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IGNORED

UNA PACE ATTESA UN SECOLO


Fratelupo

Risposte migliori

“Così basta”. Si potrebbe tradurre così l’invocazione con cui, su di un groschen, il duca Guglielmo di Sassonia Neu-Weimar celebra la fine di un secolo di guerre di religione in Europa. “Sat est”, è abbastanza. Siamo nel 1650, anno di coniazione di questa interessante moneta che ci porta al tempo della fine della guerra dei trent’anni: ai lati di questa scritta, si trovano altre due date, il 1547 e il 1648, accompagnate rispettivamente da una spada e dalla parola “tunc”, da un ramo di ulivo e dalla parola “nunc”: allora la guerra, ora, finalmente, la pace.

Si tratta di due date simbolo, non a caso prese per salutare la fine di un secolo di lotte religiose: nel 1547 con la battaglia di Mühlberg in Sassonia, l’imperatore Carlo V aveva distrutto la Lega di Smalcalda, costituita a scopo difensivo dai principi protestanti, tra i quali figurava anche l’elettore di Sassonia Giovanni Federico; nel 1648 la Pace di Westfalia, siglata nelle città di Münster e di Osnabruck, sanciva la fine della guerra dei trent’anni. E poi, per la Sassonia il 1648 fu l'anno della "vittoria" evangelica contro le pretese imperiali, riscatto dopo la rovinosa sconfitta di un secolo prima.

E a completare il rovescio, ecco lo stemma di Sassonia al centro e sopra le iniziali della sigla in tedesco “Guglielmo, duca di Sassonia, Julich, Cleve e Berg”.

Anche il diritto della moneta presenta motivi di grande suggestione: due mani che si stringono in una promessa di pace, unite a loro volta dalla “Manus Dei”, la mano di Dio che emerge da un sole raggiante recante il nome divino (JHWH) e con l’ammonimento “servate fidem”: mantenete la parola, rispettate la promessa solenne di pace che è simboleggiata dalle mani che si stringono. E ancora, ai lati di un’altra spada, quel “resipiscite gentes” che completa la frase suona come un imperativo a tutti popoli: ravvedetevi, rinsavite, abbandonate le follie della guerra. Un’invocazione che, nella Germania travolta e assassinata dalla guerra dei trent’anni, era del tutto priva di retorica.

Spero che condividerete con me l'emozione che mi ha dato questa monetina, da poco acquistata ad un'asta WAG...

ciao

Fratelupo

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Ennesima dimostrazione di come una moneta possa raccontare la Storia, ben più di quanto possano farlo ponderosi volumi.

Complimenti per la moneta e per la discussione :)

petronius B)

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La moneta e' una di quelle che veramente merita, complimenti davvero.

Volevo soffermarmi su un particolare:

... un sole raggiante recante il nome divino (JHWH) ...

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Questa e' una rappresentazione che spesso compare nella monetazione tedesca del XVII secolo (e oltre) e mi ha sempre incuriosito, mi chiedo se ci fosse qualche motivo particolare per rappresentare Dio con il suo nome ebraico.

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Grazie Fratelupo per questa scheda e complimenti per l'emozionante groschen. :)

La moneta e' una di quelle che veramente merita, complimenti davvero.

Volevo soffermarmi su un particolare:

... un sole raggiante recante il nome divino (JHWH) ...

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Questa e' una rappresentazione che spesso compare nella monetazione tedesca del XVII secolo (e oltre) e mi ha sempre incuriosito, mi chiedo se ci fosse qualche motivo particolare per rappresentare Dio con il suo nome ebraico.

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Forse il rappresentare Dio con il nome ebraico costituisce il richiamo più diretto alle Sacre Scritture, senza, dunque, la mediazione di Roma e del latino, aspetto questo tanto fondamentale per il luteranesimo.

Mi viene in mente la Passione Secondo Matteo del grande Johann Sebastian Bach il cui testo è in tedesco, ma quando Gesù si rivolge al Padre, lo fa in ebraico: "Eli, Eli, lama sabachthani?".

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Grazie amici, sono davvero contento che abbiate apprezzato questa moneta e la sua storia...

Sì, quoto Orlando10, il fatto di indicare il nome di Dio con le lettere ebraiche era per i Riformati un modo per dimostrare l'aderenza totale alle Sacre Scritture, senza nessuna intermediazione, in chiara contrapposizione con Roma. Peraltro, in alcune monete degli stati evangelici della Slesia, il nome di Dio è proprio scritto "Iehova", in lettere latine, differendo dalla classica traslitterazione in "Iahwè"...

Il principe protestante vantava poi un rapporto diretto con Dio... ne abbiamo avuta un'eco recente quando Bush figlio, quando stava per scoppiare la guerra in Iraq, mise in guardia il cardinale che tentava di dissuaderlo dalla guerra con un "non interferite nel mio rapporto con Dio", quasi che ci parlasse tutti i giorni...

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Anche se ormai è passato qualche anno ed i miei interessi sono per lo più concentrati sulla Storia del mondo classico, ricordo ancora piuttosto bene gli eventi della Guerra dei Trent'Anni: il mio professore di Storia e Filosofia al Liceo vi insistette particolarmente, non foss'altro per il fatto che questo viene considerato l'ultimo conflitto scoppiato in Europa per motivazioni religiose.

Non posso che condividere quanto sopra detto da petronius: del resto il profondo legame che spesso lega Numismatica e Storia è proprio il fattore che più d'ogni altro m'ha fatto appassionare a questa disciplina, ed in particolare alla monetazione romana.

Faccio anch'io, quindi, i miei complimenti a Fratelupo per la splendida moneta che ci ha mostrato e l'ottima esposizione fornita a supporto :).

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Ringrazio orlando10 e Fratelupo per la spiegazione, immaginavo una cosa del genere e lo avete confermato. Grazie :)

Mi viene in mente la Passione Secondo Matteo del grande Johann Sebastian Bach il cui testo è in tedesco, ma quando Gesù si rivolge al Padre, lo fa in ebraico: "Eli, Eli, lama sabachthani?".

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Questo caso e' un po' diverso, il Vangelo di Matteo (come pure quello di Marco) nel descrivere la morte di Gesu' riporta le parole in aramaico per sottolineare le azioni immediatamente successive:

Da mezzogiorno fino alle tre del pomeriggio si fece buio su tutta la terra. Verso le tre, Gesù gridò a gran voce: "Elì, Elì, lemà sabactàni?", che significa: "Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato?". Udendo questo, alcuni dei presenti dicevano: "Costui chiama Elia". E subito uno di loro corse a prendere una spugna e, imbevutala di aceto, la fissò su una canna e così gli dava da bere. Gli altri dicevano: "Lascia, vediamo se viene Elia a salvarlo!". E Gesù, emesso un alto grido, spirò. (Matteo 27, 45-50)

Ma siamo gia' OT, lo stesso se facessimo commenti sul citato Presidente... :D

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