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Vorrei qualche informazione ...


Risposte migliori

E non ci sono mica solo i Balcani: nel Mediterraneo Orientale si stanno tristemente riaprendo problemi che sembravano risolti negli scorsi decenni, territori nazionali teoricamente tutelati da legislazioni abbastanza evolute eppure di nuovo fatti oggetto del saccheggio sistematico per l'arricchimento dei trafficanti internazionali e per consentire a noi in Occidente di acquistare con ingordigia senza preoccuparci della provenienza.

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. . .Mi piacerebbe pero' che tale veemenza ed  energie venissero rivolte anche e soprattutto alla valorizzazione del "nostro" patrimonio numismatico che invece e' certo, ben identificato ma scarsamente catalogato e pubblicato.

Personalmente ritengo uno scandalo, e un danno, maggiore la sottrazione di informazioni preziose sulla collezione Gnecchi di monete romane (forse la maggiore al mondo) lasciata allo Stato oltre 100 anni fa e ancora non pubblicata, in deposito presso il Museo Nazionale Romano, piuttosto che stracciarmi continuamente le vesti per qualche sacco di monete, per lo piu' conosciute e ripetitive, proveniente dai Balcani..

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Non mi sembrano due cose nemmeno minimamente confrontabili: la monetina insulsa che ti arriva per posta provenienza ex Yugoslavia e che valga pochi centesimi oppure migliaia di €uro è costata alle comunità locali la deliberata distruzione di un contesto archeologico irrecuperabile, anzi la devastazione a tappeto del loro patrimonio archeologico. Deve essere considerata espressione una violenza contro la civiltà e la cultura, di cui è pienamente corresponsabile chi accetta di acquistarla e così facendo ne alimenta e ne giustifica la provenienza criminale.

Una vecchia collezione invece è puramente un collezione, si può dire peccato e dispiacersi un po', o anche molto se si preferisce, ma senza essere chiamati ad un dovere di solidarietà e di attiva scelta di parte.

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In Spagna ho acquistato, tramite asta, una moneta Visigita, ma vi erano anche diverse monete romane che non e' detto provenissero necessariamente dai Balcani.

Credo tu sti confondendo un po' le cose.

Quello che cercavo di dire e' che nella mia opinione e' gravissimo non pubblicare una raccolta dell'importanza della Gnecchi, dopo cento anni, e che ci dovremmo occupare di questa mancanza prima di andare a sentenziare su quanto succede nei Balcani, che non sono casa nostra e di cui non possiamo nemmeno essere certi di avere tutte le informazioni.

numa numa

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. . . Quello che cercavo di dire e' che nella mia opinione e' gravissimo non pubblicare una raccolta dell'importanza della Gnecchi, dopo cento anni, e che ci dovremmo occupare di questa mancanza prima di andare a sentenziare su quanto succede nei Balcani, che non sono casa nostra e di cui non possiamo nemmeno essere certi di avere tutte le informazioni.

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Ci sono i Balcani, c'è il Nordafrica, c'è il Vicino Oriente e persino luoghi insospettabili fino a ieri adeguatamente tutelati (tanto per non fare nomi sto pensando alla Turchia), infine ci sono alcune zone d'Italia dove lo Stato ha un limitato controllo del territorio, che pure non scherzano.

Finché restiamo nel chiuso del nostro studio a guardare i nostri libri possiamo anche credere che la collezione Gnecchi sia una questione in cima alle priorità della Cultura mondiale.

Ma quando come acquirenti o come professionisti ci rivolgiamo al mercato internazionale, abbiamo il dovere morale di muoverci assumendo comportamenti etici e preoccupandoci di ciò che sta attaccato ad un acquisto apparentemente innocuo.

E se ci sembra di non avere abbastanza informazioni [scil. sulla ex-Yugoslavia o sugli altri Paesi il cui Patrimonio è depredato], procuriamocele, invece di fare spallucce e di agire secondo le nostre voglie.

Per un collezionismo equo e solidale :rolleyes: .

Modificato da LUCIO
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Ci sono i Balcani, c'è il Nordafrica, c'è il Vicino Oriente e persino luoghi insospettabili fino a ieri adeguatamente tutelati (tanto per non fare nomi sto pensando alla Turchia), infine ci sono alcune zone d'Italia dove lo Stato ha un limitato controllo del territorio, che pure non scherzano.

Finché restiamo nel chiuso del nostro studio a guardare i nostri libri possiamo anche credere che la collezione Gnecchi sia una questione in cima alle priorità della Cultura mondiale.

