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IGNORED

Medaglione di Gordiano III


Risposte migliori

Inviato (modificato)

Questo medaglione (39 mm, 43,4 gr.) di Adrianopoli, che rappresenta al rovescio le dodici fatiche di Ercole, dovrebbe essere la copia, di una copia dell'originale.

Chiedo aiuto per trovare se non una foto almeno qualche riferimento all'originale, grazie

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Modificato da carletto23

Inviato

DE GREGE EPICURI

In Wildwinds manca. Però esiste un volume di RPC con una parte della monetazione di Gordiano III, si dovrebbe trovare anche in rete.


Inviato

Purtroppo l'unica immagine disponibile sembra essere quella di un calco in gesso: link

L'originale sembra trovarsi a San Pietroburgo.

  • Grazie 1

Inviato

molte grazie, sembra davvero introvabile, a parte il calco

 

 

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Supporter
Inviato

I miei complimenti a FlaviusDomitianus per aver trovato la dimora di questo medaglione il cui rovescio si può considerare un quadretto mitologico con Eracle come protagonista. Oltre alle 12 fatiche illustrate lungo tutto il bordo del rovescio, nella parte centrale è raffigurata ai piedi dell’eroe una cerva che allatta il piccolo Telefo, frutto dell’unione con Auge, la principessa di Tegea con la quale Eracle ebbe un rapporto amoroso senza conoscerne l’identità.

Aleo, re di Tegea e padre di Auge, durante un viaggio a Delfi era stato avvertito dall'oracolo che i suoi figli maschi sarebbero stati uccisi da suo nipote, il figlio di Auge. Per evitare che l'oracolo si avverasse Aleo fece chiudere la figlia nel tempio di Atena, del quale la nominò sacerdotessa dichiarando che sarebbe stata messa a morte se non si fosse mantenuta casta.

Proprio in questo tempio Aleo organizzò un banchetto in onore di Eracle, di passaggio mentre si dirigeva a portar guerra ad Augia in Elide, che in quell’occasione, sotto l’influsso del vino, violentò Auge che rimase incinta. Il neonato fu nascosto segretamente da Auge nel recinto di Atena, ma Aleo scoprì la maternità della figlia quando, in seguito a una pestilenza che stava devastando il regno, si recò al tempio per pregare la dea.

Secondo una versione del mito, il bambino fu preso ed esposto sul monte Partenio, lungo la strada tra Tegea e Argo dove, per volere divino, fu allattato da una cerva. Auge fu affidata al re Nauplio per essere venduta come schiava in terre lontane, cosa che avvenne in Misia dove Nauplio ricevette un riscatto dal re Teutrante che la prese con sé.

Secondo un'altra versione Aleo ordinò a Nauplio di affogare Auge, ancora incinta, che però riuscì a fuggire e partorì il piccolo in un boschetto, nascondendolo poi in mezzo ai cespugli. La giovane fu ricatturata e venduta a un ammiraglio di Misia che la donò al re Teutrante, mentre Il piccolo, allattato da una cerva, fu ritrovato da alcuni pastori che lo consegnarono al proprio re Corito. Questi chiamò il piccolo Telefo in onore della prima nutrice, in quanto il nome sembra derivare da thēlē (mammella) ed élaphos (cervo o cerva).

Le vicende di Telefo proseguono quando, diventato adulto, volle avere notizie sulla madre e alle fine divenne sovrano della Misia. E ancora, durante il suo regno, quando alcune navi greche salpate da Aulide verso Troia con l'obiettivo di assalirla a seguito del rapimento di Elena, giunsero per sbaglio in Misia e, credendo di essere sbarcate a Troia, la invasero.

Ma mi fermo qui.

apollonia

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Supporter
Inviato

Da Temeno ad Alessandro Magno.

Uno dei figli di Temeno, Archelao, fu esiliato dai suoi fratelli e si trasferì da Argo presso il regno di Cisseo, in Macedonia, dove il re, trovandosi in difficoltà in una guerra in atto, colse l'occasione di schierarlo al suo fianco, promettendogli in cambio la mano della figlia e il regno. Poi però Cisseo si rimangiò la parola data e fece scavare una fossa piena carbone a cui diede fuoco, prima di celarla con una copertura di fronde e cercando di fare in modo che Archelao ci cadesse dentro. Ma Archelao fu avvisato da un servo e così, dopo aver chiesto di conferire con Cisseo, riuscì a farlo cadere nella sua stessa fossa uccidendolo. Poi Archelao interrogò un oracolo che gli consigliò di abbandonare il regno seguendo il cammino di una capra di nome Ege, e in seguito fondò una città che chiamò con lo stesso nome della capra.

Archelao è considerato il diretto antenato di Alessandro Magno, che notoriamente faceva risalire la sua dinastia a Temeno, figlio di Eracle.

apollonia


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