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CRONACHE DISPERATE (LASTAMPA.IT)ivolta delle periferie di Torino: “Non ci faremo chiudere in casa”

Viaggio nel quartiere dei ragazzi che una settimana fa hanno saccheggiato i negozi del centro: «Se non lavoriamo, non mangiamo»

 

LODOVICO POLETTO  PUBBLICATO IL04 Novembre 2020

 

 

TORINO. «Ci sono più bar che soldi da spendere da queste parti. Guarda bene: ce n’è uno ogni 50 metri, ogni 100 metri, ma sono tutti mezzi vuoti. Qui nessuno diventa ricco, neanche chi se ne sta dietro il bancone. Qui siamo tutti uguali» dice Tijan Alekele. «Io i soldi non li ho più. Finiti. Se non lavoro non guadagno. E non mangio. Quindi vado a cercare qualcosa da fare».

È chiuso l’oratorio della chiesa Madonna della Pace di corso Palermo: «In attesa di future disposizioni come da dpcm». Niente bambini che giocano al pomeriggio. Niente attività. Il lockdown a barriera di Milano è arrivato prima ancora che Roma decidesse. L’oratorio è sbarrato. Ma i pusher dall’altra parte della strada resistono senza problemi. Mescolati alla gente di Barriera, seduti sulle panchine, pronti a rispondere alla chiamata di chi «ha bisogno». Cento metri più giù bevono tè nel dehors grosso un pugno i cinque ragazzi del Tangeri café: dolci maghrebini nella vetrina del bancone, una signora che pranza. Chiacchiere in arabo. E il tè sulla strada, in una giornata che sarà ricordata come l’ultima di libertà.

Già, è vero, ci sono più bar che soldi da questi parti. Lo spiegava bene già qualche tempo fa Carlotta Salerno, presidente di una Circoscrizione che ha molte criticità e una sua anima: «Qui c’è tanta gente che vive di lavori precari. Qui ci sono le persone che maggiormente patiscono ogni crisi, o ogni cambiamento». Qui, c’è chi pagherà più caro il lockdown. E che al Covid ci crede, ma anche no. E se indossa la mascherina la tiene sotto il mento, come fanno adesso i lavoranti del mercato di piazza Foroni. Dove negazionisti lo sono un po’ tutti. Dove la paura si mescola ai portafogli vuoti. Dove evadere dalle prescrizioni è più una regola che una casualità.

Non è soltanto da qui, ma è anche da qui, che sono andati all’assalto del centro i ragazzi del lunedì di follia e del saccheggio di Torino. Ed è anche da qui che si alza più forte e più tagliente la voce della ribellione. «E sai perché? Chi vive di lavori precari non ha avuto tempo dalla fine della prima ondata ad adesso di mettere da parte un po’ di soldi. Se fossero passati 7 o 8 mesi, allora sarebbe stato diverso. Invece è girata in un altro modo» dice ancora Carlotta Salerno.

Immaginare adesso il modo e la forma in cui si alzerà questa voce è troppo presto. Ma gli assalti di 10 giorni fa al centro, i furti del primo lockdown nel magazzino dei cibi di un ente che aiuta chi ha meno, sono istantanee di un mondo che si agita, che si dibatte per non annegare. E che oggi più che mai è pronto a mordere. Cerchi un fragile in queste strade e lo trovi in un istante. Fermo restando che, da queste parti, i cognomi sono segreti. Perché mettere in piazza i propri guai è una cosa che non si fa. Valentina, 40 anni, romena di Bacau, marito che «lavora nell’edilizia stradale» tre figli. Ecco lei è l’emblema di chi rischia di non farcela. «Io faccio le pulizie in nero. Guadagno 300 euro al mese. Se vuoi sapere se qualcuno mi lascerà a casa a causa del virus? Certo: i vecchi hanno paura». E ce la farete lo steso senza questi soldi? «No. Lo sai da quanto tempo non vado a mangiare una pizza?». Il virus è un’esagerazione. La protesta è giusta: «E forse ci sarà. Ma non si deve spaccare tutto». «Per fortuna che c’è la chiesa».

