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CO.I.N. Consulta Italiana di Numismatica


Pugliese50

Risposte migliori

1 ora fa, Pugliese50 dice:

E tu vorresti paragonare questi con gli accademici su citati nel primo post? Mah!

La discussione si può chiudere qui. Non si può continuare quando non c'è onestà intellettuale nel differenziare i valori in campo.

D'altronde bisogna avere le competenze giuste per fare le opportune distinzioni. Se non si hanno qualsiasi cosa si legge appare geniale.

Saluti a tutti

Michele

Io ho fatto gli auguri alla nuova associazione, ma spero che gli iscritti abbiano idee un po' più aperte ....

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E si provveda! Che tale @Cinna74 sia accontentato subito! Non vorrei che venisse meno il suo proficuo apporto alle discussioni. Sempre preciso e sempre inerente al tema delle stesse.

P.S. @incuso rispondo alla provocazioni del su citato, ma non sono io ad innescarle. Si noti bene la differenza. O dovremmo essere insultati senza opporre resistenza?

Grazie.

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8 minuti fa, Pugliese50 dice:

Sempre preciso e sempre inerente al tema delle stesse.

Esatto. Così è, sarà sempre. Il tuo messaggio è sempre lo stesso: "gli accademici sono il massimo". Lo dici sempre. Abbiam capito e non siamo d'accordo. Hai altro da aggiungere? 

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Supporter
E tu vorresti paragonare questi con gli accademici su citati nel primo post? Mah!
La discussione si può chiudere qui. Non si può continuare quando non c'è onestà intellettuale nel differenziare i valori in campo.
D'altronde bisogna avere le competenze giuste per fare le opportune distinzioni. Se non si hanno qualsiasi cosa si legge appare geniale.
Saluti a tutti
Michele

Pazzesco [emoji79] solo loro sanno, solo loro capiscono, solo loro....
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Awards

15 minuti fa, Gallienus dice:

Ai contendenti sfugge un elemento fondamentale: stanno confrontando le mele con le pere, e le rispettive posizioni dipendono dall'ambito di appartenenza. Non ha senso paragonare accademici tout court con autori che hanno sviluppato le proprie competenze a partire dall'ambito del collezionismo. La formazione di un accademico, nonché la sua attività, si fonda su basi del tutto differenti da quelle collezionistiche: spesso i numismatici accademici non sono neppure collezionisti, e osservano la moneta da un punto di vista radicalmente diverso, che esclude il concetto di possesso e che non considera significativi rarità, valore e conservazione.

Viceversa, il collezionista avrà un approccio alla materia molto meno scientifico: a partire dal modo di scrivere meno rigoroso (anche dal punto di vista linguistico) e dalle finalità, che saranno del tutto diverse, come pubblico e come obiettivi, da quelle di un ricercatore.

E' chiaro che se sono un collezionista sarò interessato PRIMA ai testi degli autori che muovono nel mio stesso ambito e solo DOPO - e solo eventualmente - agli studi accademici, che sono ai fini collezionistici di fatto meno UTILI, assai meno ACCESSIBILI e che non a caso non riguardano tutti gli ambiti della numismatica ma principalmente quella antica, che più si presta alla ricerca scientifica. Viceversa, un accademico difficilmente prenderà in considerazione opere non accademiche - quantomeno contemporanee - per la propria disciplina, vuoi per il modo in cui sono scritte, vuoi per la non sistematicità dei riferimenti alle fonti, vuoi per il taglio spesso soggettivo.

Non voglio fare nomi, ma ai miei occhi tale distinzione risulta evidentissima: io sono nato collezionista, ho avuto una formazione accademica, ho per qualche tempo collaborato con alcuni nomi del COIN, e ora, abbandonato quel mondo, sono esclusivamente collezionista, ovviamente non dimentico del proprio passato. Mi risulta ovvia l'impossibilità di paragonare i nomi del gruppo A a quelli del gruppo B: ai fini collezionistici, è chiaro che mi tornano ben più utili le opere degli autori citati da eliodoro, ma a volte leggendoli son consapevole del fatto che i miei colleghi e maestri di una volta ne avrebbero immediatamente sottolineato la mancanza di rigore.

Insomma, alla fine è il solito vecchio discorso: conosce meglio le monete un commerciante o un accademico? Chi ne ha viste tante o chi le ha studiate sui libri? La risposta è sempre la medesima: DIPENDE, dal nostro scopo anzitutto.

Finalmente un discorso dotato di senso compiuto.

E infatti un accademico non invade mai il campo dei collezionisti e non discute di rarità, gradi di conservazione ecc. ecc.

Avviene però il contrario. E lo si evince da quanto scritto da @matteo95 e condiviso da molti qui sopra. Le opere di "maggiore qualità" provengono dai collezionisti. E qui il problema. Nei collezionisti.

