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Supporter

Buona serata

 

:yahoo: :yahoo: :yahoo:

 

Finalmente ... cercavo da tanto tempo l'immagine del grosso, a nome del doge Antonio Venier, che riporta il suo ritratto e casualmente mi ci sono imbattuto.

 

Fino ad oggi, tutte le foto che ho visto di questo grosso, non avevano dimensioni superiori all'unghia del mignolo; questa è proprio bella, direi bellissima e chiarissima.

 

Antonio Venier e la sua immagine, tra le prime ad essere immortalate in quest'epoca, in Italia, su una moneta; pare che ci sia una moneta precedente che riporta il viso di Giovanni del Lussemburgo ....

 

http://www.lamoneta.it/topic/77518-quando-inizia-il-look-nei-ritratti-della-monete/page-2

 

... senza nulla togliere però al ritratto del "nostro" Venier, probabilmente inciso dai fratelli Sesto (come sostiene il prof. Stahl), veri scultori, come avrete modo di leggere nel link che posto di seguito:

 

http://www.worldofcoins.eu/forum/index.php?topic=28721.0

 

A questo punto, una richiesta "tecnica" per gli eruditi .... avrei voluto salvarmi l'immagine di questo grosso, ma non non ce la faccio; ho tentato si salvarlo, ma quando controllo nella cartella nella quale ho inserito l'immagine, non me la restituisce; mi dice che l'immagine è deteriorata!? (eppure è li, nell'indirizzo che ho riportato sopra). Può essere che non me lo consenta perchè non sono iscritto a quel forum?

 

Vabbé ... se avete consigli, sono ben accetti. Io sono contento lo stesso :good: adesso, in ogni caso, so dov'è e me lo posso rimirare per bene (sempre che non sparisca da quel forum) :spiteful:

 

Cari saluti

luciano

 

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Prova ora da qui

post-14221-1429042810,77_thumb.jpg

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Prova ora da qui

Buona serata

 

Grazie Stefano, non è però questo ... è quello postato da "costantinus" (colpa mia che non l'ho precisato) :pardon:

 

luciano

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Sono al cellulare e di costantinus vedo questo. Altrimenti scarico la pagina.. :rolleyes:

post-14221-1429043940,21_thumb.jpg

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Sono al cellulare e di costantinus vedo questo. Altrimenti scarico la pagina.. :rolleyes:

Proprio lui .......... grazie!

 

Non so se hai fatto una magia, di certo mi hai fatto un regalo; adesso provo a salvarlo da qui.

 

Ancora grazie

luciano

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@@stefanoforum

 

salvataggio riuscito. :clapping: :clapping:

 

luciano

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Bravo Luciano e bravo "stefanoforum" . Ero curioso anch'io di vedere di veder bene quel grosso. E' indiscutibile che il ritratto sia fisionomico.

Buona giornata chievolan

 

Non solo c'è la particolarità del ritratto, ma tutta l'immagine è realistica.

 

Guarda le espressioni del viso del doge e di San Marco, si guardano; addirittura San Marco reclina la testa verso il doge e quest'ultimo tiene il vessillo solamente con la mano sinistra.

 

Non è la solita immagine stereotipata, il braccio destro, soprattutto, è arretrato e pare che con la mano voglia sollevarsi la tunica; gesto che potrebbe preludere alla volontà di inginocchiarsi al cospetto del Santo.

 

Cosa non ci avrebbe regalato, la monetazione veneziana, se questo primo tentativo "artistico" avesse avuto un prosieguo; avremmo una galleria dei volti dei dogi che oggi manca, sarebbe stato un documento storico formidabile.

 

Però la legge veneziana non faceva sconti in tema di personalizzazione del potere. Sicché ....

 

saluti

luciano

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In attesa di indicazioni bibliografiche, inserisco anche queste immagini, riferite ad un pezzo attualmente in vendita su e-bay , per di più ad un prezzo a parer mio improponibile, dove si legge perfettamente il volto del doge.

 

post-22363-0-84854600-1429081711.png post-22363-0-43526300-1429081720.png

 

http://www.ebay.com/itm/1382-Italy-Venice-Silver-Grosso-Antonio-Venier-AU-55-PCGS-Secure-01171031b-/201126028362

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Awards

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Salve,

Per cortesia, qualcuno sa indicarmi i riferimenti al contributo dello Stahl?