Quella cui fa riferimento è la Resurrezione, dove c’è un prete che già ad aprile faceva di tutto per aiutare. Il suo nome è don Luca Cappiello. E se non l’hai mai conosciuto non sai cosa vuol dire capire gli ultimi. Lui che va a cercare aiuti ovunque, soldi e cibo prima di tutto, adesso dice: «Dovreste sentire in posti come un ospedale quanta gente arriva e dice di non credere a questa emergenza. Che è tutta un’invenzione. Questo mi preoccupa. Questo mi fa dire che adesso sarà dura». Lo dice assieme ad altre mille cose, mentre si occupa di malati, bambini, famiglie alla canna del gas e messe da celebrare. Ma don Luca è così, e sai che la sua porta è sempre aperta. E da queste parti lo sanno tutti.

Ecco questa è la Barriera che arranca. Chi ancora non si arrabbia, ma già morde il freno per la stretta che arriverà. Per i negozi chiusi, per i figli a casa, anche quelli delle medie. Che già guarda nel portafoglio e conta le perdite. Caffetteria Monterosa, in piena piazza Foroni, nel punto esatto dove è iniziato il viaggio. Ore 14. Claudio, il barista e Nico il parrucchiere di via Scarlatti parlano di Covid. E di soldi. Percentuale identica del calo di fatturato in queste ultime due settimane: «Non meno del 20 per cento». «E questo vuol dire due cose: che la gente ha meno soldi in tasca e che ha paura per il futuro. E preferiscono tagliare su tutto ciò che non è essenziale». «Se chiudono un’altra volta io non riapro più» annuncia Nico. Tensioni? «Vedremo». Il resto è rabbia contro «Quelli di Roma che non fanno che far montare la paura». La diffidenza: «I cinesi il vaccino già ce l’hanno, ma lo tirano fuori quando siamo completamente a terra». Un ragazzo s’affaccia sull’uscio: «Un caffè». Claudio si sporge sul dehors: «Voi però state distanziati e mettete le mascherine. Dai sono due regole». Risposta: «mavaff...».

 

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Il 25/10/2020 alle 14:57, 1412luigi dice:


La mia personale impressione è che in quegli anni il Paese rappresentava
un esempio

Aspetta altri 10 anni. E così parleranno della Francia.

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La Grande Depressione

Or che l'ordine mondiale liberale
è divenuto caos darwinista sociale,
Or che lo stato criogenico 
dell'economia globale indica 
una feroce Grande Depressione
con lo tsunami di disoccupazione,
per la paura dei forconi
si inizia a gettare pangrattato
al banchetto di mendicanti e di pezzenti.
Gioca e vince Black Rock
promettendo trasparenza
ai polli senza testa
che rimangono in attesa
del gioco che li aspetta:
un sistema di credito sociale
vaccinazioni obbligatorie
valuta digitale 
e reddito di base universale
con il cip per il riconoscimento facciale.

1929 Usa.jpg

GRANDI DEPRESSIONI 1929- 2009.jpg

usa-1-dollar-2009.jpg

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'Sii come il legno di sandalo, che profuma chi lo percuote'

 

(Confucio)

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Il nudo vero

Come fu che

all'alba del tramonto

ti trovai seduto nudo

sul mio tappeto rosso?

Tragica era la verità

che ti lasciava nudo,

una verità tragica

non redenta da alcun mito,

comunque verità nuda

che dissolve

ogni altra verità.

Or che conosci

quell'arcano mirabile

e spaventoso,

coprilo con il velo

della tua poesia

per non spezzare i legami

con il mistero grande

dell' immutabile natura.

 

www.mynumi.net-10EFRA18NVT861-31.jpg

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MIRTILLA

 

Ti ho raccolto per strada...

eri nuda con gli abiti di stracci

e parlavi da sola

con due gatti randagi

e negri con i merli

cresciuti in fretta là, dentro al balcone,

che guarda i tuoi alpini, i veci e i bocia...

e poi ti sei vestita

di seta e di merletti

e hai parlato alle ombre e ai tuoi fantasmi

quelli che a Roma chiamano mortacci

mia divina Mirtilla

tu che in gola ricacci

le speranze e i pensieri

neri di pece e biondi e rossi e d'oro...

e corrono sul viale i poveracci

che attendono i baiocchi del ristoro.