9 minuti fa, ak72 dice:


Pazzesco emoji79.png solo loro sanno, solo loro capiscono, solo loro....

E tu vorresti essere fra loro. O no?

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Supporter
E tu vorresti essere fra loro. O no?

Direi proprio di no. Mi dispiace che dai miei commenti tu abbia dedotto questo.
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Awards

Supporter
54 minuti fa, Gallienus dice:

Ai contendenti sfugge un elemento fondamentale: stanno confrontando le mele con le pere, e le rispettive posizioni dipendono dall'ambito di appartenenza. Non ha senso paragonare accademici tout court con autori che hanno sviluppato le proprie competenze a partire dall'ambito del collezionismo. La formazione di un accademico, nonché la sua attività, si fonda su basi del tutto differenti da quelle collezionistiche: spesso i numismatici accademici non sono neppure collezionisti, e osservano la moneta da un punto di vista radicalmente diverso, che esclude il concetto di possesso e che non considera significativi rarità, valore e conservazione.

Viceversa, il collezionista avrà un approccio alla materia molto meno scientifico: a partire dal modo di scrivere meno rigoroso (anche dal punto di vista linguistico) e dalle finalità, che saranno del tutto diverse, come pubblico e come obiettivi, da quelle di un ricercatore.

E' chiaro che se sono un collezionista sarò interessato PRIMA ai testi degli autori che muovono nel mio stesso ambito e solo DOPO - e solo eventualmente - agli studi accademici, che sono ai fini collezionistici di fatto meno UTILI, assai meno ACCESSIBILI e che non a caso non riguardano tutti gli ambiti della numismatica ma principalmente quella antica, che più si presta alla ricerca scientifica. Viceversa, un accademico difficilmente prenderà in considerazione opere non accademiche - quantomeno contemporanee - per la propria disciplina, vuoi per il modo in cui sono scritte, vuoi per la non sistematicità dei riferimenti alle fonti, vuoi per il taglio spesso soggettivo.

Non voglio fare nomi, ma ai miei occhi tale distinzione risulta evidentissima: io sono nato collezionista, ho avuto una formazione accademica, ho per qualche tempo collaborato con alcuni nomi del COIN, e ora, abbandonato quel mondo, sono esclusivamente collezionista, ovviamente non dimentico del proprio passato. Mi risulta ovvia l'impossibilità di paragonare i nomi del gruppo A a quelli del gruppo B: ai fini collezionistici, è chiaro che mi tornano ben più utili le opere degli autori citati da eliodoro, ma a volte leggendoli son consapevole del fatto che i miei colleghi e maestri di una volta ne avrebbero immediatamente sottolineato la mancanza di rigore.

Insomma, alla fine è il solito vecchio discorso: conosce meglio le monete un commerciante o un accademico? Chi ne ha viste tante o chi le ha studiate sui libri? La risposta è sempre la medesima: DIPENDE, dal nostro scopo anzitutto.

Condivido il pensiero di @Gallienus. Non si può definire migliore l’ambito accademico rispetto a quello collezionistico (e viceversa) in quanto si tratta di due modi molto diversi d’intendere la materia numismatica. Sarebbe come voler confrontare le conoscenze anatomiche maturate sul campo da un chirurgo che opera tutti i giorni con quelle di un professore che ha studiato per decenni la materia. Sono semplicemente due approcci diversi (uno più teorico, l’altro più pratico).

Ritengo, tuttavia, che solo dalla sinergia tra questi due “mondi” si possa ottenere una conoscenza completa e a 360’ della materia. Lo scontro dialettico, invece, non porta e non ha mai portato ad alcun risultato proficuo 

Modificato da lorluke
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Come sempre ogni nuova iniziativa numismatica da qualsiasi parte arrivi è sempre lodevole, il mondo accademico studia le monete in una maniera approfondita in tutte le sue sfaccettature e risvolti, l’unica cosa auspicabile è quella della maggiore divulgazione possibile degli studi e delle iniziative che verranno fatte dalla nuova Associazione, così da poter coinvolgere anche chi accademico non lo è.

La conoscenza deve essere per tutti e tutti devono avere il diritto di poterla accrescere.

La collaborazione dell’Associazione con le maggiori realtà numismatiche italiane spero faccia ampliare il palcoscenico degli studi sulle monete e le esposizioni e catalogazioni delle collezioni pubbliche.

Un personale augurio di buon lavoro a tutti gli interessati e partecipanti a questa nuova iniziativa.

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  • ADMIN
Staff
1 ora fa, Gallienus dice:

Non lo definirei "problema", come dicevo è questione di prospettiva.