Ma quando come acquirenti o come professionisti ci rivolgiamo al mercato internazionale, abbiamo il dovere morale di muoverci assumendo comportamenti etici e preoccupandoci di ciò che sta attaccato ad un acquisto apparentemente innocuo. 

E se ci sembra di non avere abbastanza informazioni, procuriamocele, invece di fare spallucce e di agire secondo le nostre voglie.

Per un collezionismo equo e solidale :rolleyes: .

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Questi sono discorsi di chi mi sa che con i musei abbia ben poca familiarita' e conosca molto poco la macchna pubblica, altro che lavorare nel ramo..

Facile dire di farsi dare delle informazioni cme fossero ciliegie che basta cogliere da un ramo. Provaci tu sei sei cosi' capace e poi vediamo i risultati, che ne dici ??!

Per quanto riguarda i quesiti etici che dovremmo porci quando si acquista un denarietto da un commerciante ufficiale, internazionalmente riconosciuto e in asta pubblica, beh direi che a questo punto o smettiamo, in toto, di collezionare TUTTE le monete antiche oppure andro' a confessarmi in Chiesa la domenica.. :lol:

Io, mi spiace per te, finche' sara' possibile collezionare LEGALMENTE continuero' proprio a farlo. Gli scrupoli di coscienza li riservo a qualche tema un po' piu' grave e serio come il commercio di armi e di droga...

numa numa

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Guest utente3487

Salve.Vi siete un po' alterati e quindi è meglio lasciar decantare per un po' la questione.

Proviamo a sciorinare l'argomento attraverso ragionamenti semplici e affrontandoli uno per volta?

Per prima cosa dobbiamo osservare che: l'Italia ha grossomodo il 70% del patrimonio archeologico mondiale, mentre ci sono stati come gli USA che non possiedono quasi nulla.Giocoforza che la loro legislazione sia sempre stata abbastanza elastica, per fare in modo che buona parte del materiale archeologico TRAFUGATO attraverso scavi clandestini o addirittura asportato da Musei Pubblici (vedasi una collezione numismatica rubata mi sembra negli anni venti del secolo scorso a Brescia e tuttora non rientrata malgrado le pressanti richieste del nostro Paese).Ma non solo gli USA hanno perseguito questa politica; per molto tempo anche la Gran Bretagna e la Francia hanno consentito una certa disinvoltura nelle operazioni di importazione. Va detto comunque che sono nazioni che se chiudevano come detto legislativamente un occhio per l'entrata di materiale archeologico, contrastavano pesantemente la fuoriuscita di analogo materiale dal loro territorio. Oggi le cose sono leggermente mutate, vuoi per la coscienza morale della Comunità Internazionale, vuoi per i controlli oggi abbastanza incisivi da parte delle forze di Polizia. Rammento in proposito che non esiste solo l'Arma dei Carabinieri, ma anche la Guardia di Finanza (che molto spesso annualmente consegue più risultati dei CC, anche se usa una politica meno invasiva (mass media) e la Polizia di Stato.Va sottolineato però che le attività illecite legate al traffico di materiale archeologico risente molto della situazione internazionale. Un Esempio abbastanza recente. Anni 70 in Italia.Terrorismo dilagante.Istituzioni e forze di polizia impegnate in attività molto delicate per la sicurezza dei cittadini. In questo periodo i traffici illeciti sono molto aumentati...Gli stessi bronzi di Riace hanno rischiato di essere portati all'estero....

Bene, cominciamo a riflettere su quanto detto e fatemi sapere se fino a questo punto abbiamo delle vedute di idee comuni....Saluti..

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Salve a tutti, capisco che su temi come questo la discussione si accenda un pò di più del solito.

Capisco le posizioni di Lucio, le condivido in linea di principio, ma le trovo, come ho già avuto modo di dire in altri thread, un pò lontane da quello che è lo spirito che anima il collezionista di monete classiche.

Condivido in buona parte le posizioni di numa numa, il punto di partenza del buon collezionista deve essere la buona fede (la propria, quella che nessuna indagine o sentenza riesce comunque a scardinare) e la fiducia (nel commerciante, e qui la cosa diventa assolutamente soggettiva, a seconda che si acquisti nel negozio sotto casa o su ebay o su vcoins ecc.).