Buona giornata

 

A parte gli accenni che vengono fatti nel forum al quale mi sono riferito per trarre l'immagine, lo Stahl ne accenna anche nel volume "La zecca di Venezia nell'età medioevale" 2008 Il Veltro Editrice, pagg. 501 e segg.

 

Una foto, piccolina (e che mi lascia qualche dubbio sull'attribuzione) è a pag. 131

 

saluti

luciano

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Proprio lui .......... grazie!

 

Non so se hai fatto una magia, di certo mi hai fatto un regalo; adesso provo a salvarlo da qui.

 

Ancora grazie

luciano

Per cosi poco: è stato un piacere!!

 

Solo per completare l'immagine: è la pagina 306 del libro di Stahl, in inglese.

The Mint of Venice in the Middle Ages

 Di Alan M. Stahl

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Buona giornata chievolan

 

Non solo c'è la particolarità del ritratto, ma tutta l'immagine è realistica.

 

Guarda le espressioni del viso del doge e di San Marco, si guardano; addirittura San Marco reclina la testa verso il doge e quest'ultimo tiene il vessillo solamente con la mano sinistra.

 

Non è la solita immagine stereotipata, il braccio destro, soprattutto, è arretrato e pare che con la mano voglia sollevarsi la tunica; gesto che potrebbe preludere alla volontà di inginocchiarsi al cospetto del Santo.

 

Cosa non ci avrebbe regalato, la monetazione veneziana, se questo primo tentativo "artistico" avesse avuto un prosieguo; avremmo una galleria dei volti dei dogi che oggi manca, sarebbe stato un documento storico formidabile.

 

Però la legge veneziana non faceva sconti in tema di personalizzazione del potere. Sicché ....

 

saluti

luciano

Giustissimo. 

Hai evidenziato bene le particolarità di questo conio. Il suo artefice era un artista.

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Buon giorno a tutti. Colgo l'occasione per postare una foto presa da MA COINS di quello che io pensavo (erroneamente) fosse il grosso in questione.

Come scritto da Luciano anche questo potrebbe essere un altro ritratto del Venerio.

artid9986_combined.jpg

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Awards

Supporter

Sembra essere un insieme delle due "versioni", con il doge particolareggiato e san Marco stilizzato.

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Sembra essere un insieme delle due "versioni", con il doge particolareggiato e san Marco stilizzato.

Buona giornata

 

In effetti la differenza del volto del doge tra quest'ultimo e quello presente nel grosso che ha inserito magdi al post nr. 10, è abissale.

 

Quest'ultimo è più realistico, non c'è dubbio.

 

saluti

luciano

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Stahl parla anche di quest'ultima emissione (tipo C della pagina postata sopra). Avendo il Maggior Consiglio rifiutato il grosso di bello stile, in quanto troppo innovativo, venne invece accettata una seconda proposta meno innovativa dove compare il doge con la barba. Se date un'occhiata al Papadopoli questa dovrebbe essere l'ultima emissione corrispondente all'editto del 1399.

 

Arka

Modificato da Arka
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A proposito della 'prova' descritta dal mio caro amico  Stahl e illustrata nell'articolo citato sopra, già il mio altrettanto caro amico Raffaele Paolucci, che purtroppo manca a molti di noi, aveva notato quell'esemplare e ne aveva inserito la foto nel suo volume sulle monete dei dogi.  Purtroppo in una tavola a p. 108, molto distante dalla p. 37  dedicata ad Antonio Venier. Per questo è sfuggito a molti, Stahl compreso. Interessante che il 'rovescio' con il Cristo rinascimentale appartenga ad un conio diverso dall'esemplare illustrato nell'articolo postato. Quindi il discorso della sola prova è un po' da rivedere. Forse si trattava di un gruppo di coni che l'incisore aveva già predisposto per la normale produzione, ma che poi vennero invece bocciati. 

