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GELA - DIDRAMMA FALSO / FORGERY DIDRACHM - LEU FPL N.37


Risposte migliori

Ciao a Tutti,

finalmente trovo un attimo di tempo per pubblicare questa nuova discussione a beneficio di appassionati e cultori.

Sfogliando e leggendo il nuovo listino LEU (FPL 1 di gennaio) non ho potuto fare a meno di notare che al lotto n.37 viene messa in vendita una didramma di GELA che già da una prima occhiata mi ha destato forti perplessità: https://leunumismatik.com/en/fpllot/43/37

Ed infatti dopo una verifica anche con il Corpus redatto da Jenkins nel 1970 "The coinage of Gela", risulta essere censita tra le primissime falsificazioni realizzate all'indomani del famoso tesoro del 1956 trovato da alcuni operai intenti a lavorare allo Scalo della Stazione Ferroviaria (IGCH 2066).

La moneta è stata acquistata da LEU all'ultima Lansky-Lambert auction ed è proveniente dalla famosa collezione Gillet:

https://www.biddr.com/auctions/lansky/browse?a=2971&l=3350746

Ho ricostruito info e foto e tutto torna anche con la descrizione del falso (altro clone gemello) descritto da Jenkins (autore e studioso formidabile!!!!!).

Da una semplice comparazione con altri esemplari indubbiamente genuini ed originali citati da Jenkins si possono apprezzare le evidenti discrepanze.

Vedete i post successivi.

Saluti

Odisseo

GELA_FLP LEU 1_Jenkins 3_note.jpg

Modificato da odisseo
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Le foto del pezzo LEU prima della rimozione della patina posticcia, come risulta dalla foto del photofile della collezione Gillet di cui possiedo gelosamente uno degli originali regalatomi da un noto commerciante ormai scomparso ed amico di Silvia Hurter che lo realizzò prima della famosa vendita Kunstfreund 1974 in cui vennerò poste all'incanto le monete migliori della collezione.

Odisseo

 

 

GELA_gillet n.408.jpg

gela gillet dritto.jpg

gela gillet rovescio.jpg

Ora, allego le foto del clone gemello pubblicato da Jenkins nel suo Corpus con relativa descrizione della forgery 1.

Odisseo

Forgery 1.jpg

20230122_204906~2.jpg

20230122_204906~3.jpg

Un confronto tra i due falsi: LEU FPL 1 già Lansky e Gillet collection e il F1 di Jenkins.

Odisseo

20230122_205129-COLLAGE.jpg

20230122_205412-COLLAGE.jpg

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E per finire una serie di esemplari autentici di Jenkins 3 tra cui il pezzo del British Museum (BM) pubblicato come plate coin da Jenkins e il pezzo ex Pennisi, acquistato alla mitica asta 98 del 1933 esitata da Hamburger con una favolosa collezione di monete siciliane, e riapparso nella vendita Spink del monetiere di Robert P. Ball.

Odisseo

GELA_jenkins 3 BRITISH MUSEUM.png

GELA_ex Pennisi_Cabinet Robert P Ball_Jenkins 3.22.jpg

Altro esemplare autentico venduto da Gorny nel 2008 (Auktion 164 lot. 48)

Odisseo

GELA_Gorny_Jenkins 3.jpg

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Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet):

-la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso

-l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas

-al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo

-la lancia sghemba del cavaliere

-le redini curve etc....

-la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio

INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE.

Odisseo

GELA_FLP LEU 1_Jenkins 3_note.jpg

Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. 

Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48).

Odisseo

GELA_Jenkins 5.jpg

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Complimenti @odisseo per la tua impeccabile ricerca.

Quindi - correggimi se sbaglio - l'esemplare viene messo in vendita nonostante nel repertorio bibliografico di riferimento (Jenkins 1970), peraltro citato nella scheda, venga censito tra le contraffazioni.

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8 minuti fa, dracma dice:

Complimenti @odisseo per la tua impeccabile ricerca.

Quindi - correggimi se sbaglio - l'esemplare viene messo in vendita nonostante nel repertorio bibliografico di riferimento (Jenkins 1970), peraltro citato nella scheda, venga censito tra le contraffazioni.

 

Corretto, il pezzo LEU è un falso della stessa foggia e fattura di quello pubblicato da Jenkins (F1) nell'elenco delle Forgeries (ovvero falsificazioni).

La cosa interessante e che denota la perizia, meticolosità e cura nella descrizione di Jenkins è che addirittura si menziona la patina posticcia, che guarda caso si rinviene anche nel pezzo LEU all'epoca della collezione Gillet e poi asportata.