Continuo a ribadire che chi frequenta questo forum agisce in buona fede, depreca il metal detectoring (all'italiana, quello all'inglese ha portato a scoperte importanti che hanno arricchito da un lato la cultura e dall'altro il commercio legale!), cerca di agire nel rispetto della attuale normativa.

Voglio continuare a collezionare monete classiche.

Non acquisto a Porta Portese.

Non acquisto su ebay.

Non mi attrae di più una moneta velatamente proveniente da scavo illecito.

Il commerciante, ovunque si trovi, o mi rilascia tutta la carta d'accompagnamento che richiedo, o non mi ha tra i suoi cilenti, indipendentemente dalla bellezza delle monete che vende.

Penso che più di questo non posso fare....

giampy

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. . . per le monete di buona conservazione, raramente esse sono state sepolte, ma, al contrario, è da 2000 anni o forse più che vengono conservate a scopo di collezione, che passano di generazione in generazione, che vengo vendute . . .

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Questa è la scusa che solitamente accampano i trafficanti clandestini, e alla quale il Collezionista è indotto a credere per amor proprio, ma le cose non stanno così.

Tra l'altrro sono proprio le monete archeologiche in miglior conservazione quelle che praticamente sempre provengono da scavi recenti. Le altre provengono da scavi non si sa quando: recenti, meno recenti o qualche rara volta lontani nel tempo. Fra quelle di rinvenimento lontano nel tempo una parte è oggi considerabile di provenienza lecita e si trova prevalentemente nelle casseforti dei Musei e in misura minore (modesta) sul mercato.

Comunque temo che si stia uscendo dal topic. L'oggetto di discussione è la responsabilità del Collezionista nell'introduzione in Italia di monete archeologiche di provenienza estera.

A questo riguardo va sottolineato che l'Italia non solo disperde proprio patrimonio, ma con una forte importazione di materiale clandestino straniero contribuisce anche alla distruzione del patrimonio di altri Stati.

Ora, tornando alla responsabilità del Collezionista, la questione è che la responsabilità giuridica internazionale è così complicata che alla fine basta un comportamento minimamente sensato (no acquisti on-line, no acquisti di materiale dichiaratamente illecito etc. etc.) per evitare quasi sempre di avere rogne, ma la responsabilità morale individuale dell'acquirente per un danno culturale causato c'è tutta anche di fronte ad un apparentemente innocuo sacchetto di monete da pulire provenienza ex-Yugoslavia.

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Comunque temo che si stia uscendo dal topic.  L'oggetto di discussione è la responsabilità del Collezionista nell'introduzione in Italia di monete archeologiche di provenienza estera.

A questo riguardo va sottolineato che l'Italia non solo disperde proprio patrimonio, ma con una forte importazione di materiale clandestino straniero contribuisce anche alla distruzione del patrimonio di altri Stati.

Ora, tornando alla responsabilità del Collezionista, la questione è che la responsabilità giuridica internazionale è così complicata che alla fine basta un comportamento minimamente sensato (no acquisti on-line, no acquisti di materiale dichiaratamente illecito etc. etc.) per evitare quasi sempre di avere rogne, ma la responsabilità morale individuale dell'acquirente per un danno culturale causato c'è tutta anche di fronte ad un apparentemente innocuo sacchetto di monete da pulire provenienza ex-Yugoslavia.

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Lucio, riguardo l'ultimo punto, cerco di essere ancora più diretto:

basta digitare "uncleaned" nel motore di ricerca di vcoins per vedere spuntare una serie di offerte, di diversi venditor, di monete da pulire. di fronte ad inserzioni come queste, si deve necessariamente voltare pagina assumendo per principio che si tratti di materiale fresco di scavo illecito?

giampy

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Penso che l'opera della Finanza e dei Carabinieri sia meritoria nel combattere il commercio illegale di reperti archeologici. Ma mi domando: come mai poco oltre confine (Austria) si mettono all'asta reperti archelogici di chiara provenienza italiana senza che nessuno muova un dito? Se uno cosa del genere succedese da noi penso che saremmo tutti arrestati e verrebbe buttata la chiave. E poi per le monete: possibile che tutti i più importanti collezionisti di monete romane, soprattutto in oro, siano in Svizzera? Penso che in queste direzioni dovrebbe indirizzarsi l'operato delle forze dell'ordine, piuttosto che verso i collezionisti che sono l'ultima ruota del carro e non hanno alcuna responsabilità (parlo ovviamente di chi acquista regolarmente).