Per quanti abitano nei dintorni di Firenze o anche no (forse io vado), comunico che Alan Stahl terrà una conferenza su Venezia e la carestia di metallo (bullion famine) del XIV-XV secolo al Congresso Dell'Istituto Datini di Storia Economica,  a Prato, nella mattinata di martedì 12 maggio. Potrete trovare il programma e la sede (vicinissima alla stazione di Prato) nel sito dell' Istituto Datini, al quale però non riesco al momento a connettermi. Basta comunque cercare su google Istituto Datini. Nella stessa mattinata ci saranno altri interventi numismatici.

Cari saluti,

Andreas

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Supporter

A proposito della 'prova' descritta dal mio caro amico  Stahl e illustrata nell'articolo citato sopra, già il mio altrettanto caro amico Raffaele Paolucci, che purtroppo manca a molti di noi, aveva notato quell'esemplare e ne aveva inserito la foto nel suo volume sulle monete dei dogi.  Purtroppo in una tavola a p. 108, molto distante dalla p. 37  dedicata ad Antonio Venier. Per questo è sfuggito a molti, Stahl compreso. Interessante che il 'rovescio' con il Cristo rinascimentale appartenga ad un conio diverso dall'esemplare illustrato nell'articolo postato. Quindi il discorso della sola prova è un po' da rivedere. Forse si trattava di un gruppo di coni che l'incisore aveva già predisposto per la normale produzione, ma che poi vennero invece bocciati. 

Per quanti abitano nei dintorni di Firenze o anche no (forse io vado), comunico che Alan Stahl terrà una conferenza su Venezia e la carestia di metallo (bullion famine) del XIV-XV secolo al Congresso Dell'Istituto Datini di Storia Economica,  a Prato, nella mattinata di martedì 12 maggio. Potrete trovare il programma e la sede (vicinissima alla stazione di Prato) nel sito dell' Istituto Datini, al quale però non riesco al momento a connettermi. Basta comunque cercare su google Istituto Datini. Nella stessa mattinata ci saranno altri interventi numismatici.

Cari saluti,

Andreas

Buona Domenica

 

Purtroppo non ho il volume del Paolucci; quindi non posso leggere i riferimenti che hai dato ... vedrò di rimediare alla biblioteca della SNI.

Non ho capito, del tuo intervento, il passo circa il "rovescio" del Cristo rinascimentale; intendi dire che non è il verso del grosso con l'effige del Venier che ritrae il braccio destro ... quello raffigurato al post 4? Oppure ti riferisci alle immagine rappresentate nel Paolucci?

 

Temo che non mi sarà possibile andare a Prato (salvo miracoli) ed è un peccato, perché gli argomenti sono interessanti e vedo anche che tra i relatori c'è un utente del forum ... mannaggia!

 

saluti

luciano

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Volevo dire che la moneta illustrata dal Paolucci, pur essendo uguale come raffigurazione e stile, è stata fatta con un conio diverso rispetto all'esemplare pubblicato da Stahl (appartenente alla collezione Porteous). A dire la verità anche il dritto e stato fatto con un conio diverso dal pezzo Porteous, ma il dritto come abbiamo letto è stato ripreso nella produzione effettiva. Ora è piuttosto strano che per una 'prova' ancora da sottoporre al giudizio delle autorità siano stati preperati due coni tipologicamente uguali, non trovate? Mi sembrerebbe un po' uno spreco. Forse l'incisore pensava che quelle differenze di stile, ancorché evidenti, non configurassero la moneta come un 'tipo' nuovo, e quindi non occorresse chiedere il permesso,  chissà.

A.

Modificato da Andreas
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Supporter

Grazie!

 

Non so che dire, temo che il dubbio resterà.

 

Certamente l'aspetto economico e le spese necessarie per fare più "prove", può considerarsi uno spreco.

 

Resta l'impossibilità di valutare quello che la genialità di un artista come il da Sesto può suggerire; forse è vero che fosse talmente convinto che la sua opera venisse accettata, che ci ha messo del suo, ritenendo che i pezzi in surplus potessero rientrare poi nella normale produzione e quindi recuperarne i costi.

 

Oppure l'importo messogli a disposizione ha consentito di produrre più pezzi ... vabbé volo di fantasia. :pardon:

 

Buona serata

luciano

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