 

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CONFESSIONI DI UN TEPPISTA
Non tutti son capaci di cantare
E non a tutti è dato di cadere
Come una mela, verso i piedi altrui.
È questa la più grande confessione
Che mai teppista possa confidarvi.
Io porto di mia voglia spettinata la testa,
Lume a petrolio sopra le mie spalle.
Mi piace nella tenebra schiarire
Lo spoglio autunno delle anime vostre...
(Sergej Esenin)

Russia 2 rubli, 1995 Anniversario della nascita di Esenin.jpg

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  • 2 settimane dopo...

Qoheletica malinconia

1

Una gioiosa pica pica

dal verso chioccolante

Torna di giorno in giorno

A ripetere i suoi versi

Vagiti di cagnolino.

Mucchietto elegante

Di piume canterine

Vestita di nero lucido

Nel bianco orlato di blu

Sei semplice e sfrontata.

Sfrontata come le sorelle

Fanciulle superbe e belle

Che osaste sfidare nel canto

E offendere le Muse divine.

Foste punite, mutate in uccelli

Dalle unghie vedeste spuntare

Le penne e le braccia coprirsi di piume

Sporgere dal volto un becco rigido

E adunco e andaste nei boschi

E nel desiderio di battervi il petto,

Agitando le braccia vi libraste

Gazze schiamazzanti nell'aria.

Col tuo verso torni ancora

E ancora a ricordarmi

Forse la tua metamorfosi

Cantata dal triste poeta in esilio.

 

25 rupie gazza.jpg

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Dolce @Lucreziamaria, questa l'ho scritta quand'ero un adolescente. Chissà cosa ne pensa @Hirpini...

 

Cohelet
C’è un tempo per restare
e quello stesso tempo
c’è per morire.
C’è un tempo per cullare
l’anima tesa a un sogno che consuma
e c’è lo stesso tempo
per tuffare la testa in due ricordi,
come appunti di sole nella bruma.
C’è un tempo per sgozzare
quella quiete che l’anima frantuma
e c’è il mio tempo che si spegne
adagio
negli occhi di nessuna.

 

 

 

 

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Forse con la tua metamorfosi
Messaggera degli dei e della gioia
Vuoi ricordare le metamorfosi
Del mio divenire nomade, 
Un continuum di divenire mobili,
Che non esclude l’estraneo
Che s’ annida dentro di noi.
O forse sei messaggera di Hel,
Dea dei morti che porta ai vivi
Dolore e disperazione?
E vieni ad annunciare che è tempo
Di raccogliere i brandelli sparsi
Della mia esistenza
Togliendo il velo alle parole,
Dando luce alle ombre
quei grandi simulacri
Ondeggianti nel flusso 
Del mio cammino?
Membrane di gente
Tra cortecce pulsanti
Di corpi increduli
Abbracciati alle loro paure?
O sei messaggera di Qohelet
che ripeti il solito mantra?
Una generazione se ne va 
E un’altra arriva,
Tutto ha il suo momento,
C’è un tempo per nascere
E un tempo per morire, 
Un tempo per piantare
E un tempo per sradicare 
Quel che si è piantato.

25 rupie gazza.jpg

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AUTUNNO, FULVA GIUMENTA
Piano, in una forra di ginepri contro un dirupo
L'autunno - fulva giumenta - si pettina la criniera
Sul tappeto fluviale delle rive
Si sente l'azzurro stridio dei suoi ferri.
Il vento.eremita con cauto passo
Calpesta il foglame sulle sporgenze delle strade
E bacia un cespuglio di sorbe
Le rosse ulcere di un invisibile Cristo.
(Sergej Esenin)124922918_3427308663990309_2827311028357979242_n.jpg.c8cafc96fa2769c94aeecf6adc66b9af.jpg

2colormucca.jpg

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È un fiume amaro dentro me,
il sangue della mia ferita,
ma ancor di più, è amaro il bacio
che sulla bocca tua, mi ferisce ancor.

Lunga è la spiaggia e lunga è l'onda,
l'angoscia è lunga, non passa mai.
Cade il mio pianto sul mio peccato,
sul mio dolore, che tu non sai.