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Dal tuo ultimo esempio mi pare un tipo di legislazione molto evoluta; anche in Gran Breagna, quando è stata rinvenuta la "Killingholme Hoard", da parte di metal-detectorists, il British Museum ha studiato il rinvenimento, e poi le monete sono state riconsegnate agli scopritori per essere immesse, legalmente, nel mercato.

Riporto sotto una descrizione sommaria dell'evento.

"The hoard was discovered by metal detectorists in 1993 near the village of Killingholme, which is situated on the south bank of the Humber estuary, near to the modern Immingham docks. The find consisted of approximately 3700 Constantinian bronze reduced folles, mainly from mints in the Western empire and predominately struck in the A.D. 320's and early 330's. It is likely that the hoard was deposited c. A.D 333-334.

Killingholme is about 10-12 miles due east-south-east of the point where the Roman road now called 'Ermine Street' crossed the Humber estuary, with a ferry service between modern Winteringham and Peturia (modern Brough-on-Humber). The road was the main north-south route in eastern England.

The find was reported and studied by the British Museum before being returned to the finders and released into the numismatic trade"

giampy

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Allora,mi pare di capire che chi acquista on-line contribuisce alla distruzione

e al depauperamento del contesto archeologico sia nazionale,che internazionale,

ed invece coloro che acquistano da un negoziante hanno la coscienza pulita.

Pero', mi chiedo i negozianti da chi acquistano? tutto materiale lecito? prove-

niente tutto da antiche collezioni ante leggi che pongono dei limiti ben precisi,

oppure qualche cosetta di provenienza dubbia la commerciano anche loro.

Per non parlare delle varie aste dove praticamente l'offerta è illimitata.Se cosi'

fosse l'unico modo per salvaguardare la tutela del patrimonio archeologico

sarebbe quella di cessare immediatamente la collezione di qualsiasi oggetto

da parte di tutti in tutto il mondo,pura utopia,difatti se smettessimo solo noi

italiani sarebbe solo un'opportunità in piu' per i collezionisti degli altri paesi che

non si pongono certo questo problema!

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Dal tuo ultimo esempio mi pare un tipo di legislazione molto evoluta; anche in Gran Breagna, . . .

268272[/snapback]

La legislazione britannica invece sta faticosamente ammodernandosi, ancora un po' troppo lentamente comunque, e tuttavia oggi le cose da loro hanno buone probabilità di andare un tantino meglio di come andavano trent'anni fa.

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Lucio, riguardo l'ultimo punto, cerco di essere ancora più diretto:

basta digitare "uncleaned" nel motore di ricerca di vcoins per vedere spuntare una serie di offerte, di diversi venditor, di monete da pulire. di fronte ad inserzioni come queste, si deve necessariamente voltare pagina assumendo per principio che si tratti di materiale fresco di scavo illecito?

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Per quel tipo di vendite, all'atto pratico sì.

E lo dico con una preccupazione morale e non giudiziaria, perché dal punto di vista poliziesco è ovvio che nessuno avrà mai la forza, l'interesse o la possibilità di venire a cercarti per un acquisto del genere (salvo che la tracciabilità dell'acquisto non sia troppo sfacciata).

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. . . Ci sono italiani che hanno adottato bambini dall'ex-Jugoslavia, che non erano orfani, ma si trovavano in istituti poiché i genitori non avevano come tirarli su: quando i genitori hanno scoperto che i loro figli erano stati adottati e portati in Italia, non hanno neppure più potuto vederli. Legalmente. Dura lex, sed lex. Forse è il caso di restituire alle cose le giuste priorità.

268262[/snapback]

Ah certamente.

Ci sono cose ben più gravi e ben più drammatiche a questo mondo che dipendono dall'egoismo e dalla avidità delle persone.

Il commercio internazionale di beni archeologici clandestini NON è fra le attività criminali che debbono offendere più gravemente le nostre coscienze. Purtroppo c'è di molto peggio.

Essa è tuttavia a sua volta una attività criminale, anch'essa legata all'egoismo e alla avidità, che è da contrastare e non da accettare rassegnatamente.

Quanto meno non prestiamoci troppo apertamente ad alimentarla.

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Siamo tutti d'accordo che l'attività illecita dei tombaroli vada combattuta.

Ciò detto non mi sento un criminale se ho delle monete antiche perché preda di tombaroli...

Gli acquisti fatti sono tutti da rinomate case d'asta internazionali corredate di fattura.