Se sono collezionista di monete di area italiana è chiaro che reputi più IMPORTANTE ai miei fini il M.I.R. rispetto a un saggio accademico.

Sull'invasione di campo, io sono dell'idea che comunque la volontà di fare ricerca - scientifica o divulgativa che sia - sia sempre meritorio. E non ha torto chi auspica una maggiore collaborazione tra i due mondi, proprio perché hanno competenze COMPLEMENTARI. Il problema - qui sì che ci sta il termine - è che spesso è difficile dialogare con chi sta "dall'altra parte".

Sarebbe interessante conoscere il contenuto del corso di Storia del collezionismo che la presidentessa del COIN ha tenuto presso il Master post laurea in Arte e Culture Europee, presso l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli. Perche' che il mondo del collezionismo sia spesso diffidente se non ostile a quello accademico mi sembra evidente ma cosa ne pensa la controparte (quella che conta) di fatto non lo sappiamo benissimo.

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C'è una cosa però che è sfuggita in questa discussione, cioè il fatto che la numismatica si occupa di tanti ambiti cronologici di cui è impossibile per chiunque possedere la totale padronanza, in genere ci si specializza, i nomi di studiosi accademici fatti nel post iniziale riguardano alcuni determinati ambiti cronologici e geografici, prevalentemente la numismatica dell'Italia antica e altomedievale, i nomi di studiosi non accademici fatti da altro utente riguardano invece studi su ambiti totalmente diversi, prevalentemente zecche dell'Italia meridionale in epoca moderna e contemporanea, certo in ambito accademico lo studio delle monetazioni dal cinquecento in poi è decisamente limitato ma questo non toglie che la materia possa avere un suo interesse, oltretutto interdisciplinare e parallelo alla storia economica e monetaria, quindi se io decido di acculturarmi sulla monetazione borbonica napoletana o di quella del periodo spagnolo non andrò a leggere i testi della Cantilena o della Rovelli che si sono occupate di tutt'altro ma leggerò i Magliocca, Perfetto, Di Rauso, Bovi, Pannuti e D'Andrea... se invece mi prende il sacro fuoco per l'alto medioevo e la monetazione longobarda allora mi rivolgerò ai testi di Grierson, Arslan, Rovelli, Bernareggi...  se si tralascia questo aspetto della specializzazione si rischia di litigare e farsi il sangue amaro per nulla, un Bovi ad esempio che era medico e non numismatico accademico sicuramente ne sapeva di più sulla monetazione napoletana moderna di quanto ne può sapere un accademico esperto in numismatica bizantina e altomedievale...       

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3 minuti fa, talpa dice:

C'è una cosa però che è sfuggita in questa discussione, cioè il fatto che la numismatica si occupa di tanti ambiti cronologici di cui è impossibile per chiunque possedere la totale padronanza, in genere ci si specializza, i nomi di studiosi accademici fatti nel post iniziale riguardano alcuni determinati ambiti cronologici e geografici, prevalentemente la numismatica dell'Italia antica e altomedievale, i nomi di studiosi non accademici fatti da altro utente riguardano invece studi su ambiti totalmente diversi, prevalentemente zecche dell'Italia meridionale in epoca moderna e contemporanea, certo in ambito accademico lo studio delle monetazioni dal cinquecento in poi è decisamente limitato ma questo non toglie che la materia possa avere un suo interesse, oltretutto interdisciplinare e parallelo alla storia economica e monetaria, quindi se io decido di acculturarmi sulla monetazione borbonica napoletana o di quella del periodo spagnolo non andrò a leggere i testi della Cantilena o della Rovelli che si sono occupate di tutt'altro ma leggerò i Magliocca, Perfetto, Di Rauso, Bovi, Pannuti e D'Andrea... se invece mi prende il sacro fuoco per l'alto medioevo e la monetazione longobarda allora mi rivolgerò ai testi di Grierson, Arslan, Rovelli, Bernareggi...  se si tralascia questo aspetto della specializzazione si rischia di litigare e farsi il sangue amaro per nulla, un Bovi ad esempio che era medico e non numismatico accademico sicuramente ne sapeva di più sulla monetazione napoletana moderna di quanto ne può sapere un accademico esperto in numismatica bizantina e altomedievale...       

Concordo,

Nella monetazione classica abbiamo Alberto Campana @acraf;

Nella monetazione napoletana, non dimentichiamo Memmo Cagiati.
D'altronde, il problema sono i collezionisti.

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Tutte le nuove forme associative divulgative di qualsiasi tipo e da chiunque composte (docenti universitari o semplici collezionisti-appassionati), sono da accogliere con gioia, perché in fondo perseguono tutte lo stesso fine che è quello della maggiore diffusione della scienza numismatica.

Chiaramente le associazioni composte da accademici, avranno un approccio diverso, da quelle composte da semplici collezionisti-appassionati.

