. Se potessimo osservare i bordi probabilmente noteremmo che in corrispondenza dei tagli lo spessore sarà maggiore rispetto al resto della moneta (sempre per la necessità tecnica di farci stare i canali di immissione del metallo fuso), si nota soprattutto a sx e dx della quadriga.

Notare anche gli assi di conio che risultano aggiustati, cosa che ho riscontrato come costante nei falsi sette/ottocenteschi conservati al museo archeologico di Firenze.

 

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Ciao,

Centurione, ma non bastava un solo codolo di fusione perchè farne 4 ?

penso dipenda da dove si trovasse in una matrice dei falsi... potrebbero essercene più di uno. Nella foto presentata tratta da

http://www.sesterzio.eu/Cavino/cavino.htm

 

post-3754-0-79552300-1418729907_thumb.jp

 

gli esemplari possono averne 2, 3, 4 a seconda della posizione.

 

Ciao

Illyricum

:)

 

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Con le moderne tecniche fusorie (uso del sottovuoto, colata in pressione, etc.) è sufficiente anche un solo codolo ma tutti gli altri casi che sfruttano tecniche tradizionali ne servono almeno due (mentre entra il metallo fuso, escono i gas che si producono e l'aria contenuta nello stampo). Come riportato dall'ottimo esempio di @@Illyricum65 i canali potevano essere multipli per poter asservire un multistampo. Ovviamente i multicanali servivano anche per garantire il riempimento completo ed accurato anche di un singolo stampo (+canali = miglior evacuazione dei gas + minor ritiro del metallo in solidificazione). Osservate bene la dimensione dei codoli, per ottenere un buon prodotto essi devono essere abbastanza grandi e questo, inevitabilmente, deve lasciare qualche traccia.

 

Per quanto riguarda gli assi aggiustati mi riferivo all'orientamento del conio del D rispetto a quello del R che sui falsi di Firenze ho osservato essere prevalentemente a 180° (cioè come le medaglie).

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Per quanto riguarda gli assi aggiustati mi riferivo all'orientamento del conio del D rispetto a quello del R che sui falsi di Firenze ho osservato essere prevalentemente a 180° (cioè come le medaglie).

 

...Ma, scusa, molti sesterzi dell'alto impero hanno orientamento D/ e R/ a 180°...

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...Ma, scusa, molti sesterzi dell'alto impero hanno orientamento D/ e R/ a 180°...

 

Sarebbe utile una statistica in questo senso in effetti.

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Ancora una volta rimango perplesso come una casa d'asta importante caschi in modo cosi evidente. Al di là delle conclusioni di centurioneamico più che precise, almeno da foto questo non mi sembra un falso così complicato. Lo stile ricorda le imitazioni ottocentesche come giustamente detto, quindi non riesco a capire su che basi viene considerato come moneta antica.

Modificato da altegiovanni
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...Ma, scusa, molti sesterzi dell'alto impero hanno orientamento D/ e R/ a 180°...

Tendenzialmente si ritiene che i coni fissi siano stati introdotti da nerone in poi anche se si possono riscontrare assi a 0 o 180 anche prima così come si trovano anche tante monete non orientate nel periodo dopo nerone. Dunque occorre tenere conto di volumi più importanti ai fini di una statistica. Il bello del portale sviluppato per Firenze sta nel fatto che, in presenza di numerose monete dello stesso tipo (es. Stesso numero di ric), fa in automatico la media dei pesi, diametri e assi. Da qui emerge che per monete prevalentemente a coni non orientati, spiccano spesso alcuni esemplari con coni a 180 che guarda caso sono anche falsi ottocenteschi dunque è molto probabile che non sia puramente un caso.

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Il bello del portale sviluppato per Firenze sta nel fatto che, in presenza di numerose monete dello stesso tipo (es. Stesso numero di ric), fa in automatico la media dei pesi, diametri e assi.

 

Sarebbe magnifico se questo interessantissimo portale fosse consultabile online ai fini di divulgazione e studio dal pubblico!

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Sarebbe magnifico se questo interessantissimo portale fosse consultabile online ai fini di divulgazione e studio dal pubblico!

 

Di fatto lo è ormai da 5 anni! Prova a cliccare sul banner che compare nella mia firma e vedrai che puoi consultarlo liberamente. ;)

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Aggiungerei che l'impressione complessiva sulle lettere - per quanto andrebbero viste con maggiore definizione - e' che non abbiano taglio netto rispetto ai piani, come per monete battute, ma sembrerebbero emergere in maniera morbida. Allo stesso modo, la parte protetta all'usura nei capelli non sembrerebbe dimostrare maggiore freschezza.

ES

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  • 2 settimane dopo...

Segnalo che Curtis Clay mi ha segnalato di aver probabilmente rintracciato la moneta da cui questo esemplare è stato ricavato per fusione, si tratta di un ex Gemini IX, 9 Gen. 2012, lotto 364. Direi che a questo punto possiamo parlare di riproduzione fusa con ragionevole certezza.

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Siamo sicuri che il Gemini sia veramente il prototipo originale oppure pure esso è frutto di una vecchia fusione, venuta meglio….?

Pongo la domanda in quanto se il pezzo mostrato all'inizio della discussione sembra effettivamente un falso ottocentesco, mi sembra un pò strano che sia saltato appena due anni fa la moneta originale che ha funzionato da prototipo per questo falso (a meno che non abbia un lungo pedigree oppure che la falsificazione è molto più recente…).

In ogni caso sarebbe molto utile controllare (e magari mostrare) nell'evidente falso il bordo, per meglio verificare eventuale fine limatura dei cordoli di fusione.