E tu non sai che cosa è il gelo,
cos'è la notte senza luna
e il non sapere in quale istante
il tuo dolore ti assalirà.

Lunga è la spiaggia e lunga è l'onda,
l'angoscia è lunga, non passa mai.
Cade il mio pianto sul mio peccato,
sul mio dolore, che tu non sai.

https://biografieonline.it/biografia-mikis-theodorakis

 

(non sono a conoscenza di monete dedicate a Mikis Theodorakis, quindi posto un francobollo):

 

 

Mikis-Theodorakis.jpg

Modificato da FFF
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Ho fatto un sogno
di quelli strani
guardavo un cielo
pieno di mani

Mani che cercano
di costruire
un mondo nuovo
che possa unire

Mani che pensano
che voglion dire
che non sognavo
nel mio dormire

Ma che era un sogno
di quelli strani
che mi donava
il mio domani

 

(Gigi D'Agostino)

 

 

 

mani.jpg

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IPPOCAMPO

 

Quando ti sei addormentata

mia mitica prozia

Peppina, fra le ville e la torretta...

lo zio Luigi

ha scritto:

'con te è finita un'epoca,

una speranza,

una vita'...

adesso che ci hanno chiuso in quattro mura

e dal comune tuo non puoi più uscire

e ti bombarderanno di vaccini

di mascherine e di negozi chiusi

e ristoranti agonizzanti

e di artigiani morti sui divani

da tappezzare a nuovo

stamani mi sono fatto un uovo anzi due

due strapazzate, sbiancate e scondite

come l'oggi... ma ti ricordi i tempi

dei cocktail all'Ippocampo, verso Recco

e i frittini e e i sorrisi

e le risate e il buio

e il tornado in foto a Portofino

prima del grigio triste

spiaccicato sul muro

trasformato nel nero sul futuro.

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Devi fare l’uomo

Quante volte Devi fare l’uomo

Ti sei sentito dire?

Da quando giocavi a recitare

E tua sorella ballava con te

Cresci sei un uomo.

Quando volevi seguire

La scuola delle Muse

Non è per te

Non è lavoro per un uomo

Meglio l’accademia militare

Per essere onorato e rispettato

All’arte si preferì la guerra

Devi fare l’uomo

Non stare attaccato sempre

Alle gonne di tua madre

O di tua sorella

La vita è dura

Pensa a fare l’uomo

Quella ragazza non fa per te

E tu giovane agnello

Di una povera famiglia

Fosti immolato sull’altare

Dello stato

Pecora in mezzo ai lupi.

Obbedisti all’ uomo del sud

Che nei sudati gradi

Del figlio carabiniere

Vedeva il riscatto personale

per togliersi schiaffi dalla faccia.

A 25 anni sei già capitano a Moncalieri

Puoi entrare nei servizi segreti

Puoi diventare presto colonnello

Poi pure generale.

Quando a 30 anni

A Parigi sopra un letto della speranza

A te dal male ridotto albero secco

Devi fare l’ uomo

disse ancora una volta

tuo padre. L’ultima volta.

CARABINIERI.jpg

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O Critone, noi siamo debitori di un gallo ad Asclèpio: dateglielo e non ve ne dimenticate.'

 

 

 

Sono le ultime parole di Socrate prima di bere la cicuta.

 

Perché dunque il filosofo e i suoi amici debbono un gallo ad Asclepio? Secondo Dumézil, perché Asclepio ha mandato un sogno a Socrate, un sogno che gli ha impedito di seguire il consiglio sbagliato dei suoi discepoli, che lo invitavano a fuggire per sottrarsi alla morte.

 

Ma perché Asclepio gli ha mandato quel sogno? Non dimentichiamo che chi era oppresso da qualche malattia o da qualche angoscia si recava al tempio del dio. Giunto là doveva addormentarsi fuori e Asclepio gli avrebbe mandato un sogno che lo avrebbe guarito.

