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Inviato

Nei giorni scorsi mi sono imbattuto casualmente in questi due documenti, si tratta di due fatture, entrambe datate 30 Novembre 1940 e intestate a mio nonno, con l'approssimarsi e l'inizio del secondo conflitto mondiale il prezzo del materiale ferroso era tornato a salire e perdurando le difficoltà economiche si era rimesso a fare il recuperante di metalli, mestiere che aveva già fatto in gioventù per svariati anni all'indomani della prima guerra mondiale.

Si trattava di scarpinare su e giù per le montagne che dal 1915 al 1918 hanno visto scontrarsi i soldati italiani ed austriaci recuperando e portando a valle quanto più materiale ferroso si riusciva a trovare, stando via da casa per settimane e cercando possibilmente di non saltare per aria picconando o scaricando qualche bomba inesplosa.

Come spesso diciamo per le monete anche queste ricevute hanno un valore che credo nullo dal punto di vista economico ma enorme da quello affettivo.

 

 

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  • 5 anni dopo...
Supporter
Inviato

Bellissime!

Io da un po' di tempo cerco di reperire ovunque fatture, tariffe, ricevute, listini prezzi e simili da affiancare alla mia collezione numismatica. Sono una tra le risposte più dirette per chi si interessa di potere d'acquisto, di potere liberatorio, di circolazione ordinaria e via discorrendo. Non mi bastano più le sole tabelle di dati elencati nella letteratura del caso.

A proposito, qualcuno sa se esiste un termine per definire il collezionismo cartaceo dei pezzi che ho elencato?

Grazie


Supporter
Inviato

Peraltro non è proprio vero che hanno un valore commerciale nullo. Io le trovo spesso in giro tra mercatini e siti di vendita. Non arrivano certo a costare 200 euro l'una, però vedo tranquillamente fatture a 30-40 euro l'una. Il valore aumenta se tali fatture includono illustrazioni interessanti o se inglobano materiale filatelico di valore.


  • 10 mesi dopo...
Inviato
Il 24/2/2015 alle 17:50, MEDUSA51 dice:

Nei giorni scorsi mi sono imbattuto casualmente in questi due documenti, si tratta di due fatture, entrambe datate 30 Novembre 1940 e intestate a mio nonno, con l'approssimarsi e l'inizio del secondo conflitto mondiale il prezzo del materiale ferroso era tornato a salire e perdurando le difficoltà economiche si era rimesso a fare il recuperante di metalli, mestiere che aveva già fatto in gioventù per svariati anni all'indomani della prima guerra mondiale.

Si trattava di scarpinare su e giù per le montagne che dal 1915 al 1918 hanno visto scontrarsi i soldati italiani ed austriaci recuperando e portando a valle quanto più materiale ferroso si riusciva a trovare, stando via da casa per settimane e cercando possibilmente di non saltare per aria picconando o scaricando qualche bomba inesplosa.

Come spesso diciamo per le monete anche queste ricevute hanno un valore che credo nullo dal punto di vista economico ma enorme da quello affettivo.

 

 

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Wow bellissime!

 


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