Odisseo

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Ciao @odisseo, complimenti per questo interessantissimo e molto dettagliato post. Una domanda da neofita rivolta a tutti🙂. La moneta proposta come falso moderno è stata prodotta con coniazione a martello o ottenuta tramite pressofusione. Dalle foto, e sempre da neofita quindi senza nessuna pretesa ma è solo una mia impressione, mi sembra non ottenuta con la tecnica di fusione classica. Grazie a chi vorrà rispondere.

ANTONIO 

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39 minuti fa, Pxacaesar dice:

Ciao @odisseo, complimenti per questo interessantissimo e molto dettagliato post. Una domanda da neofita rivolta a tutti🙂. La moneta proposta come falso moderno è stata prodotta con coniazione a martello o ottenuta tramite pressofusione. Dalle foto, e sempre da neofita quindi senza nessuna pretesa ma è solo una mia impressione, mi sembra non ottenuta con la tecnica di fusione classica. Grazie a chi vorrà rispondere.

ANTONIO 

 

Trattasi una pressofusione come tutte quelle fatte muovendo da conii originali del tesoro di Gela del 1956.

Odisseo 

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- questo falso in pressofusione sarebbe stato fatto prima del 1970 (anno di pubblicazione del Jenkins) o sbaglio qualcosa ?

- hai comunicato alla LEU le tue ricerche ? Se si che hanno detto ?

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Supporter

Scusate, ma la discussione non dovrebbe rientrare nella sezione “Falsi numismatici”?
 

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5 ore fa, odisseo dice:

E per finire una serie di esemplari autentici di Jenkins 3 tra cui il pezzo del British Museum (BM) pubblicato come plate coin da Jenkins e il pezzo ex Pennisi, acquistato alla mitica asta 98 del 1933 esitata da Hamburger con una favolosa collezione di monete siciliane, e riapparso nella vendita Spink del monetiere di Robert P. Ball.

Odisseo

GELA_jenkins 3 BRITISH MUSEUM.png

GELA_ex Pennisi_Cabinet Robert P Ball_Jenkins 3.22.jpg

Altro esemplare autentico venduto da Gorny nel 2008 (Auktion 164 lot. 48)

Odisseo

GELA_Gorny_Jenkins 3.jpg

 

Buonasera @odisseo,

Discussione che mi interessa particolarmente perché mi permette di togliermi un sassolino dalla scarpa che da un po’ mi causa fastidi.

Cosa è successo al conio di dritto nell’esemplare ex Hamburger 98/192?

Nel cavaliere il perimetro superiore della coscia, il quadricipite, diventa parzialmente concavo e la parte inferiore dell'addome perde volume. Anche il braccio sinistro piegato sembra presentare delle difformità. Ugualmente nel cavallo il tratto di dorso visibile a destra della gamba del cavaliere sembra lievemente ribassato ed il punto in cui incontra la linea del collo crea una curva/rientranza quasi verticale. Anomala.

Insomma l’intera area compresa tra braccio sinistro, addome, coscia del cavaliere e dorso/collo del cavallo sembra più ampia, e meno aggraziata nei tratti rispetto agli altri esemplari.

Anche la coda è diversa, particolarmente  nell’attaccatura.

 

Ho questo interrogativo in mente da quando comparve sul mercato un esemplare nell’asta Gerhard Hirsch Nachfolger 352/2062 del 25-26 settembre 2019. Stesse particolarità al dritto.
Per la zona centrale del conio avevo pensato ad una pulizia eccessivamente forte e disattente. Per la coda ad un avanzamento dello stato di usura (visto il rilievo/frattura che parte verso l’alto dal punto in cui curva verso il basso) e forse a qualche ritocco.

Certamente le difformità/deformità (vedi gluteo del cavaliere e parte centrale del corpo del cavallo) nel pezzo Hirsch sembrano accentuate, ma nel vederle anche nel pezzo di Spink e nello scoprirne la provenienza, gli interrogativi sono tornanati ad aumentare.

Che il conio sia stato reinciso in antichità per compensare l’usura ben visibile nei vari esemplari?

Quale sarebbe a questo punto l’ordine progressivo di battitura dei vari esemplari?

Che ne pensi?

 

Ex Gerhard Hirsch 352/2062, 8,59 grammi. Ex collezione A.W.

2C7E48F2-F8F0-4EE5-B0B7-F7C16F415ADF.jpeg.2f3e17ae848af204d793acc7141b830c.jpeg7BCD8331-FC7E-4A97-8E6F-E869009E8D10.thumb.jpeg.ed8c30be7e272d1a4e945568d8d398e3.jpeg

 

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17 minuti fa, Oppiano dice:

Scusate, ma la discussione non dovrebbe rientrare nella sezione “Falsi numismatici”?
 