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In effetti pero' l'aspetto, in parte sospetto, del sesterzio Gemini e la sua ritenuta autenticita' vengono poi pero' argomentate piu' in dettaglio da Curtis Clay (e Barry Murphy), nella discussione del FAC relativa, sezione  'Authentication, Fakes and Frauds'

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Puoi dire a Curtis Clay che anche questo è un probabile clone proveniente dalla medesima matrice. Il tondello ha la stessa forma che lascia intuire la presenza dei 4 codoli di fusione, le zampe dei cavalli al rovescio qui sono anche peggio (notare le zampe del primo cavallo da dx, sono informi). L'usura sulla testa di Tito è provocata intenzionalmente e non è compatibile con l'usura generale. La patina marrone è sempre tipica degli esemplari ottocenteschi.

 

post-66-0-09649400-1419853238_thumb.jpg

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centurioneamico, il 29 Dec 2014 - 12:41, ha scritto:centurioneamico, il 29 Dec 2014 - 12:41, ha scritto:

Puoi dire a Curtis Clay che anche questo è un probabile clone proveniente dalla medesima matrice. Il tondello ha la stessa forma che lascia intuire la presenza dei 4 codoli di fusione, le zampe dei cavalli al rovescio qui sono anche peggio (notare le zampe del primo cavallo da dx, sono informi). L'usura sulla testa di Tito è provocata intenzionalmente e non è compatibile con l'usura generale. La patina marrone è sempre tipica degli esemplari ottocenteschi.

 

attachicon.gifTito Doppio.jpg

 

Caro Francesco   (@@centurioneamico)

 

sono completamente d'accordo, mi hai rubato le parole di bocca !

 

Se poi si paragonano i due pezzi con l'altro pezzo Art Coins Roma ( ex Gemini, autentico, con qualche scuritura ma abbastanza ruspante) il paragone non regge: zampe dei cavalli sia in primo piano che sullo sfondo, le criniere divenute una linea unica, la mascella del 1° cavallo da destra, la ruota del carro, la perlinatura dietro il carro, le redini e tante altre cose...  

 

Anche al diritto le cose non vanno molto meglio, vedi il nastro (interrotto) della corona d'alloro, i capelli della nuca. lettere, etc

 

Per quanto riguarda i fondi, l'apparenza non è delle migliori, con piani che sembrano salire e scendere e le bucherellature che hanno un aspetto piuttosto innaturale...

 

Certo, al solito, per avere una certezza sarebbe bello avere una visione dal vivo o magari una foto a maggior definizione del pezzo Gemini ( il pezzo Art Coins devo dire che permette un buon ingrandimento), comunque sia e stando così le cose non fa pensare per niente bene.

 

Cordialmente ,

Enrico

 

P.S. per una migliore visione dei dettagli cliccate sulle foto .

post-1488-0-53772600-1419857963_thumb.jp

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Modificato da vitellio
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Per un esempio di esemplare molto probabilmente autentico (coniato e non fuso):

 

post-7204-0-60230500-1419860767_thumb.jp

NAC 59/2011, 950 g. 25,76

 

e relativo commento, in inglese:

 

The Jewish War was one of the most commemorated events in the history of Roman coinage. Most types celebrate the victory in a symbolic fashion, whereas some represent the triumphal procession that followed. Except for aurei inscribed TRIVMP AVG which provide a rather animated scene, the rest bear no inscription and show either Vespasian or Titus in a quadriga.

In each case the imperial figure is shown standing in the quadriga, holding a branch and a sceptre that usually is described as being topped with the form of a human head. The horses are shown as if moving at a slow pace, and the scene has an air of dignity and restraint – which must have been quite different than the general tenor of the event, which no doubt was rather animated.
Of special interest is the raised design on the chariot body, which on sestertii occurs in two major varieties. One depicts Vespasian or Titus standing, facing the viewer, with his right hand upon the head of a Jewish captive who kneels before him with outstretched arms. The other shows Victory advancing right, with a palm branch over her left shoulder and a wreath in her extended right hand. In both cases the front of the chariot body is decorated with a large wreath, of which only a small portion is visible due to the profile view. On at least one die in the series the wreath is obscured by the overlapping of the horses.
The triumph in Rome must have been especially exhilarating for Titus, who had commanded at his father’s side in the early years of the war and had led the sack of Jerusalem. Titus was greeted by his father well outside of Rome, where Josephus tells us most of the city’s population had gone to find a place along the road. After having rested the night in the Temple of Isis, they entered Rome, passing through the Porta Triumphalis.
Josephus notes: “Vespasian and Titus came out crowned with laurel, and clothed in those ancient purple habits which were proper to their family…and when they had put on their triumphal garments…they sent the triumph forward, and marched through the theatres, that they might be more easily seen by the multitudes. …Vespasian marched in the first place, and Titus followed him; Domitian also rode along with them, and made a glorious appearance, and rode on a horse that was worthy of admiration.”
Titus brought with him booty, slaves and exotic animals, all of which were displayed in the triumph that is memorialized by this coinage and by the interior panels of the Arch of Titus. Rather than taking the separate triumphs they had been granted by the senate, Vespasian and Titus combined theirs into a single event – symbolic, no doubt, of family unity, and mindful of how little money there was to spare in the wake of the civil war from which Rome had just emerged. 
 

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C'è da dire che Curtis è il curatore dell'asta Gemini. Ciò vuol dire che nel 2012 si sarà guardato bene l'esemplare finito nella sua asta e l'avrà ritenuto autentico ma anche che ora non sarà particolarmente incline ad ammetterne una possibile falsità a posteriori...

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