 

Socrate non può andare al tempio perché chiuso in carcere e il dio gli manda il sogno in cella. Socrate e i suoi adesso sono convinti della giustezza di obbedire alla legge, anche se essa appare ingiusta. E quel sogno ha superato le obiezioni di Critone e degli altri più delle parole che Socrate aveva pronunciato prima:

 

Se, mentre noi siamo sul punto... sì, di svignarcela di qui, o come altrimenti tu voglia dire, ci venissero incontro le Leggi e la città tutta quanta, e ci si fermassero innanzi e ci domandassero: "Dimmi, Socrate, che cosa hai in mente di fare? Non mediti forse, con codesta azione cui ti accingi, di distruggere noi, cioè le leggi, e con noi tutta insieme la città, per quanto sta in te? O credi possa tuttavia vivere e non essere sovvertita da cima a fondo quella città in cui le sentenze pronunciate non hanno valore e anzi, da privati cittadini, sono fatte vane e distrutte?

 

2_lire_sm_1996_1.jpg

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"Anche quando il cielo è coperto, il sole non è scomparso. E' ancora dall'altra parte delle nuvole."

(Eckhart Tolle)

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Al Barrilete Cosmico

 

All’Aquilone Cosmico

Diego Maradona

tutti dobbiamo qualche cosa

il pueblo del sud

per il riscatto di cui ha gioito

il popolo del nord

per la lezione d’umiltà subita.

Troppi si sono erti a giudicare

il genio del verdadero argentino

cresciuto all’ombra di mani mozzate

Io che non so di calcio ma di poesia

Elevo un inno al Barrilete

che ha dato voce al sangue popolare

alla madre terra e alla lotta

contro l’arroganza del capitale

Utopia Poesia e Arte

in lui ho visto

soave tenerezza e durezza

vita e morte sotto l’egida dionisiaca.

Non giudicate colui

che si è fatto aria e vento

della natura in campo.

10.000 PESOS.jpg

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Posto una interessante intervista ad un illustre medico francese, accanito provax

l''intervista è tratta dal blog del giornalista Maurizio Blonder

Non sono vaccini, ma modificatori genetici”

 2 Dicembre 2020 

di Luciano del Vecchio

CHRISTIAN PERRONNE, professore ipervaccinista, assolutamente a favore degli undici vaccini da iniettare ai bimbi francesi, un seguace di Pasteur, un vero Mengele provax, afferma sul nuovo vaccino:

Tutte queste misure sono fatte in modo che i francesi chiedano un vaccino.

Qual è quindi il vantaggio di un vaccino generalizzato per una malattia la cui mortalità è prossima allo 0,05%?

Questa vaccinazione di massa non è necessaria. Inoltre, i rischi della vaccinazione possono essere maggiori dei benefici.

Preoccupante: molti paesi, tra cui la Francia, si dicono pronti a vaccinare nelle prossime settimane.

Lo sviluppo e la valutazione di questi prodotti sono stati affrettati . Nessun risultato ne prova l’efficacia.

LA PERICOLOSITÀ DI QUESTI VACCINI NON È STATA FINORA PUBBLICATA.

Abbiamo letto solo i comunicati stampa dei produttori industriali, che hanno consentito alle loro azioni di salire sul mercato azionario.

La cosa peggiore: i primi “vaccini” che ci vengono offerti NON SONO VACCINI, ma prodotti di terapia genica. (MODIFICATORI GENETICI)

Ci inietteranno acidi nucleici che causeranno la produzione di parti del virus da parte delle nostre stesse cellule. Non conosciamo assolutamente le conseguenze di questa iniezione, perché è la prima iniezione genica nell’uomo.

E se le cellule di alcuni “vaccinati” producessero troppi elementi virali, provocando reazioni incontrollabili nel nostro corpo?

Le prime terapie geniche saranno con l’RNA, ma ci sono progetti con il DNA. Normalmente, nelle nostre cellule, il messaggio viene inviato dal DNA all’RNA, ma in determinate circostanze è possibile il contrario, soprattutto perché le nostre cellule umane contengono sin dall’alba dei tempi i cosiddetti retrovirus “endogeni” integrati nel DNA dei nostri cromosomi.

Questi retrovirus “addomesticati” che ci abitano sono generalmente innocui (a differenza dell’HIV, del retrovirus dell’AIDS ad esempio), ma possono produrre un enzima, la trascrittasi inversa, in grado di trascrivere all’indietro, dall’RNA al DNA.