 

Sí, giusto, spostiamo le centinaia di topic sui falsi di questa sezione nella sezione dedicata..

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Supporter

Comunque il lotto 37 della Leu è stato aggiudicato a 22.500 CHF.

 

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15 ore fa, Oppiano dice:

Comunque il lotto 37 della Leu è stato aggiudicato a 22.500 CHF.

 

 

E' un listino a prezzo fisso (FPL) e quindi non c'è stata nessuna vendita all'incanto bensì diretta.....

Odisseo

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16 ore fa, Archestrato dice:

Buonasera @odisseo,

Discussione che mi interessa particolarmente perché mi permette di togliermi un sassolino dalla scarpa che da un po’ mi causa fastidi.

Cosa è successo al conio di dritto nell’esemplare ex Hamburger 98/192?

Nel cavaliere il perimetro superiore della coscia, il quadricipite, diventa parzialmente concavo e la parte inferiore dell'addome perde volume. Anche il braccio sinistro piegato sembra presentare delle difformità. Ugualmente nel cavallo il tratto di dorso visibile a destra della gamba del cavaliere sembra lievemente ribassato ed il punto in cui incontra la linea del collo crea una curva/rientranza quasi verticale. Anomala.

Insomma l’intera area compresa tra braccio sinistro, addome, coscia del cavaliere e dorso/collo del cavallo sembra più ampia, e meno aggraziata nei tratti rispetto agli altri esemplari.

Anche la coda è diversa, particolarmente  nell’attaccatura.

 

Ho questo interrogativo in mente da quando comparve sul mercato un esemplare nell’asta Gerhard Hirsch Nachfolger 352/2062 del 25-26 settembre 2019. Stesse particolarità al dritto.
Per la zona centrale del conio avevo pensato ad una pulizia eccessivamente forte e disattente. Per la coda ad un avanzamento dello stato di usura (visto il rilievo/frattura che parte verso l’alto dal punto in cui curva verso il basso) e forse a qualche ritocco.

Certamente le difformità/deformità (vedi gluteo del cavaliere e parte centrale del corpo del cavallo) nel pezzo Hirsch sembrano accentuate, ma nel vederle anche nel pezzo di Spink e nello scoprirne la provenienza, gli interrogativi sono tornanati ad aumentare.

Che il conio sia stato reinciso in antichità per compensare l’usura ben visibile nei vari esemplari?

Quale sarebbe a questo punto l’ordine progressivo di battitura dei vari esemplari?

Che ne pensi?

 

Ex Gerhard Hirsch 352/2062, 8,59 grammi. Ex collezione A.W.

2C7E48F2-F8F0-4EE5-B0B7-F7C16F415ADF.jpeg.2f3e17ae848af204d793acc7141b830c.jpeg7BCD8331-FC7E-4A97-8E6F-E869009E8D10.thumb.jpeg.ed8c30be7e272d1a4e945568d8d398e3.jpeg

 

 

Grazie del tuo post.

Ti rispondo muovendo da quanto già osservato sapientemente da Jenkins che, a mio avviso, ribadisco essere il più grande studioso straniero di monete greche (assieme a Kraay), specie di ambito siciliano.

Riporto la descrizione del Jenkins 3 in cui si indica che alcuni esemplari tra cui il pezzo della Collezione Pennisi (Barone di Floristella) acquistato all'asta Hamburger 98 del 1933, presenta dei flaws ovvero delle rotture di conio.....

Sono molto comuni nelle didramme di Gela.

Non sono delle reincisioni e/o rilavorazioni del conio, ben diverse e visibile soprattutto nell'evoluzione dei 3 conii di dritto O4 - O5 - O6...........

Ovviamente i pezzi ex Pennisi e collezione A.W. sono successivi a quelli del British Museum (plate coin del Jenkins 3) e del Gorny...

Odisseo

 

Jenkins_descrizione n.3.jpg

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Supporter
3 ore fa, odisseo dice:

E' un listino a prezzo fisso (FPL) e quindi non c'è stata nessuna vendita all'incanto bensì diretta.....

Odisseo

 

Sì, certo. Sempre aggiudicato a CHF 22.500 che non sono peanuts! 

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Il 25/1/2023 alle 17:07, odisseo dice:

Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet):

-la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso

-l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas

-al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo

-la lancia sghemba del cavaliere

-le redini curve etc....

-la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio

INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE.

Odisseo

GELA_FLP LEU 1_Jenkins 3_note.jpg

Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. 

Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48).

Odisseo

GELA_Jenkins 5.jpg

 

ciao Odisseo, ma l'esemplare  ex collezione Abecassis, sei sicuro provengano dagli stessi conii del Pennisi e Londra?