Ma ben vengano tutte.

Modificato da Sirlad
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1 ora fa, piergi00 dice:

Invito tutti a non cadere nelle provocazioni abituali del solito utente che apre queste discussioni

E cosa ci sarebbe di provocatorio nel postare uno Statuto?

E cosa ci sarebbe di non provocatorio nel post n° 3 dell'utente @matteo95?

Per farsi notare si inventi altro. Oltre a ingoiare rabbia per non avere i requisiti di far parte di questo nuovo sodalizio.

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@Gallienus e @Iorluke, condivido perfettamente quello che avete scritto. Finalmente utenti di livello superiore ai soliti "lamentosi".

La parola chiave è complementarietà. Il problema è come si coniuga questa parola con chi reputa che gli scritti di "maggiore qualità" siano stati fatti da semplici collezionisti, offendendo gratuitamente i professionisti. Come si coniuga chi continua a proporre nomi di presunti studiosi(con zero citazioni in ambito bibliometrico) rispetto a studiosi di fama internazionale? E il problema non sono gli autori, sono coloro che gli sono intorno. Gli autori, persone perbene, non si permetterebbero di paragonarsi agli accademici. 

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  • ADMIN
Staff
33 minuti fa, Pugliese50 dice:

@Gallienus e @Iorluke, condivido perfettamente quello che avete scritto. Finalmente utenti di livello superiore ai soliti "lamentosi".

La parola chiave è complementarietà. Il problema è come si coniuga questa parola con chi reputa che gli scritti di "maggiore qualità" siano stati fatti da semplici collezionisti, offendendo gratuitamente i professionisti. Come si coniuga chi continua a proporre nomi di presunti studiosi(con zero citazioni in ambito bibliometrico) rispetto a studiosi di fama internazionale? E il problema non sono gli autori, sono coloro che gli sono intorno. Gli autori, persone perbene, non si permetterebbero di paragonarsi agli accademici. 

Userei il termine "accademico" al posto di "professionista". Sopra segnalavo come gli autori di molti dei Bollettini sul Portale Numismatico dello Stato non siano accademici, alcuni non credo siano definibili professionisti ma altri sì pur non essendo accademici.

Giusto per puntualizzare, non per dire che approvo la tua frase.

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5 ore fa, Pugliese50 dice:

@Gallienus e @Iorluke, condivido perfettamente quello che avete scritto. Finalmente utenti di livello superiore ai soliti "lamentosi".

La parola chiave è complementarietà. Il problema è come si coniuga questa parola con chi reputa che gli scritti di "maggiore qualità" siano stati fatti da semplici collezionisti, offendendo gratuitamente i professionisti. Come si coniuga chi continua a proporre nomi di presunti studiosi(con zero citazioni in ambito bibliometrico) rispetto a studiosi di fama internazionale? E il problema non sono gli autori, sono coloro che gli sono intorno. Gli autori, persone perbene, non si permetterebbero di paragonarsi agli accademici. 

Presunti studiosi che non si debbono permettere di paragonarsi agli accademici... altrimenti cessano di essere persone perbene per reato di lesa maestà accademica ? 

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Buonasera a tutti.

Ho letto due pagine di discussione vivace ma poco concreta.

Al contrario, non ho finora apprezzata nessuna risposta alla domanda che ho fatto: come si porrà la COIN rispetto alla tutela del patrimonio numismatico depositato presso gli Enti pubblici, con inventari citati per sommi capi all'interno di pubblicazioni ufficiali ma mai resi pubblici ecc.??? In fondo, la famosa questione della NOTA 56 vede protagonista anche il mondo accademico...

Aspetto una gentile risposta così da cominciare una discussione su qualcosa di concreto.

Un saluto cordiale.

Modificato da viganò
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19 ore fa, Pugliese50 dice:

E cosa ci sarebbe di provocatorio nel postare uno Statuto?

E cosa ci sarebbe di non provocatorio nel post n° 3 dell'utente @matteo95?

Per farsi notare si inventi altro. Oltre a ingoiare rabbia per non avere i requisiti di far parte di questo nuovo sodalizio.

Grazie per aver confermato i suoi intenti . Da questo momento evitero' di leggere ogni suo intervento

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Visto il tenore delle risposte di chi ha aperto la discussione, non trovo il senso di postare per intero tutto lo statuto di questa neonata COIN, se non quello di fare a gara a chi ce l'ha più lungo e mettersi su un piedistallo a dire "io so io e voi non siete un c....o"

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Se son rose "accademiche" fioriranno......se.....e solo se....

Aspettiamo impazienti la pratica. Dalla teoria dello statuto alla pratica della gestione quotidiana delle relazioni e dei contenuti.

Buon lavoro.

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