QUINDI UN RNA ESTRANEO AL NOSTRO CORPO E SOMMINISTRATO PER INIEZIONE POTREBBE CODIFICARE DNA, ALTRETTANTO ESTRANEO, CHE PUÒ QUINDI INTEGRARSI NEI NOSTRI CROMOSOMI.

C’è quindi un rischio reale di trasformare i nostri geni in modo permanente.

C’è anche il rischio, modificando gli acidi nucleici degli ovuli o dello sperma, di trasmettere queste modificazioni genetiche ai nostri figli.

Le persone che promuovono queste terapie geniche, falsamente chiamate “vaccini” sono apprendisti stregoni e prendono i francesi e altri cittadini del mondo, per cavie.

Non vogliamo diventare, come i pomodori o il mais transgenico, OGM (organismi geneticamente modificati).

Un funzionario medico di una delle aziende produttrici farmaceutiche ha affermato pochi giorni fa di “”sperare in un effetto di protezione personale, ma che non si dovrebbe sperare troppo in un impatto sulla trasmissione del virus, quindi sulle dinamiche dell’epidemia””.

QUESTA È UN’AMMISSIONE MASCHERATA CHE NON È UN VACCINO.

Una vergogna.

Sono ancora più inorridito perché sono sempre stato a favore dei vaccini e ho presieduto per anni gli organismi che formulano la politica sui vaccini.

Oggi dobbiamo dire basta a questo piano estremamente preoccupante. Louis Pasteur si sta rivoltando nella tomba.

La scienza, l’etica medica e soprattutto il buon senso devono prendere il sopravvento.”

CHRISTIAN PERRONNE (fonte prelevata da Senta Depuydt)

 

 

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Ringrazio tutti coloro che hanno avuto la bontà di leggermi. Un saluto particolare a @Hirpini e a @Lucreziamaria. Ragioni di lavoro mi impediranno d'ora in poi di contribuire a questo forum. Un saluto a tutti (o quasi a tutti)

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Luigi ! Non mi sarei mai aspettato che proprio oggi che c'è un po' di sole. apparisse all'improvviso un nuvolone così scuro su queste pagine. Ma sei proprio certo di non voler più farci sentire la tua voce?

A dire il vero anch'io sono un po' assente, confesso che dopo che per questi anni nel mio piccolo ho cercato di essere utile, ho deciso finalmente di dedicarmi a riordinare la mia collezione. E la cosa mi sta assorbendo molto, tanto era trascurata, né posso rallentare perché conoscendomi bene, non la riprenderei più chi lo sa per quanti anni ancora. Ma il mio fermo proposito è di tornare quanto prima tra gli amici del Forum che tanto mi hanno aiutato e mi aiutano. Ringrazio tutti infinitamente, in particolare chi proprio nei giorni scorsi mi ha risposto con la prontezza  e la competenza di sempre.

Ma perché dico questo, per scusarmi con te innanzi tutto della mia assenza. E per invogliarti a riconsiderare, come io stesso mi sono fortemente ripromesso, di tornare presto sulla breccia. Davvero mi rattrista la notizia che oggi hai deciso di darci. Come pure quell' UNO che oggi appare a sostituire il tuo volto di sempre nell'avatar, cui siamo tanto affezionati.

Dai Luigi, se puoi - e perdonami questa insistenza fraterna - resta tra noi anche a ritmo ridotto magari. Amico mio, spero di leggere ancora di te e della tua invidiabile sensibilità di poeta.

Ti abbraccio e da inguaribile ottimista, ti aspetto.

Tuo

Arcangelo 

 

 

 

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Il 3/12/2020 alle 17:39, 1412luigi dice:

Posto una interessante intervista ad un illustre medico francese, accanito provax

l''intervista è tratta dal blog del giornalista Maurizio Blonder

Non sono vaccini, ma modificatori genetici”

                                   

DISCHI E SFERE

 

Ahinoi ahinoi

che ci tocca di sentir

dei funesti tempi a venir

 

C'è il gran globo nostro piatto

e il vaccin cattivo fatto

e il governo quatto quatto

ti comanda con l'antenna

 

Ma il gran globo nostro tondo

non aspetta il gioco nostro

lui si scalda e non tentenna

di noi vuole la cotenna

 

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