Relativamente al falso, potresti postare una comparazione del falso seguito dagli originali?

Scusa ma al momento sono impossibilitato a farlo io.

garzie 

skuby

Modificato da skubydu
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23 minuti fa, skubydu dice:

ciao Odisseo, ma l'esemplare  ex collezione Abecassis, sei sicuro provengano dagli stessi conii del Pennisi e Londra?

Relativamente al falso, potresti postare una comparazione del falso seguito dagli originali?

Scusa ma al momento sono impossibilitato a farlo io.

garzie 

skuby

 

Ciao @skuby

No non hai forse letto bene.....il pezzo abeccassis l'ho citato solo per comparazione con la chioma ricreata.....in quanto pur essendo un conio totalmente diverso è l'unico ad aver ispirato il falsario.....

Riguarda tutto. Grazie 

Odisseo

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7 minuti fa, odisseo dice:

Ciao @skuby

No non hai forse letto bene.....il pezzo abeccassis l'ho citato solo per comparazione con la chioma ricreata.....in quanto pur essendo un conio totalmente diverso è l'unico ad aver ispirato il falsario.....

Riguarda tutto. Grazie 

Odisseo

 

ah ok. Non ho avuto tempo di leggere tutto. sono parecchio preso con lavoro.

grazie

ciao

skuby

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Supporter

Complimenti. Topic davvero interessante e didattico

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Il 25/1/2023 alle 17:07, odisseo dice:

Tra i principali elementi "pacchiani" del falso LEU (ex Gillet):

-la capigliatura del dio Gelas arzigogolata che scimmiotta quella del conio Jenkins 5 ì, ovviamente completamente diverso

-l'assenza del taglio in rilievo della protome di Gelas

-al dritto la mancanza del piede di sinistra del cavaliere sotto la pancia del cavallo

-la lancia sghemba del cavaliere

-le redini curve etc....

-la completa assenza di morbidezza e rotondità dei modellati al dritto ed al rovescio

INSOMMA UNA PORCHERIA CHE NULLA A CHE VEDERE CON LA MAESTRIA DEL CONIO ORIGINALE.

Odisseo

GELA_FLP LEU 1_Jenkins 3_note.jpg

Per un confronto (lato capigliatura) con il Jenkins 5 che però presenta un conio di rovescio (oltre ovviamente di dritto) diverso. 

Posto l'esemplare ex collezione Abecassis venduto dalla "vera" LEU con la vendita 81 del 2001 (lot. 48).

Odisseo

GELA_Jenkins 5.jpg

 

Con tutta la prudenza del caso, da quanto si vede dalle foto, sembra che la moneta corrisponda con la F1 censita da Jenkins; sono d’accordo con @odisseo

Oltre agli aspetti sopra menzionati di difformità,  apparentemente il corno di Acheloo sembra che sia più  lungo e più esile del dovuto alla base e più spesso all’estremità… l’occhio è aperto su entrambe le estremità e non solo su quella interna…

Non ho letto però altri interventi tecnici dopo l’analisi di odisseo.

Modificato da Emilio Siculo
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Ciao,

@odisseo chiama le difformità che lui ha riscontrato col termine pacchiane (tra virgolette), ma questo forse dimostra che di esperti capaci a fare da filtro a certe falsificazioni non' è che sia pieno questo campo. Certo che l'assenza di particolari evidenziati come il piede sinistro e il taglio sopra l'orecchio del toro, già presenti sul conio originale lascia poche interpretazioni...

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forse che si basano molto sulla provenienza da vendite passate, piuttosto che osservare attentamente i particolari, che richiede più tempo e occhio.

Modificato da dux-sab
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Purtroppo basarsi su vendite passate non basta. Una casa d'asta è libera (come chiunque) di dissentire e avere un'opinione diversa da quella espressa in passato da autorevoli studiosi. Il dissenso andrebbe però motivato. Non si può classificare un esemplare facendo riferimento ad un corpus - in questo caso quello di Jenkins del 1970 -  che lo ascriveva tra le contraffazioni e non argomentare la questione.  

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È una vecchia querelle……

i corpus sono scritti da uomini , quindi soggetti ad errore ne più  ne meno che tutti gli altri chiamati a dare un giudizio , non vanno MAI considerati il Vangelo…. Le cose cambiano, le conoscenze avanzano e quel che ieri era autentico oggi può essere falso e viceversa . La scienza non adotta mai atteggiamenti fideistici nei confronti delle persone, lo fa, e non sempre ci azzecca, con i suoi principi scientifici….figuriamoci se ci azzecca di più con la fallacia dell’essere umano 

Modificato da Tinia Numismatica
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