Non mi sento in colpa se le monete in mio possesso sono state decontestualizzate 1-2-5-10 secoli fa dal contadino di turno... mi sentirei invece in colpa se scoprissi che una moneta provenisse da scavo illecito moderno in contrasto colle ATTUALI leggi del Paese in questione. Denuncerei - senza esitazione - il fatto alle autorità competenti.

Ma per presunti scavi risalenti ai secoli passati, in Stati non ancora costituiti in cui non vigevano leggi in merito, li considero "decontestalizzazione storica", visto che il mestiere di tombarolo risale quanto meno all'epoca dei Faraoni.

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Awards

Guest utente3487
Sempre in tema di paesi in via di sviluppo, ecco una notizia che fa rabbrividire:

http://www.diariollanquihue.cl/

Una ragazzina sedicenne vende il suo bimbo poiché non sa come mantenerlo. Fortunatamente, il Cile è un paese relativamente ricco, sono intervenuite le autorità, la ragazzina è stata inserita in una casa protetta, ovviamente la vendita è stata impedita (più che altro era una provocazione della ragazzina per chiedere aiuto) ed anche il padre, anch'esso minorenne, è stato aiutato ed il tribunale ha chiuso un occhio sul reato commesso, ritenendo che più che punire servisse aiutare. Il tutto è avvenuto a Puerto Montt, la città che ho segnalato nel messaggio precedente. Un tribunale che, invece, ha punito severamente alcuni mesi or sono una persona poiché ha trovato nel proprio giardino un'anforetta con circa 40 reales d'argento della metà del '700, ed anziché denunciarli a Bienes Nacionales, li ha rivenduti disperdendoli. Faccio presente che in base alle leggi cilene, se li avesse denunciati e consegnati a Bienes Nacionales affinché ne prendessero visione, dopo di che gli sarebbero stati restituiti ed avrebbe potuto legalmente tenerli per sé, oppure venderli. L'interesse dello stato non è nel possesso di 40 monetine d'argento, ma è nel sapere dove sono state trovate, e quali date e zecche riportassero.

Peukayeal, Antvwala

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Non ero a conoscenza che il Cile era un paese relativamente ricco..intende forse dire che la ricchezza è in mano a poche famiglie di possidenti che gestiscono la povera gente come buon padri di famiglia? Scusi, non voglio fare polemica ma mi piacerebbe approfondire la questione, magari non in questo contesto, che dovrebbe essere solo numismatico...

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Siamo tutti d'accordo che l'attività illecita dei tombaroli vada combattuta.

... mi sentirei invece in colpa se scoprissi che una moneta provenisse da scavo illecito moderno in contrasto colle ATTUALI leggi del Paese in questione. Denuncerei - senza esitazione - il fatto alle autorità competenti.

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Sarebbe più che sufficiente a cambiare radicalmente le cose nel nostro settore se questo fosse l'atteggiamento coerentemente e costantemente perseguito anche solo da una significativa minoranza di noi.

Sarebbe il sentimento che io sarei ben contento ripartisse a diffondersi dalle considerazioni che facciamo su questo Forum.

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Siamo tutti d'accordo che l'attività illecita dei tombaroli vada combattuta.

... mi sentirei invece in colpa se scoprissi che una moneta provenisse da scavo illecito moderno in contrasto colle ATTUALI leggi del Paese in questione. Denuncerei - senza esitazione - il fatto alle autorità competenti.

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Sarebbe più che sufficiente a cambiare radicalmente le cose nel nostro settore se questo fosse l'atteggiamento coerentemente e costantemente perseguito anche solo da una significativa minoranza di noi.

Sarebbe il sentimento che io sarei ben contento ripartisse a diffondersi dalle considerazioni che facciamo su questo Forum.

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Credo a questo punto non resta che ringraziare LUCIO per la sua perseveranza e per quante volte ci ha messo nel piatto quello che dobbiamo/possiamo fare. Possiamo poco o nulla. Ma avere una persona preparata, che non molla mai, questo aiuta tutti a renderci conto del possibile e dell'impossibile e ci permette di avere tante discussioni costruttive senz'altro... Poi ognuno trae le sue conclusioni.

roth37

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. . . quello che dobbiamo/possiamo fare. Possiamo poco o nulla. . . 

268343[/snapback]

Invece possiamo tutto: possiamo astenerci dall'acquistare quello che si capisce benissimo che viene da operazioni illecite, nazionali o internazionali (che abbia o meno un certificato).

Possiamo denunciare quel venditore che ci propone esplicitamente materiale di provenienza furtiva.

Possiamo ottenere dal nostro Parlamento e dagli organismi internazionali una norma che ponga tutta l'attenzione sulla tutela ferrea dei nuovi ritrovamenti e che d'altra parte pacifichi una tantum la legalità del pregresso.

Possiamo far maturare la nostra passione per la Numismatica e per l'antico in un nostro diretto impegno alla salvaguardia del patrimonio non solo italiano ma anche degli altri Paesi, anche di quelli che per inadeguatezza della loro normativa o per inerzia dei loro governi non fanno abbastanza.

Se ci sta a cuore la Numismatica come espressione di Cultura.

Oppure possiamo farci gli affari nostri fregandocene di tutto e al massimo preoccupandoci di scansare le rogne e indignandoci quando qualcuno di noi cade nei rigori della Legge: ma questo è egoismo, non Cultura.

Modificato da LUCIO
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. . . quello che dobbiamo/possiamo fare. Possiamo poco o nulla. . . 

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Invece possiamo tutto: possiamo astenerci dall'acquistare quello che si capisce benissimo che viene da operazioni illecite, nazionali o internazionali (che abbia o meno un certificato).

Possiamo denunciare quel venditore che ci propone esplicitamente materiale di provenienza furtiva.

Possiamo ottenere dal nostro Parlamento e dagli organismi internazionali una norma che ponga tutta l'attenzione sulla tutela ferrea dei nuovi ritrovamenti e che d'altra parte pacifichi una tantum la legalità del pregresso.

Possiamo far maturare la nostra passione per la Numismatica e per l'antico in un nostro diretto impegno alla salvaguardia del patrimonio non solo italiano ma anche degli altri Paesi, anche di quelli che per inadeguatezza della loro normativa o per inerzia dei loro governi non fanno abbastanza.

Se ci sta a cuore la Numismatica come espressione di Cultura.

Oppure possiamo farci gli affari nostri fregandocene di tutto e al massimo preoccupandoci di scansare le rogne e indignandoci quando qualcuno di noi cade nei rigori della Legge: ma questo è egoismo, non Cultura.

268360[/snapback]

Abbi pazienza ma a me sembra il tuo l'egoismo.

Io non compro da venditori equivoci e in mercatini di straforo.

Si puo' sapere in nome di quale Etica dovrei astenermi dal coltivare una passione di studio e collezione per delle monete che vengono vendute in asta e provengono da collezioni conosciute ?

Ma quale male sto facendo ? Quali danni sto arrecando al patrimonio archeologico ?

Tra poco verra'; in vendita la collezione di monete greche di bronzo di un celebre professore di numismatica. Verra' messa in vendita da una casa d'aste che per quanto abbia potuto giudicare mi sembra una delle piu' oneste.

Per astenermi dal partecipare e acquistare degli esemplari sui quali vorrei pubblicare un articolo dovrei supporre che il professore abbia acquistato monete di straforo (possibile certo ma alquanto improbabile perche ' moltissime delle monete provengono da collezioni ben piu' vecchie) e che la casa d'aste copra traffici clandestini non meglio identificati..

Francamente ad un atteggiamenti di rifiuto totale in nome di una morale incerta dai contorni indefiniti, comoda per altro, preferisco propugnare un attivismo culturale. Avevo neanche 18 anni che, animato da sacra passione per la numismatica, gia' bussavo al medagliere del museo nazionale romano pe r offrirmi come volontario per classificare le decine di migliaia di monete, provenienti d a scavi archeologici, che giacevano ancora inclassificate nei sotterranei dle museo. Dopo un cordiale colloquio dove comunque ebbi la fortuna di poter visionare qualche eccezionale esemplare di Aes Signatum, fui riaccompagnato alla porta e congedato. Ci rimasi male da un lato perche' l'offerta di collaborazione era genuina e passionale come puo' esserlo a quell'eta', ma l'aver potuto almeno vedere dei tesori numismatici allora completamente invedibili, mi lascio' felice.

Invece dell'astensione, pratichiamo un po' di attivismo culturale, attraverso i nostri circoli, l nostre letture, conferenze, volontariato, questa e', a mio avviso la direzione da prendere.

Che quattro gatti del Forum rinuncino alla loro passione serve a poco o nulla.

Che invece si impegnino attivamente nella diffusione della cultura, a mio modesto avviso, lo vedo molto piu' utile alla collettivita' e produttivo.

numa numa

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